Solo L'Amore (Parte I)

Quando Riley smaterializzò se stesso e il resto del gruppo, si guardò intorno e vide che coloro a cui aveva chiesto una mano erano fortunatamente lì.

Dorian assunse un'aria perplessa e vide per primo Troy Stehodensky, che si muoveva accompagnato da altre cinque persone. Due, Tom li aveva già visti. Una era la ragazza sordomuta che l'aveva messo K.O. in un istante, il giorno della Fusione con La Leggenda.

-Ciao, il preavviso non è stato granché, non ho fatto in tempo a trovare nessun altro-

Dorian assunse un'aria mesta –Già, abbiamo dovuto fare tutto di fretta, sembra che a qualcuno non piacciano proprio i preliminari...- e scosse il capo, sbuffando melodrammatico.

Troy gli lanciò un'occhiata gelida e scandì –La maggior parte degli studenti era impegnata con gli esami, l'altra parte era irreperibile, secondo Kristal-

-Kristal?- domandò immediato Tom, perplesso e Dorian sbuffò, liquidandolo con un gesto della mano –Il Preside dell'Accademia per Domatori. Comunque sono abbastanza sicuro che non si sia nemmeno preoccupato di chiedere, sai bene che cosa pensa di tutta questa storia... non crede nemmeno che sia un Domatore- e fece un cenno col capo verso Tom.

-È molto antico e pretende delle prove. Due occhi cangianti, non fanno di lui un Domatore-

Dorian trattenne uno sbadiglio e poi scosse il capo –Oh, ehm... scusami. Stavo quasi per dimenticarmi perché siamo qui...-

E lanciò un'occhiata eloquente ai Domatori –Volete un invito scritto? Posso provare a stamparvelo sul culetto con queste!- e mostrò loro la suola delle scarpe, sollevando appena un piede, vedendoli mettersi rapidamente all'opera e sospirò –Che pigri. Impiegano anni a dare un esame e credono di potersi gingillare anche quando la creatura più malvagia al mondo sta per ucciderli tutti...-

-Sei catastrofico...- scandì Troy, deprecando il fare eccessivo del Reale, lo conosceva abbastanza bene, dopotutto.

-E tu sei noioso, che possiamo farci?- e alzò le spalle, vedendo Musette smaterializzarsi affianco a lui e prendergli un polso, annuendo e sorridendogli.

Lì, il Reale le sorrise a sua volta –Oh, ecco la mia pupilla, sono felice che ci sia anche tu, tesoro- e le scombussolò i caschetto bruno sul capo, richiamando tutti gli altri [Forza pelandroni! Tornate qui!]

In un istante gli studenti furono di nuovo da lui e questo indicò Musette, che quindi tese l'altra mano verso Tom, sorridendogli benevola.

Il biondo sospirò sonoramente e quando sfiorò le sue dita, sentì improvvisamente la sua docile voce {Coraggio, sei nato per questo. Andrà tutto bene} lo incoraggiò, ritagliando una comunicazione mentale tutta loro che gli diede un profondo conforto, in quel momento.

Erano state parole non dissimili da quelle di Darco, ma, chissà perché, quelle di Darco erano solamente riuscite a farlo arrabbiare.

Annuì appena, stirando un mezzo sorriso e poi la ragazza sparì di nuovo e, stavolta, fu in mezzo a un deserto.

-Cocca, hai sbagliato- iniziò poco convinto Dorian, mentre si guardava intorno. Erano ben lontani dal posto rilevato dai suoi colleghi.

Ma quella gli tirò una manica e indicò un punto alle loro spalle.

Lì, tutti si voltarono e la maggior parte alzò le sopracciglia o schiuse le labbra.

-I vostri incantesimi di localizzazione fanno cagare, tanto per la cronaca- commentò ancora, Dorian e Jessica guardò storto Riley che roteò gli occhi –Era da molto che non eseguivo quel tipo di localizzazione, quasi centotrent'anni. Lei ancora nemmeno ha dato l'esame-

-Sono entrata a mala pena sessant'anni fa! Fammi respirare!- si lamentò Jessica, offesa e i due presero a discutere mentre Tom si avvicinava a Dorian –Pensi che dovremmo entrare? Potrebbe essere... un portale?-

Domandò verso il Reale che quindi guardò Musette, appariva molto seria, ma annuì decisa.

Davanti a loro si mostravano sì, numerose dune ma, in lontananza era molto chiaro un enorme fossato, del diametro di almeno mezzo chilometro, per cui era ben visibile. Infondo a questo c'era una pozza nera. La sabbia non scivolava in lei ma ci ruotava intorno, placidamente, costituendo delle lentissime spirali che abbracciavano e percorrevano l'intera conca.

-Beh, immagino che qualcuno dovrà sacrificarsi...- e si guardò intorno Dorian, mostrando il suo sorriso a Troy che scandì –Tu sei il suo mentore, no?- e gli sorrise a sua volta, anche se non parve convincente quanto il Reale.

-Appunto, io sono di vitale importanza per il suo sensibile cuoricino.- e spostò lo sguardo verso due Domatori di cui non ricordava l'identità –Di voi due invece non...-

-NO! Che fai?!-

Jessica però aveva appena urlato, Tom si era smaterializzato sul bordo del portale e quando Dorian lo vide, fece appena in tempo ad aggrapparsi al suo braccio che scivolarono entrambi in quella pozza oscura.

I Domatori erano allibiti, Troy, che era un Demone Syrim Purosangue e anche lui un insegnante in Accademia, fece –Andiamo anche noi-

E si sarebbero presto accodati alla coppia, se quel piccolo portale non si fosse improvvisamente ampliato, facendo sbucare da esso una miriade di gigantesche larve, che, durante la loro rapida ascesa dal portale, crescevano, mutavano e divenivano enormi insetti alati dalle gigantesche tenaglie. Insieme a loro sbucarono enormi e pelosi ragni che stanziarono numerosissime ragnatele in pochi istanti, a proteggere il portale, mentre costituivano una via labirintica e conosciuta esclusivamente da quei mostri disgustosi che stavano andando ad attaccarli.

-Sembra che dovremo riscaldarci un po', ragazzi...- commentò Troy, minimamente preoccupato da quel contrattempo. L'unica cosa che temeva, era che ormai Dorian e Tom si fossero inseriti in una dimensione che non era certo avrebbero raggiunto attraversando semplicemente il portale e sicuramente, non sarebbero rimasti fermi ad aspettarli.


-Non sei un amante del gioco di squadra, eh?-

Commentò Dorian, quando lui e Tom vennero sbalzati all'interno di una saletta circolare, contornata da numerosi pilastri di pietra marmorea. Fra quei pilastri sembravano esserci delle vie, ma erano tutte gettate nell'ombra. Sopra di loro un soffitto fatto di vetro colorato, da cui scaturiva la luce che illuminava quella piccola sala.

Dorian guardò il pavimento, sorpreso. Mostrava delle antiche rappresentazioni di coloro che potevano essere ritenuti i Titani. Mangiavano babbani, rubavano l'anima a maghi e immortali e... violentavano creature angeliche.

Erano molto crude, molto realistiche e mettevano obbiettivamente i brividi.

Si leggeva un enorme compiacimento nei volti distorti e mostruosi di quegli esseri, mentre compivano quelle atrocità.

Lui però ne fu toccato a mala pena. Per il sessanta percento della sua vita e forse di più... non aveva condotto una vita migliore di quella. Lì, bambini, non ce n'erano.

Rialzò lo sguardo, vedendo Tom che osservava anche lui le rappresentazioni e scandì –"Lasciate ogni speranza, voi che entrate"?- domandò verso il Reale, citando Dante e vedendo l'uomo stirare un sorrisino –Sì, l'intento è lo stesso, ma non si sono sprecati a lasciarti un messaggino all'entrata-

Tom annuì ancora e fece –Comunque, non voglio che nessuno rischi la vita per me... sarà meglio che mi aspetti qui o che... che vai a cercare Tanya e la liberi. Nel frattempo potrei aver sconfitto il Titano e così potremmo tornarcene a casa insieme-

Il Reale osservò con sorpresa il ragazzo, visto che lo vedeva piuttosto ottimista, forse nel tentativo di farsi vedere coraggioso –Certo, poi se magari ritardi, noi andiamo a prenderci un caffè, che dici?- gli domandò con sarcasmo, notandolo roteare gli occhi mentre lui continuava -Tesoro, ti prego, dacci un taglio, eh?- e sospirò, sonoramente.

Tom sapeva che il Reale non si sarebbe arreso così facilmente e sicuramente non era riuscito ad essere abbastanza convincente, perché non voleva esserlo. Gli faceva piacere che almeno lui fosse lì, ad aiutarlo.


Lontano dalla coppia, anche se solo fisicamente, non magicamente, si trovava Tanya.

Il luogo che la sua rapitrice aveva scelto per lei era stata un'ampia camera, sempre di forma circolare, dalle pareti murarie che andavano via via a stringersi al soffitto, dove andavano a spiralizzare e a lasciar entrare uno spiraglio di luce che illuminava la giovane Potter.

Era coricata su un duro blocco di metallo... così appariva, perlomeno. Naturalmente, delle catene la tenevano bloccata.

Sul blocco c'erano sedute Jessica, anche se certamente era la sua sostituta, e un'altra donna, dai tratti orientali. La prima la guardava e giocava con i suoi boccoli. L'altra le era seduta affianco, ma non la stava guardando.

Quando si schiarì la voce, dopo essersi guardata intorno, notò che Jessica la osservava ma non diceva nulla.

Beh, non sarebbe rimasta a fissarla in silenzio –Che cosa è successo? Che volete da me?- domandò, con voce roca.

Jessica continuò a guardarla, con una strana insistenza, poi però, vedendo che la compagna non diceva nulla, decise di parlare –Oggi, il nostro signore ti trapasserà e si approprierà di te e di tutta la tua Essenza Fatata. Sarà uno spettacolo grandioso, mia cara... dovresti sentirti quasi onorata- scandì, con la voce di un'esaltata.

Infatti sentì l'orientale lasciarsi sfuggire una risata saputa –Già...-

Tanya corrucciò lo sguardo, capendo che non le sarebbe stato semplice capire cosa stava esattamente succedendo, ma non aveva scelta, se non chiedere. Sentiva il corpo intorpidito –Cosa mi avete dato?-

Le due donne si lanciarono una breve occhiata in quel momento ma fu sempre Jessica a replicare –Niente... ma i fumi del Tarnego scorrono in te da questa notte. Fra poco sarai pronta per annetterlo, totalmente, dentro di te...-

E ampliò il suo candido sorriso malato, scendendo ad accarezzarle una coscia nuda... Solo in quel momento Tanya si rese conto di essere priva dell'intimo. Indossava solo una gonna e la canottiera della notte prima.

Lì, iniziò a rabbrividire, anche perché... faticava a muoversi; infatti, quando la mora le sfiorò la coscia, risalendo verso l'intimità scoperta, la volontà di scansarla fu decisamente più intensa rispetto al movimento effettivamente compiuto. –No, vi prego... non di nuovo. Lasciatemi in pace...-

Il panico, ovviamente, nel sapersi alla mercé di un altro pazzoide, non poté che darle improvvisamente alla testa e, quando Jessica ghignò malevola, facendo per raggiungere la sua intimità, dovette allontanare immediatamente la mano. L'intera zona inguinale della Potter aveva fatto scattare migliaia di enormi spine che costrinsero anche l'orientale a scendere dal blocco, insieme all'altra. Le due apparivano davvero sorprese... e in realtà anche Tanya. Di certo Riley o Darco non le avevano insegnato a fare una cosa simile col suo corpo. La ragazza tornò rapidamente normale però, mentre iniziava a cospargersi di piccoli viticci da cui sbocciavano numerosi fiori.

-Ora che è sveglia, evidentemente, la Fata può difenderla... avevo capito che aveva subito il Rituale di Incameramento...- fece Jessica verso l'altra che guardava aggressivamente Tanya –La fenditura formatasi, evidentemente, è più ampia rispetto a quella che serviva al nostro signore e ora lascia agire la Fata. Sarà meglio avvertirlo...-

-Lo farò io- scandì con compiacimento Jessica, mentre l'altra la guardò storto –No, stai al tuo posto. Tra poco avrai comunque altro da fare, la Leggenda è qui... e non è sola-

-Mh un inutile succhiasangue... che vuoi che sia, Najiri?- e se la rise la sostituta, sentendo però l'orientale scandire –Dorian Hegland è molto più simile ad un'Arcana Bestia ormai, che a un semplice Reale di venerabili origini. Fossi in te, lo eviterei e preferirei affrontare qualche Domatore. Poi fai quello che più ti aggrada...-

Jessica storse la bocca, scontenta e Najiri sparì nel nulla.


Quando anche Andrew, insieme a tutto il gruppo di studenti si smaterializzò nel deserto, ebbe come la sensazione di aver sbagliato la posizione, perché non vedeva altro che dune attorno a lui...

Quando però il gruppo decise di risalire quella più alta e che stava loro alle spalle, poterono notare con facilità l'enorme cratere cosparso di cadaveri di animali fumanti o squarciati.

-Che schifezza...- commentò Riven, non riuscendo a farne a meno e Fiamma constatò, preoccupata –Non penso sia un luogo sicuro...-

-Non lo è- scandì decisa Cherlyne, in risposta, muovendosi però verso quel cimitero a cielo aperto –Ma non lascerò mio fratello nei guai...- James però la inseguì e fece per afferrarle il braccio, preoccupato –Non possiamo però nemmeno andare da soli! Quindi non fare nulla di sciocco!-

La giovane strinse le labbra scocciata e vide i compagni guardarla, preoccupati –Vi siete già arresi!? Se mio fratello è un Demone, non sta sicuramente andando a uccidere un semplice mago!-

-Appunto- scandì gelidamente Diamond –Se qualcuno deve andare, possiamo essere solo io ed Evil... ma a me di Malfoy, non importa fino a questo punto. E non permetterò nemmeno a te di andare...- fece poi verso alla fidanzata, che divenne purpurea –Non c'è solo Tom, lì dentro! Ma anche Tanya!-

Solo al riecheggiare del suo nome, il mezzodemone rabbrividì di disgusto e irritazione, stabilendo –Di lei mi importa anche meno, in realtà. Non posso sicuramente costringere tutti a tornare, ma con te lo farò, Mara...-

-Tu non costringerai proprio nessuno, Sky- scandì però James, con fare autoritario –In assenza di mio padre, sono io che devo proteggere le mie sorelle!- Cher gli strinse il polso, mentre Sky spostò lo sguardo cristallino sull'amico –E questo è il tuo modo di farlo? Gettarle dentro un buco che non sai dove porta, né se potrai uscirne? Veramente?-

James strinse i pugni e scandì –Non sono un vigliacco-

-Ma saresti uno sciocco se lo facessi- sostenne il mezzodemone –Siamo tanti e possiamo provare a proteggerci a vicenda ma... se il nemico dovesse essere troppo forte, saremmo tutti perduti e per cosa?- domandò –Per due persone che vi hanno mostrato il loro affetto quando gli faceva più comodo.-

-Parla per te, bello- scandì contrariato Riven, fiancheggiato dalla sorella che scandì –Infatti!-

Diamond però non si lasciò intimidire –Vostro fratello vi ha tenuto nascoste cose di se stesso che nemmeno immaginavate! Probabilmente... nemmeno è sangue del vostro sangue!- e lì, Cherlyne non riuscì a fare a meno di smaterializzarsi e dargli un sonoro ceffone in faccia, in un istante –Non ti permettere, Diamond!- scandì aggressiva, come mai nessuno l'aveva vista –Forse mio fratello ha dei segreti che ha tenuto per sé, in tutti questi anni; Ma anche se non dovesse avere il mio sangue, cosa che ritengo quasi assurda data l'enorme somiglianza con i membri della mia famiglia, sarebbe sempre e comunque mio fratello. Mi ha amata dal primo giorno in cui sono venuta al mondo e sappi, razza di ingrato, che se fosse successo qualcosa a uno qualsiasi di noi, sarebbe stato il primo a venire in nostro soccorso! Forse l'avrebbe fatto con la solita boria della Serpe che è, ma anche con tutto l'amore che ognuno di noi si merita, da parte sua- sottolineò, ultimando –E io so di aver ricevuto da lui tutto quello che desideravo e di cui avevo bisogno, quindi sappi che mi infilerò in quel buco anche da sola, se dovesse essere necessario!- ultimò, mentre il fuoco del coraggio e della determinazione ardeva nei suoi occhi dorati.

Diamond deglutì sonoramente, senza riuscire a replicare stavolta, e la Grifona si volse, inquadrando prima Mara, che era in imbarazzo evidente, poi James che annuì soltanto, serio in viso.

La giovane aveva motivato chi era bene che lo fosse; degli altri, suo fratello non se ne faceva nulla... e nemmeno loro.

Si avvicinò al suo fidanzato e gli prese la mano, sentendo qualcuno poggiarle una mano sulla spalla.

Si volse e vide Evil, affianco ad Andrew, quest'ultimo guardava pensieroso il buco nero infondo alla conca.

-Sapete che Tanya è come una sorella per me e Tom beh, inutile dire quanto ognuno di noi gli voglia bene...- e guardò affettuosa sia Andrew che Riven. Quest'ultimo raggiunse la sorella e le baciò la nuca, dicendole –Andiamo...-

La bionda annuì e vide anche Crista e Brad raggiungerli, mentre Giuliet andava ad afferrare la mano di Riven. Quest'ultimo si volse verso la fidanzata e fece per parlare, ma lei gli poggiò le dita sulle labbra e scosse il capo –Non c'è niente che tu possa dire e che possa farmi cambiare idea, Riven Malfoy. Mi spiace per te- e gli sorrise dolce, vedendolo scendere sul suo viso e poggiare la fronte sulla sua –Cerchiamo di essere cauti però... niente colpi di testa alla Potter- fece, guardando prima James -Né tanto meno alla Granger!- e poi indicò la sorellina, che gli sorrise divertita.

-C'è posto anche per noi?- domandò teneramente Fiamma, alle cui spalle stava Diego, quest'ultimo guardava le serpi e incrociò lo sguardo inorgoglito di Evil, che annuì convinta –Ovviamente...-

Crista, notando che quasi tutti si erano avvicinati a Cher e James, non poté fare a meno di lanciare uno sguardo alla gemella, che discuteva a bassa voce con Diamond, sembravano non essere d'accordo su qualcosa.

-Mara!- la chiamò quindi, decidendo di interromperli, visto che, quasi sicuramente, quella loro discussione non avrebbe portato da nessuna parte –Fai quello che ritieni più giusto, per favore-

La gemella sgranò gli occhioni smeraldini e Diamond le poggiò un braccio sulle spalle, scandendo –Andate dove vi pare, non sono pronto a rinunciare a lei, è quello che penso ed è giusto che lo rispettiate, come io rispetto la vostra posizione- stabilì, guardando Cherlyne. Quest'ultima si limitò ad annuire, ma James intervenne ancora –Non hai peso sulle sue decisioni! Mara! Tu e Tanya avete sistemato! Non puoi voltarle le spalle in questo modo!-

Scandì il fratello, decidendo di far leva sul suo senso di colpa.

La giovane arrossì visibilmente e Diamond replicò –Sei ingiusto! Solo perché hanno avuto una discussione qualche mese fa, pensi che sia tutto risolto?! Tanya ha passato l'infanzia a tormentarle!-

-...E loro non sono state più gentili!- fece a quel punto Evil, sentendo il fratello tirare in ballo un argomento che ancora, era certa, Tanya non aveva superato del tutto.

-Non penso sia il momento per parlare di questo. Se volete venire, bene. Sennò, tornatevene a casa da mamma e papà- sottolineò Andrew, verso Mara però e quest'ultima arrossì appena. I due mezzodemoni ignorarono il commento sardonico del moro e Diamond stabilì –Andiamo, Mara-

La Potter sentì il compagno afferrarle il polso e guardò la gemella, che scosse il capo, delusa. Poi sparì nel nulla.

Una volta che la coppia li abbandonò, Cherlyne scandì, decisa –Forza...- e a capo del gruppo si mosse verso il cratere.

Mentre i giovani studenti si muovevano verso destinazione, evitando i cadaveri animali sparsi all'interno della conca, Darco li osservava con aria saputa, osservava però uno solo di loro, in particolare. Stirò appena un sorrisino, commentando –Ah, Eli'...- poi sparì nel nulla.


Spazio Autore:

Eeehh mi sono dimenticata di aggiornare, se vedete che non posto ricordatemelo >.< sto studiando per un esame e sono piuttosto impegnata in questo periodo, scusate! Il prossimo sarà venerdì! Baciii!!

Ringraziamenti: beattrice, VleriaHale00, book_lovers92, skarlight, MRT_01, GiuliaBernasca, cicapisciniente, Want_To_Love, Harly00, MarziaPedace98, Carietta91, AlissaNyx, Altair312,

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