Posseduta (Parte III)

Tom invece era al telefono con Dorian, ormai si sentivano spesso per mantenersi aggiornati sulla situazione

-Non mi hai mai chiamato così spesso come in questi ultimi giorni, Malfoy. Cos'è? Fatichi a perdonare gli amichetti?-

-Sciocchezze, sai che loro non sanno né mai sapranno nulla. Tanya non vuole dirmi cos'ha e non so come convincerla a farlo-

-Io saprei benissimo come convincerla, ma voi mortali siete così pudici...-

-Inutile dire che sei scontato, ho bisogno che mi aiuti non che tu mi dia ulteriori noie!-

-Sono il tuo Tutore, non il suo... se ne trova una, avvisami, così magari si riesce a organizzare un'uscita seguita magari da un'entrata a quattro. Sarebbe divertente- e lo sentì ridere in modo malsano, come suo solito. La cosa peggiore era che non stava scherzando.

-Magari fra un milione di anni. Va beh, ho capito che non servi a un cazzo, eviterò di disturbarti nuovamente...-

-Vedo che hai ben inteso, Mal...- gli chiuse il telefono in faccia e batté furibondo un piede a terra "Non mi resta altra scelta..."

Tanya, quando entrò in camera propria e di Evil, si sedette sul letto e si spogliò rapidamente, si privò delle scarpe, della camicia e dei collant, che faticò a togliere per il pizzicore superficiale. Si mosse scalza verso lo specchio e si guardò la ferita visto che... dall'alto, la visuale non era ottima a causa del grosso seno. Sul ventre sembrava bruciata, la pelle era rossa e gonfia ma non usciva sangue, per fortuna. Nelle caviglie, invece, sembrava si fossero strette delle corde la pelle era screpolata e graffiata.

Lamentosa, guardò le ferite, non sapendo proprio cosa fare "Non posso curarmi, non posso..."

∆No! Non puoi! Fatten... fatt... na... agion... Tan...!∆

Qualcosa le portò in confusione la mente e, da davanti allo specchio, sentì il mondo ruotarle intorno, come il pavimento, che parve diventare poco stabile –Che cos...!-

La porta si aprì improvvisamente e Tanya, palesemente confusa, vide Tom sulla porta che si preoccupò di chiudere a chiave. Ma sapeva che era improbabile che Evil entrasse.

-Sei una bugiarda- le disse, mentre la fissava con gli occhi dorati ma dal bordo visibilmente carminio. Anche la pelle sembrava fattasi più scura, come i capelli.

-Tom... che cosa succede?- domandò la ragazza, sentendosi molto confusa, in quel momento, e lo vide avvicinarsi a lei e afferrarle un fianco, mentre si inchinava davanti alla ragazza e le impediva di cadere. Osservò da vicino la bruciatura sul ventre e alzò lo sguardo su di lei che, oltre i grossi seni lo osservava –Non dovresti essere qui...- mormorò, andando presto a coprirsi. Tutto in lei sembrava molto rallentato e caotico –Non sono vestita.-

-Non pensare di avercele solo tu al mondo, cara...- le fece notare lui, ben poco interessato che fosse in reggiseno e abbassò lo sguardo sui suoi piedi, vedendo in che condizioni erano le caviglie sottili. Ne afferrò una, sollevandola e, il fatto di lasciarla su un piede solo, la squilibrò tanto da spingerla ad aggrapparsi alla cosa più vicina che aveva, ovvero la sua testa. Così, appunto lo afferrò, mentre cadeva all'indietro e si diede una spinta col bacino, ovviamente tutto in maniera straordinariamente ingenua, e il biondo si vide sbattere la faccia propriamente contro di lei, sostanzialmente sulla sua intimità, celata dalla gonna e l'intimo.

Lei si lasciò sfuggire un singhiozzo da quanto era scioccata –Oddio...- e cercò immediatamente di staccarsi ma lui fu molto più rapido e le strinse più forte il fianco mentre scendeva aggressivo a morderle l'interno coscia, così vicino alla sua bocca in quel momento –Perché non me l'hai detto?! Stronza- si lamentò, mentre teneva ancora sollevata la gamba della compagna stringendole il polpaccio nudo e lei si morse un labbro –Ti prego, va' via... lei...-

-LEI!?- domandò furente il ragazzo, sollevandosi immediato e afferrandola per i fianchi –Parla o giuro che ti darò il Veritaserum e lo farò io, stavolta! Così sì che arriveremo a un "perché" in tutta questa questione!-

Lei sgranò gli occhi "Non ho scelta, non ho più una scelta"

Ma la Fata non sembrava essere presente in quel momento, non le stava dicendo un bel niente, non l'aveva neppure avvisata che Tom era nelle vicinanze.

-Allora?!-

Berciò quello, stringendole le spalle fra le mani e scuotendola appena mentre la fronteggiava, lei era sbalordita "Fata?! Principessa?! Ci siete?! Cos'è successo?!"

Domandò, piuttosto sorpresa in effetti e Tom la sgridò sonoramente –Tanya!- e la rossa alzò improvvisamente gli occhi azzurri su di lui e presero a lacrimare –Sei riuscito ad allontanarla... come hai fatto?- domandò, mentre due grosse lacrime sgorgavano dai suoi occhi e lui la osservò sconcertato –Che significa? È tornata? Perché non me l'hai...-

-Mi sta ricattando!- fece lei improvvisamente, portandosi una mano agli occhi e lui schiuse la bocca, sorpreso –Lei... cosa?- domandò allibito e la ragazza annuì –Volevo dirtelo ma lei non fa altro che ferirmi ed è chiaro che le tue pozioni non le posso prendere! Quindi non posso guarire se non facendole da sola, ma lei non vuole che io le prenda! Mi sta ferendo! Di proposito!-

-Perché!? Perché lo fa!?- domandò lui, sconcertato e lei sgranò gli occhi, arrossendo visibilmente e abbassò lo sguardo, intimidita. Si portò una mano fra i capelli e gli diede le spalle. Lui la guardò con attenzione ma iniziava a capire già da solo.

-Dice che una parte di me non ti odia e... vuole privarmi di quella parte, così che possa sconfiggerti. Così che la Promessa non vada in porto-

-È dicendoti questa stronzata, che ti ha convinta a prendere il suo Potere, vero?-

E lì, Tanya si volse indicandolo –Ti ho già detto perché l'ho accettato e sai che voglio vincere, Tom!- asserì furente, stavolta, perdendo tutte le lacrime che aveva appena lasciato scorrere, ma lui la fissava gelidamente –Anche a questo costo?-

Tanya sgranò gli occhi sorpresa e poi si intristì –Non posso nemmeno perdere...- dichiarò quindi, guardandolo e lui alzò le spalle –Non posso aiutarti a scegliere cosa fare, ma... non permetterò che mi faccia perdere l'attenzione che merito- e si avvicinò alla ragazza, che indietreggiò e sbatté il fondoschiena contro la scrivania –Cosa vuoi fare?-

E lì lo vide raggiungerla, quasi accostandosi a lei, ma solo il suo seno venne schiacciato contro la camicia del compagno che la fissava dritto negli occhi –Avrò la tua completa attenzione, costi quel che costi, Potter. Su questo non transigerò- e avvicinò la mano al suo viso, vedendola rabbrividire e spostare lo sguardo altrove, immediatamente –No, non ti permetterò di avere questa scusa per...-

E il compagno scese a baciarle la guancia, per poi afferrare la sedia affianco a loro e tirarla indietro mentre entrambi guardavano la scena.

Tom per cui ci si sedette e poi levò una mano davanti a lui –Questi sono gli ingredienti per una pozione rigenerativa di mia invenzione. La Fata ti sta indebolendo, ma non può di certo farti dissanguare o darti un malore maggiore di quello che tu potresti sopportare davanti a tutti, per questo, questa pozione per i dolori e le ferite di bassa entità ma croniche, sarà perfetta per te. Ogni qualvolta lei ti ferirà, questa agirà su di te. Te la metterò nella spremuta ogni mattina, così che lei non lo sappia. La pozione va presa regolarmente.-

Tanya lo osservò con sorpresa e lo vide battersi sulle cosce –Ovviamente sarà fatta nel miglior modo possibile, per cui la farò io, usando però le tue mani.- chiarì, eloquente e lei capì che si sarebbe dovuta sedere sopra di lui –Sarà una buona occasione per capire come si fa, davvero, una pozione. Potter- sottolineò lui, arrogante come suo solito.

Lei lo fissava e presto sentì degli strani brividi percorrerla, spostò di scatto lo sguardo e il compagno la osservò –Purtroppo, nemmeno io resisto per molto in questa forma di intervallo fra me e il Demone, per cui, dovremo continuare ad allontanarla alla nostra maniera-

E lui non aspettò oltre, le afferrò una mano e la fece sedere sopra di lui –No, aspetta...!- appoggiandosi alla sua schiena e inserendo il capo nell'incavo del suo collo. Poi scese sulla sua spalla e prese a baciarla, mentre le afferrava le mani sopra la scrivania –Che stai facendo, diavolo...!- fece lei, lamentosa e lui le sussurrò all'orecchio, mordendolo –Dovrai, temo, lasciarmi fare. Se siamo in questa condizione è solo colpa tua. Non mi hai ascoltato, hai fatto di testa tua, hai accettato l'aiuto di chi non dovevi... di nuovo-  le morse la guancia –...E adesso la paghi- e la morse più forte, vedendola stavolta voltarsi arrabbiata ma lui saltò alle sue labbra, annegando nel suo palato e ammutolendo completamente la Fata. Immerse una mano fra i suoi capelli, mentre con l'altra andò al suo ventre, provando a curarla.

[Devi desiderare che ti curi, Tanya. Se ti mantieni così scostante, fai solo il suo gioco...]

Le disse mentalmente, mentre la sentiva mugolare scocciata [Sei un approfittatore! Ti detesto!]

[Spera che la mia mano non vada a visitare i monti anzi che la valle] le disse quindi, facendo riferimento prima ai suoi seni e poi al ventre che stava cercando di curare.

A quelle parole, parve finalmente convincerla, la sentì adagiarsi completamente al suo torace, portandolo ad appoggiarsi meglio anche lui, sulla sedia. La mano della ragazza raggiunse il suo viso e lo accarezzò, per poi immergersi fra i suoi capelli.

[Pensavo avremmo fatto una pozione]

[Non voglio distrazioni mentre sto lavorando. La terremo fuori dai piedi per un po', così potremo fare la pozione liberamente. Ne approfitterò ovviamente per curarti e vedere se, quando sei alla buona, funziona]

Quel bacio divenne piuttosto intenso e approfondito, si succhiavano vicendevolmente le labbra o la lingua non capendo esattamente quando si sarebbero dovuti fermare. In realtà, iniziava a importare poco a entrambi.

In quel momento la ferita sul ventre di Tanya iniziò a rimarginarsi e lei glielo fece notare [Sta funzionando!]

[Come ben supposto] replicò lui piatto [Non distrarti!] la sgridò poi, avvertendo l'effetto placarsi per poi riaccendersi.

Sentiva distintamente la propria magia venir risucchiata dal ventre della compagna e se, o non lo accettava o l'incantesimo non funzionava, quella sensazione era assente.

Il bacio del biondo si spostò presto al lato della bocca della ragazza e le sussurrò –Continua a baciarmi tu e solleva una gamba, devo prendere la caviglia-

Lei, non particolarmente comoda, si sentì un po' sottomessa in quella situazione e infatti fece, tra un bacio e l'altro –Possiamo andare anche altrove, non per forza devo stare messa così- quando sollevò la gamba, ovviamente la gonnellina risalì e una mano di lei corse ad abbassarla.

Il Malfoy tornò a baciarla e poi le morse le labbra, scandendo –Non distrarti, ho detto... ci stiamo mettendo una marea di tempo solo per colpa tua!-

La ragazza sbuffò scocciata e tornò a baciarlo sulla guancia ma lui decise di mollarle il piede e spostò il capo –Basta, facciamo la pozione- scandì però, improvvisamente, allontanando il capo di lei e mettendosi meglio –Mani sul tavolo e prendi la lama-

Lei era allibita –No, dai, okay lo faccio qui, è solo che sono scomoda! C'è un dannatissimo letto!- e lui si volse a guardarla, deciso –Vuoi il letto? Sei sicura che lo preferiresti?-

La ragazza storse la bocca davanti alle sue parole e spintonò indietro la schiena, guardando il compagno più seria.

Lui la guardò a sua volta e si lasciò riadagiare sulla sedia mentre la vedeva tirare su una gamba.

-...E smettila di importi.- fece lei severa, stavolta, vedendolo storcere la bocca, scontento.

Lei smise di guardarlo e si avvicinò al suo collo, baciandolo mentre gli slacciava la camicia. Lui, impassibile, osservò con attenzione la caviglia e vi passò sopra le dita vedendo come si rimarginava rapidamente.

Sentendola leccargli la clavicola per tutta la sua lunghezza, ebbe una strana sensazione, come se lo stesse... provocando. Anche perché sembrava averci trovato un certo compiacimento.

-L'altra- scandì duramente, sentendola morderlo appena e strinse le labbra divertito. Lo stava palesemente provocando, evocando in lui adorabili doppi sensi.

Al che, quando le prese l'altra caviglia non poté che sussurrarle all'orecchio –Mh... vai così bambina- e immerse una mano fra i suoi capelli sentendola pizzicargli un pettorale in risposta e risalire al suo collo, mentre lui affondava in quello di lei, stanziandovi un singolo bacio -Abbiamo finito- fece e la vide staccarsi dal suo collo, lasciandosi sfuggire un sospiro di sollievo –Finalmente!- e lui la osservò, scendendo a guardare le sue labbra rosse e gonfie in quel momento, aveva una mano immersa nei suoi capelli –La Principessa è nei dintorni?-

E lei scosse il capo, vedendolo annuire e tornare a guardare la scrivania, cosa che la intimò a tornare in sé, velocemente.

Per l'ennesima volta le era parso di non essere poi così tanto lucida. Non che si fosse sentita obbligata ma, in genere, erano sporadici e fugaci i momenti in cui... lo desiderava. E lui l'aveva appena costretta a prolungarli.

Certo, aveva sottolineato che doveva desiderare di essere curata ma non c'era stato nemmeno un istante in cui non lo desiderasse fisicamente, per cui l'aveva fatto apposta, per... obbligarla a sentire quella sensazione.

Si mise dritta e, dopo un sospiro, si lasciò guidare dalle sue mani mentre tagliava i petali di un fiore che non conosceva.

Sentiva il respiro del compagno sul collo, le sue labbra che sfioravano l'orecchio, quando le parlava –Prendi la Chiaralga e spremila bene, così...- e schiacciò la gonfia alga filiforme dal colore verde sbiadito, su un foglio di carta, per mostrarle come fare. Con le altre foglie, invece, sfruttò le sue mani, lasciando scivolare il gel ricavato dentro un contenitore. Faceva tutto con una precisione molto... fastidiosa. Ogni volta la obbligava a pulirsi le mani e le diceva di tener lontano le cose quando lavorava perché poteva inquinarle col respiro. –Non si dovrebbe nemmeno parlare quando si fa una Pozione, anzi... bisognerebbe mantenersi in un ambiente asettico- le sussurrava lui, continuamente e lo sapeva che le stava facendo venire i brividi. Non tanto perché era lui ma perché la cosa in sé le suscitava quella reazione.

Ad un certo punto, mentre stava tagliando l'ultimo ingrediente, la vide fare per allontanare la mano di lui, che le stava sopra, per andare al viso ma il biondo le afferrò prontamente il polso [Che stai facendo!?] le urlò in testa e la ragazza arrossì e si volse a guardarlo [Mi prude il naso! Non ce la faccio più!] gli disse disperata, cosa che lo fece ridere e dovette voltarsi indietro per non farlo sugli ingredienti.

Così tornò a guardarla e, con la propria mano, andò a grattarle la radice del naso, vedendola sollevare il viso e capì di dover scendere alla punta [Scendi!!] Gli ordinò poi lei, lamentosa e lui capì che le prudeva proprio fra le narici. Quando si adoperò, la sentì lasciarsi sfuggire un sospiro di compiacimento, mentre lui stringeva le labbra divertito [È assurdo che sia arrivato a fare una cosa del genere]

E lì la vide trattenere le risate ma fece severo [Non ridere che mi impiastri tutto di germi]

A quelle parole la vide mordersi un labbro e trattenersi visibilmente mentre lui scuoteva il capo dolente. Le riprese la mano e tornò a tagliare l'ultima radice.

-Ora è tutto pronto- fece quindi, vedendola tornare alla sua postazione.

-Prendi il fornetto e inizia a mescolare le radici, insieme a cento millilitri di succo di Guava.-

Lei obbedì, riuscendo a fare senza le sue mani, che scesero alle sue braccia, pronte a fermarla nell'eventualità.

-Brava, appena bolle metti l'alga... ha una temperatura di ebollizione bassa, quindi sta' attenta.-

Le disse, vedendola fare molta attenzione e annuì –Bene, ora le foglie di Cerviasa e la polvere che abbiamo schiacciato prima, mescola in senso antiorario due volte e tre in senso orario- continuò, mentre l'accompagnava in ogni mossa. Lei, sostanzialmente, seguiva la sua mano.

-Voglio che ti ricordi bene come la stiamo facendo, non è che ogni volta devo fare il marionettista-

E lì la vide voltarsi per domandargli ma lui le morse la guancia –Stai attenta a quello che stai facendo-

[Cos'è un marionettista? E poi come la faccio se c'è la Fata che mi sta dietro!?]

[Mentre la fai io mi occuperò di tenerla lontana, in qualche modo] e le baciò il collo, leccandole poi il lobo e mordicchiandolo, ignorando la sua domanda.

[Piantala! Ho capito!]

Lui strinse le labbra divertito e sfiorò il naso sulla sua guancia –Lo spero proprio, trottolina-

Quando la pozione ultimò, il biondo le disse –Ora chiudila. Fra dieci minuti la berrai- ordinò, lasciandole definitivamente le braccia e vedendola fare per alzarsi ma poi si risedette subito, voltandosi e incontrando la faccia perplessa di lui –Cos'è? Ti sei affezionata?-

-E se torna? Non mi permetterà mai di berla!- gli disse preoccupata e lui roteò gli occhi –Dubito verrà a rompere, dopo la limonata che ci siamo fatti- e le sorrise perfidamente, vedendola spostare lo sguardo e annuire, più convinta –Okay...- e si alzò in piedi, andando a cercare la propria camicia e infilandosela rapida mentre lui andava a sdraiarsi sul suo letto, con le braccia dietro il capo.

Tanya si sedette su quello di Evil e guardò pensosa il compagno –Pensi che funzionerà? Sii sincero...-

Il biondo spostò lo sguardo dorato su di lei e la osservò –Per poco... poi si accorgerà che la pozione è inserita in ciò che stai bevendo e... probabilmente ti dirà di bere ciò che dice lei e a cui ovviamente io non potrò aggiungere la pozione-

Tanya assunse un'aria sconfitta e mormorò –Allora si arrabbierà ancora di più perché abbiamo cercato di incastrarla! E poi lei... mi legge nel pensiero! Oddio come ho potuto credere...!-

-Non ti legge nel pensiero. Sei tu che pensi troppo rumorosamente. La vostra è una telepatia simile alla nostra, solo che è interna, non esterna. Dovrai imparare ad eluderla perché altrimenti...-

-Ma che significa!? Capisco la metà di quello che dici! Come pretendi che io sia in grado di eluderla?!- si lamentò lei, scocciata e scosse il capo, scendendo dal letto e sentendolo sbuffare –Se non penserai apertamente "Oh, quella deve essere la pozione che mi ha fatto Tom!" non lo saprà! Non è così difficile!-

E lei strinse le labbra scontenta, incrociando le braccia sul petto e scuotendo il capo –Per te è tutto facile Tom, ma io non sono come te!-

-Lo sei molto più di chiunque altro in questa scuola, attualmente- e la indicò, vedendola arrossire di rimando a quelle parole –Quindi vedi di tenere duro- ultimò, vedendola perdere un momento l'equilibrio, assumendo un'aria confusa –Tom, io non...-  lui roteò gli occhi capendo immediatamente che stava succedendo e allungando una mano verso di lei –È davvero insistente, comunque!- si lamentò, vedendola raggiungerlo e dirgli –Dai alzati... no...- e il biondo la trascinò sul suo torace, afferrandole poi una coscia e accavallandola su di lui –Vieni qui, forza...- 


Spazio Autore

Eccomi quaaa! Capitolo dedicato ai nostri Rulers! Spero vi sia piaciuto di più rispetto all'altra volta XD Ciaoooo!! Nel frattempo ringrazio: pensandotilanotte, McSnugglefacesxx, Anais173, taniaconlai, Tempesta14, iridella14, GiuliaBernasca, MPotterhead12, Sky_2001, francescafardin, Carietta91, Rebbi01, vittorianicassio, tomytommytommya, FlaviaCele, xcrybabiesx, sarettabt, Ecila2000, MRT_01, EssePi29, Corpilegati, cicapisciniente, _MidnightM_, EleEle04.


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