Chapter 67

~ James Blunt - Goodbye My Lover ~

[Dovrebbe esserci un GIF o un video qui. Aggiorna l'app ora per vederlo.]

Poche ora dopo abbandoniamo la baita lasciandoci alla spalle la magica serata trascorsa insieme.

Prima di metterci in auto, Mathias ha chiamato il padre di Raoul, che gli ha rassicurato che manderà un suo vice.

Il cielo si è oscurato di ambigue forme oscure, e proprio adesso Mathias ha parcheggiato nei pressi del distretto di polizia.

L'ansia ha preso possesso delle mie facoltà mentali e un ipotetico futuro lontano da quello sguardo si prospetta limpido davanti ai miei occhi come lo stemma lindo della polizia che spicca sull'imponente struttura.  

«Ragazzi!» Raoul inalbera una mano facendosi notare e poco dopo un auto dalla marmitta rombante parcheggia in doppia fila.

Dalla portiera esce Serena, che raggiunge la nostra posizione. 

«Sono qui solo perché mi hai salvato la vita.» Chiarisce riferendosi a Mathias. «Non te l'ho mai detto... Grazie per averlo fatto. E nonostante non rientri nella lista delle mie persone preferite, qualcosa mi dice che tu sia troppo intelligente per commettere un reato.»

«Ma non ha commesso alcun reato.» Sottolineo risentita. «È da folli pensare che l'abbia fatto. C'ero io con lui quella sera.» Ma Mathias mi osserva con uno sguardo ostico. 

«Tu non testimonierai!» Afferma burbero. Lo osservo facendomi inghiottire dalle sue iridi brillanti. «Ma-»

«Nessun "ma". Me la vedrò io, non preoccuparti.» Ribatte. 

«Okay, il vice di papà dovrebbe arrivare a breve.» Ci avvisa Raoul affacciandosi trepidante sulla strada.

La porta a molle del distretto si spalanca e Thomas ci accinge a volgere lo sguardo verso di noi.

Accecato da un raggio di sole non ha notato la mia presenza, ma quella di Mathias invece sembra averla notata eccome.

«Ora vengo a deporre l'interrogatorio.» Pronuncia Mathias lasciando increduli me e Raoul. 

«L'avvocato?» Gli chiede l'amico.

«Digli che comincerò senza di lui.» E si incammina su per la scalinata raggiungendo Thomas.

Rimango cristallizzata con la speranza di ricevere uno sguardo, ma ciò non avviene e distratta da Serena le do l'attenzione che desidera. «Chi potrebbe aver rapito Giulia?»

Mi chiede cogitabonda e impegnandosi a trovare una risposta. «Quella sua amica di banco, com'è che si chiama? Sono cinque anni che stiamo nella stessa classe ma non ho mai memorizzato il suo nome.»

«Alessia?» Dico vaga mentre Raoul osserva il luogo d'accesso al distretto. 

«Sì, quella lì.»

«Sere' non sono in vena di fare supposizioni. Tra pochi minuti potrei svenire a causa della tensione.» La interrompo e lei assume un'aria sfatta.

E se uscirà fuori qualche prova che incolperà Mathias? Al solo pensiero avverto i brividi correre lungo la mia spina dorsale. 

«Cosa stavate facendo quella sere insieme?» Domanda Serena curiosa.

«Avevamo da poco fatto pace e Mathias mi ha confessato il motivo per cui è stato lontano un mese.» Raoul si volta mostrando la sua espressione sorpresa. 

«Sicura sia stato Mathias a farlo?» Chiede beffardo Raoul. 

«Sì.»

«Io, invece, propongo di entrare nel distretto poiché qui fuori i miei denti si staccheranno dalle radici.» Sorride Serena avviandosi verso l'entrata. Raoul la segue subito dopo. 

Se non troveranno colui che ha rapito Giulia, la colpa ricadrà su Mathias? È questa la domanda che mi tormenta. Ma Serena sventola la sua mano e mi appresto a salire le scalinata.

La centralinista ci indica il luogo in cui dobbiamo sederci, ovvero un spazio invaso da poltrone corrose e logore. 

«Questi qui dovrebbero ristrutturare  l'edificio, ma sopratutto comparare dei divanetti nuovi. Questi così fanno schifo!» Serena tasta il guanciale di un divano e della spugna si sprigiona nell'aria. Un grosso scarafaggio sbuca fuori e Serena lancia grida di terrore. 

L'attenzione di ogni persona presente nel distretto è rivolta su di noi.

Serena continua ad urlare,  ma allo stesso tempo intima alla scarafaggio di allontanarsi come se quest'ultimo potesse sentirla.

La scena è tanto buffa che un sorrisetto solca il mio viso. Ma alla fine il coraggio si appropria di lei e tentennante uccide lo scarafaggio con l'uso dei suoi tacchi.

«Non è successo, nulla. Tutto si è concluso per il meglio. Problema alle corde vocali.» Gesticola plateale rivolgendosi al gruppetto di persone che ci stanno osservando.

Cerco di nascondermi e Raoul si piazza le mani sul il viso?

«Dai ragazzi. È stato un piccolo sipario. Nulla di che! Non abbiate vergogna.» Si rivolge a noi.

Intravedo una luce ad intermittenza provenire dalla sua borsa. «Sere, il cellulare.» Le indico sorridendo a trentadue denti. 

Lei assume un'aria stranita, poi collega e acciuffa il cellulare sussurrando il nome di Max e sparendo. 

«Da quanto vi conoscete?» Chiede curioso Raoul indicando Serena con un cenno.

«Da un bel po'.» Rispondo solenne. 

«Ah be'... Scommetto che non ti sarai mai annoiata con lei.» Ride. 

«No, è sempre stata piuttosto esuberante, Serena.» Rido anch'io ma fugacemente. 

Attendiamo per oltre un'oretta che Mathias esca dalla sala dell'interrogatori.

Nel frattempo è arrivato l'avvocato e Raoul l'ho informato che Mathias era già dentro.

Serena mi ha tenuta impegnata domandomi il motivo per il quale ieri sera sono sfuggita di casa senza avvisare la mamma.

E così le ho spiegato ogni particolare tanto che lei è rimasta basita, ma energica ha detto: «Come si è permesso quel coglione! Dovevi chiamarmi, lo investivo con la mia auto. Poi che razza di nome è Zeno?»

Ma i pensieri ora sono sintonizzati verso la piccola saletta, dove un andirivieni di persone le passano accanto. 

«È già un'ora.» Raoul controlla il suo smartwatch

«Eh già.» Afferma Serena stravaccata sul divanetto. 

«Che Natale emozionante!» Esclamo facendo un lungo sospiro. 

«Io l'ho sempre odiato il Natale, sin da bambino.» Confessa Raoul. Un piccolo albero è poggiato sul bancone delle reception ed è l'unico ornamento natalizio presente nel distretto. 

«Come va con il tuo nuovo ragazzo?» Chiede Serena rivolgendosi a Raoul. 

«La storia non è durata molto.» Le risponde Raoul con una nota dolente nella sua voce. 

«Perché?»

«Era un tipo troppo libertino. Ora vorrei concentrami su qualche ragazza.» Mi guarda e Serena alle sua spalle mima un'esultanza. Ricordo che le piaceva parecchio Abel.

Non riesco a trattenere una risata, ma lo squillo fragoroso del telefono mi fa sobbalzare dal divanetto.

La donna sembra recepire attentamente le informazioni e una volta agganciata la cornetta, sfreccia verso la sala degli interrogatori. 

TUM. Una pulsazione alla gola mi costringe ad alzarmi. 

L'affanno si fa subito vivo e la vista si focalizza su quella maledetta porta che tarda ad aprirsi. La donna è entrata e compio un altro passo. I polpastrelli delle dita pulsano. 

Tic-tac. 2 secondi. Tic-tac. Altri due secondi. La mia testa si vuota totalmente di ogni pensiero e Raoul e Serena mi si affiancano. 

Le lancette suonano e il rumore rimbomba nella mia testa come quello di una bomba ad orologeria. Intravedo le ombre nelle stanza e in questo momento la maniglia si inclina. 

Il battito si interrompe appena Thomas, dirige con la forza Mathias fuori dalla stanza degli interrogatori. L'avvocato enumera i numerosi diritti di cui è possessore Mathias, ma Thomas se ne frega e unisce le sue mani per poi piantargli delle manette ai polsi. 

«Cosa stai facendo?» Urlo nei confronti di Thomas.

Lui sorpreso di vedermi ha un attimo di interdizione, poi riassume un'espressione austera. «Conosci questo ragazzo?» Mi domanda e i nostri sguardi si incrociano, ma il grigioverde sempre essere impassibile, spento.

«Sì.» Bofonchio con le labbra tremanti. 

«Cosa diamine è successo?» Chiede Raoul rivolgendosi all'avvocato, ma quest'ultimo fa una scrollata di spalle. 

«Questo furfante nascondeva una pistola in casa sua e per di più abbiamo trovato i resti di un cane sotterrato e ucciso da un'arma da fuoco.» Annuncia Thomas stringendo ancora più forte le manette. 

«Così lo fai male!» Urlo non riuscendo più a reprimere le lacrime. «Io c'ero quella sera. Qualcuno ha ucciso Mitra, il suo cane. Posso testimoniare.» Continuo disperata, ma il volto rigido di Thomas non muta.

«L'accusa dell'arma da fuoco è grave.» Intravedo nei suoi occhi la mostruosità già vista in precedenza nello sguardo di Zeno.

«Gesù, perché dovete sempre essere così ingiusti voi sbirri e rompere il cazzo in maniera proporzionale alla professoressa di Matematica?» Irrompe Serena.

«Stai parlando con un pubblico ufficiale.» Ribatte austero Thomas, mentre le lacrime affossano il mio viso. 

«Ora devo trasportarlo in una prigione. Quindi fate spazio.» Ordina autoritario Thomas, ma mi frappongo davanti a Mathias ostruendo a Thomas di proseguire. 

«Sofy...» Sibila Serena, ma sento la sua voce ovattata. Mathias sgrana le iridi e rimane interdetto dal mio gesto. 

«Lui è INNOCENTE. Qualcuno l'ha incastrato!» Mi impianto a braccia conserte e con gli occhi gonfi di lacrime. 

«Sofia, levati altrimenti sono costretto a chiamare un collega.» Mi intima Thomas sforzandosi ad essere gentile. 

Mathias incontra il mio sguardo disperato. «Sofia...» Mormora con quel tono di voce capace di far calmare anche il pianto di un neonato. 

«Scostati!» Le sue parole vibrano sul mio corpo, ma non ubbidisco. 

Sofia, ascolta Mathias e lascialo andare. Non puoi opporti alla giustizia. Si ostina la vocina della coscienza. 

Sofia, opponiti alla Giustizia e lotta, non arrenderti. Non esiste un legge che approvi l'amore, eppure è diritto di tutti. Non fermarti e non lasciare che ti portano via Mathias. Difende le mia causa la vocina malefica.

Serena tenta di spostarmi, ma la redarguisco lanciandole uno sguardo indemoniato. 

«Non mi lasci altri scelta che chiamare un collega. COLLEGAAA! Ho un problema qui.» Urla Thomas chiamando all'attenzione della donna portatrice di sventure. 

«Sofia...» Ancora la sua voce calda che scalda il mio cuore. Non ho intenzione di separarmi da lui.

Dalle mani mi cingono in vita trascinandomi con violenza, ma mi oppongo cominciando a dibattermi.

Bercio, mentre Mathias passa al mio fianco e questa volta oppone lui resistenza. 

«Ti amo, non ti dimenticare questo particolare.» Viene strattonato da Thomas che crudele lo trascina lontano da me, rubandomi la vita.

[SPAZIO AUTRICE]

Eccovi il caos. 😱😱😱😱😱

Cosa ne pensate di questo capitolo? Qualcuno avrà messo l'arma in casa di Mathias? Oppure apparteneva a lui?

Vi aspetto più calorose che mai al prossimo capitolo. Vi voglio bene ❤️❤️❤️. Si avvicina il traguardo MEZZO MILIONE 😱😱. Ve se ama. ❤️❤️❤️



-LaVoceNarrante 💙

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