Un nuovo Tom (Parte I)

Quando Tom riaprì gli occhi, lo fece che era sopra un divano.

Era ancora in quella luminosa dimensione in cui Dorian lo aveva lasciato e, stranamente, non avvertiva alcun dolore. Non più almeno.

Spostò il capo di lato, lentamente, vedendo affianco a lui il Vampiro, senza maglietta, che leggeva con attenzione un libro.

Nell'esatto istante in cui lo guardò, il Reale si accorse di lui e sgranò gli occhi azzurro ghiaccio, attento –Ci sei?-

Tom schiuse le labbra e fece per dire qualcosa, ma chiese –Che ore sono?-

-Quasi le sette, come stai, moccioso!?- domandò eloquente, vedendolo mettersi seduto e guardarlo con aria indolenzita –Sto bene, sempre che non mi siano spuntate le corna e una coda appuntita.- Disse, passandosi una mano sul capo, avvertendo una strana sensazione.

Dorian appoggiò il libro sul bracciolo e scrutò con attenzione il giovane, piegandosi vagamente in avanti –Ne sei certo?-

-Sì, Dorian mi devi dire se sono diventato irriconoscibile, ho una strana sensazione...- gli disse serio, mentre si guardava arti e torace nudi.

-Non puoi vantare più una tartaruga, ma hai guadagnato due o tre centimetri in più, soprattutto dove servono...-

Tom spostò lo sguardo sul compagno, percependo la solita ironia e gli chiese –Il viso?-

Il Reale agitò vagamente una mano e fece apparire uno specchio.

Il ragazzo si levò in piedi e gli si avvicinò, sorpreso.

-Suppongo che il cambiamento principale sia avvenuto dentro di te-

Tom annuì convinto e replicò –Sì, supponi molto bene- confermò il giovane.

Vedeva un viso più adulto, i capelli leggermente più lunghi e scuri, anche gli occhi erano vagamente più aranciati che dorati.

Era più maturo, più affascinante. Sembrava abbronzato.

-La fusione ti ha fatto ereditare alcuni suoi tratti, mescolandoli ai tuoi che comunque sono rimasti preponderanti. La stazza invece è aumentata, sei grosso quasi quanto tuo fratello, adesso. Anche se decisamente più alto.-

Tom si guardò con attenzione e annuì –Sì, lo vedo...- sospirò e si volse –Domani è arrivato, finalmente. Ora sistemerò ogni cosa- e sorrise rilassato al Reale, che storse la bocca, non molto convinto –Hai detto che saresti arrivato in mattinata. Preferirei che restassi qui a...-

-Sto bene, Dorian. Molto più di quanto potessi mai sperare-

Gli disse, con semplicità.

Il panico e la paura di poche ore prima, sembravano sparite nel nulla, completamente.

Il vampiro continuò a fissarlo, gelidamente, fino a quando non vide il ragazzo sorridergli apertamente e dirgli –Mi sei stato accanto per tutto il processo, non è una cosa che dimenticherò presto-

-Ho fatto il mio dovere, come le altre volte.-

-Hai fatto, come sempre, quello che volevi, Dorian. Ora che sono riuscito ad arrivare a questo traguardo puoi anche smettere di far finta che io non ti piaccia.- e ghignò, sicurò di sé, come non lo aveva mai visto fare.

-Devo ancora decidere se questo nuovo "tu" mi piace- scandì, sempre duramente il vampiro e Tom continuò a sorridere, compiaciuto –Ti piacerà da matti. Molto più del precedente, ne sono certo.- e se la rise, come uno che la sapeva lunga e con una malsana nota di malizia, esclusiva che Dorian pensava di possedere –Mah, in genere mi interesso alle persone a cui interesso poco-

Tom gli si avvicinò, vedendolo assumere un'aria poco convinta, soprattutto quando gli poggiò le mani sulle spalle –Con me farai un'eccezione, anche perché resteremo insieme almeno per altri ottant'anni e... ti assicuro che in quel lasso di tempo, mi prenderò cura di tutti coloro che amo e che mi amano. Tu incluso.- sottolineò e stavolta Dorian indietreggiò, liberandosi da quella specie di abbraccio –Molto bene, mio nuovo e appiccicoso amico, andiamocene di qui.- e fece apparire di nuovo la stanza apparsa durante la loro entrata in quella particolare dimensione.

Le pupille dei due si adeguarono facilmente e Tom scandì –Verrò in questa scuola, un giorno, vero?-

Gli chiese, vedendolo imboccare l'uscita e replicare –Sì, Tom.-

Il biondo annuì solamente e Dorian lo guardò, sorpreso –Non piagnucoli al pensiero che la tua fidanzata rimarrà da sola?-

-La mia fidanzata, che quel giorno sarà mia moglie, mi ama e non è una sciocca. Capirà perché è giusto che io venga qui.-

Dorian, soddisfatto davanti alla sua reazione, gli rispose –Lei è la stessa ragazzina di una settimana fa, Tom. Ora che sei cambiato, non pretendere dagli altri una ragionevolezza che non posseggono. Sono giovani, quello strano adesso sarai tu.-

-Essere strani è una prerogativa che mi sono sempre portato dietro. Essere più strano del solito, non cambierà le cose.- gli fece notare il ragazzo mentre percorrevano all'indietro il corridoio e ne imboccavano un altro.

-E comunque...- continuò –Cercherò di impiegarci il meno tempo possibile qui dentro ma, non potrò pretendere che lei rimanga sola, quindi se... non dovesse accettare le mie buone ragioni, sarà libera di fare ciò che più l'aggrada-

Dorian, sentendolo, rabbrividì e si fermò, guardandolo sconcertato –Se ti lascerà... sarai pronto a lasciarla andare? Davvero?- domandò, con aria quasi schifata.

Tom, intenerito dalla sua reazione, gli sorrise benevolo e replicò –Dorian, mia moglie sarà un'immortale. E quando io finirò questa scuola, tornerò a casa mia e puoi star certo che, chiunque ci sarà nel suo letto... salterà la porta.-

Il vampiro parve sollevato da quelle parole e continuò a fissarlo con attenzione –Mi auguro che l'imperfezione del mondo non ti deluda, Tom. Le cose non sono semplici come le vedi tu, adesso. Mi sembri... ubriaco di Potere e la cosa non mi piace affatto-

Il biondo, con la nuova aria compiaciuta, gli sorrise ancora e replicò –Avrai modo di cambiare idea, Dorian. Ora so semplicemente cosa è giusto fare e so come farlo. Io e Tanya siamo stati lontani per tanto tempo, abbiamo percorso due strade separate, abbiamo incrociato persone diverse ma i nostri cuori hanno continuato a battere all'unisono per tutti questi anni. Non c'è niente di così forte come il nostro amore e lo sappiamo entrambi. Anche se dovessimo separarci ancora, le cose non cambieranno, io e lei siamo destinati a stare insieme e nulla potrà cambiare questo, puoi starne certo- asserì con sicurezza, per poi riprendere a camminare –Forza, andiamo...! Sono certo che si è svegliata e non aspetta altro che me, naturalmente- e sorrise malizioso al Vampiro, che davanti a quel nuovo Tom, non era certo di trovarsi totalmente a suo agio.

"Era già fastidioso prima, adesso sembra anche peggio..." e sbuffò, annoiato.


Albus Silente, invece, osservava la giovane Potter appisolatasi sul suo divano, mentre restava vicino al suo padrino e alla sua madrina.

Era piombata nel suo ufficio alle due di notte, quando il temporale iniziava ad acquietarsi.

Le aveva raccontato ogni cosa, capendo che la ragazza sapeva della natura del fidanzato.

Nessuno le aveva detto che era passata un'intera settimana da quando la sorella l'aveva spintonata giù dalla ringhiera e capendo che quello era proprio il giorno del compleanno di Tom, si era ricordata dell'ultima "botta".

Inoltre, aveva voluto sapere ogni cosa sui Malfoy e si era rifiutata di tornare in camera propria, voleva vegliare su di loro.

Era crollata intorno alle sei.

Il preside era seduto alla propria scrivania, stracolma di fogli e libri, dove cercava di raccogliere più informazioni possibili, anche se non era a buon punto.

-Professore-

Scattò in piedi improvvisamente, sconcertato nel sentire la voce di qualcuno, alle sue spalle.

Era stato Tom che affiancava Dorian. I due si erano diretti ad Hogwarts, visto che il preside aveva avvertito Dorian dei movimenti della Potter e dello status dei suoi genitori.

-Signor Malfoy!- lo sgridò, quasi, non si aspettava di riceverlo a quell'ora, probabilmente.

Tom gli si avvicinò benevolo e fece, immediato –La ringrazio molto per tutto quello che ha fatto in questi giorni. In particolare ieri e oggi.- e lanciò un'occhiata alla coppia sul lettino, poi alla sua fidanzata, sulla poltrona e addormentata.

-Stai bene? I tuoi compagni erano preoccupati. Anche il signor Zabini è passato per avvertirmi della tua assenza e gli ho detto che ne ero a conoscenza e di non preoccuparsi.-

Tom annuì semplicemente e si mosse verso i genitori, sedendosi sul letto, affianco al padre –La ringrazio.- e avvicinò entrambe le mani alla coppia, poggiandole sulle loro fronti.

Chiuse gli occhi e poi li riaprì subito dopo, sorridendo appena –Per loro due non dobbiamo preoccuparci, è come supponevo.-

E si volse a guardare gli adulti, levandosi in piedi.

Silente era sorpreso, Dorian molto meno.

-Sai che cos'hanno?-

Tom fece apparire dal nulla un libro e lo mostrò al Preside, per poi andare a sedersi affianco alla sua fidanzata, sorridente –Ehi, bambina...- si fece spazio sulla poltrona, prendendo in braccio la compagna e stringendola a sé, baciandole la fronte e inspirando profondamente il suo profumo. La sentì mugugnare qualcosa e le accarezzò la schiena –Ehi, piccola, svegliati forza...- la intimò affettuoso e le alzò il viso, vedendola schiudere gli occhi azzurri e metterlo a fuoco –Tom? Sei tu?-

Quello si lasciò sfuggire una risata profonda e replicò –Dimmelo tu...- e si appropriò delle sue labbra, venendo risanato di tutta la sofferenza che aveva patito quella notte, immerso nel dolore provocato dalla Fusione col Demone.

Aver superato quella prova, lo faceva sentire più forte.

-L'incantesimo Spezza Anime non appartiene né alla magia bianca né a quella oscura. È in grado di separare due anime coesistenti in uno stesso corpo, ma per farlo lo porta al momento in cui le due anime non erano unite. In quel frangente, l'attentatore, si immette nella mente della vittima e riesce a strappare l'anima ospite, riuscendo a privare il corpo di essa ma inglobandola in sé, ereditandone anche la natura, se diverge da quella della vittima. Nel frangente in cui, erroneamente, l'incantesimo dovesse colpire due individui, avendo uno spettro abbastanza ampio, questi verranno indotti in un coma apparente, in cui le loro menti torneranno al tempo in cui ancora non erano unite, se lo erano, e rivivranno ogni giorno, fino a quando non giungeranno alla loro unione. In questo status, potranno essere vulnerabili a un incantesimo di assorbimento Aureo o Animico. Per cui potrà essergli portata via ogni brandello di magia, nonché la propria anima. Se, ancora, le due persone colpite non dovessero aver avuto alcun tipo di legame affettivo, l'incantesimo non avrà alcun effetto. –

Silente rialzò lo sguardo sbiadito su Tom che stava coccolando la sua fidanzata, quest'ultima si era separata dalle sue labbra per poter ascoltare il professore.

-Tom, dai... ci sta guardando- gli sussurrò la ragazza, ora in imbarazzo mentre Dorian li osservava con la solita noia.

Il biondo sollevò il viso dal suo collo e guardò il Preside –Avete capito? L'importante è che rimangano in un posto sicuro, come Maughrest, anche se dubito il Titano sia interessato a loro. In questo momento scommetto che è un pelino incazzato- asserì divertito, mentre il Reale lo scrutava infastidito.

Lui non osava pronunciare il titolo del mostro che perseguitava il ragazzo, a meno che non si ritenesse in un luogo sicuro.

Sentirlo parlare così liberamente, lo metteva leggermente in ansia. Sembrava senza paura e non era una cosa positiva.

-Vi riporto in camera adesso.- scandì gelidamente, vedendo Tom indicarlo –Questa è un'ottima idea-

-No, aspettate un attimo! Cosa faremo con Draco ed Hermione?! Non possiamo lasciarli così!- fece Tanya, scioccata.

Tom guardò i genitori e fece –Potrei risvegliarli anche adesso, ma voglio che l'incantesimo agisca su di loro... o meglio, su mio padre- e guardò Dorian, eloquente.

Il Vampiro arrivò dopo alle sue intenzioni –Vuoi approfittare dell'incantesimo per fargli ricordare tutto?-

E Tom annuì convinto –Esattamente. Vedrai, quando si sveglieranno, saranno di nuovo i miei genitori-

Silente era sconcertato –Ma di che parlate? Potter mi ha detto che si erano allontanati un po' in questo periodo, a causa dell'aborto che la signora Granger ha avuto-

Il biondo, che non vedeva l'ora di tornarsene in camera, spiegò a grandi linee i fatti avvenuti in quei giorni, non volendo soffermarsi troppo sui dettagli –...Motivo per il quale, ora, è molto meglio che li lasci così, a ricordarsi perché si sono amati tanto e perché, tutt'ora, nonostante la cattiveria altrui, continuano ad amarsi. Disperatamente- li coprì con una coperta –Per nascondere la cosa, direte che sono partiti per una missione speciale e che non si sa bene quando torneranno. In loro assenza li potranno sostituire Piton e Ginny. Per pozioni e Storia, o se preferisce, può chiamare qualcun altro-

-Porterò qui due Demoni che conosco. Così la scuola sarà più protetta.-

Asserì Dorian, rilassato. Guardando Tom con velato compiacimento.

Il biondo lo osservò con attenzione e inclinò il capo, curioso –Li conosco?-

Dorian sorrise malevolo e replicò –Li hai incrociati-

E raggiunse i Serpeverde con aria divertita, lanciando un'occhiata rispettosa a Silente, e portando più in alto la coperta che copriva i coniugi solo parzialmente  –Le sconsiglio di toglierla, perché quando si accorgeranno di non farsi così schifo, allora inizieranno a indossarli poco, quegli abiti passati di moda.-

Tom se la rise e, subito dopo, furono nella camera dei prefetti Serpeverde, dove Tom afferrò prontamente la fidanzata, abbracciandola e impadronendosi del suo collo –Ciao, amore mio... come sono felice che stai così bene- le disse, con voce colma di affetto e desiderio.

-Tieni a bada gli ormoni, moccioso.- scandì gelidamente il Reale, mentre Tanya era un po' stranita dall'atteggiamento del compagno. Ma più che altro dal suo aspetto, ora che lo fronteggiava –Che cosa è successo? Sei così strano...-

Il biondo le sorrise, vittorioso –Ho fuso il mio potere con quello del Demone... e mi sento da Dio- ultimò, compiaciuto.

La rossa invece non sembrava altrettanto positiva e si allontanò da lui, scrutandolo attenta –Ne sei certo? Lui mi odiava, Tom.- e guardò allarmata Dorian che sembrava ben poco preoccupato per lei.

-Ti odiava? Con quello che sento ora, probabilmente amava la Fata anche più di quanto io non amassi te! Del resto loro... sono rimasti insieme non so per quanto tempo... secoli e secoli, vero Dorian?-

Il Reale, con le braccia conserte sul petto, lo osservava –Non ne ho idea. In ogni caso, in questo momento lei è l'ultimo dei miei pensieri- e guardò la rossa, sorridendole malevolo –Senza offesa, cara-

La ragazza storse la bocca, irritata e il Reale tornò sul ragazzo –Non mi piace questo modo che hai di additare l'unico vero nemico che hai, Tom. Conosci i suoi poteri giusto per sentito dire e, l'unica cosa che voglio, è che scopra il tuo indirizzo, se ne strafreghi della difesa del tuo Preside e ci spazzi via con un battito di ciglia-

Il biondo gli sorrise bonario e replicò –Dorian, non è la difesa di Silente che mi fa sentire al sicuro, ma la mia stessa natura. Chi deve temermi, ormai, è proprio il Titano. È solo, non può nulla contro di me e di questo ne sono certo. Oltre al fatto che sa già dove risiedo-

Dorian fece dei passi verso di lui e lo guardò eloquente –Magari, come dici, contro di te non ha speranze, anche se ne dubito visto che non puoi asserirlo con certezza, dato che non lo conosci. Contro chi ti sta intorno invece può tutto, Tom. Non giocare con lui e non adagiarti sugli allori. Lui non lo farà e se è intelligente la metà di ciò che si pensa, troverà un modo per darti dei problemi.-

Il biondo sospirò, guardando gentilmente il Tutore, avvicinò una mano sulla sua spalla e gli disse, tranquillo –Sai che non mi dimenticherò più i miei impegni e i miei doveri, Dorian. Farò tutto ciò che riterrai più giusto per me stesso e per chi amo. Non temere che stia prendendo sotto gamba la questione, attualmente ho questa tranquillità, perché so che questo Titano ha poche speranze contro di me- Dorian parve non comprenderlo e infatti Tanya gli chiese –Ce ne saranno altri?-

Il biondo assunse un'aria mesta –Temo di sì, tesoro... ma il loro risveglio sarà molto lento. Quindi avrò tutto il tempo per prepararmi a dovere.- e lanciò un'occhiata significativa al Vampiro che intuì le sue intenzioni.

-Bene, anche se prima di farlo, ti consiglio di farti una doccia... non si riesce a starti vicino-

Tom parve rimanerci male da quell'osservazione e scattò verso Tanya, che arrossì –Io... ecco...-

-Puzzi, è inutile girarci intorno e lei non te lo dirà mai- scandì il Reale, voltando le spalle ai due e abbandonandoli dicendo -Al più tardi possibile, mocciosi-

Tom lo salutò con un sorriso, invece -Ciao Dorian e grazie!- ma il vampiro era già sparito mentr Tanya sembrava sorpresa davanti al rinnovato atteggiamento del fidanzato nei confronti del tutore. Le cose fra loro parevano essere cambiate.

Il biondo scattò quindi verso la fidanzata, con aria semiseria e la indicò –Dammi dieci minuti. Ho passato la notte a vomitare e a sanguinare, quindi... è il caso che mi sistemi. Tu resta così, però... chiaro??-

Lei annuì, un po' imbambolata davanti al suo fare e lo vide chiudersi in bagno.

Non fece in tempo a tirare un sospiro, che una mano si piazzò davanti alla sua bocca mentre niente meno che Dorian Hegland la trascinava rudemente contro una parete, tappandole la bocca e fronteggiandola, schiacciandola al muro. Era dannatamente serio.

Lei, con gli occhi spalancati e ansante, lo fissava terrorizzata ma non si stava dimenando per liberarsi.

Lui ne fu sorpreso e infatti inclinò il capo –Vogliamo la stessa cosa, tontolina. Quindi... qualunque cosa di strano tu percepisca in lui, voglio che tu me lo comunichi, immediatamente. Sono stato chiaro?- le sibilò, molto piano, a un passo dal suo volto.

Con una mano la tratteneva per i polsi sopra la testa mentre l'altra, dalla bocca, scivolò verso il basso, mentre la fissava dritto negli occhi, terribilmente vicino. Emanava un profumo intenso, inebriante e lo sguardo glaciale era sia tagliente che penetrante. Tanya sentì la mano del Reale spostarsi dal ventre alla schiena e scivolare verso il basso, su un suo gluteo. Lì, assottigliò lo sguardo, sibilando –Levami le mani di dosso o ti darò fuoco, succhiasangue.-

Lui si beò del suo fare minaccioso, e le tastò vagamente il gluteo, sussurrandole piano –Buona, fatina...- e si spostò all'altro gluteo, avvicinandosi ancora al suo viso e inserendo la mano nella tasca del pantalone, afferrando ciò che gli interessava, ovvero il suo telefonino. Lei lo osservò mentre armeggiava con quello, mentre ancora veniva trattenuta e lo vide indicarle lo schermo, c'era un numero e il nominativo era "dentista". Spostò lo sguardo sull'uomo che le sorrise falsamente, mostrandole però i canini appuntiti –È uno dei miei numeri di telefono, per qualunque cosa di strano tu percepisca...- e fece cenno al cellulare, retorico.

Lei lo guardò in silenzio un momento e, quando lui la liberò, gli chiese –Sei preoccupato?-

Quello le restituì il telefono e, sebbene non si aspettasse quella domanda, replicò –Io non mi preoccupo. Se vedo che qualcosa non va come dico io, la cambio. E mettiti un po' di stucco in faccia, hai delle occhiaie da far invidia a quel Mezzogigante- e indietreggiò, portandosi le mani in tasca e vedendola storcere la propria espressione, vagamente offesa. Probabilmente lei gli rispose pure, ma si smaterializzò prima di poterla ascoltare.



Spazio Autore

Eccomiiii!! Ieri ho proprio dimenticato di postare! XDXD Quindi il prossimo sarà sabato mattina, sperando che tutte avrete il tempo materiale per un commentino! Spero di potervi sentire presto e di sapere che ne pensate di questo "nuovo Tom". Ciaociaoo!

Ringraziamenti:Isanego26, iridella14, taniaconlai, McSnugglefacesxx, damilove19, MRT_01, book_lovers92, Giuliettapersempre, fiorellatresca, potterhead-hunters, GiuliaBernasca, AlissaNyx, ChiaraChironi, FlaviaYes, tommytommytommya, Carietta91, beyourselfree, cicapisciniente. 

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