Capitolo 2
Arrivata al parco mi siedo sulla solita altalena appesa al vecchio albero in attesa di Marco.
:<<Ero sicuro di trovarti qui>>
Mi volto e mi ritrovo l'amichevole figura di Marco davanti.
Lui è alto, magro, piuttosto pallido, nero di capelli e con occhi castani. <<Scusa per il ritardo>>
<<figurati. E poi sono appena arrivata anche io>>
Detto questo mi alzo dall'altalena e lo abbraccio.
<<Allora, cosa è successo questa volta?>>mi chiede con un filo di preoccupazione.
<<ma non ho manco parlato!>>
<<non ho bisogno che tu mi dica quando qualcosa non va, lo leggo nei tuoi occhi>>
<< A volte mi fai paura sai?>> ridacchio .
<< Nulla di che. A casa c'erano le tre megere e me ne sono andata. Tutto qui>>
<<so io come farti tornare il buon umore>> esclama sorridente.
Facciamo una passeggiata nel parco, prendiamo un gelato e alla fine trascorriamo tutto il pomeriggio assieme.
Ormai il sole sta per tramontare; così Marco decide di accompagnarmi a casa.
<<Ricordati di scrivermi stasera>> mi raccomanda il ragazzo.
<<Siì>>
<<E se hai bisogno chiama>>
<<Sii, tranquillo! Dai, ora vai che sennò fai tardi>> lo rassicuro
<<ok...>>
<<ciao Marcolino>>
<<ciao Ginny>>.
Ci abbracciamo e poi lui si avvia verso casa.
Alle otto vado a cena.
<<Ginevra, lunedì verrà a corte un ragazzo>> mi informa mia mamma
<<E.... allora?>>
<<E allora vedi di non essere scortese con lui. È il figlio di Re Vittorio VIII quindi dovrai essere gentile, cortese, amichevole e sempre disponibile ad ogni sua richiesta>>
<<Ma perché proprio io?>>
<<Perché Federico ha più o meno la tua età e magari... insomma... tu e lui...Potrebbe nascere più di una semplice amicizia.. infondo lui è un principe e un bel ragazzo>>
Angelica ride sotto i baffi e io le lancio un occhiata fulminante. Quanto odio quando fa così.
<<Non ci conosciamo neanche e hai già pensato al matrimonio e ai nomi dei nostri figli!>>
<<non dire sciocchezze!>>
<<E poi domani c'è scuola>>
Grazie a Dio! Per una santa volta l'impegno scolastico mi salva da questo manicomio.
<<Lo so, infatti lui viene alla sera>> esclama quasi divertita.
Sbuffo. Ho parlato troppo presto.
<<Posso alzarmi per favore? Non ho più fame>> chiedo.
<< Sì vai pure cara>> risponde il mio patrigno che era stato attento a tutta la conversazione.
Corro in camera mia e mi rintano sotto le coperte.
Ora vorrei solo sparire per un po' e far finta di non esistere.
Spero solo che tutta questa buffonata finisca presto.
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