Trottolina e Bussolotto (Parte III)

Mara guardava verso Diamond con preoccupazione, era seduta insieme alle amiche quel giorno e non sapeva decidersi se parlare con il ragazzo o meno.

-Giuliet... tutto okay?- domandò però Cherlyne, vedendo la biondina appoggiarsi stanca alla sedia e guardare altrove –Sì, non ho fame... penso che andrò in camera a dormire un po'- e si levò in piedi, sentendosi però piuttosto debole e rischiando di cadere.

-Giuliet!- l'afferrarono però prontamente le gemelle Potter e Cherlyne si alzò in piedi, guardando seriamente James –Aiutala a tornare in camera!- Lui obbedì senza repliche e raggiunse subito la giovane che scosse il capo –No, è solo un po' di stanchezza, davvero...-

In quel momento, visto l'allarme creatosi nella sala Principale, anche Tom si avvicinò al gruppo, seguito da Diego e Brad.

-Ragazze, è tutto okay? Giuliet... hai preso la pozione che ti ho dato?- domandò, con apprensione.

-Sarà colpa della tua dannata pozione se sta così!- si lamentò Diamond, appena arrivato alla tavolata.

-Sto bene!- fece però improvvisamente la lupetta, allontanando le mani dei compagni e stringendo i pugni –Per favore... lasciate perdere- e guardò decisa l'uscita, muovendosi verso di essa.

-Che me ne importa, Evil... stavo mangiando!- si lamentava invece Riven, appena trascinato lì con loro dalla strega che domandò apprensiva –Piccola, stai bene?-

Tom la seguì con lo sguardo e commentò –No, oggi c'è la luna piena...-

E Riven, a quelle parole, domandò inorridito –Che schifo! Non si trasformerà adesso?!- E tutti lo guardarono storto.

-Quando imparerai a tenere quella dannata bocca chiusa, sarà troppo tardi, Riven- scattò il fratello verso di lui, che storse la bocca scocciato.

Tom vide Giuliet muoversi poco stabile verso l'uscita e decise di seguirla, ma Diamond lo anticipò –Ci pensiamo noi, Malfoy. Hai fatto abbastanza danni!-

E Tom lo guardò storto –Se sei così offeso, perché non vai a piagnucolare dalla responsabile? Tanto, ci sei abituato ormai...-

-Che cosa!?- scattò quello, voltandosi di scatto e facendo per attaccarlo ma Evil intervenne –La vuoi piantare?! Giuliet sta male! Sei un egocentrico!- e lo superò con una spallata, muovendosi verso la Tassorosso che era circondata dai grifoni.

Diamond rimase sorpreso dall'insulto della sorella e Tom fece un cenno ai compagni, intimandoli a sedersi di nuovo al tavolo.

Giuliet invece venne scortata in camera sua e Mara bagnò uno straccio e le asciugò la fronte –Mi dispiace, tesoro. Io ci provo a dirgli di smetterla ma lui...-

Mara e Riven iniziavano a rendersi conto che insieme si divertivano ma le loro idee si contrapponevano quando si parlava di Giuliet. Era diventato un tema di scontro assicurato e per ultimare al meglio il piano avevano deciso di non parlarne più.

-Non mi importa niente di lui. Lo sai, Mara.- mormorò Giuliet, poco prima di addormentarsi. Forse aveva anche un po' di febbre.

-Dai, non disturbiamola adesso... lasciamo che si riposi- fece Cherlyne e Mara annuì.

Il gruppo abbandonò la stanza e notarono sulla parete davanti Diamond, appoggiato ad essa.

-Come sta?- domandò subito e Cherlyne mormorò –Penso che, quando si sveglierà, sarà molto nervosa. Ad Hogwarts non sono mai riusciti a farle passare questi mal di testa... Tom è stato il primo.-

Mara, silenziosa, guardava un punto qualsiasi sulla porta della stanza, diversamente dagli altri che guardavano Diamond.

Crista, pensando che la gemella avrebbe voluto parlare con lui, decise di andarsene e intimò gli altri a fare lo stesso.

Diamond, decise a quel punto di prendere la palla al balzo e domandò –Non ti secca stare con uno che odia così tanto la tua migliore amica?!- il tono era accusatorio.

-Al cuor non si comanda- replicò quella con voce terrea, sentendolo scoppiare a ridere, pieno di sarcasmo –Che idiozie devo sentire! Riven non fa per te, Mara!-

E la mora si volse verso il mezzodemone, scrutandolo gelidamente –E nemmeno Tanya fa per te. Ti conviene aprire gli occhi, Diamond, perché lei l'ha fatto... e li ha solo per Malfoy.-

Il mezzodemone arrossì visibilmente e balbettò qualcosa, vedendola avvicinarsi a lui –Davvero non ci arrivi? Vuoi davvero che quella visione si avveri? Vuoi stare con una donna che sarà per sempre impegnata ad odiare qualcun altro, piuttosto che amare te!? Non ti senti uno sciocco?!-

Gli chiese, stringendo i pugni con rabbia, mentre lui la fissava intimidito. Non si era mai davvero accorto della vaga somiglianza fra le due. Mara però... era diversa.

Mara... era come lui. Anzi, probabilmente, era meglio di lui.

La vide scuotere il capo delusa e fare per andarsene ma il mezzodemone, animato dall'istinto, le trattenne il polso, obbligandola a voltarsi –Lascialo!-

Mara lì schiuse le labbra sorpresa e lo vide arrossire improvvisamente, in imbarazzo –Io... ecco...-

-Perché dovrei!?- gli chiese lei a quel punto, con espressione dubbiosa e lui le lasciò il polso –Perché sì, non puoi stare con uno così. Ti rovinerebbe e rovinerebbe le tue amicizie! Per quanto tempo credi che Giuliet sia pronta a sopportarlo?!-

Mara lì assunse un'aria disgustata –Sei un idiota, Diamond.- e gli diede le spalle.

"Non gliene importa nulla di me!"

E quello la vide sparire oltre le scale, con aria sorpresa dal suo stesso gesto.

"Ma che mi è preso?"


Fiamma Weasley era seduta al tavolo degli Anonimi e guardava triste la povera Kim che stava mangiando silenziosamente.

"È tutta colpa mia. Se non avessi deciso per quella vendetta, ora lei..."

Sospirò afflitta, anche se non sapeva se in realtà per Kim era stato meglio così.

"Lui le ha detto delle cose orribili e, se le ha sempre pensate, forse è meglio che si siano lasciati"

-La vuoi piantare di ridacchiare, stupida Tassa?!- sbottò a quel punto Chiara, verso Hemma.

Le due non andavano d'accordo da un bel po'.

-Cosa c'è? Lo sai benissimo che Andrew ti vede solo come la sua puttanella! Anzi! Lo sanno tutti!- e scoppiò a ridere Hemma, rivelando un suo lato ai compagni che nessuno conosceva. Chiara digrignò i denti furibonda –Sei solo invidiosa marcia! Cosa credi? Che non veda come guardi quella sporca mezzodemone? Peccato che sei talmente stupida da non aver capito che lui la odia mortalmente!- fece furente ed Hemma prese a ridacchiare –Evil? Pensi che sia invidiosa di lei? O magari di te! Ahahah! Tu sei proprio cieca, non vedi che ti vuole solo per divertirsi?! Sei solo una troietta!-

La insultò, guardandola con compatimento e voce altezzosa.

-Ragazze, adesso basta, per piacere...- tentò di interromperle Karl -...E poi non è il caso di tirare in ballo persone che non ci sono, forza...-

Gli Anonimi infatti erano rimasti in mensa.

Chiara però non sembrava molto propensa a lasciar perdere –E tu? Pensi che lasciandoti sedurre da lui potresti in qualche modo interessargli? Andrew non sopporta le santarelline come te! Lui vuole una donna! Una donna molto esperta! Se capisci cosa intendo!- e la sbeffeggiò, vedendola arrossire.

-Io...- strinse i pugni la bionda Tassorosso, guardando la compagna con disgusto –Meglio essere una brava ragazza, piena di dolci attenzioni come me, piuttosto che uno sciocco zerbino come lo sei tu!-

Lì, Konstantin arrossì e guardò in imbarazzo il proprio piatto, sentendo Johnny accarezzargli la spalla gentilmente.

-Scusa Konsty- ultimò la Tassorosso, rendendosi conto della gaffe quando ormai era tardi.

-Ahh... che noia questo tavolo...- fece a quel punto Simon, decidendo di andarsene e presto venne seguito da Johnny e Konstantin, anche se non lo raggiunsero.

-Era ora che qualcun altro si decidesse a dirti l'unica verità, Chiara- intervenne a quel punto Erik Zabini. Il fratellastro di Diego.

Lui era figlio di una bionda ex-Corvonero che suo padre, dopo aver perso la sua prima moglie, aveva rivisto e con la quale era stato qualche anno, divorziando poi per la seconda volta. Non aveva un ottimo rapporto con suo padre, Blaise. Riteneva che avesse usato sua madre per tentare di dimenticare la sua prima moglie, Natalia Grinch.

-Tu sta' zitto, pezzo di imbecille!- lo insultò perfidamente Chiara e decidendo a quel punto di andarsene, visto che la stavano attaccando tutti.

Hemma scosse il capo, vedendola andare via –Bah, io lo dico per lei, che cavolo...-

Giorgia, davanti alle sue parole, la guardò storto –Questo non è vero, Hemma. Sappiamo tutti che ti piace Andrew.-

La ragazza alzò le spalle e replicò –E allora? Di certo non ho intenzione di considerare la presenza di tua sorella, cara Giorgia. Anche tu sai bene cosa pensa Andrew di Chiara, spero che tu non stia cercando di illuderla!-

E Giorgia sgranò gli occhioni verdi guardandola triste –Ma perché devi essere così offensiva? Se ti senti minacciata, non è così che risolverai i tuoi problemi!- e detto questo si alzò anche lei decidendo di raggiungere la gemella. Sapeva che l'avrebbe trovata in camera a piangere. Andrew era il suo grande punto debole, non sapeva come riuscire a conquistarlo oltre che tentare di soddisfarlo in ogni sua richiesta.


Tanya, subito dopo uscita dalla Sala Principale, aveva deciso di andarsene in biblioteca, per distrarsi un po'. Quel giorno purtroppo non c'erano partite, quindi temeva che le serpi sarebbero andate a studiare, motivo per il quale si era seduta in una delle scrivanie più lontane dall'entrata.

Non aveva notato fossero passate già due ore.

-Trottolina, mi rubi anche il posto adesso?-

La rossa venne percorsa da un brivido intenso, che le fece sollevare di scatto la testa e quindi voltarsi –Tu!?-

Lo vide sorriderle maligno e affiancarla, sedendosi a capotavola, al suo fianco –Io, sì. Qui non arriva il vocione di Riven... suo figlio aveva un'aria molto interessante, emanava una strana forza vitale. Te ne sei accorta?-

Le domandò pacifico, mentre lei era sconcertata dal suo fare così naturale –Sei venuto per fare conversazione, bussolotto?- domandò, sfottendolo col nomignolo, ma riuscì solo a divertirlo –Perché? Tanto non disturbiamo nessuno... anche il figlio di Evil ed Andrew era altrettanto interessante.- constatò, aprendo il suo libro di Astronomia e tirando fuori un foglio pieno di cerchi disegnati con la matita. Erano perfetti.

Tanya decise di ignorarlo e poggiò il capo sulla mano, dandogli la nuca –Non mi interessa, erano solo sciocchezze. Se vuoi parlare, fallo con qualcuno che sia interessato. Grazie.-

Tom, lì, storse la bocca scontento e decise di fare il dispettoso, spingendole il gomito oltre il limite del tavolo e vedendo la testa della compagna quasi scivolare di lato.

-Ma che vuoi!?- lo sgridò lei, tornando a guardarlo. Lui assunse un'aria innocente e fece –Non stare così, ti verrà mal di schiena- e fece apparire una piuma, per prendere a leggere e nel mentre iniziare a tracciare il suo primo cerchio.

Lei ne osservò la precisione e l'abilità, sebbene il compagno non stesse nemmeno guardando il foglio ma si lasciò incantare per poco –Perché stai facendo il falso, Malfoy?! Né a me né a te va di stare qui, insieme!-

Tom attese qualche istante prima di risponderle. Tenne il segno con un dito e quindi tornò su di lei, mostrandole gli occhi argentei, segnati, come sempre, da macchioline dorate –Eppure ci stiamo entrambi.-

Lei lo fissò, perdendo l'aria aggressiva. Fece per rispondergli ma lo vide voltarsi un momento prima dell'arrivo di qualcuno.

-Ta', ma sei...- Diamond, con un libro sotto braccio, si era mosso fino a lì, nella speranza di trovare la rossa. Voleva assolutamente parlarle. -...Qui- ultimò sconcertato, guardando prima lei e poi Tom, che gli stirò un sorrisino malevolo –Diamond, che piacere- fece, palesemente ironico.

Tanya notò l'arrivo del compagno e avrebbe volentieri sbuffato in quel momento, ma si trattenne –Dimmi. Cosa c'è?-

La voce era molto distaccata e il modo in cui il mezzodemone correva con lo sguardo da lei a Tom e da Tom a lei, ripetutamente, iniziò ad innervosirla.

-Nulla. Volevo solo parlarti... potevamo aiutarci in... Storia della magia- propose, guardando che libro aveva la ragazza, cosa che Tom notò nell'immediato,  per poi nascondere un sorrisino divertito e tornare a studiare mentre scuoteva la testa.

Tanya replicò –Lo sai che studio da sola. Ci vediamo per la pausa.-

Diamond aveva la mascella rigidamente serrata, come il pugno e annuì in risposta –Ma certo...!- e sparì, furente.

Tanya tornò al suo libro e, a quel punto, non riuscì a trattenere una sbuffata.

Tom si stava mordendo un labbro, nel tentativo di sedare il divertimento ma per Tanya fu quasi peggio che sentirlo riderle in faccia.

-Fai ridere anche me, bussolotto?- il nomignolo sembrava divertirlo parecchio, infatti lo vide alzare lo sguardo su di lei, sorridendole appena –Ti ha detto di studiare Storia solo perché...-

-È il libro che avevo io, sì, lo so. Lui ha già dato Storia- lo anticipò lei, con voce annoiata e Tom sospirò –È così pedante... non ti annoia, trottolina?-

Le domandò, inclinando il capo e guardandola con velata commiserazione che però lei non intercettò.

-Qual è il punto, Tom?- tagliò corto lei, decidendo di smorzare il divertimento al compagno che però fece spallucce –Il punto? Forse che stai di nuovo scappando? Non ti piacciono i morsi?-

E lì la vide arrossire brutalmente e guardarlo con odio –Davvero osi farmi questa domanda, Malfoy?! Mi hai sostanzialmente violentata e...-

-Sciocchezze- asserì lui, divenendo improvvisamente serio –Trovo più una violenza quella che fai a te stessa pur di non pensare a me- fece lui di rimando, con immediatezza.

-E cosa farei?! Sentiamo? Sto cercando solo di... recuperare il rapporto fra me e Diamond e che tu stai solo cercando di minare! Vorrei essere sua amica, diamine! Non significa che mi piaccia in quel senso! È un bravo ragazzo a differenza di qualcun altro e niente mi vieta di volergli bene!-

-Minare? Non sono io che l'ho cacciato dal tavolo, né io che ho rifiutato le sue attenzioni e i suoi baci! Potter!-

E lei scosse il capo infastidita, tornando al suo libro –L'ho rifiutato e allontanato perché pensava a noi in un senso che non intendevo io, questo non significa che gli voglia meno bene. Se non ho più nemmeno l'opportunità di parlarci tranquillamente è perché c'è... questa cosa in ballo fra noi.- e li indicò, con un gesto della mano

-Sì, ma non ti decidi ancora a concentrarti solo su di me, Potter. Non puoi rimanere per sempre sul filo del rasoio o vuoi davvero rischiare di diventare come quell'acida moribonda nello specchio!?- la sgridò, vedendola guardarlo allibita –Quindi è questo che temi? Hai paura che stia con lui? Ti ho già detto che...-

E lo vide diventare decisamente serio, mentre gli occhi si facevano sempre più dorati. Lo vide avvicinarsi a lei e prenderle il viso con una mano, appoggiando il gomito sul tavolo –Io voglio che ti decidi ad accettare quella dannata Promessa e che inizi a tirare fuori le unghie per dimostrarmi chi sei e che puoi davvero odiarmi. Questo è ciò che voglio, questo è quello che mi hai già detto avresti fatto e che ancora non ho visto. Quel pallemosce ti segue come un cagnolino e non fa altro che...- e abbassò la voce, riuscendo ad imbarazzarla sempre più -... tirare fuori la sua lunga lingua per blandirti e farti credere di aver bisogno di lui. Ma se fossi davvero la Regina, tu non...-

-So esattamente cosa fare con le lingue lunghe, Malfoy e non pensare di averla più corta di lui- replicò lei furente, assottigliando lo sguardo. Rimasero a guardarsi per un breve istante, poi Tom le accarezzò lo zigomo, pensoso –Non ti avrei mai morso... se non mi avessi obbligato-

E lì la vide spalancare gli occhi sconcertata, mentre lui la fissava intensamente. Gli occhi si tingevano di macchioline dorate sempre più cospicue.

-Sei strano, bussolotto...- mormorò lei, mentre lo fissava un po' intimidita ma seria in volto e lo vide sorriderle apertamente, facendo per avvicinarsi al suo viso, ma prontamente lei, spostò il gomito di lui, facendogli perdere la presa sul suo mento e indietreggiò, scuotendo il capo –...Oltre che incredibilmente scontato- e tornò sul libro sbuffante, mentre lui sembrava soddisfatto davanti al gesto –Avrai modo di scoprire quanto in realtà lo sono molto poco... trottolina- e tornò al suo di libro, vedendo lei ignorarlo platealmente.


Fuori in giardino, invece, Evil Stehodensky si stava rilassando su una panchina, con un libro aperto sul viso e le braccia dietro la testa.

-Ah... Evil- borbottò qualcuno appena arrivato e che, pensando fosse addormentata fece per andarsene ma la mezzodemone spostò rapidamente il libro e strabuzzò gli occhi commentando –Oh, Cher...- e si mise dritta, facendole spazio sulla panchina –Come sta Giuliet?-

Erano passate quasi tre ore da quando la ragazza era stata messa a letto. Cherlyne, che stava facendo merenda, raggiunse la mora con aria pensosa e si sedette affianco a lei, venendo presto ammaliata dai grandi occhi verde mela. Erano luminosi come se dietro ci fosse una pallida luce biancastra che li metteva in evidenza.

-Si è risvegliata ma le abbiamo detto di non alzarsi e di rimanere a letto. La febbre è sparita, fortunatamente. L'ho vista già piuttosto nervosa e temo che in giornata peggiorerà. Non si sa mai come le prende. Dice che è normale durante l'adolescenza essere così lunatici, io spero proprio che non passi i prossimi anni in questo modo, poverina...- confessò, grattandosi il capo pensosa ed Evil annuì sicura –Sta' tranquilla, vedrai che andrà tutto bene, non sembra, ma Giuliet è una tosta- le garantì la mora. Aveva assistito alle sciocche prese per i fondelli di Riven nei confronti della povera Tassorosso per anni e lei non si era mai lasciata sopraffare da lui.

Vide la bionda assentire appena e mormorare –Lo so bene, anche se mi piacerebbe che Riven fosse meno aggressivo con lei, soprattutto adesso che Giuliet sta così male- dichiarò, vedendo la mezzodemone roteare gli occhi –Io e gli altri non sappiamo più come dirglielo. Potete solo ignorarlo, Riven... è ancora rimasto alla vecchia Giuliet.- fece, alzando le spalle e Cherlyne sospirò –Non la conosce affatto! Si limita a giudicarla perché ha paura di sentirsi in colpa se capisse che sbaglia! Giuliet era obbiettivamente insopportabile fino ai dodici anni e spesso allontanava le persone, ma ora è diversa, io e le altre lo sappiamo bene, ha tirato fuori il suo vero carattere... non poteva sostenere ancora le pressioni di sua madre!-

Evil annuì d'accordo –E questo lo sappiamo tutti...- poi abbassò pensosa lo sguardo. Ci fu qualche istante di silenzio tra le due che rimuginavano sul brutto rapporto che Riven e Giuliet avevano sviluppato, poi la mezzodemone alzò lo sguardo di scatto –Forse ho un'idea!-

Cherlyne schiuse le labbra sorpresa e si avvicinò alla ragazza –Per fare cosa?-

E lì, Evil Stehodensky, aprì il suo sorriso demoniaco, mettendo i brividi alla povera Grifondoro –Lo vedrai...-


Spazio Autore

Eccomiiiiiiiiii!! Dopo questo, inizierò un nuovo capitolo(15) che però riguarda la notte di questa stessa giornata, dove succederanno delle cose molto importanti e che avranno un'influenza notevole su ciò che succederà un giorno o l'altro AHAHAHA(lappiuvvagaaaasonoioooo)! Sarà per cui un capitolo topico, diviso in altre tre parti. Spero vi piacerà <3 Passo a salutarvi tutte come di consueto e a ringraziarvi per tutti i commenti e le stelline che mi date(anche se alcune di voi le ho perse nel tragitto, confido che le rimanenti abbiano la tanto odiata pazienza e continuino a seguirmi, grazie): pensandotilanotte, taniaconlai, MPotterhead12, lullubook,  GrattastinchiBurfoot, HarryPassivello, happinesssssssssss, streamsurprising, EssePi29, Ecila2000, martibertocchi, Mezzosangue17, HermioneBella_Malfoy, twofing, sinforosa99, MarziaPedace98, anirbasoup00, StregaDivergente, McSnugglefacesxx, agnese312, tomfelton2, maryketta, MRT_01, iridella14, Iron9208, beautiful_nothing, mar-22, Angel_delle_tenebre, Carietta91,

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