Le cose che non cambiano (Parte II)
Era il 27 Aprile quando Draco ed Hermione aprirono gli occhi, l'uno fra le braccia dell'altra, labbra contro labbra, in una branda posta all'interno dell'ufficio di Silente, quello di Maughrest.
Per un attimo parvero confusi, poi però, i ricordi invasero le loro menti come un fiume in piena. Erano di nuovo loro, di nuovo due adulti, di nuovo marito e moglie e quindi genitori.
-Oh cielo!- fece Hermione e, in quel momento, le arrivò qualcosa addosso.
Si volse verso il bordo inferiore della branda e vide Dorian Hegland con un enorme contenitore di popcorn e un'espressione contrariata –Buuu!! Che cazzo! Che ne è dell'unica parte divertente!? –
Scandì offeso ed Hermione schiuse la bocca, allucinata mentre Draco si lasciò sfuggire una risata –Non manca molto, se ti nascondi magari riesco a farti vedere qualcosa dal vivo.- e gli strizzò l'occhio.
Dorian storse la bocca, scontento. Si levò in piedi e gettò loro addosso l'intero pacco di popcorn, sconcertandoli.
-No, bocconcino. Volevo vedere solo perché mi piacciono... le deflorazioni. Entra quasi sempre in campo ciò ché mi fa battere il cuore come nient'altro al mondo.- e gli mostrò i canini appuntiti. Aveva appena fatto capire ai due che stava spiando nelle loro menti mentre rivivevano la loro storia d'amore. Probabilmente per controllare a che punto fossero dal loro risveglio.
Con quella frase riuscì a far svanire l'aria divertita e maliziosa del biondo e gli disse -In ogni caso, son ben felice che tu sia tornato in te... c'è molto da fare.- e sparì del tutto.
La coppia, piena di popcorn ovunque decise di attingere, visto che morivano entrambi di fame.
-Chi l'avrebbe detto che alla fine sarebbe andata a finire così...- iniziò Draco, accarezzando i capelli color miele della donna.
Hermione si volse a guardarlo e gli sorrise –Io ho iniziato a pensarlo quando siamo finalmente riusciti ad andarcene dal Maniero. Dio mio...-
*****
-No, Draco, dai... non posso uscire così!-
Era quasi ora di pranzo, quel primo giorno alla villa e la coppia, che fino a non poco prima si era rotolata per bene sul lettone, aveva deciso di sviluppare un piano comportamentale, lì, alla villa, per rendere tutto molto più credibile.
-Su, non lamentarti, lo sai che non abbiamo scelta...-
Scandì il giovane Malfoy mentre, seduto sul letto, e con una Magh fra le labbra fissava la compagna. Era totalmente svestito.
Lei, a cui era stato appena lanciato un incantesimo che l'aveva abbigliata secondo l'ideale del compagno, lo osservava con aria poco convinta –E poi... dovresti metterti qualcosa, ecco!- e arrossì, ancora non esattamente abituata a vederlo come mamma l'aveva fatto.
Draco, che la stava ascoltando poco, si levò in piedi senza pudore, visto che si sentiva incredibilmente a suo agio senza abiti e raggiunse lei che era ormai sempre più imbarazzata –Draco...-
Il biondo la raggiunse e le accarezzò il viso, intimandola ad alzarlo e a offrirgli il suo palato.
La giovane avvertì l'amaro sapore della Magh fra le loro labbra e quando schiuse di nuovo gli occhi dorati, lui le sussurrò –Devi fidarti di me, altrimenti non andremo da nessuna parte, Hermione.-
Scandì il compagno, vedendola annuire appena e replicare –Sai che mi fido di te...-
-E allora sai che questa è la cosa migliore da fare, la più convincente di certo.- e le accarezzò il collo, vedendo apparire un collarino nero che si abbinava perfettamente al resto del vestiario succinto.
La scrutò dallo specchio laterale e anche lei si rimirò, chiedendosi ancora se quella fosse una buona idea.
Portava uno stretto bustino in pelle, decisamente scollato e che evidenziava il seno contenuto. Il biondo scese proprio a quello, sfiorandolo da sopra il tessuto e vedendo la pelle nella scollatura innalzarsi, sensibilizzata da suo tocco e soprattutto dallo sguardo pieno di bramosia che le stava concedendo, mentre la fissava dallo specchio –Non ti toccherà nessuno. Te lo prometto. Sarai la mia sottoposta, la mia e di nessun altro.-
E le morse una guancia, scendendo con la mano verso il basso, notando come il bustino si allungava, stretto e appiccicoso lungo i fianchi stretti e quindi poi sotto i glutei, sollevandoli e delineandoli come quasi una seconda pelle. Era uno strano materiale. Elastico ma allo stesso tempo contenitivo. Sebbene la ragazza non avesse bisogno di un simile accorgimento, non aveva delle forme particolarmente prorompenti, quindi bisognava mettere in risalto quelle che aveva.
In compenso, aveva delle splendide gambe e quelle autoreggenti, la rendevano assolutamente stupenda, come anche il trucco scuro attorno agli occhi dorati.
-Non sono io...- mormorò la ragazza, mentre si osservava con aria un po' triste, allo specchio.
-Vero ma dovrai fingere d'esserlo, Hermione. Non dovrai mai rispondermi, mentre siamo fuori di qui. Dovrai essermi totalmente devota, anche se non appiccicosa, altrimenti dovrò punirti davanti agli altri.-
Hermione sospirò e poi annuì, sconfitta -Va bene...-
*****
Draco annuì, portando la mente altrove e dicendole –Quei completini che ti obbligavo a mettere mentre ti portavo a spasso per casa, non erano così male, però- iniziò, vedendo lei guardarlo storto –Sono stata lo zimbello di quella casa per quanto? Una settimana?!-
Draco annuì –Già. Fortuna che c'era Ginny con quegli sfigati, o non sarebbero mai riusciti a prendere quella fottuta bacchetta-
*****
-Eccomi, sono pronta! Come ti sembro?-
Hermione Granger, con indosso un lungo abito verde, in pelle di serpente, aveva lasciato folgorato Draco Malfoy, quella sera. Sarebbe stata la fatidica notte in cui avrebbero liberato Potter e i Weasley per mandarli a distruggere la bacchetta di Voldemort, nella speranza che tutto sarebbe filato liscio.
-Magnifica-
Liberò solamente il biondo, osservandola senza fiato.
Hermione sorrise appena e si rimirò allo specchio soddisfatta. Gli altri abitini che il neo-fidanzato l'aveva obbligata a mettersi in quei giorni erano terribilmente volgari. Ormai i tacchi non le davano nemmeno più tanto fastidio. I primi giorni il biondo era arrivato persino a farle dei massaggi ai piedi per rabbonirla e farle passare il dolore. Non rispondeva mai ai genitori di Draco ma solo perché, quando dedicava loro occhiate poco amichevoli, il guinzaglio che il compagno le aveva fatto, si stringeva al suo collo, impedendole di aprire bocca. Almeno però poteva mangiare sul tavolo, grazie alle direttive che Gabriel aveva lasciato. Poche altre volte aveva avuto l'opportunità di incontrarlo.
Le scaglie esagonali di cui era composto il brillante abito smeraldino, le avvolgevano il seno, mettendolo notevolmente in evidenza. Era stato trasfigurato con le sembianze di un pitone che lo percorreva e che le si avvolgeva attorno al collo, per poi soffiare verso chi non le sarebbe piaciuto avere intorno.
Portava lunghe unghie nere e le braccia erano impreziosite da numerosi bracciali di pietre dai toni verdastri.
L'abito era intero e lungo, a meno di una striscia di pizzo nero che le avvolgeva il corpo e si allargava lateralmente sul fianco sinistro, lasciando intravedere la pelle candida e serica.
-Ammetti che ti piace vederti così, Granger.-
La stuzzicò lui, alle sue spalle, baciandole il collo mentre il serpente si allontanava sibilante.
Hermione deglutì, ritenendo che purtroppo il ragazzo non avesse tutti i torti –Se non fossi costretta a sembrare la tua sottoposta, mi piacerebbe molto di più. È un abito molto bello.-
-Questa è una recita... magari un giorno lo indosserai con tutto l'orgoglio da Grifona che non vedi l'ora di spiattellare in faccia alle mie corteggiatrici, che saranno numerose stasera, a quanto diceva mia madre.-
Hermione piegò appena il capo e scandì –Staranno al loro posto-
Draco ghignò divertito e le baciò la guancia –E tu al tuo, vero?-
La vide voltarsi a guardarlo e lui le baciò le labbra –Sii furba come sei, amore mio.-
Le disse, ora più dolce, riuscendo a ridestare la sua tenerezza e vedendola annuire, per poi sussurrargli –Piuttosto, quando ci riuniremo agli altri dovremo parlare del nostro rapporto con le dovute tempistiche, Draco. Lo sai, vero?-
-Parli di Weasley, suppongo-
-Sai che è giusto che gli parli, prima che... sì, insomma.-
-Vuoi che facciamo finta di essere amici, anche dopo, dunque?- le domandò lui, ora spostando il viso e facendo per andarsene, ma lei lo trattenne, decisa –Draco, io sto restando alle tue direttive e mi sto fidando di te, quando vorrei sputare in faccia ai tuoi che siamo innamorati e, che lo vogliano o no, resteremo insieme dopo la guerra! Quindi, quando avremo finito con loro, voglio che dai tempo anche a me, di preparare il campo con i ragazzi.- lo pregò, vedendolo ammorbidire lo sguardo e prendergli il viso fra le mani –Abbi fiducia in me, come io ne ho avuta in te, fino a questo momento.-
...
Quando la coppia si era mossa verso l'enorme sala centrale, dove i Malfoy organizzavano le loro feste, un gran numero di persone erano scattate con il capo verso i nuovi arrivati.
Hermione, alle spalle di un Draco dall'aria tronfia, assunse un'espressione mesta, mentre il suo serpente si avvoltolava attorno al collo, il resto del suo corpo sembrava si aprisse su un seno per avvolgerlo e divenire il lungo ed elegante abito.
Draco aveva presto notato Tanis e Gabriel in fondo alla sala, mentre sorseggiavano dello Spumantumoso, ma non fece in tempo a raggiungerli, che una donna fu molto più rapida.
-Signor Malfoy, buonasera.-
La ragazza appariva poco più grande di lui, forse di qualche anno. Aveva una lunghissima chioma nera, liscia e grandi occhi verde scuro.
-Buonasera, signorina, con chi ho il piacere di disquisire?- le domandò, non riuscendo a non notare il sostanzioso petto, esaltato enormemente dall'abito succinto. E dire che poteva sembrare Hermione la donna dai facili costumi, quella sera.
-Sono Sarah Poitten la fidanzata del signor Scineton, lo conosce?-
Draco la vide indicargli il suddetto poco lontano da loro, mentre disquisiva con un gruppo di uomini.
- Non dovrebbe lasciarla tutta sola a queste feste.-
Le disse il biondo, sorridendole appena e riuscendo a farla arrossire, anche perché aveva platealmente ignorato il compagno della donna. Draco era decisamente elegante quella sera, nel suo abito verde molto scuro e la camicia grigio argento.
-Ha ragione, signor Malfoy. Devo rivelarle che... spesso credo di essere meno interessante, rispetto ai suoi numerosi impegni di lavoro.-
E andò a sfiorargli il bordo della camicia, appianando una pieghetta che aveva notato, dedicando a Draco uno sguardo pieno di focose promesse.
-Allora dovrebbe dirglielo, signora.- si sentì di dire Hermione, a quel punto, mentre il suo serpente si risvegliava e si metteva ritto sulla sua spalla, osservando minaccioso la mora.
Draco, divertito davanti al fare di Hermione, scandì –Non essere così scontrosa. La signora voleva solo fare conversazione.-
-Una mezzosangue dovrebbe limitarsi ad aprire la bocca in ben altri contesti.- scandì convinta la futura signora Scineton e Draco tornò a guardare la donna, scandendo –Non si preoccupi, lo fa e in modo encomiabile.- e avvicinò una mano al volto elegante e sensuale della bionda affianco a lui, vedendola piegare appena il capo, per avvicinarlo alle sue dita –Perdonatemi se ho parlato a sproposito, mio signore.- scandì, parlando solo a Draco che continuava a fissarla con fare possessivo, per poi tornare a guardare Sarah, che scandì –Avevo capito che eravate la sua schiavetta, non la...-
E improvvisamente, al polso di Draco, apparve un bracciale che, tramite una catenella argentata, era legato al collarino di Hermione. Questo si strinse improvvisamente al collo della grifona, portandola a inchinarsi a terra, a quattro zampe.
-La...?- incalzò dunque Draco, verso la donna che ora sorrideva compiaciuta sebbene intimata a ultimare la frase.
-Nulla, una svista... senz'altro.- scandì quella, vedendo il biondo stirare un sorrisino compiaciuto e decidere di andarsene, strattonando Hermione per intimarla a seguirlo, Il collarino era sparito alla vista dei vicini e lei si rimise in piedi poco dopo. Gabriel aveva fatto capire che certe scene non le accettava, per cui era stato solo grazie alla sua presenza che Hermione aveva potuto muoversi sulle proprie gambe.
Quando la coppia raggiunse i mezzodemoni, i due stavano disquisendo amabilmente del più e del meno.
-Buonasera.- scandì il biondo, vedendo i due dedicargli un'occhiata. Solo Gabriel gli sorrise appena –Ciao, Draco.- e inclinò appena il capo, così da notare Hermione.
La bionda fece un cenno a entrambi e Tanis, che era accostata alla spalla di Gabriel, salutò Draco -Passato una buona settimana a casuccia??-
-Gradevolissima. Grazie, Tanis.- le rispose Draco, ben cosciente di dover far finta di non averla vista in questi giorni -Non ti sei fatta notare a casa.-
E l'altra fece spallucce -Mio padre ed io abbiamo molto tempo da recuperare. Non posso certo aspettare che tu scenda a fare colazione con questo bel fiorellino... non dirmi che in una settimana ti sei trovato una fidanzatina da presentare al tuo Signore.- domandò, alzando un sopracciglio e facendo capire a chi li sentiva, che non aveva idea di chi fosse la ragazza. Nessuno in realtà la conosceva lì dentro, per fortuna.
A Draco scappò una risata e guardò Hermione, sfiorandole il viso e vedendola scansare la mano, schifata -Chi? Lei? Oh, Tanis... mi vuoi così male, dunque?-
E l'altra alzò gli occhi cristallini su Gabriel, per poi fare spallucce -A me sembra piuttosto graziosa ma... di ragazze ci capisco ben poco, dopotutto.- e liberò la sua solita risatina, guardando il compagno al suo fianco e vedendolo sorriderle bonario -Voleva portarsela dietro come un cagnolino, ma gli ho impedito di farlo.-
E l'altra ridacchiò di nuovo, guardando Draco -Tipico. Anche se penso che mio padre... lo avrebbe trovato divertente.- e fece spallucce, sentendo Draco intervenire -Lo credo anche io, evidentemente qui, qualcuno, non ha proprio idea di cosa sia il divertimento.-
Ma le risate che generarono le sue parole lo fecero sentire un po' meno simpatico di quanto credesse.
-Povero sciocchino...- commentò Tanis, scuotendo il capo. Gabriel a quel punto, divenuto più serio, domandò -In ogni caso... è tutto a posto?- Draco, capendo subito che si riferva alla spada, annuì rilassato -Sì, tranquillo. Non devi preoccuparti.- e, dopo aver notato delle persone alle loro spalle, decise di salutarli, strizzando l'occhio al mezzodemone.
*****
Hermione però lo corresse, come suo solito –Fortuna che Voldemort si è fidato di Tanis e le ha detto dov'era la bacchetta! Sennò non saremmo mai riusciti a trovarla!-
Draco annuì d'accordo -Sì, beh... Gabriel non si è innamorato di lei a caso. Immaginavo fosse una furbetta e per questo mi stava un po' sulle palle, anche se... devo dire che durante la guerra l'ho rivalutata. Il suo intervento è stato fondamentale, ha pure salvato il culo a Potter... anche se questo non è poi un gran merito.-
E la bionda ridacchiò, dandogli una gomitata –Che scemo... però sì, quando Voldemort distrusse l'Horcrux che era in lui, fu lei a dire al padre che Harry era morto. Non è un caso che poi Harry abbia offerto alla sua primogenita un nome che assomigliasse a quello di Tanis- e Draco annuì appena, perdendo però il suo sorriso -Anche se poi...- e assunse un'aria un po' triste, vedendo la moglie imitarlo –Cosa c'è?-
*****
-Beh, è finita-
Gabriel lo osservava con sorriso appena accennato -Sì, è vero...-
I due continuarono a fissarsi, poi Hermione domandò –Che cosa farete adesso?-
Gabriel spostò gli occhi chiari sulla biondina e tornò a guardare Draco, scandendo –Andremo a casa, una volta per tutte.- e accarezzò il capo di Tanis, che gli sorrise a sua volta, mostrando ai due che aveva un anello provvisto di una grossa pietra al dito.
-Vi sposate? Davvero?-
Domandò quasi incredulo Draco e i due gli lanciarono un'occhiata divertita, ma silenziosa.
-Sì, davvero, Draco.- scandì Gabriel, con aria rilassata e Tanis ammorbidì lo sguardo. L'uomo l'aveva resa partecipe dei suoi pensieri per lei, cosa che le aveva fatto capire che non le stava affatto mentendo.
–Ora è meglio che andiamo. Mi ha comunque fatto molto piacere conoscervi.- e allungò una mano verso il viso di Hermione, accarezzandoglielo, per poi spostare la medesima mano verso Draco, dall'aria meno docile –È un addio.-
-Sì, Draco- confermò immediato il mezzodemone. Il platinato strinse un pugno, piuttosto che cedergli la mano, così Gabriel gli spiegò –Siamo creature longeve e... mi sono limitato molto con te. Se fossi stato nella condizione di essere mio amico, saresti diventato, probabilmente, uno dei miei più cari. Sono estremamente orgoglioso dell'uomo che sei diventato e... sono certo di non essere il solo a pensarlo.- e incrociò lo sguardo di Hermione, commossa dalle sue parole mentre con sguardo fiero guardava il suo ragazzo.
-Sii il suo balsamo, Hermione. Perché chi è nato tondo, non muore quadrato e Draco, per quanto sia cambiato, resterà certamente e fortunatamente una serpe, con le sue qualità ma anche i suoi difetti. Difetti che sono certo saprai limare e insicurezze che saprai colmare di affetto. Una delle poche cose di cui ha seriamente bisogno, benché sia restio ad ammetterlo, vero?- domandò quindi al biondo, che arrossì e spostò lo sguardo. Gli occhi si erano fatti lucidi.
Hermione tirò su col naso e scandì –Ci prenderemo cura l'uno dell'altra.-
-Non ho dubbi che lo farete.- e, mentre teneva ancora la mano tesa verso il ragazzo, con le dita gli sfiorò il petto, spingendolo a stringergli la mano, cosa che Draco fece l'istante dopo, con forza, sentendosi trascinare quindi sul torace del mezzodemone, che lo abbracciò con la mano libera.
-Grazie di tutto, Gabriel.-
Il mezzodemone sorrise appena e gli sussurrò all'orecchio -Fai sempre tutto ciò che è giusto, per te e la tua famiglia. Vedrai che non sbaglierai mai.- sentì il biondo tirare su col naso e lo afferrò per le spalle, guardandolo e sorridendogli appena, compiaciuto –Hai trovato un tesoro di ragazza, quindi vedi di tenertela stretta. Sono certo che ti regalerà tutto ciò che di veramente importante ci sia nella vita di ogni uomo.- e guardò affettuoso anche Hermione, che si asciugò il viso e vide il mezzodemone infilarsi una mano nel pantalone per poi cedere la pietra che aveva trovato a Draco -Immagino che tu saprai cosa farne, hai una rara creatività e abilità nel creare pozioni. Questo strumento è circondato da molte e più leggende, penso saprai usarlo al meglio.- e Draco corrucciò lo sguardo, perplesso -Che cos'è?-
-È la pietra della Resurrezione.- e Draco scattò su di lui, sorpreso. Il mezzodemone annuì soltanto poi li salutò definitivamente.
Tanis si scambiò un cenno con Harry, ancora in lontananza, poi Gabriel mosse la mano -Addio, ragazzi.- e una ventata biancastra li investì tutti e sette, rimuovendo dalle menti di tutti loro, ricordi particolari del loro trascorso. Momenti che li avevano avvicinati sentimentalmente.
Ciò che rimase fu solo la consapevolezza di quanto quei due Mezzodemoni che non volevano intervenire nella guerra, fossero stati comunque fondamentali per l'ottenimento della vittoria.
*****
Spazio autore:
Ed eccomi qui anche oggi con il nuovo capitolo! Sappiate che sarà basato su alcuni flashback dei momenti che non abbiamo visto, stiamo tornando da Tanya e Tom gradualmente :)
Nel frattempo ne approfitto naturalmente per ringraziarvi tutte quante, naturalmente ho perso alcune di voi nel tragitto ma sono estremamente felice di vedere voi, ancora estremamente fedeli e pazienti mentre aspettate gli aggiornamenti, quindi, grazie davvero a tutte, in particolare a: FlaviaYes, katnissgreypotter, rebbi01, AlissaNyx, ValeriaHale00, cicapisciniente, thewritersoul, Angel_delle_tenebre, dammilove, Anais, McSnugglefacesxx, madgirl, GiuliaBernasca, loridr, morganarusso, Harly00, Giuliettapersempre, potterhead-hunters, book_lovers, Sky_2001, Altair, JolandaDelMonaco, Carietta91, noemim, MPotterhead, GiovannaMarongiu,
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