Un nuovo ballo per la Lupa (Parte I)

Quel giorno i ragazzi non avevano tanto da studiare, così i maschietti avevano deciso per un'amichevole al campo e, naturalmente, le loro fan non potevano mancare!

-Ricordami perché siamo qui, Ta'- commentò con plateale noia Evil, coricata su un gradone a fianco a Tanya. La rossa, a pancia in su, aveva anche un lembo della sciarpa Slytherin sul viso e non accennava a rispondere.

-Perché il mio ragazzo sta giocando!! Vai, amore!- Gridò gioiosa Mara, agitando le mani, mentre Riven correva a fare goal a un Diamond poco intenzionato a farlo passare.

Evil scrutò inorridita Mara e in quel momento sentì qualcuno alle sue spalle commentare –Se non ti piace, puoi anche andartene. Nessuno ti obbliga, cara Evil-

La mezzodemone che, sentendo quelle parole, era divenuta tutto fuorché "cara", si volse lentamente alle proprie spalle. Considerando che era sdraiata sullo scalone cementato e a pancia in giù, dovette fare non poca fatica. Hemma, in piedi alle sue spalle, ma su due gradoni più in alto, la osservava con aria altezzosa.

-Hemma, non essere così scontrosa...- intervenne Karl, cercando di tamponare la situazione.

-Ma se non sta facendo altro che lamentarsi!? Non capisco proprio cosa ci faccia qui, lo dico per lei io!- e alzò le spalle la biondina.

Evil lì intervenne, notando che i tentativi di Karl non avevano funzionato.

-Inutile dirti, mocciosa, che del tuo interesse nei miei riguardi mi importa molto poco. Quindi, la prossima volta che vuoi dirmi qualcosa, limitati a pensarla e fa' finta che l'abbia ascoltata. Tanto il risultato sarebbe comunque lo stesso.-

E cercò di mettersi comoda, per quanto il grosso seno le dolesse, sdraiata su quel duro gradino. Se fosse stata a faccia in su, la luce non le avrebbe permesso di rilassarsi e farsi un riposino, visto che lei non indossava mai la sciarpa e quindi non avrebbe potuto corprirsi gli occhi.

Hemma però, scontenta di come la conversazione era ultimata, storse la bocca, pensando a un modo per farla pagare alla compagna.

Sembrava che le Tassorosso di quella scuola avessero una strana predilezione per la vendetta.

La biondina trovò la sua soluzione poco dopo, quando l'amichevole ultimò.

I ragazzi le raggiunsero che Tanya ed Evil dormivano profondamente, quest'ultima però, ogni tanto mugugnava, infastidita dalla posizione. Aveva cercato con le braccia di sostenersi per non gravare totalmente sul petto pieno, ma queste erano troppo fini, quindi il risultato non era granché.

-Salveee!! Hai visto, amore? Ho fatto un supergoal!!- fece allegro Riven, raggiungendo Mara che batteva le mani eccitata –Bravissimo!! Hai bisogno di un bel premio mi sa!-

E il biondo, vedendosi la compagna gettarglisi fra le braccia l'avvolse e le domandò malizioso –Ahhh... posso sceglierlo questo premio?-

La fidanzata si morse il labbro inferiore divertita e annuì appena, con aria da furbetta ingenua. Cosa che fece ridere compiaciuto lui –Sei una monellaccia! Lo sapevo!!-

La scena per alcuni fu davvero disgustosa, in particolare per Giuliet che, vicino a loro, faceva fatica anche solo a guardarli e ogni tanto si toccava la spalla dolente, muovendola un po'.

Nel frattempo invece, Andrew aveva risalito i gradoni, notando Tanya ed Evil sdraiate e vicine. Sembravano addormentate, così si sedette anch'esso e si accese una Magh, notando a fianco a lui Hemma che gli sorrideva infatuata –Sei stato bravissimo, Andrew!-

Il moro le sorrise appena e tornò a guardare i compagni, vedendo Brad e Diego farsi una risata perfida.

Hemma, emozionata nell'avere lì, quello che rapidamente stava diventando il suo idolo oramai, trovò la soluzione al suo piccolo problema.

"Ad Andrew piacciono le ragazze forti...!"

-Guarda cosa faccio...- gli sussurrò poi, avvicinandosi alla serpe che non si imbarazzò nel vederla accostarsi a lui così tanto.

Lo stava platealmente corteggiando e si era capito da un bel po' in realtà.

Hemma tirò fuori la bacchetta e la diresse verso Tanya ed Evil, per la precisione verso le loro gonne che, finché rimanevano al loro posto, non mostravano nulla.

Peccato che, dopo l'intervento di Hemma, il loro posto mutò.

La Tassorosso agitò la bacchetta, mormorando –Flantem- e una debole folata di vento alzò le gonne delle due ragazze, offrendo ad Andrew un panorama decisamente diverso.

Si levò un bel grido d'approvazione quando gli slip rossi di Tanya e il tanga nero di Evil fecero la loro mistica apparizione -Olé!!-

Ed Evil era pure sdraiata a pancia in giù, quindi tutti poterono notare la rotondità e il candore dei suoi glutei.

Il fresco levatosi sotto la gonna però, non venne naturalmente ignorato dalle due che vennero per giunta svegliate dagli applausi e i commenti dei ragazzi che ora se la ridevano.

-Ma che cazzo...?!-

Tanya era corsa con la mano ad abbassare la gonna, fra le cosce. Evil era volata a sedersi, inquadrando rapidamente Andrew, che ora la scrutava, assolutamente imperscrutabile –Cos'è, Smith!? La mano inizia a non bastare più?!-

Ma lui mostrò la sua espressione più innocente, davanti all'occhiata accusatoria di Tanya che, svegliata dal suo sonno non appariva molto gioviale e infatti scandì terrea –È stata la mocciosa-

Evil a quel punto divenne ancora più seria e spostò immediatamente gli occhi su quelli caramello della biondina che assottigliò lo sguardo –Così impari a fare la stronza!-

La mora piegò di lato il capo, con fare minaccioso e si levò in piedi, prendendo la bacchetta di Pino e dirigendola verso la bionda –Chiedi scusa- scandì duramente e imperiosa, non vedendo Tanya, seduta a terra, ghignare perfidamente.

-Scusa?! Te lo sog...- iniziò Hemma, levandosi anche lei in piedi e dirigendo la bacchetta verso Evil che agitò la sua immediata, senza dire nulla e quella di Ontano della bionda saltò indietro. L'aveva disarcionata, sorprendendo tutti.

-Chiedi scusa!!- le ordinò di nuovo facendo un passo verso la biondina che sgranò gli occhi sconcertata e abbassando lo sguardo supplichevole verso Andrew, che si godeva silenziosamente la scena.

-Spera che Andrew l'aiuti- ridacchiò crudele Tanya ed Evil fece ancora un passo verso la biondina –Hai problemi d'orecchi, biondina?-

-Evil per piacere...- provò a farla desistere Karl, levandosi anche lui in piedi, muovendosi verso Evil e ricevendo un'occhiataccia da Andrew.

-Non sembra propensa a sfruttare la generosa offerta che le ho concesso, Karl.- si giustificò Evil, mentre continuava a fissare la biondina che ora spostava lo sguardo da Evil a Karl che a questo punto fece, verso la compagna –Andiamo! Hai esagerato, Hemma! Per giunta hai iniziato tu!-

La biondina strinse i pugni e i giocatori supposero che ci fosse un "prima" di cui non erano a conoscenza.

-Non vuol dire niente! È lei che fa sempre la stronza di turno! Pensa di poterci trattare come...-

-Ti ho già detto, mocciosa, che quando vuoi dirmi qualcosa, devi limitarti a pensarlo. Svestis.- scandì gelidamente Evil, stanca dell'inutile conversazione e la biondina vide i propri vestiti sparire e rimase in intimo, divenendo presto un pomodorino. Urlò sonoramente e invece Tanya scoppiò a ridere, levandosi in piedi e mettendosi dietro la migliore amica, baciandole sensualmente il collo –La mia serpe preferita...- le sibilò, notando la compagna aprire il favoloso sorriso malvagio verso la Tassa, la quale era corsa via piangente. Tanya invece era scesa a guardare Andrew, con fare molto eloquente ma lui si era limitato ad uno sbadiglio come replica altrettanto significativa. Sperava che lasciare che Evil mostrasse quanto poteva essere sexy in quel frangente, avrebbe stuzzicato qualcosa nel compagno... ma anche se fosse stato, probabilmente avrebbe comunque avuto quella reazione.

-Cos'è Delacour, triste per l'amichetta? Dovresti dirlo a mammina...-

Giuliet, da quando si erano mossi al campo, era un po' sulle sue, a breve avrebbe avuto un incontro con sua madre e, probabilmente, si sarebbe beccata una bella ramanzina. Le parole che Riven le aveva dunque dedicato, non potevano essere più errate.

Strinse i pugni, sentendo una strana rabbia pervaderla e, sapendo che in quei giorni si sentiva un po' permalosa, probabilmente perché ancora non aveva preso una decisione sul da farsi con i licantropi, sbottò –Ognuno raccoglie ciò che semina, Riven- e si levò in piedi, alzando lo sguardo su di lui e sentendo, improvvisamente, davanti allo sguardo tempestoso del ragazzo, una profonda delusione e quindi una gran voglia di piangere. Sapere cosa stava passando, per lui non significava assolutamente nulla. Le sue erano state solo parole al vento.

- Comunque, sono sempre molto encomiabili la tua maturità e il tuo senso di... comprensione – sottolineò, pungendolo lì, solo dove poteva colpirlo.

Riven sgranò lentamente gli occhi e la giovane sentì i propri gonfiarsi e accalorarsi, intuendo che presto sarebbe scoppiata in lacrime e non aveva intenzione di dargli quella soddisfazione, così, fece fatica ma si trattenne e se ne andò.

-No, Giuli'...- iniziò Mara ma la compagna, dopo aver evitato la presa di Crista, se ne andò, sentendo i compagni prendersela con Riven anche se per molto poco perché, quando non fu più alla portata di sguardo, cercò di asciugarsi gli occhi col dorso della mano e si diresse verso il posto dell'appuntamento che aveva con sua madre.

...

-Maledizione, Riven!- berciò Tanya, furente verso il giovane Malfoy, che roteò gli occhi e vide Mara separarsi da lui e sedersi.

-Sì, ti sei scelta proprio un ottimo fidanzato.- commentò perfidamente Diamond, alle sue spalle e lì la mora si volse verso il mezzodemone –Te la vuoi fare una vagonata di cazzi tuoi, Diamond?! Ora mia hai veramente rotto!-

-Sì, infatti...!- Si lamentò anche Riven ma la fidanzata non risparmiò nemmeno lui –E tu sta' zitto! Non sei migliore di lui! Come diavolo ti è venuto in mente di dirle una cosa simile!? Riven, lei è la mia migliore amica! Stai cercando di separarci!? Ti diverte la cosa!? Io cerco in tutti i modi di farle capire che possiedi molti lati positivi ma come può credermi se ti comporti così con lei?! Non ti ha mai fatto nulla e non puoi avercela con lei per un comportamento che assumeva quando era piccola e facilmente influenzabile dalla madre! Cerco in tutti i modi di mettere sempre una parola buona per entrambi ma tu mi remi contro continuamente! Ora mi hai stufato pure tu! Se non le chiederai scusa, preparati, perché non ho intenzione di sopportare più una situazione del genere! Basta!-

Riven schiuse le labbra sconcertato e mormorò –Vuoi lasciarmi... per lei?-

-Lo faccio per me stessa. Tieni di più all'odio e al divertimento nel far soffrire la mia migliore amica piuttosto che a me e al mio benessere. Quindi, se vuoi proseguire con questa solfa, io non ci sto più- asserì duramente e Riven non capì davvero se la ragazza fosse sincera o meno. Il punto era che, essere mollato da Mara Potter gli importava meno di zero ma... davanti agli altri doveva assumere un preciso atteggiamento perché, dopotutto, stava recitando.

-Lei non ti odia, Riven- fece quindi Tom, dal nulla e il minore gli lanciò un'occhiata perplessa, sentendolo proseguire –Chiedile scusa e ti perdonerà. Ti permetterà di riiniziare d'accapo con lei perché è una ragazza buona, comprensiva e matura e perché ormai, credo non desideri altro che essere perlomeno rispettata da te che sei il prezioso fidanzato della sua migliore amica- e indicò Mara.

-Lei vuole solo che noi ci lasciamo!- replicò invece Riven e Mara intervenne –Non mi ha mai chiesto di lasciarti, tutt'altro. Mi ha sempre detto che se mi sentivo felice con te, andava bene. Lei non ha mai avuto nulla contro...-

-Sono stronzate, Mara- tagliò corto il biondo, guardandola duramente –Ma visto che ci tengo a te, mi sembra un buon modo per dimostrartelo, così la gente capirà che perde tempo a... ostacolarci- e lanciò un'occhiataccia a Diamond che percepì la frecciata non tanto malcelata.

Mara annuì e deglutì, vedendo il compagno sparire presto verso l'edificio.

Tanya scese i gradoni e raggiunse i compagni, insieme ad Evil –Pensate lo farà?-

-Certo- fece rilassato e promettente Tom mentre guardava nella direzione presa dal fratellino

Avrebbe avuto ragione?


Un Riven più che sbuffante si stava muovendo alla ricerca della bella Giuliet e aveva intrapreso la strada più rapida per la Torre di Astronomia, un corridoio laterale che ricalcava il perimetro dell'edificio e che poi svoltava verso un piano ascensionale. Qust'ultimo portava in rapidità alla torre.

"Come se avessi la necessità di chiederle scusa! Sa benissimo che non ce l'ho con lei! Ma di certo non potevo cambiare atteggiamento dopo la punizione, altrimenti sì che mi avrebbero bombardato di domande, quei ficcanaso!"

Aveva pensato di mantenere il solito atteggiamento, così non avrebbe dato nell'occhio.

"Almeno avrò l'occasione per chiederle se ha trovato un modo per risolvere il problema dei Lupi..."

Non fece però in tempo a girare l'angolo che sentì il rumore tipico di uno schiaffo e quindi la voce adirata di Fleur Delacour.

-Maledizione, Giuliet! È assurdo che tu non voglia parlare! In questi anni sei sempre stata una ragazza educata, posata e dall'aspetto elegante! Deve esserci una motivazione se, da quando sei in questo corso, sei cambiata così tanto! Non è la prima volta che ti sento imprecare in quel modo così rozzo e maleducato! Per non parlare delle volte che ti ho vista piangere! Devi dirmi assolutamente chi è che ti sta spingendo ad essere così! Chi sta... Infangando la tua purezza!?-

Giuliet, che Riven nascosto dietro l'angolo vedeva di spalle, aveva il capo basso e si stava accarezzando la guancia dolente –Mamma, ti prego, non insistere... ti prometto che non mi esprimerò più in quel modo ma non chiedermi...-

-GIULIET!!- la sgridò la donna, afferrandola per una spalla –Non ammetto questa riluttanza! Mi hai sempre detto tutto della tua vita! Ogni dettaglio! Perché non vuoi rivelarmi questo?! Ti ricatta? Questa persona minaccia di...-

-Ma no! Mamma, per favore!!- si districò dalla presa la biondina che ora, sensibilmente piangente, alzò gli occhi lupini su quelli chiari della donna e fece, infastidita –Non puoi gestire ogni dettaglio della mia vita come quando avevo undici anni! Non puoi costringermi a trattare chi non pensi sia alla tua altezza con freddezza e distacco! Non fai altro che andare contro a ciò che sono! Io sono una ragazza amichevole e non mi piace giudicare gli altri senza conoscerli!-

-Ma li conosco già io! Ti ho sempre detto di trattare con freddezza certe persone perché conosco i loro genitori e so come sono in realtà! Ci sono tante famiglie che ti ho sempre detto di evitare! Scommetto che è uno di quei Serpeverde! O magari le Scineton! Dimmi chi è, Giuliet! Devi dirmelo!-

-Ti ho detto di no!- berciò la figlia battendo il piede a terra e replicando aggressivamente –Non te lo dirò mai! Mai avrai quel nome! Potrai schiaffeggiarmi quanto vorrai ma risolverò da sola la cosa! Piantala di immischiarti!- e Fleur sgranò gli occhi furibonda, sentendo la figlia insorgere in quel modo, tanto che, istintivamente, le diede un secondo ceffone, vedendo la biondina guardarla allibita, per poi scoppiare in lacrime e indietreggiare singhiozzante –Ma perché mi tratti così?-

Fleur, con la mano rovente e tremante, strinse le labbra, pronta al pianto anch'ella e replicò, furente –Perché ti voglio bene, razza di sciocca! Voglio solo risolvere i tuoi problemi ma tu pensi di fare tutto da sola!- e detto questo le diede le spalle e se ne andò, lasciando la figlia nel corridoio, singhiozzante.

Riven era sinceramente allibito.

"È colpa mia..."

Sentiva i brividi a fior di pelle e non sapeva davvero come evitare quella pessima sensazione. Era terribile.

Quando vide la dolce Giuliet spostarsi, tremante, verso la parete e aderire ad essa con la schiena, per poi scivolare fino a terra, la notò avvicinare le ginocchia al petto, cingerle in un abbraccio e appoggiare la fronte sulle rotule, prendendo a singhiozzare e piagnucolare, in un eco triste e sconsolato, che rimbombò nel corridoio di calcarei mattoni.

A quel punto decise di uscire allo scoperto e, deglutendo rumorosamente, si mosse verso di lei che però non si accorse di lui fino a quando il Malfoy non le si sedette davanti. Lei, sentendo dei rumori, alzò il capo e divenne purpurea. Gli occhi erano visibilmente arrossati, le guance anche, ma Riven non ebbe il tempo di parlare, che la giovane fece per alzarsi e andarsene, ma lui la trattenne a terra. Aprendo le gambe e circondandola con quelle –Aspetta, Giu'-

La bionda assunse improvvisamente un'aria inorridita –Ma che problemi hai!? Sei stupido?! O sei pazzo?!-

Riven schiuse le labbra perplesso e sbatté gli occhi –Perché? Ho sentito cosa ti ha detto tua madre e...-

-...E così sei venuto a gongolare?! Non toccarmi!- lo sgridò la biondina notando le grandi mani di lui che la trattenevano per i polpacci nudi e piccoli, nonché tremanti.

Riven assunse un'aria incredibilmente ingenua e le domandò –Gongolare? Perché dovrei? Io e te avevamo già risolto la settimana scorsa, insomma... l'hai capito, no? Non ce l'ho più con te, ora ho capito perché da piccola eri così distaccata e altezzosa, era solo per accontentare tua madre, giusto?-

Giuliet era scioccata, l'espressione di lui era straordinariamente convincente e non aveva idea di come potesse esserlo, dopo la settimana che le aveva fatto passare.

-Tu sei pazzo. Come puoi dire una cosa del genere dopo tutto quello che mi hai fatto in questi ultimi giorni!?-

Il biondo lì assunse un'aria allibita –Ma...! Ma io fingevo! Non potevo mica cambiare atteggiamento! Ci avrebbero bombardato di domande e tu hai detto che non vuoi far sapere a nessuno quello che è successo con i lupi!- si giustificò lui, vedendola a quel punto sgranare gli occhi, ammorbidire le spalle e appoggiare il capo alla parete. Era senza parole.

-Quindi... non... non pensi quello che...- iniziò, borbottando la biondina e Riven lì le sorrise, avvicinandosi a lei e allungando una mano al suo volto, vedendola arrossire in imbarazzo –Ma no, bambina... non sono una cima, ma non sono nemmeno così idiota, andiamo!- e ridacchiò, spostando lo sguardo sulla guancia di lei e notando il rossore dello schiaffo –Non avrebbe dovuto picchiarti. Per quanto ti voglia bene, ha esagerato...-

Giuliet spostò lo sguardo e, al pensiero della madre, singhiozzò –Lo so ma la sto esasperando, in genere non è manesca, ma è da settimane che mi chiede perché sono... diversa da come si immaginava. Lei non c'è mai stata a scuola, non poteva sapere del mio cambiamento. Pensava che avrebbe trovato la fredda e altezzosa Giuliet che aveva cresciuto e invece...-

Riven le sorrise affettuoso e le baciò un ginocchio, per poi accarezzarle con naturalezza la coscia, vedendola spostare immediatamente lo sguardo su di lui, imbarazzata.

-...E invece sembra che abbia cresciuto un pasticcino-


...continua!! XD (#nonuccidetemi questo è il nuovo tag in difesa di noi scrittrici XD)


Spazio Autore

Awwww, venerdì vedremo come ultimerà questa mirabolante conversazione! ;D spero che il capitolo vi sia piaciuto XDXD. Vi sollecito ancora, se non l'avete fatto, a dare un'occhiata al WIA! Se volete ovviamente! Io vi saluto tutte, come sempre: isanego26, Midemar, pensandotilanotte, sinforosa99, HarryPassivello, MPotterhead12, McSnugglefacesxx, Mezzosangue17, HermioneBella_Malfoy, MRT_01, agnese312, EleEle_04, anirbasoup00, morganarusso46, Carietta91, EssePi29, iridella14, amelia_anne_bonny, Rebbi01, mar-22, twofing, cat-happy, GrattastinchiBurfoot, beautiful_nothing28, Tempesta14, ValentinaTorres327, Rene_217, taniaconlai, happinesssssssssss.

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