Sarà pronto il mondo?

Rivela al mondo la tua anima”

Bisbigliò il vento ai lividi sulle ginocchia
tremavo forte della paura del vivere
bramavo insistente il tutto
quel che divora, che rende niente

Sarà il mondo, poi, pronto per la mia anima?
Se la annuncerò a parole, saprà sfiorarla con gentilezza?
Se questa venisse divorata, dovrà insaprirsi e farsi veleno?
Se questa venisse schiacciata, dovrà chiudersi e farsi porcospino?

Se poi, peggio, il mondo stesso
cercasse di incollarla su un foglio, di schotcharne i margini?
Se la infilasse in un barattolo, etichettato, in esposizione su una mensola polverosa?
Come farà questa a viaggiare, ad avvolgere l'umanità tutta, a raggiungere la luna?

Sarà poi pronto il mondo, a conoscere le verità, ad ascoltarle senza tapparsi le orecchie? Sarà stanco di fare guerre, pronto a sedere e comprendere?

Potrei allora chiuderla in una grotta, con i miei pipistrelli amici, ma non sarà questa negligenza per l'Io?
Sarà questa: mancanza di amore?
L'abbraccio morboso di una madre che non vuole vederla partire?
La porta chiusa a chiave di una casa che sussurra che fuori è pericoloso?

Potrei creare un mondo mio,
uno che riposa in un pugno, dentro il quale saettano universi in trepidazione.
Potrei incoronarla divinità onnipotente, regina del cosmo, ma non sarà poi questa la follia?





Rivela al mondo la tua anima”

Bisbigliò il vento ai graffi sulla pelle
sanguinavo molto della paura del morire
bramavo insistente il tutto
divorandolo a morsi piccoli piccoli

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