31.
CAPITOLO 31
Martin
Il tempo sembra non passare mai.
Sono passati un paio di giorni dall'incontro con Hope e Josh, però sembra non arrivare mai il momento di andare via da questo ospedale per poterci parlare.
Conto i secondi, i minuti, le ore, i giorni e tutto sembra interminabile.
"Il tempo non si può possedere e non si può nemmeno decidere quando usarlo, quindi ricorda di farlo sempre nel migliore dei modi per non avere rimpianti, perché una volta che l'hai perso non potrai più riaverlo indietro."
Non vedo l'ora di sapere tutta la verità.
Mettendo da parte me e il tempo che non passa mai, il resto va tutto bene per fortuna.
Dopo quella sera che mi sono confidato con Alexander mi sono sentito molto meglio e devo dire che anche Jorge sta gestendo questa situazione nel migliore dei modi.
Avevo davvero molta paura che poteva rimanerci male, allontanarsi di nuovo da me, ma per fortuna niente di tutto questo è successo.
Con me si comporta come se non fosse accaduto niente, e lo so che è sincero, sennò lo avrei capito subito.
Una settimana dopo...
Alexander
Sono fuori dalla camera di Martin, al mio fianco ci sono Jorge e Charlotte, mentre in lontananza scorgo la figura del medico.
Lo vedo avvicinarsi al piccolo e parlargli, poi si volta verso di me, dicendomi: "Quale modo migliore per dare una notizia?".
Dopo che gli ha confidato tutto ci invita a seguirlo.
Una volta arrivati davanti la porta, bussiamo.
Il dottor Smith è il primo ad entrare, poi è seguito da me, Jorge e Charlotte.
Si dirige vicino al letto con la cartella clinica e inizia a leggerla, e infine conclude, dicendo: "Mi dispiace, la situazione qui ancora è molto grave, deve stare ricoverato ancora per molto tempo. Spero che la situazione possa migliorare."
Martin subito diventa triste mentre, io e Charlotte domandiamo insieme: "Come mai?" Poi, continuo: "Sembrava stesse andando tutto bene, visto che stava reagendo bene anche ai farmaci, perché ora tutto questo?"
Nel frattempo il dottore e Jorge ci guardiamo e il medico inizia a dire: "Guardi..." e il piccolo continua: "È tutto uno scherzo."
Dopo che Jorge finisce di parlare si avvicina al padre e lo abbraccia, mentre il dottore continua a parlare: "La situazione non è naturalmente delle migliori, ancora molte cose non le può fare, deve sapersi dare una regolata e non esagerare mai. Però, ci incontreremo ancora qualche volta per vedere come sta andando il percorso dopo l'intervento. Per me oggi pomeriggio possiamo dare le dimissioni."
Subito dopo risponde Jorge: "Ti abbiamo fatto spaventare, eh papà?" Domanda facendo l'occhiolino.
Poco dopo Martin prende la parola, affermando: "Sì Jorge, mi avete fatto proprio spaventare, non voglio fare come i bambini, ma non voglio più stare qui." Subito dopo si rivolge al medico: "Dottore, siete stati proprio bravi, grazie ancora per tutto."
Quest'ultimo fa un sorriso e risponde: "È il mio lavoro, non deve ringraziarmi."
Martin
Che bello, finalmente posso tornare a casa e non fare più questa vita in questo letto d'ospedale.
Adesso sono solo, più tardi ritorneranno di nuovo tutti.
Non vedevo l'ora che arrivasse questo momento, così prendo il mio cellulare e il foglietto di Hope, digito il numero scritto e decido di chiamare.
Squilla e ho il terrore che possa non rispondere, devo sapere la verità e ora finalmente è arrivato il momento.
Quando sembrava non rispondere e stavo per chiudere la chiamata, sento un'altra voce dall'altra parte del telefono che in modo titubante afferma: "Pronto? Chi è? Posso fare qualcosa per lei?".
"Hope sono Martin, il papà di Jorge, l'uomo che hai salvato, ti ricordi di me?".
"Ohh ciao Martin, certo che mi ricordo di te! Come stai?"
"Meglio, tu? Anzi volevo proprio parlarti di questo."
"Tutto bene, grazie. Sì certo, dimmi tutto."
"Oggi pomeriggio mi dimettono dall'ospedale e volevo tanto incontrarti per poter parlare di alcune cose."
Passano alcuni secondi dalla sua risposta e questo mi mette molta ansia, ho paura che possa dire di no. Ma in fondo è stata proprio lei a venire in ospedale con Josh e a darmi il suo numero, quindi perché non dovrebbe volere? Se non voleva non faceva tutto questo dall'inizio.
Dopo un paio di secondi infatti arriva la sua risposta: "Certo, vengo all'ospedale a prenderti. A che ora ti dimettono?".
Faccio un sospiro di sollievo e affermo: "Verso le quattro del pomeriggio dovrei uscire."
"Perfetto, allora ci incontriamo lì e poi andiamo da qualche parte per parlare. Avrei solo una richiesta da farti."
"Certo, dimmi pure."
"Vorrei che tu sia solo, in modo che possiamo parlare tranquillamente di tutto."
"Certo, saremo solo noi due! A dopo"
Risponde: "Va bene, a dopo." Subito dopo riattacca.
Spazio autrice
Ciao a tutti 🤗
Come state?
La verità sta venendo fuori!
Ne siete felici?
Cosa ne pensate di questo capitolo?
E di tutta la situazione?
Vi piace la storia?
Vi sta emozionando?
Avete qualche consiglio da darmi?
Ringrazio tutti per il supporto che ogni giorno mi date!
Grazie ancora a tutti!
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