Chapter 59
Tum... Tum... Tum. Il mio cuore, senza preavviso, decide di accelerare.
Ecco che la lotta infinita dentro di me ha inizio:
Non ti azzardare a perdonarlo! Mi ordina la coscienza
Ha guadagnato punti! Non è da tutti organizzare un evento simile. Ribatte quella malefica.
Lo guardo mentre limpidi fiocchi di neve tentano di disturbare la connessione che abbiamo stabilito.
Indossa un capello blu notte e le sua guance sono rosee per il freddo. Le iridi fulgide leggono le mie e attendono che la mia bocca si pronunci; ma me ne resto immobile, annichilita e totalmente avvolta dal panico.
«Potremmo parlare?» Sento una voce ma non distolgo lo sguardo. Una mano si posa sulla mia spalla e ruotando il collo di scatto, mi appare il volto mesto di Serena.
«Sofy, io vado con Max. Vuoi che resti qui?» Mi domanda lanciando poi uno sguardo di sbieco a Mathias.
Il mio cervello ha un attimo di interdizione poiché una raffica di pensieri si azzuffano a vicenda.
«C-certo. Intendo dire, va' pure.» Balbetto e un leggero fiocco si posa sulla punta del naso.
Avverto un brivido gelido espandersi sul mio corpo, ma appena Serena si avvia con Max, Mathias si fa avanti pulendo premurosamente la punta del mio olfatto.
Il freddo viene soppiantato da un calore rigenerante, ma il briciolo di dignità accumulato durante questo mese, mi fa assumere un'aria di sussiego.
Mathias si infila le mani nelle tasche per poi inumidirsi le labbra e nel frangente delle nave si deposita sul suo volto implume.
Il desiderio di rivederlo era grande tanto che avevo smarrito le speranze, come se fosse un sogno irrealizzabile; ma adesso è qui, a pochi passi dal mio corpo, che brama dalla voglia di assorbire il calore delle sue labbra carnose.
«Vogliamo restare qui, al freddo?» Rompe il ghiaccio con una voce soffice ma al tempo stesso diretta.
«Dimmi un motivo valido perché io debba venire con te.» Rispondo facendo emergere, dal profondo abisso della mia anima, il rancore e la rabbia che covo nei suoi confronti.
Resta a contemplarmi con un'espressione seria; le ultime note delle canzone si esauriscono e il vociare delle persone si dirama verso posti lontani dalla piazza Secolare,
Mathias cala sguardo osservando le sue scarpe, poi compie un passo in avanti accorciando la misera distanza che ci sparava.
Ora lo sento: l'odore della sua pelle che si intrufola nelle mie narici, le emozioni che infiammano il cuore e l'adrenalina che supera la soglia standard; ma la coscienza, scaltramente, ha piantato delle radici salde.
Sii agguerrita, Sofia. Questa volta le sue azioni avranno delle conseguenze. Si ostina la vocina della coscienza.
«Ci sono milioni di motivi: il più lampante è che io e te non possiamo restare lontani e se lo restiamo ci annulliamo a vicenda. Il secondo è quello più difficile da dire...»
Si interrompe deglutendo e prendendosi tutto il tempo per formulare la frase.
Il mio muscolo cardiaco aumenta ancora il battito e un sibilo di vento alza la pelliccia del cappuccio di Mathias.
Il grigioverde brilla di intensità propria e ora posso ammirare, dopo un'interminabile miriadi di giorni, le sue adorabili fossette.
Mathias sfoggia un sorriso che è l'epicentro del terremoto che si propaga al mio interno.
Sospira e una nuvoletta d'aria ghiacciata prende vita. «Cristo! Ho capito veramente che mi sono innamorato di te. La lontananza mi ha ucciso e la colpa ricade soltanto su di me. Sei la prima vera stella che la vita mi ha lasciato ammirare da vicino e io ho tentato in tutti i modi di privarti della tua luce con i miei comportamenti da instabile.»
Tremo, il mio corpo viene scosso, la mia mente svuotata e il mio cuore si schiude levando i catenacci ossidati che Mathias aveva creato.
Vorrei abbracciarlo e incollarmi a lui, cosi facendo ci potremo proteggere dal penetrante freddo che soffia sui nostri corpi, ma le sue azioni non mi permettono di agire.
Questa volta la spada con cui mi ha ferita ha aperto un'arteria e di conseguenza l'emorragia ha continuato a sfociare sporcando ogni mia parte più tersa.
«E allora, perché sei andato via?» Ribatto aggredendolo verbalmente.
«Perché dovevo andare e ti garantisco che non c'è nessun'altra. Io ho soltanto bisogno di te.»
I suoi occhi brillano e, per la prima volta, intravedo quanta debolezza si cela dietro quello sguardo rigido.
Emetto un sorrisetto amaro e un groppo alla gola mi impedisce di deglutire.
«Non hai risposto alla mia domanda...» Continuo ostinata e comincio a domandarmi se sono stata troppo inflessibile.
Ma Mathias tentenna e ancora una volta si astiene dal rispondere.
«Ricordi...» Mi interrompo impiegando forza di volontà per ingurgitare saliva. «Prima che sei partito, ti ho assicurato che forse avrei comprato un biglietto, anch'io. Beh... L'ho f-fatto.» L'ultima parola mi tradisce poiché balbetto e sento la lacrime farsi spazio tra i miei occhi.
«Il passato non ha molta importanza.» Ribatte lui intuendo il senso del mio discorso.
«Lo è per M-ME! Sei sparito per un intero mese. N-non ho avuto più tracce. Non sapevo se eri con un'altra, oppure nell'altra parte del mondo.» La lacrime rigano il mio viso. «Mi hai.... A-abbandonata, rimasta s-sola e privata dei t-tuoi baci. C-come hai potuto? C-cosa p-provi a vedermi soffrire?»
Mi interrompo cercando di cancellare i segni della debolezza dal volto ma non ci riesco poiché le mie mani sono paralizzate dal freddo.
Mathias scuote la testa per poi afferrare le mie mani. «Non l'ho fatto perché provo piacere a vederti soffrire.» Confessa e una latente verità aleggia nelle sue parole.
«O-ora t-ti p-presenti, dopo trenta giorni, e come s-se non f-fosse accaduto n-nulla, vuoi c-che io ritorni con te. Mi h-hai detto che la nostra prima volta è stato... un ERRORE!» Assaggio le lacrime e constato che sono fredde come il ghiaccio.
«Non posso spiegarti perché l'ho fatto, ma rimpiango di essermi comportato da coglione.» Protesta lui con un guizzo di rabbia.
«Anch'io n-non posso f-fidarmi di te... Non p-più ormai...» Le lacrime offuscano la mia vista e nonostante il tocco delle sue mani, mi sento terribilmente vuota; la coscienza mi ha impedito di cadere nelle sue braccia offrendomi gli armamenti per debellare l'avanzata GRIGIOVERDE; e in parte ne vado fiera, ma l'altra metà di me è deceduta con il rifiuto.
Ora le iridi di Mathias luccicano intensamente come se fossero delle gemme in una caverna buia.
Le mie parole l'hanno scosso e cerca disperatamente di parlare, ma non ci riesce.
La vocina della coscienza brinda al risultato della battaglia mentre quella della tentazione se ne resta in disparte senza pronunciare parola.
Il ragazzo è stato rifiutato. Sofia, gli fatto capire che non sei incline alle menzogne. Tu pretendi la sincerità e Mathias non potrà mai dartela. Hai commesso un sbaglio e alla tua età è dovuto; ora dimenticati di lui e volta pagina. Ci sono una migliaia di ragazzi lì fuori, che aspettano soltanto di essere conosciuti. Va', scappa via da lui, Mathias non ti merita ed hai provato sulla tua pelle lui di cosa è capace. Ti ha abbandonata, isolata in un buco nero senza uscite, ma tu hai trovato la forza di volontà per andare avanti e confessargli che non vuoi più soffrire. Hai tentato di cambiarlo, ma lui non vuole, è una persona nata per mentire, ferire e annientare le gli altri. Hai fatto la scelta giusta! Si dilunga la vocina della coscienza appoggiando la mia decisione.
Le mie lacrime subiscono un'arrestata dovuta dal limpido sorriso che ora solca il suo viso.
Spalanco le orbite domandomi perché le mia frase gli faccio tanto ridere, ma Mathias mi anticipa rivelando la ragione del suo gesto insolito: «Cazzo! E così, ho rovinato anche te. Sapevo dall'inizio che tu eri diversa e per questo motivo dovevo lasciarti in pace; ma la curiosità mi ha spinto oltre e mi sono lasciato coinvolgere. Ecco il risultato: non sei più quella di una volta, sei cambiata, ed è merito del mio carattere schifoso! Ti ho fatto conoscere il dolore, la sofferenza e la sensazione di essere abbandonati. Mi ero promesso che avrei tenuto a bada la mia insensibilità e invece è accaduto l'opposto.»
Prende il mio viso fra le sue mani e ci ritroviamo sguardo e sguardo: il grigio sembra aver inondato il verde e la sua espressione distrutta mi lacera il petto.
TUM-TUM-TUM. Sono ancora viva. Il vento soffia e il tempo scompare. Il cuore batte e il cervello innesca l'autodistruzione. Mathias mi rianima e la coscienza lo scaccia via.
«Guardami per un'ultima volta. Sei fantastica! Tu non lo sai, ma sono cambiato e il merito è soltanto di quella bontà che hai dentro. Ti va sei mi regali un ultimo bacio, uno soltanto e poi potrai andartene per sempre. Dimenticarmi o addirittura cancellarmi, come hanno fatto in molti.»
«Non posso cancellarti, perché ti amo.» Un sentimento riaffiora con la forza di una radice assopita e mi dona la forza di parlare.
Affonda la sua mano destra nei miei capelli ed io inclino il collo per catturare ogni istante di questo nostro contatto.
Mi lascio catturare dalla magia dalle sue labbra e in poco tempo mi ritrovo unita a Mathias.
La coscienza protesta, mentre la vocina della tentazione, intelligentemente, se ne resta in silenzio.
Le nostre lingue si intrecciano ed io entro in una realtà lontana dal mondo dove tutto sembra essere raggiungibile e nulla impossibile. Forse sarà il pianeta dell'amore o quello dell'illusione.
Di colpo, lui si distacca risucchiandomi nella normalità; vorrei urlargli in faccia che sarebbe dovuto rimanere qualche minuto in più, ma non ho il coraggio di farlo.
«Sofy, dobbiamo andarcene.» La voce di Serena mi fa sobbalzare. Do una sistemata al mio aspetto scapigliato mentre il vento ruba il sapore delle sue labbra.
Avrebbe potuto confessarmi il motivo della sua partenza e forse adesso saremo stati in chissà quale posto a fare l'amore, ma il suo ego ha dichiarato lo stato di inaccessibilità al suo archivio dei segreti.
E così la coscienza ha prevalso in questo scontro trucidando i miei sentimenti a colpi di pistola.
Mathias mi osserva e mi accorgo che una piccola montagna di neve si è accumulata sul suo capello.
Gli rivolgo un ultimo sguardo per poi voltarmi e incamminarmi di fianco a Serena.
«Cos'è successo?» Mi chiede lei curiosa.
«È finita, l'ho lasciato.» Rispondo spenta e mi faccio inghiottire dal desiderio di voltarmi.
Ho appena lanciato un monito alle leggi della fisica, sfidandole.
[SPAZIO AUTRICE]
La situazione mi è sfuggita di mano di nuovo. 😔😔😔
Sofia ha fatto la scelta giusta? Esprimete il vostro parere. Ora cosa succederà? 😮😮😮
Vi aspetto al prossimo aggiornamento più in tante e calorose che mai. ❤️❤️
-LaVoceNarrante💙
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