La realtà di un sogno (Parte I)
-Che rottura di cazzo...-
Imprecò di primo mattino Andrew Smith, mentre, insieme alla classe, si faceva largo fra gli intricati rovi di una porzione del giardino privato del professor Paciock. Infatti l'uomo, a fine anno scolastico, stava ormai facendo rivedere ai ragazzi alcune piante che avevano studiato, in vista del M.A.G.O.
-Dai, rilassati, tesoro! Ti posso spianare io la strada, se preferisci...- fece amorevole la fidanzata, che gli stava dietro, senza troppa fatica.
-Lo posso fare anche io, tesorino- celiò Riven, verso l'amico, mentre Giuliet gli stava alle spalle.
-Potete anche chiudervi la bocca- replicò quello, gelidamente, non vedendoli lanciarsi un'occhiata divertita.
-Forza, ragazzi! Non è nulla! I rovi servono a proteggere le Mandorlegre dagli uccelli!-
Andrew lanciò un'occhiata furente al professore, sperando con tutte le sue forze che inciampasse, rotolasse fra i rovi e che venisse dissanguato da qualche spina troppo cresciuta. Ma chi inciampò non fu esattamente lui.
-Oh, cielo!!- Urlò Hemma, improvvisamente, correndo con le mani alla bocca quando vide il povero Johnny posizionare male un piede e rotolare addosso a Konstantin, verso la discesa ripida che li avrebbe portati nel campo di Mandorlegri, gli alberi di Mandorlegre.
-Ragazzi! Cercate di non entrare in contatto con il polline! Si deposita sul terreno!- urlò Paciock senior.
Beh, quando tutta la classe riuscì a dirigersi nel piccolo campo, che ospitava una ventina di alberi dalle foglioline marroncino chiaro, Neville divenne purpureo, mentre i suoi studenti ebbero le reazioni più disparate. Chi si portò le mani alla bocca in completo imbarazzo, chi esplose in una sonora risata e chi, come Andrew Smith si bloccò improvvisamente e alzò lo sguardo verso il soffitto, chiuso dai rovi –Perché mi faccio trascinare sempre in queste situazioni della minchia, me lo potete dire?- domandò al nulla, mentre la sua fidanzata rideva della grossa con Riven.
-Smettetela, dai...- li intimò Giuliet, muovendo il braccio ad Evil.
Tanya, che era affianco alle sorelle quella mattina, stava trovando la situazione davvero divertente, come del resto le altre, a meno di Cherlyne che scuoteva il capo, imbarazzata per i due ragazzi che ora limonavano come se non ci fosse un domani, sul terreno –Professore, ha intenzione di far loro una foto o li separa?!- domandò, allibita davanti alla paralisi dell'uomo.
Quest'ultimo parve risvegliarsi improvvisamente e mormorò –Mi coinvolgeranno-
-Ah?!- berciò scioccato Andrew, sbiancando improvvisamente –Ci ha portato qui, sapendo che sarebbe potuta succedere una cosa simile?! –
Tom, vicino alle serpi strinse le labbra divertito e scosse il capo, facendo per intervenire ma vide qualcosa che non gli piacque affatto. Infatti, all'interno della conca, che doveva essere un vecchio nido di Chimera, c'erano una ventina d'alberi che poggiavano su un letto di fiori e foglie beige chiaro, che andava a polverizzarsi negli strati inferiori. Quella polvere era un potentissimo afrodisiaco, nato dal polline dei fiori di quelle particolari Mandorle della felicità. Offrivano un fortissimo desiderio sessuale per una mezz'ora su chiunque capitasse a tiro, anche se l'uso prolungato ne vanificava gli effetti e talvolta li capovolgeva, quindi non era il caso di abusarne.
Vide da lontano qualcuno inginocchiato sul terreno e rabbrividì nel vedere proprio Diamond "Che cazzo vuole farne di quella roba...?!"
E fece per raggiungerlo ma sentì qualcuno afferrargli il braccio prontamente, mentre lui si voltava di scatto, furente –Che ca...- ammutolì quando vide Tanya. Lo osservava con espressione severa –Tom, calmati, ti prego- gli disse piano e lentamente.
Il braccio di lui, da teso, parve rilassarsi e l'avvicinò rapidamente al suo torace, dicendole –Sta raccogliendo...!-
-Guarda...- gli sussurrò però lei, facendo un cenno verso il mezzodemone, non era solo... c'era Mara con lui.
-Vorranno divertirsi un po', rilassati, forza...- lo intimò, accarezzandogli il viso stavolta e lui ammorbidì la propria espressione, scendendo sulla sua fronte e baciandola –Scusa, è che sono preoccupato in questi giorni... tutto qui-
Lei fu davvero sorpresa di sentirlo parlare così. Erano ormai a metà settimana, si erano visti poco e niente in quei giorni, lui soffriva molto di mal di testa ed era mancato spesso a lezione, inoltre stava subendo dei cambiamenti notevoli.
-È la prima volta che mi chiedi scusa, da quando...-
Quello annuì e le baciò di nuovo la fronte –Manca poco ormai, credo...- e le sorrise appena, vedendola annuire e iniziare a tremare.
-Non sai quanto vorrei abbracciarti...- gli confidò, non riuscendo a trattenersi e lui immerse le mani fra i suoi capelli, intimandola a guardarlo –Dobbiamo limitare i contatti il più possibile, lo sai... Darco ci sculaccerà, diversamente-
E la rossa ridacchiò annuendo.
Era bello pensare che quel giovane fosse loro figlio, era qualcosa che la confortava, anche se non ci credeva fino infondo... era davvero troppo diverso da lei.
-Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti! Andiamo, ragazzi!-
Neville nel frattempo stava cercando di coinvolgere gli studenti più amici dei due neoinnamorati nel tentativo di dividerli, prima che iniziassero a dare spettacolo.
-Ma si ricorderanno tutto?- domandò Tanya, curiosa e Tom strinse le labbra, divertito –Ogni palpatina, ogni sospiro e ogni goccia di saliva ingurgitata-
Lì, la rossa lo guardò schifata e lui alzò le spalle –Non ci credi?-
E lei assottigliò lo sguardo, scandendo –Che stai aspettando ad aiutarli? Non sarai curioso di sapere chi sarà a fare la femminuccia, fra loro...-
Lo provocò, vedendolo stirare un ghigno malevolo e replicare –Chi ti dice che non abbiano ancora iniziato proprio perché si contendono quel posticino tanto ambito?-
E la rossa scosse il capo, lasciandosi sfuggire una risata.
Beh, non dovette aspettare troppo, perché il suo exfidanzato decise di intervenire, offrendo alla coppia una gelida secchiata d'acqua che fece ridestare improvvisamente la coppia.
Johnny cacciò un grido platealmente femminile, scattando all'indietro fradicio mentre Konstantin preso da un conato, era scappato dietro un albero.
Neville, allibito davanti alla situazione, si volse verso Tom e il giovane si limitò a guardarlo, con aria di sfida, curioso di vedere se avrebbe avuto qualcosa da dirgli.
-Potevi farlo prima, Malfoy!- Scandì l'uomo, infatti e Tom alzò le spalle, noncurante –Potevo anche farlo dopo, professore-
Tanya sospirò sonoramente e intuì da dove attingeva la sua arroganza Tom, era senz'altro della Leggenda.
-'Drew, dai torna, se dovessi cadere per terra, ti prometto che mi getterò immediatamente su di te...-
Prometteva da un po' la bella Evil al telefono, mentre cercava di richiamare il fidanzato che aveva deciso di andarsene, dopo cosa aveva scoperto.
-Dimenticatelo, mezzodemone. Ci vediamo dopo-
E chiuse la chiamata, il ragazzo. Evil sospirò sonoramente e sentì Riven poggiarle un braccio sulle spalle, mentre si avvicinava con Giuliet a Tanya e Tom –Andrew se n'è andato...- fece la ragazza, triste e Tom la guardò, scandendo –Ha fatto bene, queste ultime lezioni non servono a niente...-
-A te no, di sicuro- commentò Tanya, roteando gli occhi –Io le sto trovando molto utili-
-Anche io...- borbottò Giuliet, mordendosi un labbro e Tom scandì –Faremmo più in fretta se ripassassimo per i fatti nostri. La scuola è finita ormai, dovrebbero permetterci di tornarcene a casa...-
-Beh! Chi si ricorda a cosa servono queste Mandorlegre?- domandò Neville, nel frattempo, sentendo Erik rispondergli –Hanno un temporaneo effetto afrodisiaco, che dura al massimo trenta minuti e che è ripetibile fino a un certo punto. Quando l'individuo ha raggiunto il massimo grado ti resistenza, gli effetti vengono antagonizzati e mangiarne una dà una sensazione di forte tristezza, sempre per mezz'ora.-
-E se si continua a prenderla?- chiese quindi il professore, al ragazzo... quest'ultimo arrossì, non sapendo che dirgli.
Neville annuì –Non c'è scritto nel libro, lo so... ma nessuno si è informato per saperlo??- domandò con non velato sarcasmo, lanciando occhiate non proprio casuali verso le serpi.
-Quando si raggiunge la tolleranza anche verso la tristezza riprendono a causare eccitazione, ma la durata dell'effetto raddoppia, come anche il tempo per giungere a nuova resistenza. Oltrepassata questa seconda fase, si giunge a una terza, dove entriamo nel circolo di dipendenza da Mandorlegra, qui, la brama sessuale diminuisce e inizia un vero e proprio staus di felicità fittizza. Una sola è in grado di indurre un effetto rallegrante che può durare anche alcuni giorni, ma se non si continua l'assunzione, l'individuo cade in una forte depressione, può avere nausea, capogiri e allucinazioni, con solitamente manie di suicidio.-
-E se si continua l'assunzione??- chiese ancora Neville, incrociando le braccia sul petto e Tom fece spallucce –La tolleranza arriva nel giro di qualche mese. Quando in teoria dovrebbe esserci il periodo di tristezza, ma così non accade. L'individuo, appare troppo felice, tanto da essere esagitato, eccessivamente affettuoso, scherzoso e desideroso di fare qualunque cosa, sia per se stesso che per gli altri. Non riesce più a provare altre emozioni oltre alla felicità e alla gioia, cosa che lo rende una persona totalmente inaffidabile, incapace di relazionarsi con le diverse situazioni della vita. Rende infelice chi lo circonda e in questa fase inizia la dipendenza fisica dalle Mandorlegre. Smettere improvvisamente di prenderle, causerebbe la totale depressione dell'individuo, sia dal punto di vista mentale ma soprattutto fisico. Gli organi cessano di funzionare e muore solitamente per arresto cardiaco o respiratorio. Per disintossicarsi, a qualunque fase della malattia, basta continuare l'assunzione ma diminuirla lentamente, giorno dopo giorno. La maggior parte delle persone, comunque, si ferma alla fase due, è raro che qualcuno superi indenne il periodo di forte tristezza che offre-
Neville annuì di nuovo, scandendo –Bene, ora usciamo di qui...- naturalmente non offrì alcun contentino, al suo "pupillo".
Johnny e Konstantin invece erano rimasti del tutto traumatizzati da quella nuova e strana esperienza. La cosa peggiore era che fosse ben piantata nelle loro menti e non avevano idea di quando se ne sarebbero potuti finalmente liberare.
"Okay, ci siamo... dev'essere qui."
Riley Walsh era ormai giunto all'ultimare della sua ricerca.
Le pietre connettive permettevano di conoscere la posizione di una persona, ma purtroppo, dall'acqua di un pensatoio si potevano vedere solo immagini più o meno significative del luogo in questione. Era da alcuni giorni che non faceva altro che immergere quel benedetto ciottolo nell'acqua e ormai andava via via scolorendosi, mantenendo però vivide le venature rosso violacee.
Temeva di non riuscire a trovare quel posto prima di aver consumato tutto il ciottolo, ma per fortuna aveva ancora a disposizione due visioni, almeno.
Sperava comunque di aver trovato la locazione esatta. Le Ziqqurat erano strutture non molto comuni nel mondo e in una delle visioni che aveva estrapolato, era riuscito a carpire proprio una di quelle strane piramidi mesopotamiche.
Si trovava in un terreno stepposo, dove a nemmeno un chilometro si ergeva la ormai antica struttura. Jessica non si trovava esattamente lì, in ogni caso, era stata nascosta in un piccolo bosco. Aveva visto il suo corpo circondato dall'erba e da alcuni alberi, quindi si sarebbe limitato a cercare proprio una zona verde dove sarebbe potuta essere.
In un istante si smaterializzò sopra quello che un tempo era considerato il punto di connessione tra il cielo e la terra, e da lì poté rapidamente notare, a qualche miglio di distanza, una boscaglia che poteva essere di suo interesse.
Le immagini che potevano essere ricavate dalle Pietre Connettive, non rappresentavano sempre la zona in cui era posizionata la persona a cui erano legate, bensì dei luoghi che erano in qualche modo legati a lei o a dove si trovava.
Quando si smaterializzò nella boscaglia che aveva adocchiato, ci si intrufolò, stando attento al terreno e dove stava camminando. Non sapeva bene dove fosse, ma ricordava un grande masso che sperava non fosse comune, lì in mezzo.
Impiegò circa quindici minuti per trovare il suddetto masso e quando lo notò, si mosse rapidamente nella sua direzione, notando il corpo svenuto della compagna proprio lì, sul terreno.
Scosse il capo, scocciato, notando che era stata del tutto denudata.
Si levò la felpa senza guardarla e gliela gettò addosso, ringraziando che fosse decisamente magra, sebbene piuttosto alta.
L'avvolse nell'indumento dal torace a sotto i glutei e poi la prese in braccio, smaterializzandosi in Accademia.
Quando lo fece fu nella navata centrale della biblioteca, dove c'erano una decina di studenti. La biblioteca era uno dei rari posti dove si poteva trovare qualcuno. Nessuno lo notò, ma il cambio di locazione, probabilmente, svegliò lei che lo mise a fuoco a fatica –Ri... Riley?- domandò, perplessa.
Lui, con le braccia conserte sul torace abbronzato, la osservava con noia –Quando ti sistemi, rendimi la felpa.-
E detto questo le diede rapidamente le spalle, facendo per andarsene con calma.
Jessica si rese conto solo un minuto più tardi di ciò che stava succedendo.
Era nuda, in biblioteca e tramortita. La testa le stava scoppiando ma... quando si rese conto dell'indolenza del compagno nel lasciarla lì, sotto lo sguardo di alcuni curiosi che avevano alzato lo sguardo dal libro per capire se era davvero senza mutandine, beh...
-WAALSH!!-
-Ehi...-
Fiamma Weasley, appena svegliatasi dal sonnellino pomeridiano, aveva notato il proprio fidanzato seduto alla loro scrivania, stava studiando...
Il moro, nel sentirla, si volse e le sorrise appena –Ehi, ti ho disturbata?-
La rossa storse la bocca, mestamente e mormorò –Ma no, tu piuttosto...- e scese dal letto, andando verso di lui e poggiandogli una mano sulla grossa schiena, vedendolo poggiare il capo sul suo torace –Oh, tesoro...-
-Sembra si sia riavvicinato a Tanya... ti giuro che non ci capisco più nulla-
Fiamma sospirò sonoramente e replicò –Ho scambiato due parole con Giuliet, prima di pranzo e mi ha detto che Tom sembra stia un po' meglio, cioè... non che prima stesse male, però ecco... era strano-
Diego annuì appena e scandì –E guarda caso, questa settimana, quei demoni nemmeno ci sono...- e scosse il capo, irritato mentre la compagna gli accarezzava dolcemente i capelli –Sì, l'ha notato anche Andrew... anche se dubito glielo abbiano detto-
-Certo, non hanno le palle per farlo- stabilì, infastidito e la rossa strinse le labbra, baciandogli il capo –Non dire così, dai... non lo pensi-
Il moro rimase un momento in silenzio e poi scandì –Lo penso, anche se non vorrei-
Fiamma sospirò di nuovo e alzò il capo verso il soffitto, per poi dirgli –Parlargli non cambierà le cose. Continua a nascondere le cose per delle buone motivazioni, secondo Tanya-
-Strano che lei lo difenda...- fece con sarcasmo, roteando gli occhi –Nemmeno lei ha le palle per andargli contro, ha bisogno di lui e vuole farci pace... ma io non farò lo zerbino come tutti gli altri-
La fidanzata corrucciò lo sguardo, preoccupata e mormorò –Ma Diego... non essere così aggressivo, sai che non ti fa bene e sai che... se c'è qualcuno che in questi mesi ha avuto la forza di contrastare Tom è stata proprio lei. Non sei più obbiettivo, sei solo molto arrabbiato ma... -
-Sì, sono arrabbiato Fiamma. Ma sono molto obbiettivo. Io mi sono sempre fidato di lui mentre lui non di me. Questo è un tradimento, a casa mia. Quindi che faccia come gli pare, ho smesso di aspettare che si ricordi di avermi scelto come suo migliore amico. Non lo è più, per me-
Fiamma sgranò gli occhi, sentendosi incredibilmente triste per il compagno. Sapeva quanto stesse soffrendo e non voleva che fosse così, per lui, ma non aveva idea di come cambiare le cose, come riuscire a farlo tornare sui suoi passi.
-Quindi pensi... di non aver più bisogno di lui nella tua vita?-
E lì, lo sentì abbracciarla forte e trascinarla sopra di lui, che le sorrise e al baciò immediatamente –Ho bisogno solo di te, nella mia vita.-
La ragazza gli accarezzò il viso, dolcemente e strinse le labbra, sempre più triste perché sapeva che il compagno, infondo, stava davvero soffrendo.
Rimase a guardarlo, in silenzio, mentre lui continuava a fissarla, sperando che dicesse qualcosa per continuare la conversazione, ma si limitò a fissarlo. Diego quindi sospirò sonoramente e appoggiò la fronte alla sua spalla, implorandola –Cambiamo argomento...-
Sentì lei baciargli la guancia e scendere al collo per poi dirgli –Fai quello che ritieni più giusto ma cerca di non mentire, almeno a te stesso, Diego. Un giorno potresti pentirtene...-
Il giovane non si aspettava sicuramente di sentirla liberare un commento così saggio e suppose che non l'avesse fatto prima perché probabilmente l'aveva sviluppato in quegli ultimi mesi, dove lui appariva sempre meno vicino ai suoi compagni e soprattutto meno ben propenso nei confronti di Tom –Ci proverò...- le disse, dunque. Sperando davvero di poter mantenere la parola.
"Devo assolutamente provarci, non posso arrendermi in questo modo. Ho aspettato fin troppo tempo. Se il Fusest ha scelto proprio me, una motivazione deve esserci"
-Allora, tesoro, vuoi venire con noi o no? Cher ci terrebbe... è la semifinale dopo tutto.-
Mara Potter, che si stava truccando davanti al lungo specchio della camera da letto sua e di Diamond, aveva appena sollecitato il compagno a darle una risposta.
-No, te l'ho detto. Domani ho l'ultima interrogazione con Pansy e voglio andare bene-
Scandì con decisione, sorridendole rilassato.
Lei gli lanciò un'occhiata e storse la bocca, scontenta –Ieri sapevi già tutto però, pensavo ti fossi messo avanti proprio per farci compagnia. Torneremo molto tardi... due giorni fa con Tanya l'abbiamo finita dopo l'una-
Gli ricordò la semifinale della sorella a cui era andata tutta la sua famiglia, anche se nemmeno in quel frangente Diamond era andato.
Il moro annuì e le sorrise benevolo –Ma non preoccuparti, sai che queste cose un po' mi annoiano e anche se torni tardi non sarà un problema-
La Potter annuì ancora, un po' triste e fece spallucce –Comunque, se cambi idea vieni pure, tanto dubito che si esibirà prima delle dieci... so che i fratelli verranno dopo cena- gli comunicò, guardando altrove, storcendo la bocca.
Diamond, che stava ancora alla finestra mentre lei, ora si stava mettendo un giubbottino in pelle, replicò –Ti mando un messaggio, nel caso- le promise vedendola annuire e sorridergli appena, stavolta, facendo dei passi verso di lui che l'accolse fra le sue braccia, sorridendole a sua volta e baciandole la fronte –Forza, non fare la musona-
E quella annuì, ora più convinta, andando a cercare le sue labbra che arrivarono con un secondo di ritardo in più del solito.
-A dopo, allora...-
-A dopo-
E dopo essersi dati un ultimo bacio, Mara uscì dalla loro camera, non sapendo che il fidanzato, piuttosto che mettersi a ripassare, si era messo a fare ben altro.
Tanya, come ogni primo pomeriggio, si metteva a ripassare poi, verso le quattro si muoveva verso la propria camera e dormiva per un'ora buona, per poi rialzarsi e a andare ad allenarsi per le gare di ballo. Da quando aveva finto i quarti di finale faceva così ogni giorno, a meno che Darco non fosse propenso ad allenarla e allora dedicava più tempo a lui, nel primo pomeriggio.
Quel giorno però non avrebbe rinunciato al suo adorato pisolino. Si levò calze, scarpe e camicia con intimo superiore e indossò una semplice canottiera, sbadigliando sonoramente.
Era piuttosto stanca in realtà. Quegli allenamenti incrociati di danza e di magia la stavano impegnando molto, quindi recuperare un po' di riposo, il pomeriggio, era d'obbligo.
S'infilò nel letto pochi istanti più tardi e non impiegò troppo a prendere sonno.
Nel frattempo, in camera di Mara e Diamond, quest'ultimo, in piedi davanti alla scrivania, aveva davanti agli occhi un bicchiere con una pozione al suo interno.
Si sentiva un po' in ansia, in effetti ma d'altra parte sapeva bene cosa provava e sapeva di non potersi arrendere così, senza combattere.
Doveva assolutamente parlarle... ma aveva anche bisogno che l'ascoltasse.
Mise nel bicchiere un capello riccioluto della ragazza e lo vide fondersi nel liquido verde mela, che andò via via schiarendosi, vertendo verso il verde pallido. Poi lo buttò giù.
Non attese troppo. Un forte colpo di sonno lo dissestò e dovette dirigersi presto verso il proprio letto.
Poggiò il bicchiere vuoto sul comodino e poi si addormentò in pochi istanti.
Spazio Autore
Eccomi quii! Scusate il megaritardo! Non a caso ho messo direttamente due capiitoli! La settimana scorsa ero a milano e non ho preso il computer quindi non potevo aggiornare ç.ç
Passo qui a ringraziare tutte quelle degli ultimi capitoli!! potterhead-hunters, GiovannaMarongiu, Sky_2001, skarlight, McSnugglefacesxx, damilove19, vennybe10, GiuliaBernasca, Want_to_love, MarziaPedace98, stellapurnell6, JolandaDelMonaco, sara_dramione, Altair312, ValeriaHale00, cicapisciniente, Carietta91, book_lovers.
Buona lettura! <3
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