Chapter 48
Le peggiori conseguenze del furto di Mathias cominciano ad apparire nitide nella mia mente: verremo arrestati e tutta la città saprà che sono stata complice di un reato; la mamma mi scomunicherà come figlia e la nonna – ovunque essa sia – si pentirà per aver risposto le sue ultime volontà con me al suo fianco.
Guardo Mathias e mi domando chi si nasconda realmente dietro quelle iridi grigioverdi.
So poco o niente di Mathias; intorno a lui aleggia un'aria di mistero, ma è stato questo l'elemento che mi ha attratta fra le sua braccia.
L'ignoto è adrenalinico, e così è stato per me, ma ho imparato a mie spese che provoca sofferenza è una costante ansia.
La sua fronte è corrucciata, mentre la guardia costiera ripete per l'ennesima volta se c'è qualcuno sull'imbarcazione.
«Okay. Se vuoi che la tua fedina penale resti pulita, devi fare questa cosa.» Dice febbrile indossando la maglietta.
«Cosa?» Ribatto sbigottita. «Non se ne parla. Maledetta me che ci sono ricascata di nuovo!» Esplodo in un gesto isterico, ma lui si avvicina posando le mani sulle mie spalle.
«Sofia, hai ragione. Sono un coglione, ma tu non dovrai essere coinvolta in questa faccenda. Ti prego, voglio soltanto che tu ne esca indegna e dopo... Dopo potrai anche decidere di... Non vedermi più. Lo capirò.» La sua voce mesta placa l'Elena di Troia che era sul punto di scatenarsi dentro di me.
Scappa e confessa alla guardia costiera che tu non c'entri nulla. Soggiunge la vocina della coscienza suggerendomi di pugnalare Mathias alle spalle.
Sofia, anche lui è implicato in questa situazione. Non sta cercando di cancellare le sue colpe, ha soltanto intenzione di salvarti da eventuali ripercussioni. Spiega la vocina malefica intimandomi di seguire le indicazioni di Mathias.
Lo rimiro per un effimero secondo, il tempo che occorre per prendere una decisione definitiva. «Cosa devo fare?» Chiedo sospirando.
«Io distrarrò la guardia costiera e tu dovrai azionare la leva dell'acceleratore.» Mi informa corrugando ancora di più la sua fronte.
«Oh mio Dio! Fino a poco tempo stavamo facendo-»
«Sesso, sì. Ma adesso siamo impossibilitati a continuare.» Mi interrompe riprendendo la mia frase.
Immergo entrambe la mani nei miei capelli per poi scuotere la testa.
Il mio stomaco è stato inghiottito da un buco nero e non resta nient'altro che il vuoto.
Mi mordo le labbra, e con il terrore che soggioga il mio corpo, gli confermo che farò quanto mi ha appena detto.
«Bene! Ora saliremo le scalette, tu dirigiti ai comandi senza perdere un solo secondo.»
Ammicco boccheggiando e con il cuore che aumenta il battito; mi avvio verso le scale, ma Mathias cinge una mano intorno al mio polso.
«Oltre ad essere fantastica sei anche coraggiosa.» Ma mi volto interrompendo il nostro contatto visivo.
Lui è dietro di me, ed avverto la stazza del suo corpo.
«Saliamo.» Sussurra Mathias con il viso avvolto dalla penombra.
Salgo le scalette e impiego circa due secondi per orientarmi e fiondarmi verso i comandi della barca.
Mathias, nel frattempo si è lanciato incontro alla guardia costiera presentandosi sotto false spoglie.
Un faro illumina la maggior parte dell'imbarcazione, ma non riesce a scavalcare la barriera d'acciaio formata dalla centralina d'accensione.
Okay Sofia. È facile, una banalità. Anche un bambino saprebbe sollevare una leva d'accensione no? Per quale motivo non ce la dovresti fare?
La guardia costiera insiste perché Mathias gli mostri i documenti dell'imbarcazione, e lui temporeggia rassicurando l'uomo che la barca è in norma di legge.
Da questo momento sei sua complice. Se ti coglieranno in flagrante nessuno ti leverà qualche mese di galera. Compare la vocina coscienziosa.
Aziona la leva e fai partire questa maledetta barca. Risponde grintosa la vocina malefica.
Emetto un ultimo sospiro per poi cominciare a tastare il bancone in cerca della leva.
La mia mano si imbatte in un materiale d'acciaio e gelido e così deduco debba trattarsi del comando che cerco.
Faccio pressione verso l'alto e la leva si sposta, ma la nave resta impiantata al medesimo posto.
Perché non si accende?
Il panico spazza via i miei neuroni, mentre la guardia costiera sembra accorgersi che c'è qualcuno nei pressi del centro comandi.
«Se c'è qualcuno lì dietro, che si faccia avanti con le mani in vista.» Tuona l'uomo.
Il mio petto si gonfia e si sgonfia al secondo e i miei capelli vengono trasportati dal vento.
Un accenno di intuito si fa spazio nel mio cervello sovraccarico e mi viene alla mente che per far partire questo aggeggio c'è bisogno che giri anche la chiave di accensione.
E così ruoto il timone verso destra, precisamente dove il pontile luccica, per poi accendere la barca mediante la chiave.
L'imbarcazione schizza a tutta velocità verso destra ed io ruzzolo per poi schiantarmi contro la sedia in pelle, che attutisce il colpo.
«Sofia, ci sei?» È la sua voce e il vento ci mette del suo per ostruirla, ma quando mi tiro su, constato che Mathias è con mezzo corpo fuori dalla barca.
Un iceberg si abbatte conto di me, ma l'istinto pilota i miei muscoli e così accorro verso la sua posizione.
Afferro il suo braccio, mentre la barca sfreccia a tutta velocità.
«Ti tiro su.» Urlo e lui riesce ad avvinghiarsi sulla ringhiera della barca per poi far leva su di me ed infine approdare con tutto il suo corpo sulla superficie solida.
Si alza prendendo il mio viso fra le mani; un elettrizzante bacio mi lascia spossata per qualche minuto.
«Se questo sarà un addio, allora voglio farlo nel migliore dei modi.» Mi sussurra per poi lasciare il mio viso privo del suo assuefacente tocco.
La mia mente è annichilita dal fruscio del vento e la mia pelle brama il suo contatto.
Mathias si accinge a prendere il timone sotto custodia impostando una rotta verso il pontile.
«Ehy!» Mi chiama a sé, e io imbambolata mi volto. «Tra non molto la guardia costiera comincerà ad inseguirci. Fermerò la barca quanto più e possibile al pontile, e se saremo costretti salteremo.» Avvisa con lo sguardo diretto alla spiaggia.
La premonizione di Mathias si avvera, poiché la guardia costiera sfreccia alle calcagna.
«Dobbiamo tuffarci, qui? Nel mare?» Sono sconvolta all'idea di immergermi nel mare oscuro.
«Sai nuotare?» Domanda lui sorridendo. Come può sorridere in un momento come questo?
«Certo che sì.» Affermo offesa.
«Allora ce la caveremo.» La spiaggia, un tempo un minuscolo puntino, ora comincia a delinearsi all'orizzonte.
Il pontile sembra essere occupato da alcuni uomini che fanno luce con delle torce.
«Ci sono altre guardie costiere!» Urlo additando la posizione.
«L'ho notato. Allora non abbiamo altra scelta che tuffarci.» Sentenzia dissoluto.
«Come puoi essere così disinvolto?» Gli domando colta dall'ira.
«Perché queste situazioni non mi sono nuove.» Risponde lui e la sua espressione muta diventando terrea.
«Vorresti dire che sei già sfuggito dalla guardia costiera una volta?»
«Non era la guardia costiera, ma credo che questo sia il momento meno adatto per parlarne.» Mathias fuorvia la mia domanda virando la barca verso la spiaggia sgombera, che ora è vicinissima.
«Ci siamo quasi, Sissy. Tra poco rallenterò e ci butteremo.» Mi aggiorna lui, mentre la guardia costiera ci ordina di fermarci.
La barca perde progressivamente velocità e Mathias lascia il timone.
La spiaggia è pochi metri da noi, e le luci emessi dalla discoteca, che si trova al ridosso dalla battigia, illuminano il cielo.
«Sei pronta?» Mi domanda.
Butto la testa verso il basso, e Mathias afferra la mia mano. Stringo forte la presa e prima di osservare preoccupata il buio del mare, mi tuffo.
In realtà caschiamo entrambi, mano nella mano, e riaffioriamo a galla uniti.
«Sei bellissima!» Mi rimira Mathias per poi farmi assaggiare il sapore salato delle sue labbra.
Cominciamo a muoverci e le acque si aprono al nostro passaggio.
Dopo una breve nuotata giungiamo sulla spiaggia; il trucco si è sciolto e il costume dark è solo un vecchio ricordo.
Mathias si leva la maglietta strapazzandola e poco dopo le sue sneakers.
Il mio costume in pelle ha resistito in parte all'acqua, ma le mie scarpe sono impregnate d'acqua, cosi come i miei capelli.
Lui, nonostante il suo corpo sia grondante, brilla come le stelle presenti in cielo.
Mathias, senza alcun preavviso, accorcia le distanze e ora i nostri sguardi sembrano essere collegati da un filo composto da polvere di comete.
«È un addio?» Domanda con un filo di voce.
Chino lo sguardo osservando i granelli di sabbia. «Non lo so... Dopo due mesi non so ancora nulla di te, e sembra che quando ti chieda qualcosa, tu cerchi vie d'uscite per non raccontarmi il tuo passato.» Faccio le spallucce osservando il cielo.
Di colpo l'arroganza che l'ha sempre contraddistinto scompare ed io ne resto colpita: «Te l'ho detto dal nostro primo litigio. Io non sono il ragazzo di cui tu hai bisogno, ma tu con quella tua innocenza, mi hai annebbiato la vista... Ti amo, Sofy.»
La parolina risuona nella mia testa facendo germogliare un campo di rose rosse.
Io ho bisogno di lui. Senza quello sguardo tutto il resto non conta nulla e il mondo perde ogni sfumatura di vita.
Non voglio privarmi delle emozioni che mi provoca. Non voglio farlo per nessuna ragione al mondo.
«Fermi!» Una torcia ci bagna di luce e un uomo nerboruto si dirige mordace verso di noi.
«Ti va se corriamo e ci lasciamo tutto alle spalle?» Domanda e le sue iridi luccicano più della torcia.
Resto cristallizzata dalla sua proposta e la mia anima si colora.
«Sì, a patto di conoscere Mathias.» Confermo afferrando questa volta, io, la sua mano.
[SPAZIO AUTRICE]
Cosa ne pensate di questo capitolo intrinseco di action? 😊😊
Vi è piaciuto?
Sofia era sul piede di abbandonarsi all'idea di lasciare Mathias, ma la sua proposta l'ha lasciata di stucco e così ha accettato di correre con lui.
Quasi 200 000 mila visualizzazioni. È ineccepibile. 😱😱😱 Io davvero non so perché "Coinquilini di Letto" vi piaccia così tanto, ma non posso far altro che ribadirvi 200 ooo volte grazie. Grazie per essere sempre presenti ad ogni aggiornamento e grazie per essere sempre pronti ad esprimere il vostro parere. So che ripetitivo, ma ve lo devo CONFESSARE 😂😂
Vi aspetto più tante e calorose che mai al prossimo aggiornamento. Vi voglio bene. ❤❤❤
-LaVoceNarrante 💙
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