Trottolina e Bussolotto (Parte I)

"Oh no, sono di nuovo qui..."

Sentiva di nuovo freddo ai piedi, la pelle umida e lo sguardo offuscato..

Si era sentita così poco se stessa la volta prima, ma in quel momento, per fortuna, le sembrava di essere poco più cosciente.

Si guardò intorno, sapendo bene che era di nuovo in quello strano sogno. La nebbia rosata invadeva completamente la sua visuale, rendendo tutto molto poco reale.

∆Sei tornata, inutile mortale∆

Stavolta non si volse però, rimase con lo sguardo immerso nella foschia, pensosa.

-Sei tu che mi porti qui, quindi piantala di lamentarti-

Scandì freddamente, sentendo una feroce spallata che la gettò propriamente a terra.

Si sostenne dolorante con le mani, immergendole nel terriccio bagnato e friabile. L'erbetta ancora viva e fresca riuscì a notarla solo in quel momento, più verde che mai.

Sentì poi dei passi davanti a lei e alzò di poco lo sguardo azzurro, inquadrando dei piedi molto familiari.

La sorprese vederli... fuori posto.

∆Sei così patetica e insignificante, ridicola come nessun altra...∆

La sentì criticarla, ancora una volta, mentre quei piedi e quelle gambe le si avvicinavano fuoriuscendo dalla nebbia.

"Non è possibile... non può essere"

-Se non ti piaccio, allora lasciami in pace... non devo dimostrarti un bel niente-

Quello che le arrivò dopo fu un poderoso calcio in faccia, che la fece rotolare ad alcuni metri da dove si trovava.

"È molto forte... maledizione" pensò, sentendo lo zigomo pulsare arrossato.

∆Vedo che sei anche molto maleducata e irrispettosa! Vergognati!∆

Cercò dunque di mettersi seduta, sentendo quelle parole e guardò in direzione della sua controparte, vedendola di nuovo immersa nella nebbia.

-Sei tu che non ti sei nemmeno presentata e ti permetti di prendermi a calci! Si può sapere che razza di problemi hai?!-

Domandò e ben presto qualcosa afferrò con forza i suoi capelli e la sollevò da terra, urlante. Cercò di divincolarsi, sperando di allontanare la mano della donna, ma appena gliela sfiorò... parve scottare come una brace, tanto che dovette desistere.

-Ahia!- si lamentò, guardandosi dunque le mani, dolorante... erano molto arrossate.

∆Non puoi permetterti di parlarmi in questo modo, non hai idea di ciò che hai innescato ma... te lo assicuro, insulsa mortale, non otterrai un bel niente, perché non meriti niente-

E la nebbia si tinse improvvisamente di rosa intenso, si addensò sempre più, fino a che non le parve soffocare.


Il cielo terso di quella mattina aveva portato una nuova giornata per i ragazzi di Maughrest.

Giuliet Delacour, già vestita mentre attendeva che le gemelle Potter fossero pronte, guardava fuori dalla finestra con una strana ansia.

"Stanotte ci sarà la luna piena e mi sento in ansia come se io fossi un vero lupo mannaro"

Stava attraversando settimane orribili, emicranie davvero esasperanti, tanto da farle quasi scoppiare la testa.

I piccoli boccoli biondi che dondolavano sulle sue spalle, si gettavano sulla sua schiena, dandole un'aria ancora più docile e angelica di quella che già traspariva dal suo ampio sorriso.

Lei non era un lupo mannaro, avevano sempre tenuto a sottolinearlo i suoi genitori. Lei era un licantropo, aveva avuto la fortuna di assimilare completamente quella parte dannata che era stata affibbiata a suo padre, Bill Weasley.

"Sono un licantropo, ma solo per un quarto."

Sapeva anche che i licantropi vivevano le loro esistenze in numerosi branchi e che, se possedevano almeno due quarti dell'Essenza del Licantropo, ovvero la sua natura angelica e lupina, avevano la possibilità, a una certa età, di trasformarsi in lupi, alcuni potevano essere davvero giganteschi. Cosa che un po' l'atterriva, in effetti.

Erano diversi dagli Animagus però. Gli Animagus si trasformavano in animali comuni, mantenendone dimensioni e forza. I Licantropi vivevano un rapporto quasi simbiotico con il lupo, enfatizzandone enormemente la struttura e la magia in loro contenuta.

-Giuli', tutto okay?-

Domandò preoccupata Cherlyne, lei si accorgeva sempre di tutto, prima degli altri.

La sentì poggiarle una mano sulla spalla e fare –La pozione di Tom non fa più effetto?-

Già, la pozione. L'aveva presa e sembrava che per i primi giorni fosse riuscita ad aiutarla, adesso però il dolore era aumentato e se non prendeva la medicina offertale dal Malfoy, diventava quasi insopportabile.

-Va tutto bene. Sono sicura che, dopo stanotte, mi sentirò meglio... questo mese è andata così, non possiamo farci nulla- e le sorrise paziente, dandole un bacio sulla guancia –Grazie-

Cherlyne, davanti all'incredibile tenerezza della compagna, l'abbracciò e le baciò la fronte –Dai dai, andrà bene... Potter, avete finito!?!- berciò poi infastidita, verso il bagno, sentendo Mara lamentarsi – I miei capelli...!!-


-Che aria nuova si respira, non notate anche voi?- domandò divertito Riven verso i compagni, sorridendo compiaciuto e inspirando ironico, a pieni polmoni.

Tom, con aria terrea e, visibilmente nervoso, alzò lo sguardo glaciale su di lui –Spero tu non stia facendo riferimento all'assenza di qualcuno...- la voce era alquanto minacciosa.

-Sei nervoso, Malfoy. Ti ho già consigliato delle amiche, per favore... va' da loro e fattele, stai diventando seriamente insopportabile- gli snocciolò senza troppi problemi Andrew, guardando eloquente –Non te lo puoi tenere nelle mutande così, non capisco perché ti stai facendo tutti questi problemi-

-Domani, stanotte ho la ronda, ti ricordo- fece di rimando Tom verso Andrew che sospirò e replicò –Come ti pare...-

-In ogni caso, Diamond avrebbe seriamente rotto i coglioni-

Fece poi il Principe, tornando a mangiare e ad attirare l'attenzione dei compagni.

-In che senso?- domandò curioso Riven.

-È già la seconda volta che sospetto segua me e la Potter durante la ronda... immagino si sia lamentata con lui di quello che è successo la settimana scorsa-

-...Che ancora non ho capito- sottolineò Diego attirando l'attenzione di Riven ed Andrew. Tom guardò l'amico e fece –Te l'ho ripetuto almeno tre volte. Sei limitato-

-Tu hai api frizzole in testa, te lo dico io- replicò quello, scuotendo il capo.

-Punti di vista- tagliò corto il biondo, tornando sugli amici che non capivano nulla.

-Tanya ci ha raccontato...- iniziò Andrew e Riven lo guardò gelidamente, ricevendo l'occhiataccia dell'amico -...E credo che tu ti sia cagato sotto.- fece il moro, sorridendogli perfidamente. Non tanto perché pensava che il Principe gli avrebbe risposto, bensì, per leggere la sua reazione.

Ma Tom era abituato ai suoi tranelli e non fece trasparire alcuna emozione, davanti alle sue parole –Si è risolto tutto per il meglio, grazie al qui presente. Per cui non ha più senso discuterne. Si parlava di Sky, in ogni caso-

-Quel Mezzoscemo lascialo in pace. Tanto più correrà dietro la Regina, tanto più lei lo distanzierà... sappiamo che è fatta così-

Fece Andrew, alzando le spalle e tornando a mangiare.

Tom guardò il compagno e poi spostò lo sguardo su Riven, che appariva infastidito –Hai difficoltà a scegliere una fazione, fratellino?- sottolineò con ironia il maggiore e lì Riven lo guardò serio –No, sono l'unico che vorrebbe che la fazione fosse solo una... come è giusto che sia- lo citò alla fine, ricordandogli la Promessa che aveva fatto a Tanya, suscitando un sorrisino sul viso del fratello.

-Bang! Colpito!- fece Diego, rivolgendosi a Tom e imitando con le dita il movimento del "Stupeficium", che ovviamente tutti riconobbero.

-Sono convinto anche io che ci sia una sola ed unica fazione, caro Riven...- gli sorrise giocondo, Tom –...Ed è la mia- ultimò con semplicità, vedendo il fratello scuotere il capo sconfitto.

-La Potter sa benissimo che la sto... valutando. Devo capire se ha davvero il cuore e lo spirito per riuscire ad odiarmi come vuole lei o, se alla fine del ballo, mi cadrà comunque fra le braccia e io, ancora, sono convinto che lo farebbe... se andassi da lei e le chiedessi perdono-

-E dove sarebbe il problema?! Perché vuoi a tutti i costi che ti odi!?-

Lì Tom guardò gli amici perplesso –L'ho già detto. Se mi odia, di certo rischia meno di cadermi fra le braccia, Riven, così la mia vittoria sarà ancora più schiacciante, andiamo! È lampante!-

Il fratellino scosse il capo sconcertato e alzò le mani –Non so più cosa dirti, davvero-

-Non c'è niente da dire, Riven. Si fa a modo mio e quando tutti lo capirete, finalmente, io e la Potter potremo ballare in santa pace-

In quel momento la campanella suonò e Tom si levò in piedi, scandendo –Andiamo, Pansy ci aspetta.-

-Già, perché non ti scopi lei!?- fece ad un tratto Diego, pensando di aver avuto una brillante idea. Andrew lo indicò –Un giro me lo farei pure io, anche se è un po' datata... - e guardò ottimista Tom che scosse il capo e roteò gli occhi con noia –Non sono così disperato, ragazzi. Andiamo.-

Diego ed Andrew si lanciarono un'occhiata sfuggente e alzarono le spalle, non capendo perché il compagno la facesse così lunga.


Durante l'ora di Divinazione, Pansy stava interrogando Aeromanzia e Alectomanzia ad Hemma e Karl, i due si erano offerti volontari insieme.

Tanya guardava verso la cattedra con aria un po' spenta, un'aria che si stava trascinando dietro da giorni, ormai. I sogni che stava facendo non l'aiutavano, per giunta. Probabilmente dipendevano da sue antiche fisime, non voleva che tornassero a galla solo perché Malfoy era tornato a far parte della sua vita. Riteneva che fosse ben più importante pensare al presente, a come si stava sviluppando il loro rapporto.

Ogni tanto le capitava di rivivere quel bacio orribile che si erano dati la settimana prima. Ricordava il dolore alle labbra, ricordava la morbidezza della carne del compagno, spezzata dai suoi incisivi e, quando ripensava a quella scena, le sembrava di inghiottire ancora il suo sangue, come se avesse sancito in lei un ricordo pressoché indelebile. Quasi... traumatizzante.

Tutt'ora era indecisa se fosse o meno una violenza subita, non sapeva davvero se giudicarla secondo le concezioni comuni o le concezioni del suo rivale.

"Lui sostiene che, ora che voglio stare a questo suo gioco perverso, devo seguire le sue regole ma non posso equipararmi a lui. Non posso decidere di comportarmi come lui, altrimenti mi tratterà realmente come sua pari e lì, sarò perduta. È riuscito a manipolare l'intera situazione a suo favore, per quanto fosse difficile, e purtroppo... inizio a temere che non abbia manipolato un bel niente. Inizio a pensare che abbia ragione, benché..."

I pensieri invadevano la sua mente, ma vennero bruscamente interrotti al tocco della mano gentile di Diamond, poggiatasi sulla sua, gelida. Già, aveva sempre freddo lei, non ricordava di aver mai avuto le mani calde.

"Bugiarda..."

Sospirò, chiedendosi perché pensava a una cosa senza importanza come quella e sorrise appena a Diamond.

Benché il ragazzo fosse particolarmente interessato alle mosse di Riven, in quel periodo, tanto da averle rivelato, ingenuamente, di stare tenendolo d'occhio, sembrava altrettanto interessato a lei e a quello che succedeva con Tom.

"Se prima ero al centro dei suoi pensieri, ora sembra che io sia alla pari con Mara e quelli che per Diamond sembrano i suoi problemi: ovvero Riven. Non so se è geloso o protettivo, sta di fatto che è cambiato e presto o tardi dovrà ammetterlo... per fortuna"

-Stai bene?- le sussurrò dolcemente, cercando di non infastidirla con le sue attenzioni, aveva capito bene che le persone apprensive non l'attraevano.

-Sì, Diamond. Tu? Vuoi ancora spiare Riven e Mara o vuoi deciderti ad agire?- gli chiese, tornando su Pansy.

Era ormai arrivato il momento anche per lei di agire, sapeva che avvicinarsi a Diamond avrebbe aperto gli occhi a tutti sui suoi reali sentimenti. Se amava lei, non avrebbe mai provato interesse per Mara, in nessun frangente, sua sorella però stava riuscendo ad attirare la sua attenzione, per cui il mezzodemone... doveva di certo provare qualcosa per lei.

"Mara ne è innamorata da sempre ma non ha mai trovato il coraggio di cercare di conquistarlo, fino a quando non si è sentita davvero minacciata. Nel frattempo ho avuto modo di ottenere da lui quello che desideravo, ovvero qualcuno in grado di sostenermi nel primo periodo contro Tom, ho creduto persino che potesse essere una persona interessante ma, ne sono sempre meno convinta, soprattutto adesso che voglio concentrarmi sulla sfida e devo riuscire a fare da sola. Spero davvero che Diamond l'abbia intuito"

Già, perché era di questo che, infondo, si trattava. L'accettazione, da parte di Diamond, che un'eventuale storia con lui, non poteva davvero distrarla da quello che stava vivendo in quel periodo con Malfoy, non poteva funzionare. Distrarsi voleva dire non giocare al cento per cento e lei... aveva ormai deciso di mettere tutta se stessa nella cosa, anche se, dalla settimana precedente, la situazione sembrava essersi di nuovo incrinata. Ogni volta sorgevano nuovi problemi, nuove controversie.

La paura di ricevere lo stesso trattamento di Murgh, la paura che lui potesse arrivare a tanto anche con lei che, infondo, non gli aveva mai fatto nulla... beh, l'aveva per un momento disorientata. Fortunatamente poi il Malfoy le aveva assicurato di non avere quel tipo di intenzione con lei e aveva superato la cosa.

Al ricordo però di quel primo e terribile bacio che si erano dati...

"Non poteva che essere così fra noi, anzi... ho come la sensazione che mai nulla sarà normale fra noi"

L'idea però, di poter vivere un'esperienza così unica e allo stesso tempo tanto terribile quanto emozionante, non poteva fare a meno di eccitarla.

"Anche io sono malata tanto quanto lui se non sono poi così interessata a decidere cosa è stato il nostro bacio. Se una violenza o... una lezione"

Deglutì sonoramente, avvertendo il tipico sapore ferroso del sangue, anche se l'aveva del tutto immaginato.

E poi...

C'era un'altra cosa, un'altra sensazione che avvertiva distintamente.

E la sentiva... quando guardava Kim.

"Maledizione...!"

Strinse i pugni e ritirò le mani, perdendo la presa di Diamond che la guardò perplesso, mentre lei aveva abbassato lo sguardo sulle cosce, dove ora cercava di sfregare le mani fredde.

Era soddisfazione, compiacimento... goduria.

"Maledizione!"

Ribadì nella propria mente, volendo levarsi a tutti i costi quel calore dai visceri che suscitava in lei un impercettibile sorrisino quando assisteva alla desolazione di Kim. L'Abbandonata.

Oh sì, i due piccioncini si erano lasciati e più nessuno ad Hogwarts avrebbe osato mettere a confronto lei e Kim, visto che ormai, la suddetta, non era più tra i piaceri del Principe.

Più nessuno le avrebbe offerto il rispetto che tanto bramava. Rispetto che voleva strapparle via impunemente.

Era come essersi presi una piccola vendetta, benché il merito non fosse affatto il suo.

"L'ha lasciata perché sapeva cosa aveva fatto Fiamma a Diego senza dirglielo, anzi, beandosene e per paura che potessi prendermela con lei, non per quello che ha fatto a me, altrimenti l'avrebbe lasciata subito dopo il nostro duello..."

Sospirò sonoramente e sbuffò, iniziando a passarsi le mani sulle braccia "Lo so! Lo so! Devo piantarla di pensarci!"

-Prendete quell'uccellaccio!! AHH!!-

Le grida poi della professoressa risvegliarono la rossa che ben presto vide piume ovunque mentre il gallo, che aveva utilizzato per fare dell'Alectromanzia, aveva deciso di non collaborare e stava svolazzando fastidiosamente di banco in banco, lasciando dietro di sé piume ovunque.

-Prendetelo!!-

Le serpi, naturalmente, ridevano a crepapelle, mentre Karl ed Hemma tentavano, con l'aiuto di Alek e Konstantin di prendere l'animale che venne presto inseguito anche da Johnny Paciock, il quale fece protettivo –NO! Lasciatelo in pace non si uccidono gli uccelli!- gridò, mentre tentava di contrapporsi agli amici, mentre Pansy in piedi lo indicava, non voleva rischiare di usare la bacchetta contro gli studenti –Paciock tu torna a sederti! E smettetela di ridere!-

Andrew, alle parole di Johnny, non aveva potuto fare a meno di guardare Riven sconcertato –Gli piacciono gli uccelli- e Riven scoppiò a ridere ancora più forte, seguito da Chiara e Giorgia, sedute con i due.

-Andiamo! Ora basta!- si lamentava Pansy, che non sembrava intenzionata ad impegnarsi troppo per risolvere la cosa.

-Immobilus!-

Scandì altisonante Cherlyne a quel punto, saltata in piedi un attimo prima che il gallo decidesse di saltare anche sopra il suo tavolo, era stanca del vociare di compagni e professoressa. Le Potter, che ridevano al suo fianco, smisero in quel momento, con aria triste –Oh, Cher!-

La bionda storse la bocca e guardò eloquente la professoressa, che si schiarì la voce e si sistemò occhiali e caschetto –Ehm... bene Malfoy. Ottima... prontezza di spirito. Cinque punti a Grifondoro-

La ragazza annuì soddisfatta e vide Johnny correre e afferrare il volatile, accarezzandogli il dorso –Stava per venirgli un infarto, poverino...- mormorò il giovane un po' cicciottello. Assomigliava tantissimo a suo padre, anche se i pallidi occhietti celesti erano quelli di sua madre, Luna Lovegood.

-Credo, professoressa...- intervenne Tom -...Che quando si voleva praticare Alectromanzia senza rischiare che il gallo agisse di sua iniziativa, lo si incantasse con un "Confundus". Infatti, l'incantesimo ti induce ad agire in modo del tutto casuale, portando quindi la metodica ad essere pienamente "affidablie". Se vogliamo.- ultimò il biondo, agitando la mano e sistemando i chicchi di mais sparsi sulla cattedra, in un cerchio perfetto, dove il gallo venne riposizionato. Ogni chicco rappresentava una lettera e l'ordine in cui il gallo avrebbe mangiato i chicchi, avrebbe dovuto delineare una parola.

Pansy, a quel punto, guardò sorpresa Tom, un po' come tutti i compagni –Ottimo, signor Malfoy. Venti punti alla sua casa-

Il biondo stirò un sorriso compiaciuto e Riven tirò i pollici in sua direzione.

Tom gli strizzò l'occhio e a quel punto la campanella suonò.

-Beh, ragazzi! La prossima volta vedremo meglio questa pratica! Arrivederci!-

Fece sollevata mentre vedeva uscire i ragazzi, tutti tranne le Scineton che rimasero dentro.

Tanya notò quel particolare e assottigliò lo sguardo. Non era la prima volta che succedeva.

Vide Pansy lanciarle un'occhiata aggressiva e chiederle –Hai qualcosa da dire, Potter?- pronunciò il suo cognome altezzosamente, cosa che la infastidì, come sempre, ma si morse la lingua, scandendo gelidamente –No, professoressa.- e uscì dall'aula, notando Evil insieme alle serpi attenderla. Alzò subito lo sguardo su Tom, che rideva insieme a Diego.

-Che facevi?- domandò Evil perplessa, mentre il gruppone si incamminava –Le Scineton stanno facendo parecchia amicizia con Pansy-

-Dà loro ripetizioni.- intervenne prontamente Tom, sentendola e Tanya alzò lo sguardo su di lui –E tu sei molto informato a proposito.-

-A suo tempo l'ho notato e mi sono documentato- fece lui, rilassato, mentre la fissava. La rossa storse la bocca, molto poco convinta e alzò le spalle –Beh, se stessero o avessero pianificato qualcosa e in quel qualcosa c'entrasse Pansy... probabilmente non sarebbe proprio una nota di merito per lei. Giusto?- domandò, sbattendo gli occhioni motteggiando Kim e Tom stirò un sorriso bieco, avvicinandosi a lei –Guarda, guarda... la curiosità di paparino si fa sentire e anche... il catastrofismo. Rilassati, Potter- e si rimise dritto –Pansy è una serpe ma non aiuterebbe mai uno studente a fare degli stupidi scherzi ad un altro-

Tanya alzò le spalle, poco convinta –"L'altro" ero io, quindi... Chi può mai saperlo?- e si mosse retorica verso il giardino per la pausa, dopo li aspettavano due lunghissime ore con Harry Potter.


Spazio Autore

Ciaooo!! Eccomi qui con un nuovo capitolo! Iniziamo il 14 e il nostro percorso verso la risoluzione di tutti questi segretucci anche se, purtroppo, ve lo devo dire, ne arriveranno altri! AAHHAAH! Abbiate pazienza però, ogni nodo viene al pettine presto o tardi. Siate fiduciose!! Un grazie a tutte come sempre, ma in particolare a: Mezzosangue17, EleEle_04, taniaconlai, lullubook, happinesssssssssss, Iron9208, iridella14, MPotterhead12, _death_eather_, elitcucciola, HarryPassivello, tomfelton2, EssePi29, mar-22, pensandotilanotte, aryfau, amelia_anne_bonny, MRT_01, GrattastinchiBurfoot, McSnugglefacesxx, Ecila2000, HermioneBella_Malfoy, twofing, anirbaosup00, Rebbi01, Carietta91, 


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