Un'Occasione (Parte III)
-Dove stai andando?! Affrontami per una buona volta, anzi che evitare l'argomento!-
Tom, giunto in quel momento in giardino, aveva seguito Riven e, ancora prima, il suo odoroso dopobarba.
Quando però parlò, il ragazzo gli dava le spalle e si era finalmente fermato in una fresca radura. Gli sporadici alberelli, iniziavano a rimettere le prime foglioline della stagione primaverile.
Riven si volse e mostrò gli occhi argentei e arrossati al maggiore, che però non ne parve sensibilizzato.
Rimasero a guardarsi in silenzio e, solo dopo qualche momento, Tom gli domandò –Hai almeno capito perché sono arrabbiato?-
-No e non me ne sbatte un accidente-
Scandì Riven, piuttosto serio in quel momento –Vieni qui a propinarmi i tuoi alti valori morali e familiari, quando non ricordo di aver passato nemmeno un compleanno insieme a te. Come ti permetti?- gli domandò quindi, assottigliando lo sguardo metallico e vedendo quello del maggiore, farsi sempre più simile al suo, mentre perdeva la patina dorata che invadeva l'iride.
-Che io ci fossi o meno, non ti esonerava dall'invitare tua sorella, Riven. Ma la escludi sempre, in ogni circostanza e se puoi la critichi, in maniera sempre immotivata-
-Diversamente da lei, giusto? Lei può insultarmi quanto le pare, visto che... ha sempre ragione. Come te, del resto- ultimò, sorridendogli appena, con aria ironica e vedendo il maggiore fissarlo duramente, mentre muoveva dei passi in sua direzione –Quello che penso sulla tua discutibile maturità non ha mai inciso sul bene che ti voglio. E non avrebbe nemmeno do... che stai ridendo!?-
E in effetti, alla prima frase, aveva suscitato il divertimento del fratellino –Sì, ho visto questo "bene" di cui parli. Si fa sempre notare, devo dire- e guardò altrove, scuotendo il capo –Sai che ti dico, Tom? Davvero, stasera non venire, non penso avrò voglia di vederti- sostenne con più decisione, in quel momento.
-Che stronzate devo sentire! Affronteremo adesso la cosa! E se non la pianti di tirarti indietro chiamo pure Cherlyne! Così...-
-Come non ascolto le tue, non ascolterò le sue di critiche, tranquillo... capisci solo quello che vuoi- e, con aria delusa, scosse il capo, facendo per andarsene.
-Voglio che parliate, che vi confrontiate, Riven! Ma si può sapere perché non riesci a dimostrarle un briciolo di affetto!? – gli domandò furente, vedendo il minore voltarsi di scatto e gridare –...E che ne è del suo di affetto!? Ah!? Probabilmente io sarò un idiota, ma nemmeno tu brilli di perspicacia!-
Sostenne il minore con rabbia, vedendo Tom raddrizzare la schiena e guardarlo con perplessità. Iniziava a pensare che la sua fidanzata ci avesse visto giusto.
"Si sente davvero ferito? Eppure io non penso di aver mai fatto qualcosa per farlo sentire in questo modo..."
-Non pensavo che ti sentissi così, nemmeno pensavo ti interessasse davvero del parere mio o di Cher, soprattutto di quello di Cher, in realtà. So come mi vedi, lo percepisco, anche se non ne hai le motivazioni. Qualunque fosse stato il tuo carattere ti avrei voluto bene. Sei mio fratello, Riven-
Fece molto serio il biondo e Riven inspirò ed espirò sonoramente. Era convinto che sarebbe riuscito a farlo arrabbiare se lo avesse trattato in quel modo e invece... lui sembrava tutto, fuorché intenzionato a litigare.
Rimase in silenzio per troppo tempo e infatti Tom lo sollecitò –Mi credi almeno?- e Riven lì tornò a guardarlo, notando una rinnovata aria preoccupata nei suoi occhi e rabbrividì, arrossendo –Sì, che palle...- liberò poi, sbuffando e incrociando le braccia sul petto, guardando altrove e scuotendo il capo "È veramente assurdo, cavolo..."
Tom fece dei silenziosi passi verso di lui, raggiungendolo alle spalle e appoggiandosi ad esse, sentendolo lamentarsi e fare per districarsi, ma lui non lo liberò, anzi, gli avvolse un braccio intorno al collo, divertito e lo strinse a sé –Buono, buono...-
Sentì il fratellino sbuffare sonoramente e Tom trattenne un sorrisino divertito. Mettere in imbarazzo gli altri con i suoi moti d'affetto, era esilarante –Come potevi pensare che non me ne importasse nulla, Riven? Se in questi anni non ci sono potuto essere è perché, credimi, avevo degli impegni improrogabili, non a caso ho saltato tutti i miei stessi compleanni dai sette, otto anni in poi... forse sbaglio io a non ritenerli importanti, che ne pensi?-
-Penso che sarebbero stati una buona scusa per stare insieme, una scusa a cui non... non hai mai pensato-
Mormorò il fratello, non vedendo gli occhioni dorati di Tom sgranarsi notevolmente –Davvero? Te ne importava così tanto? Credevo, sinceramente, che preferissi passarlo con i tuoi amici... a volte ho come la sensazione che in realtà mi reggi molto poco. Anche perché quando ti vedo agire in una maniera che non mi piace, non riesco a tenere la bocca chiusa-
-Lo so, anche se a volte lo fai nel modo sbagliato...-
-Sì, questa non mi giunge nuova-
E lì risero entrambi, capendo di stare parlando entrambi di Tanya e del suo istinto di protezione verso Riven.
-Saresti comunque un bravo padre, benché tu ti stia allenando su di me- ridacchiò il giovane Malfoy, sentendo anche Tom ridere, alle sue spalle, in realtà colpito da quella rivelazione –Sì, beh... visto che riempirò il mondo di piccoli Malfoy, è giusto che qualcuno ci passi, no?-
E Riven scosse il capo, guardando altrove, divertito e sentendo la mano del fratello scombussolargli i capelli –Mi hanno colpito molto questi pensieri, comunque. Credevo che fosse Tanya a vedere situazioni che non c'erano e invece, probabilmente, ero io che tentavo di ignorarle. Mi dispiace...-
Il minore, sentendolo scusarsi, sospirò e alzò le spalle –Non importa... comunque se non ho invitato Cher è perché è sempre stato così, oltre al fatto che, diciamocelo, le importa davvero poco e di conseguenza importa poco pure a me. Lo sai che tra noi non scorre buon sangue, quindi non è giusto che ti imponi per cambiare le cose-
-Le importa così poco, che si è pure messa a piangere- gli rivelò Tom, vedendo il fratello staccarsi da lui e voltarsi incredulo –Che idiozie!-
E Tom annuì, visibilmente –Questa è stata la mia stessa reazione quando mi hanno riferito cosa ti frulla in testa. Quindi io non darei per scontato che siano idiozie- optò il maggiore, portandosi una mano sul mento, con fare pensoso.
Riven era sconcertato –Che roba...- e spostò lo sguardo –Ecco perché eri così incazzato. Ti basta vedere due lacrimucce e sei pronto a cruciarmi!- si lamentò e Tom inclinò il capo, con irritazione –Pensa che sei così bravo che a volte non c'è nemmeno bisogno di quelle!- e Riven sbuffò, annoiato –Pfff-
-Non credo di averti mai visto abbracciarla, Riven e posso capire che il suo orgoglio da Grifondoro cozzi con la tua arroganza Serpeverde ma rimanete, comunque, fratello e sorella e lei ha bisogno di me quanto di te.-
Lì, Riven si lasciò sfuggire una risata –Scusa, Tom, ma questa è una cazzata. Ormai sono l'ultima persona di cui ha bisogno, anche se è sempre stata molto autonoma in tutto- e fece spallucce –Non riesco davvero a capire perché ha pianto però, non ha senso! Ogni anno ignoriamo i nostri corrispettivi compleanni! Non le è mai importato nulla!- e sbuffò, tentando di capire i grandi perché della sorella, mentre Tom appariva sempre meno convinto –Lei probabilmente ti sarebbe utile per far luce in questa ingarbugliata situazione- fece, con intenso sarcasmo, ricevendo l'occhiataccia del minore –Beh, questo è certo...- e scosse il capo –Bah, è proprio una sciocca, comunque...- e fece per andarsene, dicendogli –Vedrai che negherà tutto!-
-Certo che sì, starà a te trovare il modo per capirci qualcosa, Riven... non deludermi-
Sottolineò alla fine, sperando di motivare il ragazzo ma lo vide fargli un cenno con la mano, in segno di saluto ma poco interessato.
Tom sospirò e intuì che forse, non era riuscito a mantenere la promessa fatta alla sorella "Se Riven farà il suo dovere... mi ringrazierà" e sorrise appena, comunque soddisfatto del suo operato.
[Amore, dove ti trovi?]
[In camera, sto cercando di capire che mettermi stanotte]
[Non sei arrabbiata con me?] le domandò, mentre si muoveva nella camera dedicata ai Prefetti e che, ormai, avevano occupato in pianta stabile.
[No, visto che hai sistemato tutto con lui]
E Tom lì, ghignò malevolo, non vedendo l'ora di incrociare gli occhi con lei [Mi conosci abbastanza bene, allora]
[Beh, diversamente, dubito mi avresti cercata, sapendo che ti avrei tenuto fuori dal mio letto fino a quando non avresti risolto]
Il biondo ridacchiò e ultimò [Bene, spero che tu sia molto poco vestita e che sia intenzionata a non esserlo per le prossime due ore, carissima]
[Speri bene. Muovi quel culetto, Malfoy]
E il biondo si diede una mossa, salendo di fretta le scale e raggiungendo presto la loro alcova.
Quando invece Riven tornò in Sala, vide subito i Grifondoro che si stavano alzando dal tavolo. Avevano appena finito di mangiare.
In quel momento gli venne incontro Giuliet, con espressione preoccupata –Tesoro, ma cosa è successo? Avete litigato?-
Riven guardò la biondina, visto che stava osservando sua sorella, in quel momento –No, piccola. Abbiamo parlato un po', state andando in biblioteca?- le domandò, avvicinando una mano al suo viso e spostandole un boccolo dalla fronte. Era davvero graziosa.
Appariva ancora preoccupata per lui, ma annuì –Sì... ma sei sicuro, Riv'?-
E quello le sorrise apertamente, ridacchiando e abbracciandola istintivamente –Certo, amore- e si rintanò nel suo collo, riempiendolo di baci che la fecero iniziare a ridacchiare –No, dai... ahahah!- lui le afferrò i fianchi e la strinse forte, poi smettendo di tormentarla e le sussurrò –Ha detto... quello che avrei voluto sentirgli dire. Sono felice- lei rabbrividì sentendolo veramente contento di ciò che era successo e decise di incrociare i suoi occhi, commossa –Davvero?-
E quello annuì convinto, sorridendole apertamente –Sì- e a quel punto fu lei ad abbracciarlo e a dedicargli un lungo bacio. Chiusero gli occhi entrambi, estremamente felici ma, quando sentirono le voci dei Grifondoro raggiungerli si separarono e James iniziò a motteggiarli, stringendo le labbra a mo' di bacio e facendole schioccare rumorosamente, cosa che fece ridere i due fidanzati.
-Potter, guarda altrove che mi fai senso- e quello gli fece una smorfia offesa, superandoli insieme al gruppo. Cherlyne aveva abilmente evitato di incrociare lo sguardo del fratello minore ma non poté farlo fino all'uscita, perché il Malfoy le corse dietro e l'afferrò per il polso, facendole sgranare gli occhi, sconcertata –Cos... cosa fai?!- si lamentò, immediata, com'era solita fare e lui alzò un sopracciglio –Zitta e cammina, adesso parliamo noi due. Voi levatevi dai piedi!- E agitò con noia una mano verso il gruppo mentre si trascinava dietro la sorella –No, ehi... aspetta, Riven...!-
I grifoni lo lasciarono fare, anche perché Giuliet, con un'occhiata li aveva spinti a non intralciare il fidanzato, quando quest'ultimo trascinò in giardino la sorella, andò a sedersi su una panchina e aprì le braccia sullo schienale di questa, piegando una gamba sul ginocchio –Allora? Cos'è questa storia che frigni se non ti invito al mio compleanno?!-
La vide diventare purpurea e schiudere le labbra –Chi...?!- e poi spalancò gli occhi, improvvisamente –Tom ti ha detto solo una sciocchezza! Non ha capito nulla!- fece, immediatamente adiratasi la biondina.
"Tutto avrei potuto pensare, tranne che gli avrebbe raccontato ogni cosa! Cavolo!"
Riven sollevò ambedue le sopracciglia, sorpreso e poi si lasciò sfuggire una risata malevola –Oddio, ma allora è vero!?- e rise più forte, anche se davvero sconcertato dalla notizia.
Cherlyne, sentendosi sbeffeggiare in quel modo, non riuscì a trattenere ulteriormente il suo stato d'animo profondamente ferito e diede immediatamente le spalle al fratello, scandendo –Sei veramente... uno...- e scosse il capo, non riuscendo a finire la frase e preferendo andarsene, mentre si passava un polso sugli occhi ormai colmi di lacrime ma rapidamente il fratello, le corse dietro e la trattenne, attirandola al suo torace, ancora divertito –Oh, non ci credo... ahahah! Ma davvero volevi venire al mio compleanno?? AHHAHA! E allora vieni, sciocca!- e abbassò il viso su quello di lei, sempre più sorpreso nell'aver notato le sue lacrime –Ma perché non la smetti?! Ti detesto! Non voglio un invito solo perché te l'ha ordinato Tom! E adesso anche lui mi sentirà!!- scandì rabbiosa, mentre le lacrime rigavano il suo viso.
-Ma smettila di blaterare cose strane... perché diamine stai piangendo!? Oh Salazar!! Ahahaah! Non l'avrei mai detto!- e abbracciò la sorellina, stringendole i fianchi snelli e scendendo sul suo volto –Forza, dammi un bacio e falla finita... sei proprio tonta- ultimò perfidamente, mentre tentava di pizzicarle le guance con una mano, mentre l'altra la teneva saldamente a sé –La vuoi smettere di fare l'idiota?! Possibile che tu non riesca a dire quattro parole che non siano una presa in giro!?- e lo guardò, offesa profondamente mentre lui roteava gli occhi, annoiato –Che pesante che sei, vieni, andiamo a sederci e piantala di frignare che ti cola lo stucco- e ridacchiò, sentendola picchiargli sulla spalla –Ma... ma smettila, cavolo!! Sei insopportabile!!- e lui ridacchiò ancora, trascinandola senza troppo sforzo sulla panchina –Buona, che sennò mi tocca pure legarti!- e si sedette, intimando lei a stare sulle sue ginocchia, diversamente da come pensava lei, che stava già per sederglisi affianco.
Il Malfoy sospirò sonoramente e la guardò: aveva lo sguardo arrossato altrove, mentre singhiozzante stava seduta di sbieco sulle sue cosce –Perché pensi che non ti abbia mai invitata? Sei sempre così acida con me, non pensavo mica che te ne importasse qualcosa...-
E lì, la vide voltarsi appena verso di lui, che la osservava innocente –Sei uno stupido-
E lui roteò gli occhi, liberandola dalla sua presa e guardando altrove –Già...- lei percepì, forse per la prima volta, che era un po' risentito dal suo comportamento e mormorò –Sei tu che mi stuzzichi sempre e mi fai i dispetti! Lo so che ti sto sulle scatole ma non puoi...-
Lì, lo vide tornare a guardarla e corrucciare lo sguardo –Non ti scoccio perché mi stai sulle scatole, Cherlyne- Chiarì il ragazzo, allungando una mano verso il suo viso e cancellandone una lacrima –Lo faccio solo per attirare la tua attenzione... mi ignori e mi deprechi continuamente, so che molte volte non te ne rendi conto ma quando sei seria... non è bello- sostenne il ragazzo. Cherlyne, scioccata da quella rivelazione, arrossì visibilmente e mormorò –Io non... non pensavo che...- e il maggiore spostò lo sguardo, c'era una patina opaca sulle sue iridi metalliche.
-Già, anche Tom stentava a crederlo. Come se fossi fatto di pietra, anzi che di carne come tutti. Che cavolo...!- e sbuffò, risentito, sentendo presto però la mano della sorellina, sul suo viso –Mi dispiace. Ma... ma io sono così solo perché è da quando sono nata che mi prendi in giro e mi scocci, anche da piccoli, non abbiamo nemmeno una foto che ci ritragga insieme e se l'abbiamo, ci sei sempre tu che mi tormenti! E non negarlo!- avanzò, prima che lui potesse ribattere. Lo vide quindi sbuffare, vagamente in imbarazzo. Cherlyne continuò a guardarlo, mentre era ancora fra le sue braccia, appoggiata alla grossa spalla ma lui evitava sapientemente i suoi occhi d'oro. Muoveva ansiosamente un piede sul terreno. Quando per la ragazza quel silenzio fu troppo, insistette –Posso almeno sapere se c'è mai stata una motivazione valida? Perché non puoi dirmi che mi stuzzicavi anche allora per attirare la mia attenzione! Io... io so che ero una bimba gentile e buona... ma magari tu non mi vedevi proprio...-
-Eri stupenda-
Tagliò corto il ragazzo e la biondina arrossì brutalmente, schiudendo le labbra allibita.
Riven inspirò sonoramente e si portò una mano al viso, per poi scombussolarsi i capelli per prendere coraggio e parlare –E odiavo il fatto che fossi mia sorella. Poi, come se non bastasse, avevi occhi solo per Tom! Chiedevi sempre dov'era, volevi sempre giocare con lui perché lui era...- e sospirò ancora –È sempre stato Tom, sin da piccolo.-
Cherlyne sentiva le mani tremare e non sapeva perché, ma il cuore le batteva forte nel petto –Eri... geloso?- mormorò tremante, temendo la sua reazione, nonché la sua risposta.
Riven parve pensarci su e poi fece spallucce –Ero un bambino, pretendevo che adulassi me e Tom allo stesso modo ma...- e rise mestamente –Sono sempre stato imparagonabile a lui e questa consapevolezza inizio a considerarla meno solo ora che ho trovato Giuliet. Lei mi fa sentire importante-
E in sottofondo sentì la sorellina singhiozzare, per poi gettargli le braccia al collo, cosa che lo sorprese notevolmente –Ch... che c'è? Non... non piangere dai... basta...- fece, tentando di calmarla e accarezzandole la testolina dorata, sorridendo appena e baciandola –Shhh... basta...-
-Mi dispiace! Mi dispiace tanto!- gli disse lei, piangente e lui sgranò gli occhi commosso –N-no... non devi... dai...-
La sentì calmarsi un po' quando decise di stringerla forte a sé, con ambedue le braccia –Dai, basta, Cher. Se dovesse venire Tom mi prenderebbe a pedate visto che ti ho fatta piangere!- e lì la sentì lasciarsi sfuggire una risata, voltandosi a guardarlo. Il ragazzo le asciugò gli occhi e lei, imbarazzata, gli chiese –Perché ti faceva arrabbiare il fatto che fossi tua sorella?- lui si fermò un momento e arrossì appena, fissandola mentre lei aveva ripreso a tremare –Beh...-
-E allora?! Avete finito qui?!-
Spazio Autore
Salve trottolineee!! Carini Riven e Cher, veroooo?? Oggi sono un po' di fretta! Quindi passo subito ai ringraziamenti: MPotterhead12, beyourselfree, tommytommytommya, thewritersoul, HermioneEvil_Malfoy, MRT_01, Harly00, EleEle_04, GiovannaMarongiu, AlissaNyx, amelia_anne_bonny, morganarusso46, Carietta91, potterheads-hunters, Angel_delle_tenebre, Giuliettapersempre10, isanego26, FlaviaCele.
Il prossimo sabato, perché quello di oggi ve l'ho messo in anticipo! XDXD
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