Chapter 20


Un rimbombante accozzare di nocche riecheggia del bagno; Lucas grugnisce e Serena emette un urlo gracchiante simile al verso di un corvo.

Mathias irrompe nello scompartimento adiacente al nostro e io lo seguo terrorizzata.

Serena è in un angolo del bagno, ma non sembra affatto impaurita nonostante a due centimetri da lei, Max ha scambiato il volto di Lucas per un sacco da boxe; l'alcol le ha reso gli occhi lucidi e di un colore rossastro.

Max, invece, imbestialito colpisce il volto di Lucas ripetutamente, mentre l'amico di Mathias annaspa avvilito.

Mathias si lancia su Max, serrando le braccia intorno al suo busto, in modo tale da impedirgli di muovere i suoi arti ponderosi; e ci riesce ma quando Max comincia a dimenarsi, Mathias viene irrimediabilmente spintonato ed è costretto a indietreggiare.

Serena, ora appoggiatasi al muro (forse i suoi neuroni avranno recepito il pericolo in ritardo), è accatastata nell'angolino, e l'unico sua difesa è il water.

Sprofondo nel caos all'idea che Max possa dire ad Alberto di avermi colta in flagrante nel bagno con Mathias, ma i miei pensieri sibillini scompaiono appena il volto di Mathias subisce un colpo.

Questa volta sono io ad urlare e il mio strillo vibra sulle pareti di un turchese spento.

Nell'attimo in cui sono intenta a bloccare un ulteriore scatto repentino di Mathias, la porta d'ingresso si apre con un cigolare interminabile.

Mi cristallizzo e il primo dei miei incubi si materializza appena la porta in plastica grigia si spalanca.

L'espressione di Alberto è un frammisto di stizza e sbigottimento.

Con i suoi occhioni vispi e color nocciola dà una rapida occhiata verso Max spalancando le orbite, ma quando posa il suo sguardo su me e poi su Mathias, le sue cornee vengono popolate da vermiglie venuzze iniettate di sangue.

Il mio stomaco viene diluito con l'acido affievolendosi e la mia mente stritolata in un pugno.

Il respiro si affatica e Mathias si interrompe buttando il suo sguardo torvo su Alberto.

Rimangono così, per qualche minuto a studiarsi, ad aspettare la prima mossa sia l'uno che l'altro, ma Alberto spezza la tensione.

«Cosa ci facevi tu con lui?» Si rivolge a me con una voce esitante ed estrapolo anche un pizzico di disprezzo preventivato nei miei confronti.

Te lo sei meritata.

I nervi tesi di Alberto mi rimandano la sensazione che da un momento all'altro possa scattare e colpire Mathias.

Max, nel frattempo, a suon di cazzotti, sfigura il volto lindo di Lucas.

La colpa è solo mia se in questo momento mi trovo in questo triangolo pericoloso.

Rimango in silenzio, mentre gli omini del quartier generale del mio cervello si fanno in quattro per trovare le direttive da suggerirmi.

«Sofia?» La voce di Alberto è possente e dittatoriale. Sobbalzo dal richiamo e incolpo me stessa per aver trasformato Alberto in un cane afflitto dalla rabbia.

Non è colpa tua, Alberto sta mostrando il suo vero essere. Sofia non farti calpestare, REAGISCI! La vocina malefica mi sobilla ed io ingenuamente le do ascolto permettendo agli omini del mio cervello di approvare la risposta.

«Perché ti ho tradito.» Le mie parole suonano asettiche, prive di qualsiasi scrupolo.

Mi sento un donna meschina e subdola, indegna di vivere su questo pianeta, ma sul fronte occidentale compare liberazione; l'ingombrante fardello che portavo dall'esatto momento in cui io e Mathias siamo stati a letto, scompare emigrando verso nuovi orizzonti.

Alberto ritrae il collo e la sua rabbia sembra essere sul punto di straripare.

«Da quando?» È l'altra domanda che pone dopo un altro grugnito sofferente di Lucas.

Confessagli tutto. È arrivato il momento che tanto aspettavi, mia cara. Vai e fatti guidare dal tuo cuore.

«Da quando siamo andati al centro commerciale. Ci siamo baciati nel camerino.» La mia risposta è immediata e anche questa è piuttosto distaccata.

L'espressione di Alberto è indignata, ma la sensazione di essermi liberata del peso che gravava sulle mia spalle è egoista e non permette allo sguardo di Alberto di ferirmi.

«Quindi al cinema, voi due...» Mathias è al mio fianco e avverto come se uno scudo mi avvolgesse. Mi sento sicura e rispondo a tono: «Sì.»

«Non ci sai fare molto con le ragazze. Un anno e sei rimasto a secco?» Alle parole veritiere di Mathias il mio viso diventa paonazzo, ma l'urlo disumano di Serena ci coglie alla sprovvista.

«La sua testa penzola.» Bercia indicando il volto deturpato di Lucas.

Il sangue gli sgorga a rivoletti dal naso e la sua nuca si accascia su un lato.

Max è stremato ma continua a colpirlo e Mathias approfitta del suo attimo di esitazione per braccarlo e costringerlo ad allontanarsi da Lucas.

Max digrigna i denti e la sua mascella prognata non trova aderenza con l'arcata superiore; è fuori di sé.

Serena ne approfitta per uscire e affondare le sue mani tremanti sul mio vestito; le sue pupille vanno a destra e a manca.

È un frangente, il tempo che passa quando il mio collo rotea verso Alberto, e avvisto le sue gambe flettersi e spingersi in avanti per poi raggiungere Mathias di spalle.

Tento di avvisarlo sul pericolo che proviene da dietro, ma Alberto lo colpisce violentemente alla nuca.

Le braccia di Mathias, che poco fa tenevano in gabbia Max, allentano la presa.

«Brutto figlio di p...» Alberto lascia la frase incompiuta poiché l'ira non gli permette di continuarla.

Mathias cerca di risistemarsi ma Alberto si imbatte come un toro inferocito su di lui.

La paura prende possesso del mio corpo e in un secondo mi lancio fuori dal bagno urlando triviale aiuto.

Un gruppetto di uomini di mezz'età si accalcano raggiungendomi; una volta constatata la pericolosa zuffa che è in atto nel bagno, si lanciano incontro ai protagonisti tentando di dividerli.

L'atmosfera gioviale creata dalla festa viene spazzata via e ora tutti i presenti allungano il collo verso il bagno, Giulia compresa.

Due uomini tentano di placare l'ira di Mathias; uno alto e nerboruto riesce a braccare Max, ma gli altri due trovano difficoltà a fermare la rissa di Mathias e Alberto, che in questo momento riceve un gancio sinistro diritto sul naso già livido.

Alle mie spalle avverto uno strascichio di passi; mi volto di scatto e Giada, con il trucco che scorre a fiotti, mi si para davanti.

Un istante dopo vengo travolta da una zaffata di alcol proveniente dalla sua bocca.

«Sofia, una signora ha chiamato al polizia.» Dice biascicata.

«Cosa hai detto?» Appare Raoul divincolandosi fra la calca di persone.

«La polizia? Dannazione.» Il volto di Raoul cade in penombra come se avesse qualche oscuro scheletro nell'armadio.

È preoccupato tanto che si inoltra nel bagno e comincia ad avvisare Mathias della venuta degli sbirri.

«Verrà di nuovo quello dell'altra volta. Dobbiamo andarcene, adesso.»

Raoul omette il soggetto, ma deduco debba trattarsi di un poliziotto che conoscono.

Il volto di Mathias subisce una leggera variazione di tonalità, e lascia i lembi della camicia di Alberto.

I due uomini riescono nel loro intento di dividerli e ora Alberto, con il dorso della mano, si pulisce il viso ricoperto di sangue.

Max si dimena, ma l'altro uomo lo tiene braccato; Mathias ne approfitta mettendosi Lucas in spalle intontito ed esangue.

«Dove vai, BASTARDO?» Urla Alberto braccato da due uomini. «Torna indietro.» Si pulisce del sangue con la lingua.

Mathias appioppa Lucas sulle spalle di Raoul e io resto incantata a osservarlo.

Lo sguardo di Alberto è puntato su di noi, inferocito ma anche ferito dalla mia rivelazione.

Ora ti abbandonerà come ha fatto pochi giorni fa. Un effimero sibilo della vocina coscienziosa riverbera nella mia mente.

Fatti guidare dal cuore e per un solo momento della tua vita abbandonati ad esso. Alza il volume la vocina malefica.

Ha un graffio sullo zigomo e delle stille di sangue percorrono la sua pelle liscia.

Il suo grigioverde brilla d'intensità lucente e il tempo si ferma.

Alberto viene rigettato dalla mia mente e Mathias si infrange sui miei pensieri.

Il suo viso contratto mi irradia di un calore rigenerante. È davanti a me e non ho la più pallida idea di cosa abbia intenzione di fare.

Non calo lo sguardo, non questa volta; il suo è intenso e penetrante.

Tutti gli occhi sono puntati su di noi e la mano di Mathias si protrae lentamente verso di me, dolce ma anche livida a causa dei pugni.

Il cuore è tentato di andare in arresto cardiaco e il quartier generale della mia mente è in subbuglio; la sirena spiega ma l'ordine è ormai un vecchio ricordo.

Uno... Due... Tre... Quattro... Sono i secondi che il mio cervello impiega a decifrare il suo gesto.

Timorosa calo lentamente i miei occhi sul suo palmo morbido.

Leggo la frase nei suoi occhi: "Scappa con me!"

Ragiono, la vocina coscienziosa tenta di fare la sua entrata in scena, ma viene bloccata da una pattuglia dei carabinieri capitanata dalla vocina malefica.

Il tuo cuore ha deciso, e ne prendo atto... Afferro la sua mano. L'adrenalina mi fa assaporare la vita, e Mathias è il fulcro. Non posso farne a meno.

Il suo tatto mi svuota i pensieri e insieme corriamo verso l'uscita. Mano nella mano.

[SPAZIO AUTRICE]

Ragazze fatemi sapere cose ne pensate di questo capitolo nei commenti.

Vi è piaciuto il gesto di Mathias? E la decisione di Sofia?

Vi aspetto più calorose che mai al prossimo aggiornamento. 😘😘😍

-LaVoceNarrante 💙

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