Natale... (Parte II)

A interrompere l'inquisizione però ci pensò Tanya, che, sentendo quei discorsi, iniziava a sentire i conati.

"Perché?! Perché non riesco ad ignorarli come una volta?! Prima riuscivo persino a compiacermi, davanti a loro, di questa distinzione che hanno sempre fatto, oggi però..."

Guardò con talmente tanta intensità la torta che, la melassa, le parve assumere riflessi rosati, cosa che la inorridì "Oh no..."

-Sentite, io non mi sento molto bene, penso che rimarrò a casa.- e si alzò in piedi, vedendo il parentado scattare in sua direzione mentre lei si muoveva verso la porta.

-Ti ho chiesto se stavi bene poco fa e, ora che sai che passeremo il Natale dai Malfoy, la tua risposta è cambiata! Non vorrai dirmi che è un caso!- la provocò il padre, sgridandola stavolta.

Lei, sulla porta, riuscì persino ad inquadrare Hermione, si era spostata in cucina davanti al suo televisore, era affiancata da tutta la famiglia, anche se erano visibili solo Riven e Draco.

Ginny, sentendo la figlia, si era voltata in sua direzione sentendola spiegare –Ho mentito, perché altrimenti mi avresti asfissiata di domande che di certo non mi avrebbero fatta stare meglio- scandì duramente, facendo per salire le scale ma Ginny la fermò, ancora –Non penserai di passare la Vigilia qui!? Da sola!-

Tanya abbassò lo sguardo su di lei e scandì –C'è anche chi lo passa al San Mungo! È un giorno come gli altri per me, non me ne importa niente di passarlo a casa...- asserì, salendo le scale e sentendo la madre alzare la voce –Se non vieni non andremo nemmeno noi!- asserì decisa e Tanya si fermò a quel punto, voltandosi di scatto –Ma perché?! È da anni che non lo passiamo insieme! Non cambierà nulla! Fate finta che sia con Evil, maledizione! O vuoi cercare di farmi sentire in colpa perché mi sento male?! Siete così voi Grifondoro?!- e alzò notevolmente la voce, tanto che in cucina la sentirono bene ed Harry arrossì appena, sentendo una frecciata prenderlo dritto al fianco, cosa che lo fece pensare "Come è possibile che si sia offesa? Non le importa mai niente di quello che diciamo sulla sua casata..."

Ginny, sconcertata sul pianerottolo, vide la figlia sparire e chiudersi in camera propria, dopo aver sbattuto la porta e sospirò pesantemente, andando a sedersi sul divano e vedendo Hermione preoccupata, dall'altro lato –Non vuole venire qui?-

La Weasley alzò leggermente lo sguardo sull'amica e mormorò –Sembra così, anche se può essere che non abbia voluto dire che stava male... quella ragazza spesso è più orgogliosa di noi tutti messi insieme- e scosse il capo, stanca, portandosi una mano al viso –Oh, adesso non so cosa fare!- e sbuffò sonoramente mentre Hermione guardò i figli, notando Tom levarsi in piedi con aria fredda e pensosa, per poi sparire su per le scale.

...

Tanya, chiusa nel bagno interno della propria camera era seduta sul water singhiozzante, davvero stanca di tutto.

Stare così vicina alla sua famiglia, così vicina a Tom e anche tutti quei sogni, stavano debilitando la sua corazza e non voleva che succedesse! Non voleva buttare via tutti quegli anni che aveva sfruttato per crearsela "Era perfetta, non mi importava niente di nessuno, niente dei loro pensieri o delle loro parole... mi bastava non parlarci, vederli solo quando era necessario... e invece, quest'anno, li ho sempre in mezzo alle scatole, tutti quanti, maledizione! È un vero incubo!"

Una volta in piedi si guardò allo specchio, notando una profonda stanchezza e anche un colorito poco salubre.

Abbassò lo sguardo sul lavandino, pensosa, e si lavò i denti, decidendo poi di tornare in camera...

Fece in tempo a spingere la porta socchiusa che, sul suo letto, si mostrò l'ultima persona al mondo che avrebbe mai voluto vedere.

Appena lo vide, si bloccò sull'entrata del bagno, sentendo il respiro mozzarsi e strinse un pugno, sentendolo dolere, data la forza con cui lo stava facendo –Cosa ci fai qui?- mormorò appena, sconcertata.

Lui aveva fra le mani un pupazzetto, un piccolo serpente verde... 

Alzò lo sguardo su di lei, inclinando appena il capo –Perché stai mettendo i tuoi genitori in questa posizione? Era da anni che avrebbero voluto rivedere le famiglie unite, come... succedeva una volta, a quanto dicono-

"A quanto dicono... quindi lui non ricorda"

Quando abbassò lo sguardo azzurro sull'oggetto che il ragazzo aveva in mano, non poté che subire un sussulto.

Lei ricordava molto bene invece, probabilmente troppo.

-Sto male e se sei venuto per farmi sentire in colpa anche tu, puoi anche andartene...- e si mosse verso il suo armadio, raccogliendo la biancheria che si era cambiata in fretta e furia quella mattina, dopo quel dannato incubo.

-Anzi, vattene e basta, non ci fai nulla qui... non capisco davvero che diavolo vuoi!- e sistemò rapida la roba nel cesto delle cose da lavare, che si svuotò immediato. 

-Sono qui per convincerti a smetterla con questo inutile atteggiamento da superdonna mestruata, risulti fastidiosa e poi non hai il diritto di lamentarti per il comportamento consequenziale dei tuoi cari.-

Tanya, sentendolo, si appoggiò al muro e lo osservò con stanchezza.

Sentir dire quelle cose proprio da lui era... era tanto doloroso da essere quasi insopportabile.

"Le accetterei da tutti, da tutti quanti, ma da lui no... non riesco a farcela, maledizione!"

Sentì il tipico calore al setto nasale, seguito dall'ostruzione parziale delle vie aeree mentre tratteneva un singhiozzo [Vattene Tom, non tornerò sui miei passi solo perché sei venuto qui ad insultarmi, cosa che non mi sorprende affatto. Hai visto quanto questa cosa mi... mi tocca ma...]

E spostò lo sguardo altrove. Di cosa lo stava accusando? Di cosa avrebbe mai potuto accusarlo?

"Sono la sua nemica, perché dovrebbe dimostrarmi quello stesso affetto che, un tempo, ci aveva legati così strettamente?"

Lei, perlomeno, si era legata a lui... poi lui, beh...

Il biondo si alzò in piedi e mosse dei passi verso di lei, fronteggiandola e appoggiando il braccio sul muro, poco sopra la sua testa.

Indossava solo il pantalone del pigiama e il calore emanato dal suo corpo, parve accarezzarla anche se era ancora così lontano da lei.

-Non ti devo niente, Potter. Lo sai...-

Sottolineò lui, avvicinando una mano al suo mento e vedendo i suoi occhi luminosi.

La notte del compleanno di James l'aveva trascorsa accanto a lei e, quando si era svegliato, Andrew era già sparito e lui l'aveva seguito, approfittando del fatto che le ragazze fossero ancora addormentate. Probabilmente, nemmeno ricordavano di aver dormito insieme a loro due.

-Lo so e non ti sto chiedendo nulla, oltre che di andartene dalla mia stanza-

Confermò lei, con espressione decisa ma coscientemente impotente. Cacciarlo non sarebbe stato fattibile.

-Non me ne andrò fino a quando non mi dirai che...-

-Non lo farò, Tom- dichiarò lei –Rimani pure qui per tutto il giorno, fai come ti pare...-

Lui la guardò attento e poi sospirò –È da molti anni che non passo il Natale con i miei, Tanya. In realtà non ricordo di averlo mai passato con loro...- dichiarò, guardando la ragazza, che scandì–Sono scelte. Non c'è niente di più importante per te del Potere.- Stabilì duramente, stringendo poi le labbra e i denti mentre lo guardava e lui percepì una forte iniezione di rancore in quelle parole.

"Il tempo non ha cancellato niente, quei sentimenti sono ancora così vividi dentro di te... chissà perché la cosa non mi sorprende affatto"

-È così- confermò lui –Ma quest'anno ho la possibilità di passare questa festa con le persone che amo e, davvero, non vorrei essere costretto ad andarmene, per farti contenta.-

E lì, vide la rossa sgranare gli occhi sorpresa e schiudere le labbra allibita –Non capisco perché non possiamo passare almeno il Natale per i fatti nostri, io con i miei e tu con i tuoi.-

E lui alzò le spalle, rilassato –Perché si vogliono bene, Tanya. Perché questo sarà un giorno di condivisione e di allegria per tutti e sarebbe davvero crudele, da parte nostra, privare loro e noi stessi di un momento simile, un momento che con difficoltà avranno la possibilità di ripetere. Questo è il nostro ultimo anno, all'ultimare del quale molti di noi prenderanno le loro strade, quindi...-

-...Quindi è una festa d'addio?- domandò lei, sbiancata appena, vedendo lui sorriderle docile –No, dico che queste occasioni vanno sfruttate al meglio perché non sappiamo cosa ci riserverà il futuro.-

Lei assunse un'aria dubbiosa, capendo che parlare con lui era davvero complicato... lui era immensamente complicato.

Spostò lo sguardo, sentendo la mano del compagno accarezzarle i ricci –Ci ignoreremo, non è necessario che mi stai appiccicata tutta la sera.- e ridacchiò, vedendo l'occhiataccia che gli lanciò lei –Ti confondi Malfoy, non mi chiamo Kim Scimmieton!- e ghignò malevola, vedendolo osservarla divertito –Sì, lo so come ti chiami...-

Lei arrossì appena e sbuffò, spostando altrove il capo. Tom la guardò e si staccò dalla parete, allontanandosi da lei e domandandole –Siamo d'accordo?-

Lei si portò una mano al capo e spostò lo sguardo, alzando le spalle –Fammi passare sia il mal di testa che la nausea, allora-

Sentenziò, con fare autoritario, guardandolo duramente e lui assunse un'aria poco convinta –Non devi fingere di stare male solo per...-

-Okay, ciao.- lo liquidò lei, muovendosi verso il proprio bagno ma lui l'afferrò prima che vi si chiudesse dentro, attirandola a lui e la ragazza tentò di divincolarsi –Chi è che sta appiccicato a chi, adesso!?-

Tom assottigliò lo sguardo duramente e domandò –Perché stavi male?-

-Che ne so, Malfoy!? Sto male e basta! Capita quando fuori ci sono meno quindici gradi e nevica!-

-Ce ne sono appena meno tre, non essere catastrofica.- replicò lui alzando gli occhi al soffitto, portandole una mano al capo e una al ventre, anche se nello sfiorarle quest'ultimo ebbe una strana sensazione e infatti abbassò lo sguardo, dando a lei l'impressione che, dall'alto del suo metro e novanta le stesse guardando il seno –Sono un po' troppo abbottonata, a meno che tu non veda oltre i vestiti! Ma fa' pure!- fece furente e lui la ignorò, afferrandole un lembo del pigiama e, con l'altra mano la trattenne a lui, mentre le alzava la maglia.

-Ma che cavolo fai?! Dannato, malato!- domandò furente, cercando di fermarlo e lui la guardò aggressivo –Cos'è questo livido!? Sei caduta?!-

E lei, interdetta dalle sue parole, si guardò a sua volta allo specchio. A causa del seno non aveva visto cosa c'era immediatamente sotto.

Arrossì e prese a tremare, ricordando cosa, quella donna, aveva fatto nel suo sogno.

"Mi ha trapassato con la mano..."

Divenne presto molto pallida e le gambe presero a tremarle visibilmente, tanto che cedettero subito dopo.

Fortuna volle che il Malfoy fosse abbastanza veloce da sostenerla e portarla sul suo letto e sederle affianco, mentre lei guardava un punto qualsiasi sul pavimento "Non è un'allucinazione, lui lo vede..."

-Tanya... che diavolo ti sta prendendo?- domandò a quel punto il biondo, cercando il suo sguardo che però non trovò.

"Devo parlarne con qualcuno... è diventato troppo per me, non... non posso sopportare di..."

-Qualcuno... mi sta perseguitando- mormorò lei, iniziando a singhiozzare tremante, mentre una mano si stringeva intorno alla sua –Chi? Chi è?!- le domandò, forse con eccessiva irritazione in effetti, ma lei non parve farci troppo caso e mormorò, spostando lo sguardo disperato su di lui –Sono io- liberò, sconcertando visibilmente il compagno che schiuse le labbra impietrito –Tu? Di che parli?! Com'è possibile!?-

Tanya schiuse le labbra e mormorò –È da qualche settimana che lo fa, ho paura che c'entri con le Fate, che sia una di loro o una cosa simile! Ogni volta che mi si avvicina è circondata da una nube rosa e io... soffoco- e si portò una mano alla gola, avvertendo la sensazione tipica dello strozzamento e presto la mano di lui la sostituì, notando il rossore alla gola solo in quel momento –Ti parla? O cerca solo di ucciderti?-

Le domandò, cercando di mantenere un'aria calma e la rossa spostò lo sguardo pensosa, riprendendo a tremare –Mi dice che non merito nulla, che da lei non avrò mai nulla... che sono solo una ragazzina sciocca e che devo smetterla di presentarmi sempre da lei...- e poi tornò sul compagno, guardandolo eloquente –Ma io non l'ho mai cercata! Io non voglio avere nulla a che fare con lei!-

-Evidentemente c'è qualcuno che ti sta inducendo ad avere dei contatti con lei, altrimenti non si spiega... non si è presentata? Non le hai chiesto chi è? Cosa vuole?-

E lei annuì visibilmente –Sempre! Ma non mi risponde! Stanotte ha detto che lei è tipo una regolatrice del mondo, ha parlato di elementi e di male, ha detto che lei estirpa il male... mi pare- mormorò, non sapendo perché non ricordava perfettamente il sogno.

Tom parve stringere la mascella e asserì –Sdraiati che ti sistemo, comunque dubito sia una Fata, le Fate sono creature angeliche, le più pure del pianeta e... non hanno niente contro noi semplici maghi- ultimò, spostando però lo sguardo sul suo ventre scoperto e poggiandovi la mano calda.

Lei, pensosa, guardo il soffitto e mormorò –Stanotte è riuscita a toccarmi, mi ha trapassata con la sua mano qui...- e poggiò la propria, su quella di lui che pareva concentrato su quello che stava facendo e lei proseguì –E poi inizio ad avere delle allucinazioni... ma davanti a questo non so più se lo sono o meno.-

Tom chiuse gli occhi e sospirò, facendo ultimare anche la nausea, probabilmente dovuta proprio al colpo infertole da quella strana donna.

La vide sospirare sollevata e mettersi seduta mentre lo guardava con preoccupazione –Spero di... di non essermelo fatta da sola- mormorò mordendosi il labbro inferiore, pensando che sarebbe stato davvero difficile far fronte a una cosa simile.

-L'hai mai sognata mentre eri in camera con me?- le domandò lui, appariva piuttosto serio e lei assunse un'aria pensosa –Penso... di no-

Tom sospirò sonoramente e la vide spostare lo sguardo e il capo, che lui stava accarezzando –Sto meglio...-

-Non avevi mal di testa?- le domandò il biondo e lei alzò le spalle –Ce la fa...- ma venne trascinata sul suo torace, stretta nel suo abbraccio mentre una mano libera di lui si posizionava sulla sua fronte e le sue labbra le baciavano la nuca.

Sgranò gli occhi, vedendo il loro riflesso sullo specchio e strinse le labbra mormorando –Perché sei così incoerente?-

Lui la guardò dal riflesso nello specchio e fece –Non devo esserci altro che io nella tua mente, non permetterò a nient'altro di essere la tua ossessione, Potter. Di questo puoi starne certa.-

Lei sgranò gli occhi e la mano che poggiava sulla sua fronte, scese al suo mento, subito dopo che il mal di testa le fu passato. Venne spinta ad alzare il viso su di lui, che abbassò il suo e la guardò serio –Ogni volta che farai un incubo o un'allucinazione dovrai dirmelo, Tanya; anche se è in atto, anche se non ne sei sicura... è chiaro?-

Le domandò gelidamente, vedendola corrucciare appena lo sguardo e mormorare –Non te l'ho detto perché sapevo mi avresti presa per i fondelli-

-Non mi pare che io lo stia facendo-

-Solo perché l'hai scoperto tu e perché stavolta mi ha lasciato un segno tangibile del suo passaggio, diversamente non te ne saresti accorto come non sei stato capace in questi due mesi- stabilì lei, separandosi dalla sua presa e allontanandogli la mano, alzandosi in piedi –Ora vai, devo pensare a cosa mettermi stasera-

Fece lapidaria e lui le domandò –Avresti voluto che me ne accorgessi prima?-

-Avresti dovuto, visto che sei un tipo così attento e preciso- sottolineò lei ironica, voltandosi e guardandolo con alterigia.

Lui sorrise appena e inclinò il capo, curioso –Quindi... vuoi che anche tu sia perennemente al centro dei miei pensieri?-

-Lo sono, ma questa è solo la prova che non sei infallibile-

Scandì lei sempre con altezzosità, vedendo lui fissarla sempre con fare morbido e bonario –Rimedierò Potter, faccio raramente errori ma... io sistemo sempre ogni cosa, facendo sempre la scelta più giusta-

Tanya lo vide alzarsi in piedi e sorriderle divertito mentre lei scuoteva il capo, molto poco convinta, per poi spostarlo altrove.

-Non sei d'accordo-

-Non mi hai dimostrato un bel niente fino ad ora...-

E Tom, divertito, si lasciò sfuggire una risata –Forse perché ritieni che abbia fatto errori che io non ritengo tali-

E lì la vide spalancare gli occhi azzurri, stringendosi nelle braccia e affondandoci le unghie dolorosamente.

-A più tardi, trottolina- e, poco dopo, sparì nel nulla non vedendo i suoi occhi gonfiarsi presto di lacrime.

"Se non ricorda nulla, com'è possibile che... mi dica queste cose?"

E spostò lo sguardo sul letto, afferrando il pupazzetto verde e stringendolo presto fra le dita, portandolo al viso e cercando di trattenere i singulti.


Spazio Autore

Saaalve belleee!! Scusate se il 15 non ho postato ma non ho proprio potuto, non ero a casa mia e non volevo perdere l'alternanza dei giorni così ho deciso di postare direttamente oggi e di prendermi un giorno di vacanza :P(Il primo U.U) . Cercherò di rispondere il prima possibile a tutti i commenti e spero che il nuovo capitolo vi piaccia!! Ora passo a salutarvi e ringraziarvi: martina234567, tomfelton2, francescafardin, comecartabianca, GaiaBaioniButtafarro, elitcucciola, lusbel5, hippyli, EssePi29, Anais173, GiuliaBernasca, HermioneEvil_Malfoy, HarryPassivello, Slytherin_03, iridella14, JolandaDelMonaco, MPotterhead12, faty_potter02, Rene_217, McSnugglefacesxx, Angel_delle_tenebre, taniaconlai, morganarusso46, _death_eather_, cat-happy, twofing, anirbasoup00, Ecila2000, MRT_01, Corpilegati, streamsurprising, beautiful_nothing28, lullubook, Mezzosangue17, Rebbi01, mar-22, Carietta91, LalyZeta, @WIAItalia.

Siete state davvero tantissime! Grazie davvero per essermi sempre vicine e fedeli! Non pensavo che la mia storia fosse fra le vostre preferite, ce ne sono tantissime qui su wattpad che sicuramente meritano più della mia, però son felice che, fra tante, sia riuscita  a catturare il vostro interesse. Grazie di cuore. A venerdì.

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