La Fusione (Parte III)

Quando Harry e Ginny si fiondarono nell'ufficio del Preside, spalancarono gli occhi, sconcertati.

Ginny volò con le mani alla bocca, sentendo presto il panico invaderla –Oh no, Herm! Herm!- la chiamò, correndo al suo capezzale e sedendosi al suo fianco, rimanendo sorpresa nel vederla così... stranamente giovane.

-Sono vivi entrambi, sembrano riposare.- disse subito Silente, alzando lo sguardo su Harry che, leggermente sollevato, osservò con più attenzione i due –Cosa è successo?-

Silente assunse un'aria dolente e replicò –Vi racconterò più tardi di questo. Ora ho bisogno che mi diciate, se potete, quanti anni pensate abbiano e se... il loro vestiario vi ricorda qualcosa-

Ginny guardò sorpresa il professore, mentre tremante accarezzava il viso della migliore amica –Io... io non saprei... sono adolescenti, probabilmente hanno diciotto, diciannov....-

-Hanno diciassette anni. Hermione è vestita molto pesante, come anche Draco. Penso sia il periodo in cui lui... ci ha raggiunti, quando abbiamo deciso di non tornare a scuola il settimo anno e di dare la caccia agli Horcrux- fece immediato Harry, sorprendendo Ginny che si volse, chiedendogli –Come fai a dirlo?-

L'uomo fece spallucce e replicò –Hermione metteva sopra ogni indumento questa felpa, gliel'aveva regalata Ron per il Natale precedente. Non so per quanto tempo mi ha costretto a girare negozi per trovarla... alla fine poi, abbiamo scoperto che il rosa nemmeno le piaceva, ma lei la metteva lo stesso perché... sapeva di farlo felice così.-

Ginny parve ricordarsi in quel momento del fatto, acquistando un po' di lucidità e cercando di calmarsi –Ora che mi ci fai pensare... è vero. Hai ragione. Poi... dopo ha smesso di metterla-

E lanciò un'occhiata a Draco, avvicinando una mano al suo viso, e spostandogli una ciocca bionda, per poi accarezzargli la guancia con le nocche –Spero che... almeno siano insieme-

Silente annuì appena e si levò in piedi –Cercheremo di scoprirlo, ma credo sia proprio così.-

Si mosse verso la propria libreria e tirò fuori la bacchetta, mentre Harry lo seguiva con lo sguardo –Professore, so che Tom sarebbe dovuto partire questa sera e... inizio a pensare che Draco ed Herm siano andati a salutarlo, prima della partenza, anche se fra loro le cose non stavano andando bene, in questo periodo.-

Ginny abbassò il viso tristemente e spostò la mano sul ventre dell'amica, rabbrividendo –Hermione ha avuto un aborto spontaneo, qualche settimana fa e temo che la cosa li abbia... allontanati, anche se stento a crederlo. Draco non è il tipo che si lascia sopraffare dalle avversità, è molto diverso rispetto a quando era un ragazzino-

Harry sospirò e si grattò il capo, con stanchezza –Diciamo che... l'idea che ci eravamo fatti di lui, l'abbiamo poi cambiata proprio in quel periodo.- indicò i due, istintivamente –Cioè, il periodo in cui...-

-Ho capito, Harry- lo anticipò Silente, con espressione eloquente –Le tue parole sono state... stranamente illuminanti. È possibile che i due stiano rivivendo le stesse condizioni di quando avevano quell'età e quei vestiti. Quindi, c'è una buona probabilità che questo incantesimo non sia appartenente alla fazione oscura, ma che sia stato utilizzato per compiere del male... verso qualcun altro- e spostò lo sguardo, immaginando che fosse diretto a Tom.

"Quel ragazzo oggi compirà diciotto anni. Farlo tornare indietro di una ventina d'anni, l'avrebbe ucciso, sicuramente... forse è proprio a questo, che sarebbe dovuto servire. Dubito che i bersagli di quella donna fossero i signori Malfoy"

-Professore!- lo chiamò per la seconda volta Harry e Albus, davanti al suo sguardo smeraldino, capì –Immagino vogliate delle spiegazioni- e li guardò intensamente, notando l'apprensione nei loro occhi, quindi annuì convinto.

Ginny ed Harry dedicarono la loro attenzione al Preside, che dunque prese a raccontare la storia di Tom, a grandi linee, in modo tale che i due potessero comprendere come si era arrivati a quel risultato.


-Non smette di lamentarsi, cosa possiamo fare?-

Domandò Riven ad Evil, mentre Tanya brontolava e mugugnava da una decina di minuti.

-Sicuramente ha un incubo, cerchiamo di tranquillizzarla!- optò Evil. Accarezzava il viso e il braccio della ragazza, stretta a Riven che l'avvolgeva con il braccio forzuto –Magari ha fame o sete...-

Giuliet, sdraiata affianco a lui, scosse il capo e replicò –Le abbiamo dato il Rifocillatore un'ora fa. Non può avere di nuovo fame-

Il fidanzato assunse un'aria preoccupata e Diego consigliò –Forse dovremmo chiamare un'infermiera e i suoi genitori-

Evil sospirò e in quel momento la ragazza parve lamentarsi meno, anche se rimase con espressione corrucciata.

-Sembra si stia calmando. Io, sinceramente, chiamerei comunque qualcuno. Non vorrei che stesse male e non ci fosse nessuno di competente per darle un'occhiata...- propose Andrew e alle sue parole la sentirono lamentarsi di nuovo e borbottare –No... no...-

Evil guardò il fidanzato con ansia e Diego chiese ai compagni –Pensate che possa sentirci?-

E quelli lo guardarono dubbiosi. Evil però andò ad accarezzare di nuovo l'amica –Tesoro, vuoi restare qui con noi? Sei sicura?- la vide tranquillizzarsi, dopo qualche lamento e intuì che Diego poteva anche aver ragione.

Riven le baciò la nuca e le sussurrò –Faremo come vuoi, ma se stai male devi cercare di farcelo capire, tesoro... non vogliamo rischiare che ti succeda qualcosa. Non sapremmo cosa fare...- le disse, vedendola spostare il capo verso di lui e tornare a riposare, sul suo pettorale.

Evil e Riven si guardarono e la mezzodemone suppose –Forse ci sente e capisce davvero, immagino voglia stare con noi, non con degli sconosciuti in infermeria.-

-Magari ha paura che non ci facciano rimanere e di restare sola- optò Giuliet, preoccupata ed Evil annuì, d'accordo –Certo, hai ragione... la terremo qui, finché non saremo costretti a spostarla-

Gli amici annuirono d'accordo e tornarono a ripetere Astronomia.


-Ero destinato ad essere una persona spregevole sin dall'inizio... e non ne sapevo nulla- mormorò Tom, sconcertato, seduto affianco al secchio, mentre la nausea aveva sobbarcato fame e sete, anche se non il mal di testa sempre più intenso.

-Sciocchezze.- tagliò corto Dorian e Tom lo guardò storto –Già, probabilmente, rispetto ai tuoi canoni non potrei mai essere una persona spregevole, ma se arrivassi a scegliere il mio Potere, piuttosto che... proteggere la mia famiglia...!-

-Non hai capito un accidente- lo bloccò però Dorian, mentre ancora leggeva, senza degnarlo di uno sguardo.

-E allora chiariscimi la situazione, Dorian! Perché se volevi terrorizzarmi, ci stai riuscendo! Maledizione!-

Il Reale spostò lo sguardo sul ragazzo, a questo punto –Con la Fusione otterrai la possibilità di avvicinarti allo spirito del Demone. Alla sua freddezza di spirito, al suo elevato grado di concentrazione, in ogni situazione. Cosa di cui sei sprovvisto, attualmente. E inizio a pensare che non sia un caso. Da bambino eri molto peggio, ti distraevi continuamente e scappavi dalle lezioni, pensando che non ti vedessi. Poi sei cresciuto, hai subito la vicinanza dello spirito del Demone sempre più, tanto da riuscire a sottoporre la ragazza che amavi a una prova che per te era fondamentale. Una prova per il suo spirito. È inutile negarlo e far finta che non sia così, ma nemmeno a te piacciono gli smidollati e Tanya lo era eccome, prima della Promessa e sicuramente un po' lo è ancora oggi. Probabilmente hai deviato le tue intenzioni spacciandole per il desiderio di renderla ciò che lei aveva sempre voluto per se stessa ma, in buona parte, in quella del Demone di certo, l'hai fatto perché affianco a te desideravi una donna e non una mocciosetta piagnucolosa. Sei riuscito a fare un compromesso con la tua anima mortale ed eccessivamente sensibile e la volontà del Demone, fin troppo distaccata ma non per questo, incapace di amare. Questo è ciò che vi accomuna e, grazie a questo, io sono assolutamente certo che riuscirai a superare questa ultima fase del processo di Fusione, Tom. Tanya è la vostra ragione di vita, per entrambi visto che, come ti ho raccontato tempo fa, la Fata era e, probabilmente, è tutt'ora, l'amata del Demone.-

Tom ancora però non capiva le sue iniziali parole e cercò di insistere, ma lui continuò a parlare, levandosi in piedi –Non penso sia un caso che fra di voi ci sia questo sentimento, siete trascinati dagli spiriti che ospitate oltre che da voi stessi e se lei non fosse stata una costante nella tua vita, non so se saresti sopravvissuto in questi anni. Inizio addirittura a pensare che il Demone ti accetti, solo perché insieme a te, ha la speranza di recuperare il rapporto che aveva con la Fata, anche se lo nasconde e lei lo odia. Se lo odia, significa che lui deve averle fatto qualcosa...-

-O lei pensa che lui le abbia fatto qualcosa-

E Dorian annuì –E se amandola, l'ha portata a credere una cosa simile, evidentemente l'ha fatto per proteggerla. È a questo che mi riferisco quando ti dico che imparerai ad agire con freddezza, mettendo il Potere davanti all'Amore. Per il bene degli altri, sarai capace di sacrificare te stesso, perché sarai una persona pericolosa, fintanto che i Titani esisteranno e desidereranno portarti via il Potere del Demone. Sceglierai sempre di migliorarti per riuscire a distruggerli, prima di ogni altra cosa, perché solo quando loro spariranno, potrai davvero essere felice, Tom.-

Sottolineò, vedendo il ragazzo sgranare gli occhi dorati, sorpreso –Quindi ritieni che io non l'abbia fatto, fino ad ora?-

E rabbrividì, sentendosi ancora deprecato dal Vampiro –No, non ho detto questo. Per essere un mortale, influenzato così tanto dalla propria anima, hai fatto ciò che hai potuto. Ma non significa che tu non possa essere migliore. Non metterti limiti, Tom... e non ne avrai mai.-

Ultimò, con sguardo serio ed eloquente.

Tom abbassò lo sguardo, pensoso e Dorian sottolineò –Non smetterai mai di amare. Di questo non devi dubitare. Finché si possiede un'anima, non si ha scelta.-

Il biondo sentì quasi del rammarico nelle parole del Reale e lo vide tornare a sedersi, per poi riprendere a leggere. Lui lo imitò e fu tentato di approfondire il discorso, quando nell'alzarsi sentì del dolori articolari incredibili –Porca...!-

Crollò sul pavimento, non riuscendo a muoversi e Dorian fece apparire un divano lungo, dove fece levitare il ragazzo che iniziava a lamentarsi. I crampi allo stomaco erano tornati, la nausea era più intensa e aveva di nuovo sete.

Dorian fece apparire un orologio e vide che erano le dieci –Stiamo iniziando, ragazzo...-

Lo avvisò, vedendolo sdraiato sul divano, tremante –Non... non toccarmi, ti prego... sento dolore ovunque...-

Dorian fece sparire il divano e lo lasciò levitare, in modo tale da tenerlo fuori contatto da ogni cosa. Lo sentì lasciarsi sfuggire un sospiro lamentoso e Dorian gli domandò –Va meglio?-

Il ragazzo annuì e iniziò ad avere i tipici spasmi del vomito. Fortunatamente, il vampiro li riconobbe e lo fece voltare, con il viso rivolto al secchio, dove il ragazzo liberò il suo sangue. Le sue vene si erano fatte improvvisamente nere e Dorian scandì –Immagino inizierà con la conversione ematica, Tom. Dopo oggi, se ti taglierai, uscirà sangue nero, demoniaco. Quindi dovrai farci attenzione o trovare un modo per trasfigurarlo- gli disse, rimettendolo dritto e pulendogli la bocca.

Il ragazzo faceva fatica a parlare, sussultava in maniera continua e aveva preso a sudare freddo. Aveva il viso molto rosso e i capillari intorno agli occhi si stavano spaccando uno dopo l'altro.

-Sento... sento una pressione... dentro... è forte, Dorian-

Il Vampiro respirò profondamente, annuendo –Non eravamo qui per fare una scampagnata. Stringi i denti e sopporta. Non hai scelta. Il Demone si sta fondendo con te e non ti puoi permettere di fallire. È chiaro, moccioso?-

Sottolineò, mentre gli slacciava la cravatta e apriva un po' la camicia.

Il ragazzo non rispose all'ordine dell'uomo e strizzò gli occhi, lasciandosi pervadere da un grido di dolore –Maledizione, Dorian! È terribile!- e urlò più forte, portandosi le mani al torace e stringendoselo –Mi sta scoppiando il petto!- e prese ad ansimare ben presto –Non... non riesco a respirare!!-

-I demoni non hanno bisogno di respirare, né di dormire, Tom... sta violentando il tuo essere, per renderti come dovrebbe essere il corpo che lo ospiterà. Porta pazienza... calmo. Anche se dovessi smettere di respirare, non sverrai...- Tom assunse un'aria sconcertata e si portò le mani al capo, cacciando un secondo grido –Maledizione! È dappertutto, Dorian. Non riesco a sopportarlo!!- gridò disperato, lasciandosi sfuggire nuove lacrime e sentendo un nuovo spasmo. Il Reale, in piedi e affianco a lui, intuì lo stimolo del ragazzo e lo aiutò a vomitare di nuovo, notando che stavolta il sangue era aumentato. Le vene sul collo del giovane si facevano sempre più nere, distribuendosi presto sulle braccia e il torace.

-Potrebbe uccidermi, sento che... potrebbe farlo-

Esalò Tom, mentre iniziava a singhiozzare, solo per poi riprendere a urlare. Dorian lo voltò per pulirlo e fece apparire un asciugamano –Di' meno sciocchezze e lamentati di più, non c'è bisogno che trattieni il dolore, sono ben lungi dall'essere impressionabile da questo punto di vista- gli fece notare, poco propenso a farsi demotivare.

Tom lo osservava con disperazione e dolore. A ogni spasmo gridava, affondando i denti nell'asciugamano, mentre dalle gengive colava il suo sangue mortale. La pelle si stava imbrunendo, mentre gli occhi diventavano carmini. Prese a urlare dall'ira e una potente onda d'urto venne emanata improvvisamente dal suo corpo, scansando di alcuni metri Dorian che, seppur preso alla sprovvista, non crollò a terra e si riavvicinò al ragazzo, innalzando su di sé una difesa, sperando che non cedesse –Coraggio, Tom. Non trattenerlo, non farai altro che prolungare l'agonia. Lascia che ti attraversi, come fai sempre... stavolta, probabilmente, sarà l'ultima.- suppose, anche se non ne era totalmente certo.

Vide i capelli del giovane allungarsi e scurirsi, mentre il suo torace subiva l'ennesimo spasmo. Spostò l'asciugamano e lo lasciò vomitare ancora una volta quantità di sangue rosso intenso sempre più consistenti. Era tutto, fuorché attratto da quel secchio –Hai circa cinque litri di sangue e qui ce ne saranno a mala pena due, Tom. Abbi pazienza... ti svuoterà lentamente della tua mortalità...-

Lo vide, mentre levitava, aggrapparsi al secchio che fluttuava sotto di lui e cacciare un nuovo grido di dolore, quando il piede gli si piegò improvvisamente di lato, rompendosi e disarticolandosi. Dorian immaginò che la fase di fusione fosse appena iniziata. Erano le dieci e un quarto di sera e se procedevano a quei ritmi, ne avrebbero avuto fino alle undici di notte.

Nella caviglia si formò un ematoma, non essendosi spaccata la carne e la pelle, così fece per aiutarlo a lasciar colare via il sangue mortale che lo riempiva quasi completamente ancora, ma una seconda onda d'urto lo allontanò e stavolta fu molto più forte di prima, nonostante la sua barriera.

-AHH!! Dorian!- urlò il ragazzo, vedendo il vampiro tornare al suo fianco subito dopo –Sta' calmo! Ti ho detto di non ostacolare il processo!- lo sgridò, andando a controllargli il piede e vedendo la pelle che si apriva, mentre il muscolo si ingrossava e l'osso si allungava appena.

"Sta cambiando, anche fisicamente..."

Del sangue rosso colò sul pavimento e Dorian lo raccolse tutto nel secchio, verificando quanto il ragazzo ne stava perdendo. In base a quello, probabilmente, avrebbe potuto prevedere quanto mancava all'ultimare del processo.

-Dorian... Dorian... sto... sto davvero esplodendo, sento il mio... corpo che non... non riesce a...-

Il vampiro lo sentì fermarsi per cacciare un secondo urlo di dolore, mentre il secondo piede scattava lateralmente, presto anch'esso disarticolato. Fece sparire le scarpe del ragazzo, notando come la pelle gli si stava spaccando lungo tutto l'arto. Si inchinò e fece sparire anche i pantaloni. La pelle era tesissima, e presto si sarebbe spaccata ovunque.

-Ha iniziato a farsi spazio nel tuo corpo dall'interno, ha reso i tuoi organi più forti, grandi e funzionali. Un demone è provvisto di circa sei litri di sangue, quindi immagino abbia bisogno di un cuore più grande e di conseguenza ogni organo, muscolo e osso subirà un leggero ingrossamento, Tom...- gli tentò di spiegare, sentendolo ansimare dolorante –È terribile, Dorian. Non ce la faccio... io..!.-

-Non voglio sentire queste stronzate, ragazzino! Pensa a quanto cazzo hai sofferto per arrivare fino a qui! Vuoi davvero che vada dalla tua ragazza a dirle che non ce l'hai fatta? Come pensi che la prenderebbe?! E i tuoi genitori? Chi pensi li salverà?! Pensa alla faccia di tuo padre se venisse a scoprire che è stato San Potter a farlo! Mentre suo figlio, dopo tutto quello che ha passato, non ha avuto le palle e la forza per fare un ultimo sforzo! È questo che vuoi!?-

Sentì il ragazzo singhiozzare mentre il dolore di sentire la pelle delle cosce spaccarsi lentamente e lasciar colare nuovo sangue lateralmente, prendeva a farsi sempre più intenso–No! No, maledizione!!- gridò rabbioso e quindi dal suo corpo si diffusero rinnovate onde d'urto, dalle quali Dorian tentò di proteggersi come poté.

I piedi, aumentati di un paio di numeri, parvero sistemarsi e riallacciarsi alle gambe in maniera corretta.

Dorian, dolorante e inginocchiato sul pavimento, aveva assorbito i colpi con una difesa, ma doveva ammettere di non essere particolarmente bravo con quel tipo di magia. Aveva la camicia a brandelli e i pantaloni erano ricchi di strappi. Le ferite superficiali, numerose e profonde, si stavano rimarginando autonomamente. Sperò che le vampate di potere che il ragazzo stava emettendo, non aumentassero di potenza, anche se iniziava a dubitarne.

Si smaterializzò e raccolse tutto il sangue che iniziava a colare anche dalle braccia e il torace del ragazzo –Forza e speriamo che questo rigonfiamento coinvolga proprio tutto il corpo, così la Potter sarà contenta-

Le spalle gli si erano già ingrossate, e la pelle si stava per strappare anche lì, mentre nelle gambe iniziava a rimarginarsi, fortunatamente. Riuscì a sentirlo lasciarsi sfuggire una risata debole e replicare –Ne sarà contenta. Spero, almeno...-

Dorian ebbe il malsano desiderio di accarezzargli i capelli, in quel momento, ma desistette.

-Siamo a tre litri e mezzo, comunque. Hai superato metà del processo, forza...-


Spazio Autore:

Ehilaaa!! Capitolo aggiunto in aeroporto! Spero davvero vi sia piaciuto! Tom sta soffrendo parecchio! Speriamo che almeno gli serva! Passo a salutarvi tutti: GiuliaBernasca, book_lovers92, pensandotilanotte, MRT_01, tommytommytommya, potterhead-hunters, iridella14, Rene_217, cicapisciniente, thewritersoul, ChiaraChironi, Sky_2001, FlaviaYes, Carietta91, beyourselfree, McSnugglefacesxx, AlissaNyx, Giuliettapersempre


Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top