Solo L'Amore (Parte VII)
-Andiamo Zaya! Coraggio!-
Faceva Tanis Riddle, con forza, mentre vicino al corpo della sua Chimera preferita, stavano il suo compagno e la sua famiglia.
Andrew sospirò sonoramente, non riuscendo a non alzare gli occhi al cielo, in quel momento.
"Quante storie per una bestia...!"
-Mamma, andiamo... sono sicura che si riprenderà- iniziò Evil, avvicinandosi alla donna, mentre Gabriel alle sue spalle e con le braccia incrociate sul petto semi nudo, sospirava sonoramente, silenzioso.
-Non lo so, Evil... è una ferita molto profonda e quei Demoni ci hanno lasciati qui! Tuo fratello incluso!- fece poi aggressivamente, verso il marito. Quest'ultimo replicò –E ancora non decido delle sue azioni. Hanno attirato i nemici su di loro e ci stanno permettendo di rimanere qui, sostanzialmente al sicuro, quindi direi che non c'è molto da lamentarsi!-
La donna inspirò sonoramente e si levò in piedi, mentre Zenith si accucciava mugolante affianco alla compagna.
-Almeno sono riuscita a farli accoppiare- scandì, spargendo il gelo in famiglia. Cosa che sorprese persino Andrew.
Evil non riuscì a incrociare gli occhi cristallini della donna e quella parve osservare con attenzione la grossa barriera che Troy, insieme ai suoi Demoni, avevano stanziato su di loro, mentre nella sala affianco, che era separata dalla loro da una grande parete cristallina, combattevano contro dei sostituti che li rappresentavano...
-Hanno creato dei sostituti di ognuno di loro, ci saranno anche i nostri?- domandò preoccupata Giuliet, sentendo Riven accarezzarle il capo –Dubito che un sostituto nostro, sarebbe abbastanza potente da metterli in difficoltà-
-Esattamente, quindi no- stabilì Tanis –Un sostituto per noi, sarebbe totalmente inutile-
In quel preciso istante, Tanya fu dentro la sala e spalancò gli occhi scioccata quando poté vedere tutta la sua famiglia e i suoi amici, proprio lì, davanti a lei...
-O mio Dio!!- Urlò felice, correndo verso di loro e le serpi di volsero tutte, immediatamente, come anche i suoi genitori –Tanya! Oh Cielo!!- urlò la madre, con disperazione, correndole incontro come fece Evil. Beh le due giunsero alla rossa insieme, e l'abbracciarono forte mentre anche il resto dei compagni accorreva, riempendola di domande
-Come stai?!-
-Ma dov'eri?!-
-Ti sei liberata da sola o c'era quel Vampiro?!-
-Come hai fatto ad arrivare qui, hai superato il corridoio magico senza alcun danno! E sei anche senza bacchetta! Com'è possibile?!-
La rossa, con le lacrime agli occhi non riusciva a dire nulla, non riuscì nemmeno a comprendere appieno la domanda di James, l'ultima.
-Sto bene, Dorian mi ha salvata e ora sta combattendo anche lui... ho notato le teste delle chimere e vi ho raggiunti subito-
-Subito?!- domandarono allibiti, quelli.
In effetti, la ragazza li vedeva piuttosto provati, i loro vestiti erano bruciati e anche loro erano chi più chi meno, tutti ammaccati. Diego, che svettava su tutti, aveva Fiamma sulle spalle, addormentata. Appariva molto serio ed era rimasto indietro. Ebbe una strana sensazione a guardarlo.
-Sì, non ho attraversato nessun cunicolo, comunque.- e guardò con ansia alle proprie spalle, vedendo che Dorian non c'era ancora –Questa è la via per raggiungere Tom, giusto?-
-Sì ma... oltre quella parete possono passare solo gli immortali, o meglio... i longevi- le indicò Gabriel, facendo un cenno col mento verso l'enorme muro di cristallo che si parava fra lei, la camera successiva e il maestoso portone in legno di noce, scuro. Oltre quella porta, doveva esserci Tom... e sicuramente il Titano.
-Ah...- mormorò, storcendo la bocca.
-Non possiamo raggiungerlo cara, solo i Demoni potranno andare e... Tanis e Gabriel si sono offerti di rimanere con noi, per fortuna...- le spiegò Ginny mentre Draco, che le era improvvisamente apparso alle spalle, afferrandola e stringendola al suo petto, le disse –Anche perché non ci sono sostituti per le mezze calzette...-
E la ragazza spalancò la bocca, allibita –Draco!!- e si gettò sul suo petto, stringendolo.
-Piano con la confidenza, Malfoy- scandì Gabriel, lanciandogli un'occhiata gelida ma Draco si era ormai dedicato alla sua figlioccia. Poco dopo, la rossa fece –Sostituti?-
-Sì, li hanno chiamati così...- commentò Mara, nelle vicinanze e Tanya incrociò gli occhi chiari della sorella, che a differenza dei familiari restanti non le si era ancora avvicinata.
Beh, rabbrividì nell'intercettare, poco lontano, anche la figura di Diamond. Sensazione che Draco percepì ma la rossa parve diventare improvvisamente seria e scandire –Devo raggiungere Tom. Ha bisogno di me- e decisa volse il capo verso la parete di cristallo ma il padre cercò di farla desistere –Tanya, te l'abbiamo detto, un mortale non può attraversarla!- e la figlia spostò lo sguardo azzurro e intenso su di lui, vedendolo arrossire lentamente –Cosa c'è?-
La giovane schiuse le labbra e fece per parlare ma stavolta sentì dei sospiri soffocati, alle sue spalle. Erano di Cherlyne e Crista, insieme a Giuliet. Le amiche erano tutte vicine alla soglia che aveva varcato lei.
-Oh Dio...- liberò senza fiato Mara, mentre tutti si voltarono lentamente. L'unica a sorridere fu Tanya, che superò immediata il gruppo e si bloccò però, quando poté assistere all'entrata di Dorian Hegland.
Quando Tom ebbe superato la porta, con una gioia e una fiducia nel cuore che non aveva mai avuto, perse improvvisamente la propria espressione rilassata quando inquadrò un uomo, seduto su una poltrona che guardava il pavimento. Sul pavimento poteva notare una sorta di sistema di vigilanza, dove ogni zona occupata nella sua dimensione veniva riportata lì, informandolo dei movimenti dei suoi ospiti con i quali stava solo passando il suo tempo.
Quando poté notare il suo arrivo, però... rimase sorpreso –Hai fatto in fretta, Leggenda-
Il ragazzo fece spallucce e replicò –Tu hai messo quella porta non appena Dorian è stato evocato-
-Vero, ma non avrebbe dovuto portarti qui... non subito-
E l'essere si levò in piedi, facendo sparire l'utile incantesimo sul pavimento e mostrando al giovane numerosi buchi di materiale oscuro, sul suo corpo... non sembrava totalmente completo.
-Qualcosa non va?- gli domandò il giovane, stirando appena un sorrisino e il Titano glielo restituì –Per me no- e senza troppi indugi lo attaccò. Un'enorme mano nera si levò dal terreno facendo per acciuffare il ragazzo che però levò su di sé una luminosa barriera candida, che parve corrodere la mano oscura.
-Ah, interessante cosa può fare la presunzione...-
-Non è affatto presunzione- stabilì il giovane –Ho intenzione di eliminarti il più in fretta possibile... avrò molto da fare, dopo-
-Non darti pensiero, ragazzo. Non ci sarà un dopo, per te.-
E improvvisamente il pavimento parve aprirsi sotto i piedi del giovane che cacciò le mani verso il soffitto e delle enormi catene si agganciarono ad esso, tirandolo verso l'alto e impedendogli di piombare in quel buco nero che chissà dove l'avrebbe trascinato. A quel punto decise di attaccare a sua volta, sfruttando la propria bacchetta ma il Titano sembrava assolutamente immune ai suoi incantesimi.
-Cosa vorresti fare con quelli? Non sei in gradi di sfruttare la potenza offensiva del Demone... per questo oggi morirai, ragazzo. Nessuno può gestirla, tranne noi Titani, perché noi siamo intrisi di malvagità e oscurità e quel potere si nutre di queste due qualità!-
Tom lo ascoltò, poco convinto e scese a terra, mantenendosi comunque legato a una catena che, nell'eventualità l'avrebbe risollevato, anche se dubitava avrebbe sfruttato lo stesso incantesimo due volte.
-Eppure, la mia natura mortale, di semplice mezzosangue è riuscita a sopravvivere a ogni botta, fino alla fusione. Non puoi ignorare questo fattore, né che sia riuscito a prevalere in così pochi mesi e senza allenamento, sulla sua forza di volontà che per un po' è persino riuscita a deviarmi- gli fece notare, vedendolo interessato anche se non eccessivamente. Due enormi fruste oscure si levarono dal pavimento e iniziarono a serpeggiare, nel tentativo di offendere duramente la barriera di luce che si innalzava su di lui a ogni colpo, risuonando come fa il tintinnio di un cristallo, sempre più rumorosamente a ogni colpo.
Il Titano storse la bocca, sentendosi persino infastidito davanti a quel frastuono e replicò, fermando gli attacchi –Sei stato senz'altro fortunato.-
-Direi un po' troppo, a meno che non ci sia una ragione... Una ragione che conosci molto bene-
Gli fece notare il giovane, stirando un sorrisino convinto e lì, il Titano scoppiò a ridere, scuotendo il capo –Tu non sai nulla, ragazzino.- e alzò ambedue le mani stavolta mentre dal pavimento sorgevano decine di sagome umanoidi, fatte di strani vortici oscuri, ronzanti e dagli arti paurosamente acuminati. Poi, insieme attaccarono...
Il Titano aveva appena ultimato il riscaldamento.
Si svolse tutto con una lentezza quasi terrificante.
I suoi vestiti, o quello che ne rimaneva, erano impregnati di sangue. Il suo corpo era attraversato da perforazioni che si stavano via via rigenerando, il volto era serio, come poche volte l'aveva visto ma la sua camminata era quella di sempre: elegante, maestosa, terribilmente sicura di sé... forse come non lo era mai stata prima d'allora.
Nell'aria si era sparso come un'onda afrodisiaca il suo profumo di vampiro, aveva inebetito tutti col suo arrivo.
Terrorizzati, scioccati e intimamente... eccitati. Tutti, nessuno escluso.
E lui beh... non era arrivato a mai vuote.
Una mano stringeva la caviglia di un cadavere che si stava trascinando sul pavimento, un cadavere che era stato aperto, dall'inguine fino a metà torace. L'altra mano era inserita all'interno del cranio di Najiri, passava dal collo e usciva dalla bocca, trattenendola per la mandibola.
Niente di più vomitevole aveva mai attraversato i loro sguardi ma il fatto che lui fosse l'assoluto protagonista di quella scena, rendeva tutto misticamente meraviglioso.
La sua entrata, il suo odore e la sua potente Aura Magica, avevano bloccato completamente il combattimento oltre la sala e tutti, sostituti e sostituiti si erano voltati per guardarlo.
Non era il Dorian di sempre.
Riley fu l'unico a compiere pochi passi verso di lui e a schiudere la bocca, mormorando –È... un'Arcana Bestia-
Già... era tutto cambiato.
Lo videro fermarsi in mezzo alla prima sala, mentre guardava i nemici dei suoi studenti. Lasciò cadere il cadavere a terra e, immediatamente dopo, un fuoco violaceo aggredì il corpo, divorandolo in pochi istanti. Solo chi gli si fosse avvicinato avrebbe potuto notare il violetto dei suoi occhi, chiarissimo e che verteva all'azzurro ghiaccio natio, nei pressi della pupilla.
Lo videro poi portarsi la mano che ancora trapassava il cranio della donna, al cavallo dei pantaloni, agitarla appena, con fare paurosamente serio e poi lanciare quella testa mozzata oltre la parete, mostrandola ai sostituti. Erano allibiti.
-Allora? Ve ne andate o devo staccare la testa anche a voi?-
Sorprendentemente, quella minaccia era riuscita ad atterrire i nemici che presto crollarono tutti sul pavimento, uno dopo l'altro.
Ci fu un istante si silenzio e Dorian guardò il capo della sua nemica che, casualmente l'aveva lanciato in modo tale che i suoi occhi potessero essere diretti verso di lui.
Stirò un ghigno crudele e alzò leggermente la mano, ribadendo –Tutt'altro, visto?- e la testa esplose in mille brandelli scomposti.
Tutti, mortali e non, avevano focalizzato la loro attenzione sul Reale, che abbassò la mano e alzò il mento, deciso –Che stiamo combinando qui? Sempre troppo impegnati a limarvi le unghie...- e scosse il capo dolente, vedendo i demoni raggiungerlo rapidamente, lo osservavano con sconcerto e ammirazione.
-Adesso sei ancora più inquietante, se possibile...- riuscì a liberare Riley, con aria vagamente inorridita e Dorian gli dedicò il suo perfido sorriso, replicando –Vedi cosa succede a farmi incazzare?- e Troy intervenne –In genere i Reali subiscono questa sorta di evoluzione dopo il millennio... sei stato precoce-
E il Reale alzò le spalle, scandendo –Sarà transitoria. Sono in fase di assestamento e dovrò allenarmi per mantenere questa forma, ma... sì, sono stato precoce per ogni cosa della mia vita... tranne una che c'è l'ho molto poco precoce- e liberò il solito commento a sfondo sessuale, sentendo gli studenti ridersela mentre uno di quelli replicava –Fortunatamente il cervello è lo stesso...-
E il Reale annuì divertito, andando con lo sguardo verso i mortali –Voi, bocconcini? Non venite a sniffarmi come stanno facendo finta di non fare questi incapaci?-
La prima che uscì dal gruppo fu Tanya, ovviamente. La sua espressione però non gli piacque molto. Sembrava nascondere un certo disgusto.
"Beh... ovviamente"
Si fissarono mentre i Malfoy la superavano, Draco ed Hermione furono i primi a raggiungerlo e la donna infatti gli chiese subito come stava, ma lui continuava a fissare la Potter, mentre anche gli altri gli si avvicinavano.
Vide la rossa portarsi una mano al gomito, tremante, mentre Evil al suo fianco le accarezzava una spalla e la schiena, cercando il suo sguardo o le sue parole e non trovandole –Ta', stai bene? Lui è con noi, lo sai...-
Le fece notare l'ovvio la mezzodemone e lì, Dorian sollevò una mano in sua direzione... molto similmente a come aveva fatto prima, ma verso la testa di Najiri.
Vide la ragazza spalancare gli occhi e impallidire, sentì l'odore della sua paura fino alle narici ma poi ruotò il palmo verso l'alto, sperando che capisse che cosa voleva da lei.
Quel gesto ammutolì tutti che improvvisamente si accorsero di chi stava guardando il Reale, in quel momento.
-Vuole che ti avvicini- sottolineò Andrew, verso la sua Regina e quella annuì appena, stavolta, risvegliata dal gesto del Reale.
"Ma cosa mi è preso? Per un secondo è come se la sua sola presenza mi avesse paralizzata"
Decise di muoversi verso il Reale, che sembrava attenderla. Non si era mosso dalla sua posizione.
In poco tempo furono faccia a faccia ma la rossa non gli prese la mano, rimase semplicemente ad osservarlo, i suoi occhi erano divenuti violetti, anche i capelli corti sembravano aver assunto un riflesso violaceo anche se appena accennato. Era inquietante come non mai, lo era sempre stato ma se prima lo era solo apparentemente ora, quel terrore, veniva propriamente emanato dal suo corpo... era una sensazione davvero stranissima stargli vicino.
-Fra poco mi cadrà il braccio, Potter... e altre due cose-
Ultimò quindi, riuscendo a far sorridere alcune serpi e quel commento ricordò a Tanya che l'unica cosa che doveva interessarle del Vampiro, era solo la sua mente, non la sua natura.
Ammorbidì la propria espressione e gli afferrò la mano, domandandogli –Come ti senti?-
Quello l'attirò a sé piano, vedendola avanzare e lasciarsi finalmente abbracciare –Lo sai, Tontolina-
Erano davvero molto teneri e confidenziali poterono appurare tutti, con estrema sorpresa.
-Ma... da quanto vi conoscete?-
Domandò quindi Cherlyne, più sorpresa di altri, in effetti.
Il Reale continuò ad osservare la rossa che ora gli sorrideva debolmente, felice che perlomeno il compagno stesse bene.
-Da un po'- liberò Dorian, accarezzando la guancia della ragazza, con la mano libera e scendendo rapidamente al suo viso, cosa che fece trattenere il fiato a tutti, nonché liberare qualche sospiro mozzato.
La baciò all'angolo della bocca, dove ormai sembrava aver sancito il suo posto e tornò su, vedendola liberare l'aria, con stanchezza –I mortali non possono oltrepassare questa barriera...- decise di dirgli, indicandogli l'enorme parete cristallina che li separava dal portone.
-Dovrei buttarla giù?- le domandò di rimando il Reale, scendendo con la mano al suo fianco e alzando lo sguardo verso l'ampia ed elevata parete. Era alta almeno quindici metri, larga quaranta e spessa due.
-Non funzionerà, si ricostituisce autonomamente oltre a restituire gli attacchi. Ci abbiamo già provato- Intervenne Tanis, stavolta... lanciando un'occhiata alle chimere che le erano rimaste e poi a Zaya, che era stata appena rinvigorita da Musette.
-Ma lui non è una Chimera...- si sentì di commentare Andrew, mentre osservava come gli altri l'enorme parete.
Dorian spostò lo sguardo sul giovane e alzò le sopracciglia, sorridendogli appena –Wow, non perdi un colpo...-
E lo Smith ghignò divertito, accendendosi una Magh anche se la fidanzata lo guardò storto –Ma...! Ti sembra il momento?-
E lui, con aria innocente sbatté gli occhi e gliene offrì una, vedendola roteare gli occhi, seppur divertita.
-Dobbiamo raggiungere Tom, o tutto questo non sarà valso a nulla, quindi, l'unica cosa che possiamo fare è sfondare la parete, cercando di farlo tutti insieme- stabilì a quel punto Cherlyne, convinta e la madre le diede manforte –Infatti! Hanno provato solo le Chimere a superarla, i Demoni non hanno fatto in tempo a causa dell'arrivo dei sostituti ma...-
-Ah giusto... che diavolo erano quegli affari?- intervenne quindi Riven, bloccando la madre che lo guardò storto mentre Riley, che affiancava il biondino, scandì –Dei cadaveri modificati dal Titano il tempo necessario per combatterci. Hanno le nostre stesse capacità, eliminando però tutte le variabili che possono indebolirci, come l'emotività, la stanchezza, il dolore e la distrazione... visto che sono insensibili a ognuna di queste-
-La mia sostituta però era differente, diciamo che era lo step successivo...- aggiunse Jessica, verso il demone.
-La tua è durata di più ma ne ha perso in emotività. Non agiva esattamente come fai tu... immagino che fosse solo un prototipo, il tentativo di uno sviluppo di questi stronzi- suppose Riley.
-Okay, abbiamo fatto finta che ci interessasse dell'argomento per un lasso di tempo sufficiente. Passiamo ai fatti, adesso- stabilì Dorian, superando il gruppo annoiato e muovendosi verso la parete cristallina.
-È bella grossa, in effetti...- commentò, quando fu dentro il breve cunicolo che dava alla camera successiva, oltrepassò il cunicolo e scosse il capo, pensieroso –È una coglionata, ma ci sta impedendo di andare oltre... inutile dire che la cosa mi prende proprio al cazzo- ultimò, infastidito ed Hermione scandì a voce alta, visto che il vampiro si era allontanato –Dobbiamo almeno tentare di distruggerla, Dorian!-
-Quando e se ci riusciremo, il Titano apparirà e ci finirà visto che per distruggerla come vorresti tu, mia piccola Grifona da sfondamento, ci perderemo l'80% delle energie. Io probabilmente anche un braccio...-
E scosse il capo, poco convinto –Distruggerla non è un'opzione...-
-Quindi vorresti lasciarci qui?! Dopo tutto quello che abbiamo fatto!? Sono certo che stai pensando di andarci solo tu...- non riuscì a trattenersi Diego, che invece aveva iniziato a capire dove volesse andare a parere quello spaventoso essere.
Tanya scattò verso il compagno, fulminandolo con uno sguardo e vedendolo arrossire improvvisamente –Ch... che c'è?!-
-Lui non è così- scandì la rossa, solo per il compagno in realtà, ma quello che disse qualcun'altro lo sentirono tutti.
-Lo sa Tom che ti sbaciucchi con lui, quando non c'è?-
Spazio Autore
Olaaa sono in ritardo!! Scusateeeee!! Il prossimo non potrà essere prima di mercoledì che ho l'esame!! Sorry!
Ringraziamenti: book_lovers92, Want_to_love, Altair312, Katnissgreypotter, ValeriaHale00, Altair312, sara_dramione, Carietta91, Giula080401, cicapisciniente, iridella14, noemim97.
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