Drammatica Fine (Parte III&IV)
Quando la rossa uscì fuori in balcone, il Demone spostò lo sguardo verso Tom, con attenzione "Lui è sempre stato immensamente determinato a contenere e soprattutto capire il mio Potere, ha sempre ritenuto corretto lasciarmi il mio spazio, per coesistere in pace e armonia, ignorando ciò che io avevo da dirgli. Non sono mai riuscito ad impaurirlo, o a metterlo in guardia. Si è sempre rivelato impenetrabile e lei..." si volse, vedendo la ragazza aggrapparsi alla ringhiera, facendo per salirvi sopra mentre, dietro di lei, la Fata piangeva con disperazione "...Lei mi ha contrastato come ha potuto. Continuano a blaterare di fiducia, d'amore, nemmeno si fossero messi d'accordo; ma non hanno idea di che mostri si contrapporranno loro. La loro vita sarà un calvario e... non ho certamente intenzione di essere schiavo di quei dannati. Dovrò trovare il modo... un altro modo" e mosse appena la mano, spostando il capo di Tom verso la finestra.
E si immerse nel corpo di del ragazzo, portandolo immediatamente a svegliarsi.
La prima cosa che inquadrò fu il balcone, Tanya sulla ringhiera e quindi lei stessa, gettarsi di sotto mentre le urla della Fata venivano udite anche da lui, che però non poté vederla.
La sua reazione fu istantanea. I capelli gli si tinsero di nero in un momento, gli occhi virarono al carminio e l'istante dopo era fuori, in giardino, con la mano diretta davanti a lui, un momento prima che il corpo di Tanya toccasse il terreno -Aresto Momentum!-
Poi tornò in sé e il suo spirito non resse più l'ira dirompente. Un fulmine squarciò l'aria con forza, facendo tremare il terreno quando il tuono lo seguì. Tanya, scioccata davanti allo spettacolo davanti ai suoi occhi, si sentì raddrizzare e posizionare sul terreno.
Era viva.
"Che cosa...?"
Il gelo l'afferrò completamente quando la pioggia prese a scendere su di lei, muta e la nera sagoma di Tom veniva illuminata da un lampo nel cielo. La luna era stata immediatamente oscurata.
Vedeva i suoi capelli scuri, i suoi occhi roventi, schiarirsi entrambi, lentamente.
-Si può sapere che DIAVOLO TI È VENUTO IN MENTE!?!?- domandò lui, con voce via via crescente e ricolma di rabbia.
Lei arrossì, sentendosi improvvisamente una sciocca ma scosse il capo, decidendo di calmarlo, soprattutto perché, con passo lento, le si stava avvicinando e l'aria... si era fatta decisamente pesante. Attorno a lui si era come addensata una nebulosa densa di elettricità.
-Inizia a darti una cal...-
-UNA CALMATA?!!? – berciò lui, furente –Ringrazia che non ti ho ancora presa a calci! Razza di degenerata!- e si portò improvvisamente le mani al viso, per poi immergerle nei capelli, scuotendo il capo –Lo sapevo che avevi qualcosa in mente, oh... me ne ero accorto ma... ma QUESTO! Maledizione, Potter!!- la sgridò, di nuovo furente e lei assottigliò lo sguardo, sempre decisa e impettita –Hai finito!? Posso parlare o no?-
-Sono indeciso, perché davvero mi chiedo quale geniale elucubrazione ti abbia portato a gettarti dal nostro balcone!-
Ultimò lui con perfido sarcasmo, raggiungendola e fronteggiandola. Lei notò solo in quel momento i suoi occhi arrossati e luminosi... ma forse era dovuto alla vaporosa pioggia che scendeva su di loro, anche se era tanto sottile da essere completamente muta. Piacevole, sebbene ci fosse freddo. L'adrenalina però li avrebbe tenuti al caldo.
-Non ho avuto scelta. Non... non potevo fidarmi di nessuno e tutt'ora non...- e si bloccò, incrociando le braccia sul petto e avvertendo i brividi a fior di pelle. Tom però non si sentì minimamente impietosito –...Sto ancora aspettando!-
Le ricordò, vedendola guardarlo con odio –La devi piantare, chiaro!? La devi smettere con questo dannato atteggiamento! Non fai altro che confondermi e se stanotte non ti ho ucciso per colpa di quel dannato Demone è solo... solo...- e scosse il capo, sentendo gli occhi gonfiarsi di lacrime "Se lo dico... tutti questi mesi non saranno valsi a nulla... tutti i miei tormenti, i miei tentativi di sobbarcarlo... tutta la Promessa... io... non posso perdere così, però..."
Lui aveva improvvisamente assunto un'aria seria, mentre la fissava. La rossa invece aveva spostato lo sguardo, stringendo la mascella.
-Ti ha ricattata? Come ha fatto a mettersi in contatto con te?- le domandò, gelidamente, vedendola tornare a guardarlo –Perché con quel dannato rituale mi avete riempita di... di quella specie di argento dei Demoni e...!-
Lì, lo vide sgranare gli occhi e mormorare –Cosa...?- e lei strinse la bocca, furente –Sì, esatto! Avete zittito la Fata ma avete dato voce e soprattutto MANI al Demone!- si lamentò e Tom si portò una mano al capo, inspirando sonoramente, scuotendo il capo –No, non... non può... perché l'ha fatto? Pensavo che... Maledizione...- e si portò entrambe le mani ai capelli, immergendole e tirando indietro la chioma tornata bionda. Un nuovo tuono sconquassò l'aria e Tanya rabbrividì, sperando di non morire fulminata. Sarebbe sicuramente stato molto più doloroso. Continuò a guardarlo e scosse il capo, mormorando –Lui continuava a dirmi che sarebbe riuscito a entrare nella mia mente quando voleva, che avrebbe abusato di me e della Fata, prima mentalmente poi fisicamente, quando poi sarebbe riuscito a prevaricare su di te-
-Stronzate- tagliò corto lui e la rossa assunse un'aria dolente, sentendolo parlare in quel modo –Se gli avessi creduto, ti avrei ucciso, Tom.- e guardò altrove, sentendo lo sguardo di lui addosso, nuovamente.
-Hai preferito suicidarti, piuttosto che SVEGLIARMI come ogni cazzo di persona normale avrebbe fatto!- sottolineò, eloquente e furibondo mentre lei scuoteva il capo –Lui diceva che anche tu eri coinvolto, che mi avevi spinta a fare il rituale per permettergli di approfittare di me così da ottnere il suo potere. La Fata poi... diceva che ne era innamorata, ma che poi si è rivelato essere un'altra persona, che le ha rovinato la vita...- e iniziò a singhiozzare –Diceva che avrebbe spinto tutti i miei cari ad odiarmi e poi... poi li avrebbe...-
-E dopo tutta la fatica che ho fatto per farti aprire a loro, credi che sarei così imbecille da tornare indietro?! AH?!- le domandò furente lui, vedendola singhiozzare e portarsi le mani agli occhi, ma lui le prese i polsi e la sgridò –Guardami!-
Ma lei scosse il capo, replicando –Aveva le tue sembianze, eravate identici e lui poteva toccarmi, avrebbe potuto farmi del male...-
-Ma non l'ha fatto! Per ovvie ragioni! Razza di sciocca!!- la sgridò lui, vedendola ancora singhiozzare con sguardo basso –Ti ho detto, guardami!- le ordinò ancora e lei, colta dai sussulti, alzò gli occhioni azzurri su di lui, vedendolo col volto rigato dalla pioggia... o dalle lacrime? I suoi occhi arrossati suggerivano quest'ultima ipotesi ma la voce dura la prima.
-Stava bluffando, perché non sarebbe mai in grado di toccarti, volente o nolente, Tanya. Ho fatto molte ricerche su di lui e, per quanto abbia tentato di celarsi a me, sono arrivato alla conclusione che... non abbia mai fatto nulla alla Fata-
-Che stai dicendo!? Lei...-
-Lei crede che lui l'abbia fatto. Ma... inizio a pensare che sia stato solo un modo per spingerla ad allontanarla da lui, per proteggerla da qualcosa di peggiore... non so cosa sia, ma so che mi cercherà e che non mi tirerò indietro quando verrà.-
Lei era sconcertata –Ma... lui... se lui ne ha paura come puoi tu...-
-Perché io riesco a gestire il suo Potere. Niente e nessuno è mai riuscito a farlo... nemmeno lui stesso, quando è stato generato. Non ho informazioni chiare perché lui non vuole comunicare con me e la Fata... è impazzita quando ha scoperto cosa le aveva fatto il Demone o crede che lui le abbia fatto, quindi non sarà mai una fonte attendibile.- le chiarì, anche se riuscì solo a confonderla ancora.
La vide abbassare lo sguardo, singhiozzante –Come fai a dire che non vuole farmi niente, come fai ad esserne così sicuro?!-
E Tom sorrise appena, liberandole i polsi e replicò –Per due motivazioni, trottolina- e le afferrò il viso, sentendola presto iniziare a tremare, mentre lo guardava sconcertata –La prima, perché se ho ragione, ama profondamente la Fata e non potrebbe nemmeno pensare di sfiorarti in una maniera che non ti piacerebbe; Non a caso, quando Diamond aveva cercato di farti del male, sentivo distintamente la sua rabbia dentro di me, motivo per il quale, quel giorno l'avrei sicuramente ucciso se non ci fossi stata tu e la consapevolezza che avrei potuto fargli di molto peggio, grazie a Dorian. Secondo... e più importante: sa benissimo che, se lo facesse, troverei il modo di vendicarmi perché, se ti portasse via da me, se ti facesse del male...- e scese sulle sue labbra, sfiorandole il naso col suo –Sarei io stesso a offrirlo in pasto a chiunque lo desideri, anche a costo di vedere l'intero universo soccombere- e vide la ragazza arrossire brutalmente, davanti a quella stupenda dichiarazione. Niente fu mai così disperatamente desiderato come il bacio che si scambiarono subito dopo. Il biondo catturò le sue labbra, stringendola forte al suo petto, mentre lei si sentì presto smaterializzare in camera loro, con facilità.
Quando si separarono, si osservarono con profonda intensità e senza spiegarselo presero improvvisamente a tremare entrambi.
Quel silenzio si stava prolungando come le loro occhiate. Nessuno dei due sapeva cosa dire o se era giusto dire qualcosa.
Si erano detti così tanto.
-Hai vinto...- singhiozzò Tom, non riuscendo però a non sorriderle e lei lasciò correre ulteriori lacrime saltando presto alle sue labbra, venendo accolta dalla bocca di lui che non attese oltre per prenderla in braccio e dirigersi verso il letto, andando ad afferrarle presto le cosce e frapponendosi fra di esse –Non immagini nemmeno da quanto lo desidero Tanya, davvero... io non...- il biondo, quasi con paura, percorse le gambe di lei, trascinando verso l'alto la vestaglia bianca e lei replicò –Mi hai fatto soffrire tanto, ma...- singhiozzò, vedendola tornare a guardarlo, mentre lui ora le accarezzava il ventre nudo, sotto la vestaglia –Amore mio non potevo vederti così, ti ho tenuta d'occhio per tutti questi anni ma... per tantissimo tempo, Dorian, mi ha impedito di avere contatti con te, perché sapeva che mi avresti distratto dallo studio. Ha voluto farlo prima che io... maturassi e... ed è per questo che non sono più tornato, mi ha costretto ad abbandonarti, ad abbandonare tutti, e io non potevo dirti nulla! Non potevo dire niente a nessuno, Tanya...- singhiozzò, appoggiando la fronte sulla sua e fermandosi –Mi dispiace da morire, lasciarti andare è stato terribile anche per me...- singhiozzò, sentendola abbracciarlo di rimando e replicare –Basta, basta...- e lo baciò di nuovo, più volte –Ne... ne parliamo dopo?- domandò, vedendolo annuire subito e lasciarsi sfuggire una risata quasi isterica –Sì, certo...- e tornò a baciarla nell'immediato, desiderando nient'altro che lasciarsi pervadere dal desiderio che aveva cercato di trattenere e calmare, fino a quel momento.
Le sollevò la veste, oltrepassando il seno libero di lei e denudandola, mentre lei gli accarezzava il torace già nudo, percorrendo la fascia muscolare ben delineata e umida di pioggia.
Tornarono a baciarsi anche se lei, imbarazzata, evitava un po' il suo sguardo, cosa che lo spinse a tornare ad abbracciarla e baciarla, mentre iniziava a ritrovare la sua sicurezza e la sua lucidità. Li riportò sul letto, lui sopra di lei e, mentre cercava i suoi occhi, fermando il bacio, si slacciò i pantaloni –Come stai?- le domandò, baciandole la guancia visto che lei aveva spostato di lato il capo, tentando di non incrociare i suoi occhi, pieni di emozione.
-Bene, grazie. Tu?- domandò istintivamente lei, cosa che lo fece ridacchiare. Solo quando aveva sentito il tono della sua voce si era reso conto di quanto fosse realmente in ansia –Hai paura, trottolina? Non devi...- la rassicurò dolce, vedendola deglutire e annuire mentre ammorbidiva un po' lo sguardo e tentava di rilassare la muscolatura –Lo so...-
La sentì mormorare e lui le baciò il mento, intimandola a tornare a guardarlo e la sentì continuare –È solo che è tutto così surreale e io... ahi!- lui, birbante, le aveva appena pizzicato un gluteo, beccandosi l'occhiataccia di lei mentre lui assumeva un'aria ingenua –È tutto vero, stiamo per fare l'amore...- e le sorrise, visibilmente felice, cosa che trascinò anche lei, la quale annuì mentre arrossiva imbarazzata. Lui continuò a fissarla, divertito e lei a quel punto si alterò –La vuoi smettere?!- e lui ridacchiò, tornando a baciarla –Shhh, buona, buona...- e tornò sulle sue labbra, mentre con le mani correva ai suoi fianchi, per cercare l'intimo che indossava e sfilarglielo, mentre la sentiva inspirare con forza e spostare lo sguardo verso l'alto, con nuova ansia.
Decise così di afferrarle il viso e di riportarla su di lui, sentendola mugugnare irritata –Oh, ma insomma...!-
-Ehi...- la chiamò il compagno, fermandola dal ribattere, la sentiva tremare visibilmente, per poi riprendere a singhiozzare –Cavolo Tom, sta diventando davvero una merda!-
E lui si dispiacque di sentirla parlare in quel modo ma non voleva che si sentisse così nel panico, non ce n'era alcuna motivazione –Tra di noi questo non sarà mai una merda, qualunque cosa succeda...- sostenne rilassato, mentre le afferrava il viso e la guardava sicuro –Non voglio che pretendi la perfezione, perché la otterremo comunque, amore mio. Stai tranquilla... lo so a cosa stai pensando e ti assicuro che è un pensiero più stupido di quello che hai avuto quando hai deciso di gettarti dalla finestra- e la vide arrossire e scuotere il capo, guardando altrove –Se mi avessi detto la verità subito, probabilmente saremmo fidanzati da tempo ormai e non...-
-...Non ci ameremmo così tanto, questo è certo- la interruppe lui, guardandola eloquente, riuscendo a farla arrossire ancora, sensibilmente emozionata ed innamorata -Ti amo tanto...- la sentì quindi confessargli e lui le sorrise apertamente, scendendo ancora sulle sue labbra e sussurrarle -Ti amo anche io, trottolina. Da tutta la vita.- e finalmente la sentì afferrargli il volto, spingendolo su di lei e baciarlo lei, con intensità e desiderio.
Il compagno decise quindi di andare a liberarsi dell'intimo mentre con l'altra mano andava ad accarezzare l'inguine di lei che schiuse le gambe e lo lasciò raggiungere la sua intimità. La sua mano era bollente, il tocco deciso ma attento. Andò a stimolare il suo piacere più esterno mentre due dita scivolavano dentro di lei, sancendo il tempo a ritmo del loro bacio.
La sentì subito mugugnare gradita mentre si scambiavano quel dolce contatto orale. Quando le dita iniziarono ad intraprendere un ritmo più cadenzato dovette separarsi dalla sua bocca, per lasciarla respirare più facilmente. Scese sul suo collo, sussurrandole quanto fosse bella, la baciò mentre con la mano libera andava ad afferrarle il seno e stimolarne l'apice, già turgido e bollente. Scivolò su quest'ultimo con le labbra, stuzzicandolo con la lingua e inserendo un terzo dito nella sua umida entrata, sentendolo venir risucchiato e trattenuto.
Quando capì che stava per arrivare al culmine, fu a causa dei forti gemiti che finalmente aveva smesso di trattenere, come anche il suo imbarazzo in effetti. Con la mano era presto corsa alla sua intimità, ricercandolo, trovandolo e stringendolo dolcemente. Cacciò gli occhi al cielo quando la sentì trascinare la punta sulla sua intimità, sfruttandola per stimolare il suo piacere più esterno, sostituendolo.
-Ah, amore mio...- liberò lui, non resistendo alla tentazione di guardarla e tornare sul suo viso. Era evidente che ormai si trovava al limite. Incontrò i suoi splendidi occhi che nel buio della notte splendevano come due zaffiri e raggiunse il suo viso, appoggiando la fronte su di lei e mormorando -Vieni, bambina... voglio guardarti- le sussurrò pianissimo, a un passo dalle sue labbra, coi nasi incrociati e fu assolutamente magnifico perché la sentì liberarsi qualche istante dopo, mentre intensificava la mano che scorreva su di lui e che quindi premeva sul suo clitoride.
Raccolse tutto il suo piacere finale con un bacio, quindi la vide placare gli ansimi lentamente, rumorosamente. Era musica.
Quando la vide riaprire gli occhi le sorrise ampiamente e le baciò il naso mentre la mano fradicia di lei si sfilava e raggiungeva le sue labbra, la leccò gustandola davanti ai suoi occhi ora di nuovo un pelo imbarazzati, mentre lui era tornato a guardarla con aria furba -Direi che siamo decisamente pronti-
-Bene- mormorò lei, riuscendo a divertirlo visto che era riuscita a passare in pochi istanti dalla personalità sporcacciona a quella di santarellina.
Era decisamente pronto da quando l'amata era andata a ricercare il suo piacere, così si limitò ad abbassare semplicemente l'inclinazione del bacino e ad afferrarle una gamba, intimandola a schiudersi meglio per lui.
Con la punta rigida e pulsante si strusciò ancora qualche istante su di lei, riempiendosi del suo umore caldo e denso, poi, dopo essersi scambiato un'occhiata con lei, si immerse nella sua entrata, cacciando presto gli occhi al soffitto, in estasi -Cielo...-
Inutile dire che aveva desiderato e immaginato quel momento da quando aveva avuto i primi istinti sessuali, nella prima adolescenza... anche se Dorian glieli aveva fatti presenti molto prima, in maniera del tutto inappropriata e soprattutto inconcludente visto che a quel tempo, l'argomento giustamente nemmeno lo sfiorava.
-Oh Tom, mio Dio...- la sentì commentare, ad occhi stretti mentre le sue dita stringevano con forza la coperta. Mentre continava la sua discesa lenta in lei, sentendola, dovette abbassare lo sguardo, per un attimo distratto dal suo senso di appagamento -Stai bene... amore mio??- le domandò con fiato corto, vedendola annuire appena e iniziare a tremare -Che bello...-
Lui sorrise istintivamente e immerse la mani fra i suoi capelli, riprendendo a baciarla e finalmente giungendo fino al suo punto più profondo, vedendola schiudere le labbra e rabbrividire -Sei qui...- la sentì dire, senza voce e lui annuì subito baciandole ancora le labbra e sentendosi stringere forte dalla muscolatura interna di lei -Sono qui.- le soffiò lui allo stesso modo, iniziando così ad ancheggiare lentamente in lei. La sentì raccoglierlo, attrarlo e succhiarlo verso quel suo punto di piacere più interno, più distante mentre la lucidità li abbandonava sempre più, ad ogni spinta.
Fu assolutamente magnifico, sicuramente oltre le aspettative della bella Potter che non aveva mai fantasticato davvero su quel momento, visto che lo aveva sempre ritenuto irraggiungibile.
Quando Tom iniziò a percepire che la compagna si era del tutto adattata alle sue dimensioni, decise di prendere più ritmo, in maniera graduale ma via via più forte. La vide spalancare gli occhi non poche volte, mentre lui si manteneva su di lei sui gomiti e la intimava a venirgli incontro con i fianchi -Ah, brava... così, bambina...- la intimò, afferrandole un gluteo e aiutandola nella spinta, sentendola presto iniziare a gemere più forte -Oh mamma...!-
Fu estenuante ma quando finalmente capì che era ormai giunto anche lui al culmine, la sentì dirgli quasi con disperazione -Resta... resta dentro...- il compagno, comprendendo il suo desiderio che era anche il proprio, naturalmente, non riuscì a dirle nulla perché il piacere lo colse in pieno in quel momento, spingendolo a cacciare un grido colmo di soddisfazione.
Finalmente. Ora, era davvero tutto al posto giusto. Niente ci sarebbe stato di più perfetto, nella sua vita, di quel momento.
Era finito accasciato su di lei, ansante, tremante e decisamente madido di sudore, lei non era certo da meno, benché sotto il suo corpo.
Erano immobili, lui ancora dentro di lei, nel tentativo di riprendere fiato. La sentì poco dopo avvicinare le mani al suo capo, stringerlo al suo petto e immergere le mani fra i suoi capelli dorati.
Quando finalmente si ripresero, Tom rialzò il viso e sfiorò il naso con il suo mento, baciandolo e vedendola inclinare il viso a ricercare le sue labbra.
-E' stato tutto così perfetto...- la sentì borbottare, incredula e lui alzò lo sguardo su di lei, con sguardo altezzoso, riuscendo a indispettirla presto -Te l'avevo detto, non mi ascolti mai... ti metti paranoie per le cose sbagliate- la sgridò presto e a quel punto, la vide additarlo -PEr una corretta relazione dobbiamo iniziare subito a mettere le cose in chiaro, Malfoy! PRima di tutto devi levarti quella faccia spocchiosa quando...- ma lui aveva presto assunto un'aria divertita, volando sulle sue labbra e sfilandosi in quel momento dal suo corpo, sentendola rabbrividire appena.
-Farò quello che è giusto faccia. Quando sbaglierò io, potrai sgridarmi anche tu, anche se se sono certo succederà molto di rado- e ridacchiò sornione, vedendola trattenere l'aria divertita mentre tentava di fare l'offesa -Sei proprio un gradasso- e lui continuò a guardarla, andando poi ad accarezzarle il viso -E tu sei stupenda, maledizione...- le confessò, diventando di nuovo serio e scrutandola con attenzione. Riuscì a metterla in imbarazzo, ovviamente, ma proseguì - Voglio renderti felice come nessun altra al mondo. Farò qualsiasi cosa per riuscirci- e lei, del tutto intenerita a rabbonita dalle sue parole e dalla sua evidente sincerità strinse le labbra, persino commossa -Tom...- il compagno le sorrise appena, domandandole poi -Cosa c'è?-
-Grazie... per la Promessa- singhiozzò, vedendolo sorriderle e commuoversi a sua volta, mentre lei proseguiva –Se non fosse stato per te, non credo che avrei mai capito che... che loro non mi odiano, non tutti almeno- e non poté che pensare a Mara, in quel momento mentre lui le accarezzava il volto –Non potevo fare diversamente, amore mio. Volevo che diventassi la donna forte che saresti stata se non ti avessi ferito e se non avessi fatto in modo che ci riuscissi... non me lo sarei mai perdonato.- e la vide sorridergli grata, mentre singhiozzava insieme a lui che tornò a baciarla.
-Sarà bellissimo, amore mio. Dopo la scuola ci sposeremo e riempiremo casa Malfoy di bambini meravigliosi. Dei geniali e spocchiosi Malfoy che verrano adorati e invidiati da tutti- e ridacchiò vittorioso, scendendo a baciale il collo mentre lei roteava gli occhi, annoiata -Non saranno le tue fotocopie. Potrebbero essere semplicemente degli adorabili e bellissimi Serpeverde, che non si faranno mai mettere i piedi in testa da nessuno e che magari si faranno qualche sega mentale, ogni tanto- e fece spallucce, vedendo lui liberare una risata e guardarla poco convinto -Qualche?- e lei lo guardò minaccioso -La possibilità del tuo secondo round si sta spegnendo, Malfoy.- e quello annuì, trattenendo l'aria divertita -Come dice la mia Regina, allora...- e scese di nuovo sulle sue labbra, mentre ancora sembrava fantasticare sulla famiglia che presto avrebbero tirato su e Tanya lo osservò con attenzione, impallidendo appena -Tu... sei sincero, vuoi davvero... iniziare subito?- gli domandò, ora poco più atterrita e lui scese a guardarla, come inorridito dal suo dubbio -Ovvio! Cosa dovrei aspettare?!- e lei lo guardò perplessa -Di... avere un lavoro, tipo?-
E lui fece spallucce -Certo, Faremo il MAGO ed entreremo in accademia per fare gli auror-
-Io non farò l'Auror.- stabilì lei, duramente e Tom sbatté gli occhi, con sorpresa -Ah... e cosa vuoi fare?- incredibile, la conosceva da una vita, ma non aveva mai pensato di farle quella domanda.
La vide spostare lo sguardo verso il soffitto pieno di stelle bluastre e fare spallucce -Farò l'alchimista. Voglio andare a lavorare in azienda, da tuo padre.-
Draco era l'amministratore di una delle fabbriche di pozioni più produttive di tutta l'inghilterra.
-Ah, davvero? Quindi non vuoi continuare gli studi, immagino-
-Immagini bene- sostenne lei, tornando a guardarlo, con fare di sfida stavolta.
Tom storse la bocca e le batté le dita sulla fronte -Sei intelligente però, dovresti sfruttare questo tuo lato- e la vide fare spallucce -Non ho più voglia di studiare, per ora. Se lavorando volessi desiderare di salire di grado, allora entrerò in qualche Specializzazione, anche se sicuramente imparerò comunque tanto lavorando sin da subito. Ho bisogno di sentirmi indipendente e andare in una casa mia.- sostenne con tranquillità e lui annuì appena -Questo lo capisco, anche se con i tuoi genitori le cose vanno meglio, no?- e lei annuì appena -Al contrario, con Mara... - e sospirò di nuovo, profondamente, un po' provata sentedolo baciarle la fronte e dirle -L'importante è che tu sia felice. Potrei anche accettare che tu voglia vivere delle ricchezze dei Malfoy, a patto che tu metta al mondo tutti i figli che vorrò- e la rossa rabbrividì -Lavorerò fino allo sfinimento- e il biondo ridacchiò, pizzicandole un gluteo un po' offeso -Non mi piace come stiamo affrontando questo argomento, signorina! Sappilo!-
E quella ridacchiò, facendogli la linguaccia -L'utero e mio e decido io quando affittarlo a qualcuno! Quindi rilassati! Voglio fare una luna di miele lunghissimaaa!- e quello ridacchiò, annuendo -Questo si può fare- e scese di nuovo sulle sue labbra, sentendola abbracciarlo e decidendo di invertire le posizioni, facendola salire sul suo petto.
-Ci stiamo rammollendo?- gli domandò lei a quel punto, sentendolo ridere –Anche se fosse, mi importerebbe molto poco...- sostenne deciso mentre la ragazza lo abbracciava e lo sentiva con le mani intrufolarsi fra i suoi glutei, scivolando curioso alla sua intimità e iniziando a stuzzicarla. Lei schiuse le gambe, alzando bene il bacino mentre col pube si strusciava sulla sua intimità, presto risvegliata. Capirono presto che la conversazione era ultimata e che era sicuramente ora del secondo round.
Dormirono poco quella notte, in effetti e, la mattina seguente, quando Tom riaprì gli occhi si sentì vagamente indolenzito, oltre che indefinitamente felice –Ma buongiorno Trottolina, come stai??- domandò, andando a svegliare la sua amata che replicò burbera –Male ed è colpa tua- sostenne convinta, con la testa infilata sotto il cuscino, dal suo lato del letto mentre lui era alle sue spalle –Sì, immagino, non dev'essere facile riprendere il ritmo dopo cin... sei... da quand'era che non... ahi!- gli aveva dato una pedata lei –Fa' silenzio- fece, scocciata e lui, lamentoso, andò a baciarle il collo –Sei così crudele col tuo fidanzato, non dovresti...- e passò una mano davanti a lei, accarezzandole il seno e scendendo alla sua intimità, sussurrandole –Dove ti fa male?-
Lei temporeggiò un momento -Lì... nell'interno coscia e anche le cosce e... e la pancia... e le braccia... mi fa male tutto- mormorò –Non vado a lezione, di' che sto male...- e lui assunse un'aria poco convinta –Come no, pensalo pure per altri dieci minuti, dopo questi, inizierai a prepararti come me-
-Okay, Tom- fece lei poco convincente, per poi lasciarsi sopraffare da un sorriso –Ah sì, lì fa malissimo...- gli disse, sentendo la mano del compagno accarezzarle le cosce e l'inguine mentre la curava –Potevi dirlo che ti stavo facendo male, però... hai i lividi- disse lui, dopo qualche istante e lei decise di andare a guardarlo, notando con irritazione che era fresco come una rosa, diversamente da come si sentiva lei –Non me ne sono resa conto...- mormorò e lui sospirò sonoramente, scendendo alla sua bocca e sussurrandole –Buongiorno, comunque...- e lei sorrise felice, abbracciandolo, anche se le doleva un po' la schiena –Ciao...-
Il Malfoy si piazzò presto sopra di lei e le afferrò i glutei, stringendoli e vedendola mugugnare dolorante, anche se per poco, visto che lui prese immediato a curarla.
-Ma che ora è?- domandò lei e il compagno replicò –È iniziata da poco la colazione, non vorrai che i nostri sudditi si perdano la nostra entrata?- e lei ridacchiò –Già. Ah, te lo dico subito, non abbandonerò il mio posto!- e lui assottigliò lo sguardo –Siederai affianco a me, invece. Sei la mia Regina, dopotutto...- e scese a mordicchiarle le labbra, scontento mentre lei alzò le spalle, poco convinta –Dettagli, ma se vuoi, puoi venire tu dal mio lato- e sorrise compiaciuta mentre lui inspirava ed espirava sonoramente, cercando il giusto accordo –Faremo a settimane alterne-
-Due da me e una da te-
-Alterne, Potter. Fine della transazione.- e le diede anche uno sculaccione –E per giunta, dopo ogni partita, mi farai un massaggio risanatore-
E lei scoppiò a ridere –Lo aspetterai in eterno, Malfoy! AHAHAH!!- e, sentendosi decisamente meglio, sgusciò lateralmente e si levò in piedi, con la federa del cuscino a coprirsi mentre lui assumeva un'aria poco convinta –Cosa speri di nascondermi in quel modo??-
-Non rompere e voltati!- scandì lei, indicandolo e fuggendo in bagno, seguita presto da lui che la inseguì –Quante sciocchezze, Potter!- la ragazza non riuscì a chiudergli la porta, perché lui, con forza la spalancò, sentendola urlare spaventata ma eccitata allo stesso tempo, soprattutto quando lui la riacciuffò e la trascinò fra le sue braccia, afferrando rudemente la federa che li separava e gettandola a terra, prendendola in braccio e avventandosi sulla sua bocca.
Li portò dentro la doccia e chiuse la vetrata alle sue spalle.
...
Uscirono dalla loro camera quando ormai mancava appena un quarto d'ora alla fine della colazione.
E divertiti, ma silenziosi, si mossero verso le scale –Chissà che facce faranno...- borbottò la rossa curiosa, lui le baciò il capo e la guancia –Già, chissà...- e, quando varcarono la soglia, la loro entrata ebbe il potere di ammutolire tutti.
-OH MERDA!- scattò subito Riven, seduto difronte all'entrata e appena levatosi in piedi. Andrew ed Evil si volsero immediati e la mora si alzò anch'essa, urlando ma coprendosi la bocca, lasciando fuoriuscire un acuto gemito mentre faceva dei passetti ansiosi sul posto.
Tanya strinse il fianco di Tom e lui, che teneva il braccio sulle sue spalle le accarezzò il viso, si lasciarono sfuggire entrambi una risata, lei era un po' imbarazzata in realtà e lo fu maggiormente quando Evil corse verso di lei, non riuscendo più a trattenere i piedini e le ginocchia molleggianti.
-È vero?? È finita?- domandò, speranzosa, riferendosi alla Promessa e Tom ridacchiò, guardando la sua Regina –Direi... che è appena iniziata- ed Evil saltò al collo della migliore amica, commuovendosi, cosa che spinse Andrew a battere le mani a quel punto, insieme a Riven che fischiò –Oggi festa nazionale, gente!!-
Anche Diego, che sorrideva apertamente verso il compagno, batteva le mani... sembrava molto sorpreso, quasi scioccato.
Dal tavolo dei grifoni anche James e Cher presero ad acclamarli, come Brad insieme a Crista che invece era commossa nel vedere l'abbraccio fra le due amiche.
Mara era una statua di bronzo, mentre Diamond, affianco a lei, osservava la coppia con apparente freddezza, per poi riprendere per primo a mangiare.
All'abbraccio di Evil, seguì quello di Riven –Finalmente! Anche se speravo me la portassi un po' più ammaccata, mio Re- e strizzò l'occhio al fratello che aprì il suo ghigno –Dubito che se l'avessi lasciata com'era, sarebbe scesa per la colazione...-
-Dubito sarei scesa per pranzo...- li corresse Tanya, ben poco convinta e Andrew commentò –Beh, sembra che le mie previsioni siano state giuste... pensavano tutti che vi sareste ammazzati- e ridacchiò, trascinandosi fra le braccia Tanya, mentre Diego raggiungeva Tom alle spalle, poggiandogli una mano sulla schiena e vedendolo sorridere mestamente, per poi voltarsi verso l'amico –Ehi bello...- fece, abbracciandolo e sentendolo stringerlo –Sono... davvero felice per voi. Questo era quello che sarebbe dovuto accadere sin da subito-
Tanya sospirò e guardò Tom che le accarezzò i capelli mentre era stretta nell'abbraccio di Andrew –L'importante è che tutto sia andato come doveva andare... no?- domandò, guardando i compagni e quelli sorrisero apertamente, soprattutto Riven ed Evil, senz'altro i loro fan più accaniti.
-Certo, trottolina- confermò Tom, accarezzandole il viso e Andrew domandò, a bruciapelo –Beh, l'hai già messa incinta?-
E Tom storse la bocca, scontento –No...- mentre Tanya li guardò storto, entrambi –Vedete di tapparvi quelle boccacce, ci manca solo quello, guardate!-
E Andrew assunse un'aria pensierosa mentre tornavano tutti a sedersi e Tom trascinava Tanya verso il suo lato ma lei puntò i piedi –Chi ha detto che dobbiamo iniziare dal tuo lato?!- e lui la guardò aggressivo –Io, in questo momento, Potter- sottolineò mentre lei alzò le spalle –Benissimo- e si districò dalla sua presa, andando al suo posto e guardandolo eloquente. Voleva che la seguisse, ma lui andò a sedersi davanti a lei, con aria compiaciuta, al suo solito posto.
I sudditi li guardarono perplessi, poi, naturalmente, ebbero da ridire –No, dai!-
-Non potete stare così!-
-Considerando che sono il più cattivo del gruppo, dovrei starci io lì- scandì Andrew, indicando il posto della Regina, che assottigliò lo sguardo, aggressiva ma Evil ebbe da ridire –Considerando che io sono la più forte, dovrei starci io e poi tu sei dolcissimooo!!- e si aggrappò al collo del fidanzato che la rimbeccò –E tu non sei stata in grado di uccidere una tizia che era già morta! Pensa un po'!-
Riuscì ad offenderla, mentre Riven scandiva –Ehi! Dimenticate che io sono il loro primo fan! Quello che ha avuto l'idea di farli stare insieme!- ed Andrew replicò agguerrito –Ma se li ho fatti presentare io due anni fa!-
-Che sciocchezze, l'unico che merita davvero sono io, ragazzi! Sono il migliore amico del Re! – fece Diego e Riven guardò il compagno poco convinto –E io il fratello!-
I quattro presero a discutere animatamente ma Tanya batté la mano sul tavolo –Ehi! Basta! Nessuno si siederà qui, oltre me!-
Tom divertito dalle loro baruffe, nel mentre, sentì una mano sulla spalla e vide Cherlyne appena arrivata, cosa che azzittì il gruppetto. I Grifoni si erano avvicinati per congratularsi con loro.
-Ciao, immagino che... sia tutto a posto- optò la bionda, vedendo anche Fiamma e Giuliet raggiungere i loro fidanzati, felici di vederli così allegri.
Tom sorrise apertamente alla sorella e vide Tanya affiancarlo, annuendo –Sì...-
-È tutto molto a posto!!- confermò Evil, mostrando birbante la linguaccia e facendo ridere i compagni mentre Cher veniva abbracciata sia da Tom che Tanya, quest'ultima lasciò i due solo per venir trascinata fra le forti e profumate braccia del fratello che la intimidì –E cos'è questa storia, adesso? Tu che fai? Piangi?!- domandò poi, verso la sorellina Crista che l'abbracciò, mentre era già nell'abbraccio di James –Sono così felice per voi!!- dichiarò la Grifona e Tanya roteò gli occhi, cercando di non farsi coinvolgere dalle emozioni dei fratelli.
Brad, divertito, scombussolò i ricci sul suo capo e le domandò –Ma perché non andiamo a sederci nella tavolata lì infondo? Tutti insieme??- domandò ed Evil lo indicò –Sì! Come la mattina del Fest!-
E Tanya ridacchiò, vedendo Tom storcere la bocca –Sì, come la volta che tutti hanno scelto me, piuttosto che te... mi piace come nuovo inizio- e ridacchiò malevola vedendo il fidanzato annuire minaccioso, verso di lei –Ti passerà la voglia di stuzzicarmi, Potter. Dammi una settimana...- e lei gli fece una boccaccia mentre Andrew assunse un'aria poco convinta –Una settimana?! Addirittura, Principe? Pensavo fossi più convincente!-
E Tom alzò le spalle, con aria innocente –Ma di lei sono innamorato, quindi ci vado piano. Se dovessi convincere te, impiegherei un paio d'ore- e lì tutti scoppiarono a ridere, vedendo Andrew scuotere il capo e indicarlo –Sarebbe proprio da vedere questa- e Tom confermò –Oh, non sperarci troppo...- e riacciuffò la mano della sua fidanzata –Forza Potty, l'hai palpeggiata abbastanza, ora è il mio turno-
E James, scontento, liberò la sorellina che tornò dalle braccia del suo Re. Si guardarono per un lungo istante e Riven attaccò immediato –Bacio! Bacio! Bacio!- seguito presto dai compagni che iniziarono ad applaudire mentre Tanya e Tom lanciavano al giovane un'occhiata furba, per poi tornare a guardarsi e accorciare le distanze, fino ad annullarle. Si baciarono con palese passione, lui afferrò la mano di lei che era poggiata sul suo viso mentre con l'altra la strinse a sé dal fianco. Seguirono urla di acclamazione e felicità, soprattutto da parte delle serpi a cui si aggiunsero Brad e James, rumorosamente.
Kim era scappata via, non appena la nuova ed ultima coppia era andata a formarsi, mentre Chiara sospirò sonoramente, con aria mogia.
-Sono molto felici...- constatò Giorgia –Non avevo mai visto Tom così, e lei non pensavo sapesse sorridere- ultimò, guardando la gemella che annuì appena –Sì è vero... mi chiedo cosa gli abbia fatto cambiare idea, però...- ed Erik intervenne –Qualunque cosa sia successa... dev'essere stata quella più giusta-
E le due lo guardarono, ma solo Giorgia annuì, lui spostò lo sguardo su Chiara e quella tornò a mangiare e al suo libro. Stava studiando molto di più da quando Andrew si era definitivamente fidanzato con la mezzodemone. Sembrava essersi ormai arresa, mentre Giorgia e Yuri parevano essere felici insieme.
Si chiese se anche per lei, presto o tardi, sarebbe arrivato quel momento.
Spazio Autore
E finalmente, dopo mille peripezie, i nostri beniamini sono finiti insieme, come era giusto che fosse. Non so se riuscirete tutte a commentare questo capitolo, naturalmente mi farebbe molto piacere, ma voglio ringraziarvi davvero tutte quante e quanti, poiché è ormai da poco più di un anno che scrivo qui su Wattpad e in questo lasso di tempo mi avete fatto davvero tanta compagnia oltre che, in certi commenti, davvero felice. Quindi GRAZIE DI CUORE. Siete stupende.
Quello che non sapete però, è che la storia è... appena iniziata in realtà. Questa Promessa sarà solo il punto di partenza per tutte le altre storie che verranno dopo e, magari, alcune di voi immaginano già a cosa(chi) mi sto riferendo... e se non è così, beh... meglio per me :P
Quindi, trottoline e bussolotti, tenetevi forte perché non ci resta che attendere la fine di questa per poi muoverci verso magie inesplorate, novità e vecchie conoscenze che ci terranno compagnia per i prossimi anni, sempre se lo vorrete e sempre che io ne abbia la possibilità.
Grazie ancora di tutto cuore, in particolare, ovviamente a coloro che recensiscono, ovvero: elitcucciola, MPotterhead12, vennybe10, HermioneEvil_Malfoy, Tempesta14, potterhead-hunters, GiuliaBernasca, amoidalovee,tommytommytommya, Rene_217, cicapisciniente, schizovrenia, xcrybabiesx,MRT_01, beyourselffree, saramastich, Giuliettapersempre, EleEle_04, AlissaNyx, isanego26, morganarusso46, feliciamarincat,vennybe10, McSnugglefacesxx, Rebbi01, Harly00, cat-happy, JolandaDel Monaco, Angel_delle_tenebre, Carietta91, francescafardin, bolton394, Sky_2001, thewritersoul, marziacaci, damilove19.
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