Prima lezione (Parte I)
Quella mattina, Draco si svegliò all'alba e non per sua volontà. La tiepida luce solare riusciva a oltrepassare la tenda malamente rattoppata e, per giunta, qualcosa di elettronico aveva preso a gracchiare fastidiosamente, nelle sue vicinanze.
La tenda era molto ampia e lui aveva avuto la fortuna, o sfortuna, di trovarsi vicino al piccolo divano che fronteggiava il camino. I letti degli altri erano più lontani e i loro occupanti non sembravano dolersi del clamore, a differenza sua che necessitava assoluto silenzio e completa oscurità, per riposare al meglio. Mise a fuoco una zazzera rossa e capì immediatamente di chi si trattasse. Lo vide con una radiolina in mano, davanti alla brace perennemente accesa mentre la agitava nel tentativo di attizzarla. Quando ebbe fatto, non contento, iniziò a dare colpi all'oggetto per ravvivarne il suono, cosa che gli diede parecchio sui nervi.
"Ha deciso che vuole proprio farmi girare le palle di primo mattino..."
-Ron, cavolo, sono le cinque...- mormorò Hermione lamentosa e il ragazzo si volse indietro, arrossendo –Scusa, non pensavo che lì si sentisse...-
-Qui si sente benissimo invece e lo sai.- scandì lapidario Draco, non riuscendo a trattenersi.
Ron nemmeno lo degnò d'uno sguardo e si limitò ad abbassare un po' –Herm, lo senti ancora?-
La ragazza mugugnò qualcosa e il rosso capì che era tornata a dormire.
Davanti a quell'indolenza, Draco ghignò malevolo e si levò in piedi, muovendosi verso la brandina della Granger che vide il compagno, con coperta e cuscino a seguito, muoversi quindi verso il letto di Ron, affianco al suo. Il biondo lanciò ai suoi piedi le cose di Ron, per poi occuparne il letto. Ovviamente era in box aderenti. Ron, appena lo vide, beh... saltò in aria –Che diavolo fai, Malfoy?!-
Draco, che gli dava le spalle mentre restava prono sotto la sua coperta, non replicò e Ron fece per acciuffarlo ma Hermione lo sgridò –Ronald!-
Il ragazzo si bloccò e, in quel momento, anche Harry si svegliò –Ma insomma! Cos'è tutto questo casino?! È appena l'alba!-
-Ha occupato il mio letto e ha lanciato le mie cose!- si giustificò immediato Ron e lì, Draco si volse, con espressione annoiata, Hermione intervenne –Hai svegliato tutti, Ron! Se vuoi ascoltare la radio va benissimo! Ma non puoi disturbare anche noi! Soprattutto non alle cinque del mattino! Abbiamo bisogno di riposare! Era il tuo turno di guardia! Perché sei dentro!?-
Ron strinse le mascelle e Draco scosse il capo, scandendo deciso –Era solo un modo per infastidire me.-
Il giovane Weasley guardò con odio il biondo e Harry intervenne –È davvero così?- chiese, con aria anche un po' delusa e il rosso lasciò la radio sul tavolo, uscendo fuori dalla tenda.
Draco commentò –Che babbeo, cazzo... ma che te ne fai di lui?- domandò, guardando allibito Harry e quello lo guardò aggressivamente –È il mio miglior amico e hai passato gli ultimi sette anni a prenderti gioco di lui e della sua famiglia; cerca di capire, se non riesce ad accettare la tua presenza qui dentro, in meno di ventiquattro ore!-
Scandì, acceso dalla conversazione e l'irritazione portata dal poco sonno.
Draco roteò gli occhi e scosse il capo, alzandosi in piedi e dicendo –Chiudi gli occhi, Granger- e le sfilò davanti mezzo nudo, con le sue cose per dormire. Hermione sbuffò e spostò lo sguardo altrove, infastidita dalla situazione. Sarebbero state delle lunghe settimane.
-Uff...-
Thomas Malfoy, sentendo la propria fidanzata sbuffare per la centesima volta, quel pomeriggio, spostò lo sguardo su di lei e le domandò –Abbiamo finito, Potter? O stavolta ti sei fatta possedere da una locomotiva??- le domandò molto ironicamente, ricevendo l'occhiata gelida della compagna che per tutta risposta, gli sbuffò nuovamente e in faccia, stavolta –Non mi scocciare-
Quello storse la bocca scontento ed Evil si lasciò sfuggire una risatina, domandando all'amica –Quando hai la prossima gara?-
-Non è per la gara che sbuffa.- intervenne prontamente Tom, mentre scriveva alcune cose su un quadernino.
Tanya tornò a guardare il ragazzo, con irritazione stavolta e gli chiese, provocatrice –E per quale motivazione? Sentiamo...-
Quello replicò, rapido –Perché stasera seguirò la mia prima lezione con Jessica, che stamattina si è generosamente offerta di propormi-
La rossa strinse le labbra, scrutandolo con attenzione, ma non fece in tempo ad incrociare i suoi occhi che guardò Evil –Le ho dopo domani. Mentre domani ho l'interrogazione con Fleur, quindi penso che andrò a ripetere da un'altra parte...- e detto questo si alzò in piedi, mentre Evil tentava di farle cambiare idea fermandola, ma inutilmente. La rossa sparì fra le numerose librerie, cercando un posticino tutto per lei.
Tom, dopo averla sentita parlare, aveva alzato lo sguardo, per vedere se mentiva ma se non lo guardava negli occhi, con difficoltà percepiva le sue bugie. Il tono era stato piuttosto convincente...
Seguì i suoi spostamenti, giusto per capire dove stesse andando a "nascondersi" e poi tornò al proprio quaderno, ignorando l'occhiata aggressiva di Evil. Quest'ultima però non rimase in silenzio, come ben supponeva –Potresti tipo: evitare di sottolineare la questione, come se ce ne fosse la motivazione?-
Tom non capì immediatamente a cosa si stesse riferendo la mora, visto che gli era apparsa piuttosto enigmatica, ma replicò –La questione esiste, per quanto lei tenti di ignorarla e far finta che non le importi. –
-Già, continuo a non capire perché un Demone dovrebbe essere interessato a darti delle lezioni...- commentò Diego, poco convinto ed Evil rincarò –Non ha nemmeno chiesto a me o a Diamond...-
Tom però fece spallucce e replicò –Sono io il migliore della classe, non voi. Ho il diritto di poter approfittare della sua presenza per ampliare le mie conoscenze. Se voi ne aveste l'interesse, sareste andati da loro a chiedere e invece non l'avete fatto. Se vi importa così poco, perché mai dovrebbero interessarsi a voi?- chiese alla mora di rimando, vedendola arrossire appena.
Andrew lì, intervenne –Non glissare, Malfoy. Parlavamo della tua Regina e delle sue fisime...-
Tom lo indicò d'accordo e fece –Ho ragione di credere che ciò che ha detto sia solo parte della verità. E' infastidita da quando Riley e Jessica sono arrivati e...-
-Diciamo pure solo Jessica- stabilì Evil, interrompendolo, vedendolo convenire con lei con un cenno del capo e continuare –E, per questo motivo, sono sicuro che questo stato d'animo non le passerà, una volta superata la gara e l'interrogazione...- sottolineò, guardando eloquente la mezzodemone.
La mora storse la bocca e scosse il capo, mormorando –Potresti perlomeno farla sentire meno vulnerabile... se la cosa la infastidisce, magari è perché ha letto in te un atteggiamento ambiguo...- e fece spallucce.
-Sa di essere totalmente apprezzata da me, in ogni sua sfaccettatura caratteriale e centimetro corporeo, Evil.- sottolineò, eloquente, guardandola negli occhi e riuscendo a convincerla, bensì solo parzialmente –In ogni caso, se dopo la gara continuerà ad essere così... dovrete affrontare più seriamente la cosa, perché non voglio vederla in questo stato-
-Se la deve far passare. Fine della storia- scandì lapidario lui, tornando al suo libro e sentendo addosso l'occhiata ferita di Evil, preoccupata per l'amica –Se sei così duro con lei, non fatico a credere che ce l'abbia con te-
-Io sono quello che sono e lei è quella che è. Sapevamo a cosa andavamo incontro prima di metterci insieme. Se non riesce più ad accettarmi, adesso, che si faccia due domande.-
Evil alzò ambedue le sopracciglia, sorpresa e boccheggiante, vide il biondo chiudere rudemente un quaderno e il libro, per poi andarsene.
-Non lo sopporto quando fa così.- borbottò, innervosita e Andrew, al suo fianco, commentò –Siete molto peggio quando fate le bambine...-
E lì, la fidanzata si volse a guardarlo, aggressiva –Primo, perché coinvolgi anche me? Secondo, mi pare che Tanya abbia ogni motivazione per trovare inaccettabile che Tom spenda il suo tempo libero con una ragazza che non sia lei!-
Il compagno ignorò la prima domanda e replicò alla seconda –Non sta andando a bere qualcosa con Jessica, si sta facendo dare delle lezioni.-
-Lezioni a cui noi non possiamo assistere.- sottolineò Diego e Andrew guardò il compagno mentre Evil lo indicò, convinta –Esatto! Perché nascondersi, se non per una motivazione che Tanya ha notato prima di noi!? Non mi sorprenderebbe se quella ci stesse provando con Tom con questa scusa!-
-...E Tom è così imbecille da lasciarsi abbindolare da una tizia che non porta nemmeno un davanzale degno di questo nome, andiamo!- e se la rise il Conte, scuotendo il capo –Anche se la prof ci stesse provando, cosa che dubito visto che Tom è un banalissimo mortale, pensate davvero che dopo tutto il casino che ha fatto per conquistare Tanya, taglierebbe i ponti così, come niente? Siete fuori di testa...- e scosse il capo, incredulo. Evil e Diego si lanciarono un'occhiata e il moro parlò –Non penso che il rapporto fra Tom e Tanya si sfalderà solo per questo. Anche io dubito che Jessica stia cercando di intromettersi fra loro, ma non nego che mi sembra molto strano che una Demone Purosangue come lei sia disposta a dare delle lezioni di magia a un mortale come Tom che, per quanto bravo, è imparagonabile a una come te, Evil... credo-
La mora storse la bocca, pensando al modo in cui Tom aveva messo al tappeto suo fratello, in Aula Duelli –Non saprei dirti, ormai. Di norma noi mezzodemoni abbiamo più dimestichezza con la magia. Non abbiamo solo un potenziale maggiore ma impariamo anche più rapidamente. Magari però... insomma... non penso di essere in grado di contrastare Silente, ad esempio... è molto rispettato anche fra i Demoni, anche se penso che lo sia, maggiormente, per la sua arguzia.- ultimò, pensierosa.
Diego, capendo che si era cambiato discorso, tentò di riportare la questione al suo posto –In ogni caso, qui qualcosa non quadra, dite pure ciò che vi pare... ma questo è il mio pensiero.-
Andrew ed Evil lo guardarono pensosi e poi alzarono le spalle, non sapendo cosa dirgli.
...
Tanya invece ripeteva al suo tavolo, il suo preferito, dato che era uno di quelli più isolati.
-Oh, ci sei tu... peccato-
Rabbrividì, riconoscendo all'istante la docile voce della loro nuova professoressa, sembrava... soffice, sempre se una tonalità poteva definirsi tale.
Si volse di scatto, con espressione glaciale –Sì, sto ripetendo-
La mora alzò le sopracciglia, incuriosita e le sorrise, raggiungendola –Davvero? E cosa?-
Tanya aveva sperato fino all'ultimo di non attirare la sua attenzione, ma quando la vide persino sfiorare il suo libro, uno scatto muscolare colmo di nervosismo l'abbrancò perfidamente, a malapena riuscì a scandire –Astronomia-
-Ohh... non ho mai studiato una materia di questo tipo... non ci importa nulla delle stelle, a noi Demoni- e ridacchiò, carinissima in effetti. Era bella da far vergogna...
-A noi purtroppo importa e devo ancora fare alcune cose prima di cenare e tornare in camera, quindi...-
Jessica annuì appena, continuando ad osservare appena i libri –Oh ma... hai bisogno di una mano? Non sembra così impegnativo...-
-So bene a chi chiedere quando ho bisogno di una mano- sottolineò Tanya, iniziando a lanciare la sua inevitabile frecciatina.
Jessica, lì, finalmente spostò gli occhioni azzurri su di lei, sorridendole ironica –Oh, non lo metto in dubbio... ma, visto che dopo cena aiuto Tom, adesso potrei aiutare te.-
Per Tanya fu come se le avessero gettato addosso un secchio pieno di bava di vermicoli... ghiacciata.
-Dopo cena?- domandò, per esserne certa e Jessica annuì vistosamente, sorridendole appena e Tanya rimase in silenzio abbastanza poco da impedirle di proferire alito, ancora una volta –Molto bene. In ogni caso, io preferisco studiare da sola. Ti ringrazio molto della tua disponibilità, Jessica, ciao- scandì, lapidaria. Lanciando persino un'occhiata eloquente all'unica uscita da quel piccolo antro delimitato da due lunghe librerie.
Jessica fece spallucce e annuì –Va bene, tesoro. Allora ci vediamo a lezione...-
-Senz'altro- scattò la rossa, gelidamente stavolta e la Demone decise di lasciarla sola.
Improvvisamente le era passata tutta la voglia di cenare e di vedere i compagni che, verso le otto, la raggiunsero nel suo angolino.
-Allora, li vuoi lasciare questi libri??- domandò preoccupata Evil, mentre Riven si occupava di massaggiarle le spalle.
Tanya replicò rapida –No, non ho fame adesso... avete visto Malfoy?-
Domandò e i ragazzi capirono che c'è l'aveva con il fidanzato, se non l'aveva chiamato con il suo nome.
-No, non è passato in biblioteca stasera...-
Tanya annuì e fece, verso Evil –Senti, siccome Mary mi ha chiesto di farle compagnia stanotte e io non ho più voglia di studiare, penso che starò con lei. Se vedete Tom, a cena, glielo dite?-
Andrew assunse un'aria irritata e annoiata –Spero non sia un dispetto, questa è la Regina che hai intenzione d'essere?-
Alla domanda aggressiva del compagno, si volse verso di lui, con espressione non più gentile e amichevole –Quello che sono è quel che giusto io sia. Fine della storia, Andrew. Visto che lui si organizza la serata per i fatti suoi, senza nemmeno avvertirmi, lo farò pure io. Così vediamo se lo diverte la cosa.-
Il moro scosse il capo –Non otterrai nulla con queste bambinate e lo sai. Voi donne fate sempre gli stessi errori...- e si levò in piedi, ricevendo l'occhiataccia della fidanzata e raggiungendola, per poi tirarle persino una ciocca di capelli –Tu ancora sei una mocciosetta... rilassati-
-Fatti un giro nella Foresta, tesoro- lo allontanò lei, con un gesto della mano.
Quello sorrise compiaciuto e ridacchiò perfidamente, scendendo al suo collo –Come sei permalosa... andiamo a mangiare, che abbiamo un sacco di cose da fare dopo.-
-Ne dubito, carissimo- continuò lei e Tanya intervenne, stavolta –Forza, andate... è tardi-
Riven guardò la coppia e li intimò –Ragazzi, iniziate ad andare...-
La coppia lanciò un'occhiata al biondino e quello annuì, riuscendo a rimanere solo con la sua Regina. L'affiancò sulla sedia alla sua destra e la sentì domandare, mentre si riguardava gli appunti –Cosa c'è, Riven?-
Il ragazzo le afferrò una mano mentre con l'altra chiudeva tutti i quaderni e i libri, vedendola presto sbuffare e roteare gli occhi –Ehi... Ta'...-
La trascinò sulle sua ginocchia, senza troppa difficoltà in effetti e lei si liberò subito del rospo –Lo so che non dovrei fare così, però lui, cavolo... non gli importa nulla che ci sto male per questa cosa. Mi dà fastidio, che cavolo!- e batté un piede per terra, con irritazione e Riven cercò i suoi occhi, ma lei evitò di incrociarli per non crollare emotivamente. Riven riusciva sempre ad ammorbidirla.
-E glielo hai detto esplicitamente? Dubito che Tom farebbe una cosa che ti fa stare così male...-
-Lo farebbe, perché è giusto così ed è ingiusto che io glielo neghi e che non mi fidi di lui. Lo so che ha ragione, però...- e si morse un labbro, offesa –Però poteva almeno avvertirmi! Mi ha palesemente provocata!-
-Vuole vedere la tua reazione, Tanya... e rispondendogli con la stessa moneta, penso dedurrà che sei rimasta la ragazza infantile di mesi fa'.-
La rossa strinse le labbra e mormorò, scocciata –Non sarei andata da Mary, volevo restare qui a studiare, visto che ho combinato poco e niente... sono troppo distratta-
Riven le sorrise dolente e appoggiò la fronte alla sua spalla, scuotendo il capo, quasi incredulo –E credi che Tom non verrà a cercarti quando saprà delle tue intenzioni?!- le chiese, rialzando il viso.
-No e se dovesse farlo, perderà un sacco di tempo ad andare ad Hogwarts, cercarmi e tornare a mani vuote, inoltre sarà così arrabbiato da non aver nemmeno voglia di studiare con Jessica, per cui se ne tornerà a letto... e vedrà che ero esattamente dove dovevo essere: in camera nostra-
Stabilì, decisa e convinta.
Riven assunse un'aria quasi sorpresa e la rossa proseguì, stavolta guardandolo –È finito il tempo delle prove e dei giudici. La Promessa è finita, Riven. Non voglio che si permetta mai più di comportarsi in quella maniera solo per verificare la mia reazione. Non avrà più questa scusa, mi sono stancata. Ora, qualunque cosa farà, la prenderò come tale. Se ha ancora bisogno di mettermi alla prova, probabilmente, non è così certo della sua scelta. Quindi, che si faccia due domande-
Il biondo rabbrividì, sentendola parlare in quel modo... Tom aveva detto le medesime parole poche ore prima.
-Perché semplicemente non vai da lui a parlargliene? Evitereste di litigare. Davvero, Ta'.-
-No. Così ho deciso.- stabilì autoritaria, stavolta e tornò nella propria sedia –Mi raccomando, tieni la bocca chiusa-
L'amico roteò gli occhi e annuì –Come vuole, mia Regina- e, detto questo, se ne andò con aria triste.
Tanya, invece, quando la biblioteca fu libera, si posizionò al centro della sala e agitò la bacchetta, scandendo –Levicorpus-
Numerose librerie si spostarono, andando a posizionarsi in modo tale da costituire intorno alla ragazza, spostatasi nel frattempo in un angolo dell'enorme sala, una celletta, dove nessuno l'avrebbe trovata. Insonorizzò l'area e si sedette –Okay, Tanya. Fuori il superfluo... ora devi fare questo, basta- e piantò le mani sul tavolo, con decisione, iniziando a ripetere.
Draco, quando aprì gli occhi quella mattina, fu per il profumo di caffè caldo che si stava diffondendo per tutta la tenda, suscitando mugolii di compiacimento in Harry Potter, in fondo a quella sorta di androne centrale. Percepiva un gran caldo, dato probabilmente dal camino che emanava le sue lingue di fuoco verso il piede di porco che Weasley stava utilizzando come attizzatoio.
-Ah, questo sì che si chiama risveglio, grazie Herm...- fece affettuoso Harry, scendendo giù dal letto e muovendosi verso la ragazza, in pigiama e seduta al tavolo –Buongiorno, Harry.- il ragazzo le sorrise e le indicò il medaglione al collo, facendole segno di cederglielo, lo teneva dal giorno prima, ma lei gli fece capire che non era necessario -Posso tenerlo ancora un po', non preoccuparti.-
Draco osservò quella scena con curiosità e decise di unirsi a loro, anche perché stava morendo di caldo. Si infilò dei pantaloncini neri e, a petto nudo, si mosse verso il tavolo, mentre, sbadigliante, si passava una mano fra i capelli, piuttosto disordinati. Gabriel si era preoccupato di far sparire ogni cicatrice dal suo corpo. Dare spiegazioni non era certo di suo interesse, ne aveva offerte loro fin troppe.
Effettivamente, vederlo con quell'aria selvaggia e poco elegante suscitò notevole sorpresa in Hermione ed Harry, al contrario, Ron, vedendo il biondo andare a sedersi capotavola, affianco ad Hermione, lo superò con una spallata e con rapidità prese il suo posto, mettendo sulla sedia davanti alla Grifondoro il suo zaino. In quel modo Draco si sarebbe dovuto sedere davanti ad Harry, un po' isolato dal gruppo.
In realtà la cosa gli importava poco. Se Weasley era soddisfatto così...
Strinse le labbra, vagamente divertito dal fare geloso del rosso e andò a prendersi il suo caffè, decidendo di non dire nulla.
Naturalmente però, Hermione ed Harry guardarono allibiti l'amico che, notando l'occhiataccia di Hermione, arrossì visibilmente e scandì –Mi piace questo posto! E poi voglio le mie cose vicino!-
Hermione non credeva davvero che il ragazzo si sarebbe potuto rivelare così infantile, soprattutto non dopo la conversazione che avevano avuto –Ma che sciocchezze!- e si levò in piedi, sporgendosi in avanti, afferrando rudemente la borsa semivuota del compagno e lanciandola sul divano –Le sedie sono fatte per le persone, Ron! – sottolineò eloquente, mentre in sottofondo si sentì la risata trattenuta di Draco, che annusava il caffè della Granger, decisamente annacquato.
-Fai silenzio, Hermione! Sono affari miei! E tu! Hai molto da ridere, Malfoy?! Tieni la bocca chiusa!- berciò invece Ron, lasciando allibita la ragazza.
Draco, che dava le spalle ai compagni mentre stava sapientemente correggendo il proprio caffè con una pastiglia astringente di sua invenzione, ottima per le pozioni ma utilizzabile anche in campo culinario, scandì –Rilassati, Weasley. Non ti dirò nulla, solo perché so quanto ti brucia che la tua fidanzatina difenda il sottoscritto deprecando te.-
Ron strinse i pugni con rabbia, una volta abbandonata la tazza sul tavolo ed Harry, vedendolo pronto ad attaccare, decise di intervenire –Per favore! Avete litigato stamattina, potete almeno evitare di stuzzicarvi a colazione?-
-Non c'è problema.- dichiarò immediato Draco mentre andava a sedersi davanti a lui, con la sua tazzina di caffè espresso, all'italiana.
-Per me sì, ma sembra proprio che...-
-È meglio se ti schiarisci le idee, Ronald- stabilì lapidaria Hermione, a quel punto. Stanca delle sue inutili prese di posizione.
Il rosso assunse un'aria allibita e cercò gli occhi di lei che però fissava le fiamme davanti al camino che la fronteggiavano, l'oro dei suoi occhi pareva ardere di irritazione e convinzione.
Decise di non dire nulla il Grifone, si alzò in piedi e uscì fuori dalla tenda di corsa, profondamente ferito.
Spazio Autore
Eccomi quiii!! Il nuovo capitolo è giunto! Spero che la presenza maggioritaria della Dramione vi abbia fatto piacere! Alla prossimaaa e un grazie a tutte quelle che la scorsa volta hanno commentato, in particolare: GiovannaMarongiu, pensandotilanotte, Sky_2001, EleEle_04, elitcucciola, FlaviaYes Giuliettapersempre, MRT_01, ValeriaRsso722, book_lovers92, ChiaraChironi, potterhead-hunters, sara_dramione, Altair312, cicapisciniente, Carietta91.
Il prossimo sarà giovedì! Ciaociaooo!
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