Capitolo 14
ERIKA
Mi svegliai riposata come non mi era mai capitato.
Mi guardai intorno e mi resi conto di essere a casa, o meglio nel castello, dei Krov'.
Avrei dovuto ringraziarli solo per il letto in cui avevo dormito.
Era di una comodità assurda! Non avevo mai dormito in un materasso tanto morbido e rilassante.
Mi rigirai tra le coperte e affondai il viso nei cuscini, sospirando.
Mi ci sarei potuta benissimo abituare.
E dovevo cominciare ad abituarmi al fatto che tutto quello che sapevo sui vampiri era falso, o almeno nella maggior parte.
Nei film i vampiri dormivano dentro la bare di legno, accidenti! Non in letti super comodissimi!
Avrei dovuto fare mente locale e analizzare tutti i punti sui vampiri. Quello che sapevo e quanto era vero: i vampiri bevevano sangue, vero! Dormivano nelle bare, falso!
Si disintegravano al sole, falso!
Non avevano un cuore, falso!
E c'era da considerare che io, effettivamente, nemmeno ci credevo del tutto nei vampiri. Almeno non finché non avevo visto Zayn con le zanne e gli occhi rossi.
Qualcuno bussò alla porta facendomi sobbalzare e strappandomi dai miei pensieri.
- Signorina Erika? - mi sentii chiamare - Siete sveglia? -
- Io...Emh...si, sono sveglia, avanti - risposi titubante.
Non ero del tutto sicura di quale era la risposta corretta da dare.
La porta si aprì e una giovane donna, sicuramente una cameriera, entrò nella stanza.
- Signorina, mi manda la regina. Mi ha detto di aiutarvi a preparavi per la cena - mi disse la ragazza.
- Quale cena? -
- La cena organizzata con i vostri genitori -
- Ah -
Non mi aspettavo che avrei rivisto i miei genitori già così presto.
Non morivo di certo dalla voglia di vederli.
Mi ritrovai ad ammettere che forse, il motivo per cui avevo accettato di andare via era per scappare dai miei genitori.
Chissà se sarebbe stata la stessa cosa con loro, adesso che avevo accettato di sposare Zayn.
L'inserviente aprì il mobile, rivelando dei vestiti eleganti da sera.
- Wow - mi ritrovai ad esclamare.
Essendo la figlia di un senatore avevo anche io la mia dose di vestiti da sera ma niente in confronto a quello che c'era in quel mobile.
Diciamo che quando mia madre mi trascinava nei negozi di lusso cercavo di prendere sempre il vestito meno appariscente.
I vestiti del mobile non erano tutti esagerati, ma nemmeno troppo sobri.
- Allora...vediamo che cosa farvi indossare - disse la cameriera.
Mi riscossi e mi avvicinai a lei.
- Qualcosa di semplice, per favore - dissi - Non mi piacciono le cose appariscenti -
Lei mi lanciò uno sguardo, guardandomi da capo a piedi.
Poi riportò la sua attenzione nel mobile e scrutò i vestiti.
Ne estrasse uno lungo e blu, con il corpetto tempestato di strass che erano molto simili a dei brillantini.
- Sono brillantini? - chiesi per togliermi una curiosità.
Lei ridacchiò ma dopo un attimo recuperò il suo contegno.
- Ma no, sono frammenti di diamante -
- Diamante vero? -
- Certo che si -
Sgranai gli occhi.
Questo si che era da shock!
Se mia madre avesse saputo da cosa era tempestato quel corpetto sarebbe impazzita.
- Emh...qualcosa di meno...ricco? - chiesi a disagio.
- Questo è il vestito più sobrio signorina -
- Non immagino quello più sfarzoso - borbottai a bassa voce.
Buttai un'occhiata al vestito e poi alla ragazza che stava aspettando un mio cenno di assenso e alla fine mi ritrovai costretta ad accettare.
Di certo non volevo essere l'ultima ad arrivare a cena.
***
Clara.
Così si chiamava la cameriera e mi aveva detto che il suo compito era quello di occuparsi di me.
Un ruolo che le era stato affidato quella stessa mattina dal re e dalla regina.
Lei mi avrebbe aiutata in tutto. Era la mia inserviente personale.
Mi costrinse a fare una doccia veloce, poi mi aiutò ad indossare il vestito, mi asciugò i capelli, me li acconciò in una treccia laterale e mi mise un trucco leggero.
- Siete pronta. Se vogliamo andare vi accompagno in sala da pranzo - mi disse.
Mi alzai per seguirla, ma proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta.
Clara andò ad aprire e indietreggiò, evidentemente sorpresa.
- Posso? - chiese una voce maschile.
Zayn entrò senza aspettare risposta.
Portava pantaloni neri eleganti e una camicia blu scuro.
- Scusa Clara, ma ho intenzione di rubarti il compito - disse lui facendo l'occhiolino alla mia aiutante.
Lei abbassò il capo e si chinò leggermente.
Zayn mi si avvicinò e mi porse il braccio con fare elegante.
- Mia cara, permettimi di accompagnarti a cena - mi disse sorridendo divertito.
Allungai la mano e la poggiai sul suo braccio muscoloso.
Mi condusse fuori dalla mia stanza, si incamminò nel corridoio e poi al piano di sotto.
- Ti farò fare il giro del castello domattina - mi disse guardandomi con la coda dell'occhio - E...sei bellissima -
Mi sentii arrossire davanti al suo complimento.
- Grazie - dissi.
Poi mi venne in mente il motivo per cui, alla fine, avevo deciso di tornare.
- Come stai, Zayn? - chiesi.
Lui non rispose subito.
Continuammo a camminare in silenzio e non mi guardava più.
- Bene, per il momento. Ho fatto una bella scorta prima che arrivassi tu - disse - Comunque volevo scusarmi per il mio comportamento -
- Per non avermi detto come stavano le cose? -
Zayn scosse il capo.
- Per la mia reazione quando ti ho vista - rispose - Devo averti spaventata parecchio e non ti biasimo se deciderai di andare via -
Strinsi il suo braccio.
- Non ho intenzione di andare via -
Storse la bocca.
Continuavo ad essere convinta che mi volesse il più lontano possibile da se stesso e questo era un problema.
Avrei dovuto fargli capire che non mi faceva paura e che non mi disgustava.
Arrivammo davanti ad un portone dalla parte opposta dello studio del signor Krov' e ci fermammo.
Sentivo un leggero vociare da dietro la porta.
- I miei genitori sono già qui? - chiesi.
- Si - mi rispose - Se necessario mi prenderò la responsabilità per quello che è successo -
Sussultai e lo guardai.
- Perché? Non mi hai costretto - ribattei.
- Più o meno -
- Zayn! -
- Da adesso in poi sei una mia responsabilità, Erika. Non insistere - mi disse.
Io non riuscii a ribattere.
Abbassò il braccio e me lo mise sulla parte bassa della schiena.
- Andiamo? - chiese.
Annuii anche se una parte di me avrebbe voluto scappare via.
Ero disposta a sposare Zayn, a vivere in un castello di vampiri reali, ma non per affrontare i miei genitori.
- Preferirei fingermi malata e non entrare - borbottai.
Zayn trattenne un sorriso.
Chiaro segno che mi aveva sentito e mi diede una leggera spintarella.
- Sono sicuro al cento per cento che non faranno nessuna scenata davanti a me o ai miei genitori - mi disse - Fidati di me -
Accettai a malincuore.
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