Capitolo 10
ZAYN
Mi sedetti sul letto e sospirai.
Dopo aver accompagnato Erika alla stazione dei treni ero tornato nel bed e breakfast in cui avevamo passato la notte precedente.
Sapevo che presto sarei tornato a casa.
E l'avrei fatto senza oppormi e senza oppormi mi sarei fatto punire.
L'unica cosa che mi premeva fare l'avevo fatta: Erika era al sicuro, lontana da me e dal mio mondo.
Mi toccai la guancia là dove mi aveva lasciato un bacio e chiusi gli occhi.
Sarebbe stato il solo e unico contatto che avrei avuto con lei.
- Signore chiamerò le autorità se... -
- Faccia come crede - rispose una voce che conoscevo bene.
Deglutii e mi alzai dal letto, andai ad aprire la porta e mi trovai esattamente chi credevo.
- Signora non si preoccupi - dissi - Quest'uomo è mio padre -
La proprietaria del Bed e breakfast mi guardò dubbiosa ma dopo averci osservato per bene capì che si, eravamo parenti.
Indietreggiai e lascia che mio padre entrasse.
Lui si chiuse la porta alle spalle.
- Mi aspettavo che saresti venuto con delle guardie - dissi.
- Ci aspettano di sotto - mi rispose lui - Hai niente da dire, Zayn? -
Scrollai le spalle.
Non mi sarei scusato per essere scappato di casa e aver fatto quello che ritenevo giusto.
Non rimpiangevo di aver protetto Erika.
- Sai che cosa hai fatto? Sai che cosa poteva capitarti? - mi chiese.
Era troppo calmo.
- Papà ho vent'anni, non sono più un bambino - risposi alzando le braccia in aria, esasperato.
- Ma ti comporti come tale - mi disse - E fino a prova contraria ne dimostri ancora diciotto -
- Età umana - borbottai.
Sembravo più giovane dell'età che avevo in realtà, era vero. E avrei smesso d'invecchiare entro due anni.
Mio padre aveva quarant'anni e ne dimostrava trenta, più o meno.
Il vantaggio di essere vampiri.
- Dov'è Erika? I genitori la stanno cercando - mi chiese.
- Ora la cercano? Prima l'hanno venduta alla nostra famiglia e adesso sono preoccupati per lei? - chiesi ironico - Comunque non è qui. Gli ho detto tutto e l'ho mandata via -
Lo schiaffo arrivò immediato e mi fece voltare la faccia dall'altra parte, mentre il dolore arrivava lentamente.
Guardai mio padre.
Mi guardava impassibile. Non provava nulla e di certo non era soddisfatto di mettermi le mani addosso.
Ma le leggi dei vampiri erano quelle e lui ne era il re: se non puniva il proprio figlio per insubordinazione avrebbe perso il potere e l'influenza che aveva nel nostro mondo.
- Non riesci mai ad obbedire vero? - mi chiese - Devi sempre fare di testa tua -
- Mi ritengo soddisfatto - ammisi.
- Perché mi costringi sempre a fare queste cose, sai che è una cosa che odio eppure... -
Si riferiva che mi avrebbe fatto vedere i "sorci verdi" per il dolore, anche se non voleva.
Non risposi, scrollai le spalle, misi le mani dietro la schiena e chinai il capo.
- Zayn...-
- Non mi pento di quello che ho fatto, padre - dissi.
- Andiamo a casa - mi ordinò - Faremo i conti là -
Lo seguii senza opporre resistenza.
***
Era stato clemente.
Le ossa mi facevano male, ma oltre a qualche costola incrinata, non mi aveva rotto niente.
Non potevo muovermi per il dolore comunque: me ne stavo disteso sul pavimento della cella e aspettavo che le ferite guarissero da sole.
Sarebbe stata lunga e, dopo la mia bravata, non avrei più visto oltre le mura del castello, almeno finché non fossi diventato re.
- Il re ci è andato piano, mio principe - disse la guardia che mi sorvegliava.
- Abbastanza - ammisi.
E lo sapevo, perché l'avevo visto punire altri in modo molto peggiore.
- Vi ha negato il sangue per due giorni però - osservò - Ci vorranno settimane prima che vi riprendiate -
Con la speranza che non me ne desse altre.
E comunque, non era detto che sarei riuscito a bere il sangue che mi avrebbero dato dopo la "punizione".
L'imprinting che avevo avuto con Erika, non mi impediva di bere altro sangue, ma mi creava disagio e un dolore passeggero che mi ricordavano la mia attuale situazione.
E se lo avesse saputo, mio padre, me le avrebbe date di più, poco ma sicuro.
Voleva farmi sposare Erika per questo, per via dell'imprinting e io gliel'avevo impedito, condannando me stesso ad essere dannato e solo in eterno.
Non avrei potuto avere nemmeno figli, l'unica a potermene dare sarebbe stata Erika, con l'imprinting non potevo fare nulla con nessun altra.
Di conseguenza non potevo avere eredi e la mia famiglia si sarebbe estinta.
Ok! Da questo punto di vista non ci avevo minimamente pensato.
***
ZACHARY
Non ricordavo quale era stata l'ultima volta che avevo parlato con il capitano degli ammazza vampiri. Non veniva mai a trovarmi e se doveva vedersi con sua figlia Ellison lo facevano lontano da palazzo per ovvie ragioni.
Quindi ero rimasto abbastanza sorpreso quando me l'ero trovato davanti la porta del mio studio.
- Mi auguro che il principe non ha fatto ciò che penso - mi disse una volta che ci ritrovammo soli.
- Oltre disubbidirmi non ha fatto altro - dissi.
- Un umana, altezza - mi fece notare.
Alzai gli occhi al cielo.
Gesto abituale di cui non ero riuscito a liberarmi dai tempi in cui ero ancora un semplice principe.
- Mi è giunta voce che volete farlo sposare con un'umana - mi disse - Voi conoscete le leggi di convivenza tra umani e vampiri, mi auguro che il principe non abbia infranto nessuna regola -
Sapevo che non lo stava dicendo con cattiveria e sapevo che non era una minaccia.
Anche perché non gli conveniva, soprattutto in casa mia.
Era solo un avvenimento.
- Mio figlio non l'ha morsa se è questo che credi - spiegai - Ho chiesto se poteva sposarla a suo padre e lui ha accettato -
- Così, senza esitare? -
- Gli ho granito il mio voto in politica -
- Ma perché? - chiese il capo degli ammazza vampiri - Ci sono tante nobili vampire che sono più adatte ad un principe -
Scossi il capo.
Quell'uomo non poteva capire.
Noi vampiri eravamo troppo diversi da loro.
- Non è stata infranta nessuna legge - replicai.
- Dovrà morderla per sposarla, a quel punto? -
- Non ci sarà alcun punto perché la trasformerò io stesso in vampiro. Non vado contro nessuna legge perché suo padre la data a me di sua spontanea volontà, come hai fatto tu con Ellison - gli feci notare.
A quel punto raddrizzò la schiena e non ribatté.
- Ellison era malata - sussurrò.
- E mio figlio ha bisogno di quella ragazza per vivere -
L'uomo davanti a me sussultò.
- Non vorrai dire che... -
Anche gli ammazza vampiri conoscevano la nostra debolezza nell'imprintg.
- Già - risposi - Il punto è che Zayn l'ha costretta a scappare per non sposarlo, lo ha fatto per proteggerla ma così peggiora solo le cose e fa male a sé stesso -
- E a quel punto potrebbe scagliarsi contro gli umani - continuò lui per me - E sarebbe un problema -
Annuii e basta.
Dovevo ritrovare quella ragazza a tutti i costi o Zayn si sarebbe ritrovato in guai seri e sarebbe potuta scoppiare una bella battaglia che mi sarei volentieri risparmiato.
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