Dentro un incubo (Parte II)
Hermione, intristitasi davanti alle parole del Vampiro, riacquistò la sua allegria nel sentire quella frase –Sì, è vero! Ti ho preparato un regalo, fortunatamente ne avevo già discusso con tuo padre prima che...- e lanciò un'occhiata fuggevole a Draco, per poi proseguire –Comunque, quando hai un momento di tempo...-
-Non preoccuparti, mamma, sono sicuro che qualunque cosa sia, sarà perfetta- le disse il ragazzo, sorridendole affettuoso e vedendola replicare allo stesso modo.
-Cavolo, il diabete...- e si portò una mano al ventre, Dorian. Con aria nauseata davanti agli sguardi intensi che madre e figlio si stavano lanciando.
-Comunque, come sapete o non ricordate...- e sorrise perfido a Draco –Ci sarà la quarta ed ultima botta per il nostro puzzolino bambolotto o come diavolo ti fai chiamare adesso, quindi, se permettete, lo porto in un posto sicuro...-
-Così presto? Io ho partorito verso le undici di notte... dovresti almeno salutare i tuoi amici e poi, magari, Tanya si sveglia e...-
Degli applausi la fermarono, quelli del Vampiro –...Ma prego, fai pure bocconcino, continua a mettergli in testa inutili paranoie!- la sgridò stavolta Dorian, imbarazzandola un momento ma vedendola presto rimbeccare –Non sono paranoie inutili! Sono osservazioni oggettive! Dubito ci siano dei posti dove il Tit...- ma le sue labbra vennero tappate dalle dita del vampiro, fattosi improvvisamente dinanzi a lei –Silenzio mammina, se non vuoi che prenda temporaneamente io il suo posto...- e fece un cenno col capo a Draco, che li osservava algido.
-Dorian, verrò con te ma dopo pranzo. Affiderò Tanya alle serpi, non voglio che le stiano intorno persone di cui non mi fido...- stabilì Tom, alle sue spalle, vedendolo quindi voltarsi aggressivamente, mentre Hermione si liberava e scandiva –La paura di un nome non fa altro che alimentare la paura della cosa stessa!- lamentò la donna, vedendo Dorian agitare la mano con noia, liquidandola rapido –Blablabla... ora capisco bene perché passavate tutto il tempo in camera da letto- e lanciò un'occhiata furba verso Draco, che non sembrava molto convinto del commento del vampiro.
Dorian però tornò rapidamente su Tom –Lui si sta sicuramente muovendo da tempo e ogni minuto che passi qui, il tuo Potere si fa sempre più nitido e rilevabile, moccioso. Quindi, ho la necessità che tu venga con me, adesso. Non puoi più procrastinare. Se si sveglierà chi se ne sbatte! Non ci sarai! Chiederemo a uno dei tuoi amichetti del cuore di... compiacerla come più necessita! Va bene??- gli domandò, come se avesse avuto a che fare con un bambinetto.
Tom però non aveva occhi che per la fidanzata –Non voglio lasciarla da sola... fine della storia. Stasera, alle cinque. Non prima e non più tardi. Te lo prometto, Dorian.- scandì, guardandolo eloquente.
Il Reale lo fissò ancora, non era pronto a perdere quel confronto ma sapeva che se il ragazzo avesse voluto, davvero, qualcosa... avrebbe potuto ottenerla, con un battito di ciglia. E lui non era solito prendere ordini da nessuno.
-Stai rischiando la vita di tutte le persone a cui tieni. Se succederà qualcosa... sappi che sarà solo colpa del tuo egoismo, ragazzino. Spero ti servirà da lezione-
Tom assottigliò lo sguardo con irritazione e poi vide il Reale sparire nel nulla, con delusione nello sguardo.
-Lascialo perdere, tesoro. E' sempre stato un po' troppo melodrammatico- fece bonaria sua madre, raggiungendolo sul letto e accarezzandogli i capelli biondi, sorridente.
Il ragazzo chiuse gli occhi e mormorò –Non voglio che né Diamond né Mara le si avvicinino mentre non ci sono. Potete evitarlo?-
Chiese, rivolgendosi anche al padre, sorpreso dall'essere stato coinvolto.
Hermione gli rispose immediata –Ma certo, non preoccuparti- e accarezzò il volto anche della ragazza, sussurrandole –Sei fortunata, tesoro. Hai tante persone che non aspettano altro che il tuo risveglio... quindi non temere, andrà tutto per il meglio- e le baciò la fronte, per poi rimettersi seduta.
-Devi andare a lezione? Hai già saltato le prime due...- domandò quindi Hermione, verso il figlio che storse la bocca, scontento –Non ne ho molta voglia, preferirei restare con lei... Ron e Ginny capiranno-
La madre non se la sentì di insistere e, in quel momento, bussarono alla porta.
Era la ricreazione e ben presto in camera fecero la loro entrata le serpi. Per prima Evil che sembrava preoccupata –Maledizione, Tom! È successo qualcosa? Perché non rispondi al telefono?- domandò la mezzodemone, raggiungendo l'amica sul letto e accarezzandole i capelli.
I tre ragazzi si avvicinarono a Draco invece, fumava appoggiato alla scrivania.
-Ciao pa'...- lo salutò Riven e Draco gli fece un semplice cenno, non riuscendo a non leggere i tipici lineamenti dei Malfoy in lui. Era ineluttabilmente suo figlio, un test sarebbe stato proprio superfluo.
-Ho dimenticato di accenderlo, non si è svegliata ancora, oggi...-
Evil annuì e Diego si sedette sul letto –Ma segui l'ora di Ron, dopo? O resti qui?-
Tom replicò immediato –Resto, oggi non mi va...-
-È confermato dunque che stanotte non facciamo nulla per il tuo compleanno?- domandò l'amico e Tom annuì convinto –No, lo sai che non mi piace festeggiarlo e poi non ci sarei comunque. Tanya inoltre non si è ancora ripresa, quindi, davvero... non mi va'.-
Diego parve un po' deluso dalla cosa e vide Andrew affiancare la fidanzata, per poi domandare –Stanotte ha avuto incubi?-
-No, per fortuna- rispose Tom e continuò -Ieri sera Silente è passato a controllarla e mi ha detto che sta recuperando molto in fretta e che questi momenti si semi-conoscenza sono normali. Dobbiamo solo avere un po' di pazienza-
Il conte annuì semplicemente ed Hermione decise di dire –Beh, se rimani Tom, noi non ci facciamo nulla... vero tesoro?- domandò affettuosa verso il marito, che stava osservando la rossa dormiente sul letto –Già...-
-Ciao, grazie...- fece il figlio, salutandoli ed Hermione rispose –Passiamo a salutarti, stasera- promise, uscendo dalla camera insieme al marito.
Hermione, in quel momento si sentì vagamente in imbarazzo. Era strano avere a che fare con quel Draco che non ricordava niente di lei e della sua famiglia...
-Beh, allora... io mi metto all'opera.- iniziò lei, inquadrandolo e cercando di rilassarsi, anche se dentro di sé era davvero felice di aver rivelato la vera essenza di quel Draco, che ora la osservava attento –Che significa?-
Lei parve interdetta da quella domanda –Beh... è da qualche settimana che cerco di capire cosa ti è successo, quindi... devo solo trovare la causa di tutto-
-Hai detto che Sinister non ti ha dato speranze- sottolineò però lui, fissandola gelidamente e mettendola vagamente in ansia, anche se le passò in fretta, visto che gli sorrise positiva –Draco, avrei cercato una soluzione anche se ti avessero ucciso... non sono la persona che si fa limitare da ciò che le dicono gli altri- e lui rimase davvero sconcertato davanti a quella dichiarazione piena di quell'amore che non aveva mai conosciuto o che quantomeno non ricordava.
La continuò a guardare con insistenza e lei non poté che arrossire –C'è... qualcosa che non va?-
Draco deglutì e spostò un momento lo sguardo, per poi tornare su di lei e scandire –Posso aiutarti?-
Inutile dire che vederla sorridergli così apertamente, fu quasi scioccante.
-Oh, ma certo che sì! Andiamo in camera...- optò lei tendendogli la mano, istintivamente.
Lui fece per afferrarla con altrettanta immediatezza ma si fermarono entrambi, prima che potessero toccarsi.
La cosa li imbarazzò e lei mormorò, spostando lo sguardo altrove –Scusami, è solo che non sono abituata a...- e con la mano a mezz'aria si prese l'altro braccio –A non starti vicino, ecco- ultimò, non riuscendo a trattenersi –Scusa!- ribadì ancora –So che ti dà fastidio che lo sottolineo! Non lo farò più, okay? Mi... mi starò zitta e parleremo solo dell'oggetto magico che Pansy ha usato su di te, d'accordo?- e tornò finalmente a guardarlo, notandolo davvero sorpreso e perplesso davanti a quella strana reazione che aveva avuto. Chissà perché ma aveva sempre ritenuto Hermione Granger molto diversa dalla donna che gli stava davanti... sebbene molte qualità che la contraddistinguevano da adolescente, erano sempre preponderanti in lei.
-Fai come ti pare, basta che ci muoviamo- scandì lui, facendo spallucce e riponendo le mani in tasca, vedendola annuire e sorridergli appena, facendogli strada.
...
I signori Malfoy, affiancati, raggiunsero presto la porta chiusa della loro stanza e lui la vide abbassarsi un attimo a sistemarsi uno stivaletto, mentre dal basso gli diceva –Puoi entrare, Draco... è ancora camera tua- ultimò, dannandosi nel non riuscire a tenere la lingua a freno. Non voleva metterlo sotto pressione, anche se lui sembrava molto meno infastidito di quanto aveva supposto. Lo vide acconsentire all'invito ed entrare in camera, sorprendendosi del numero inqualificabile di libri dispersi su letto, scrivania e pavimento.
Hermione divenne purpurea e corse in camera, balbettando –Oh... oh cielo scusami! N-non...- e afferrò prontamente la bacchetta, agitandola e sistemando la camera rapidamente, facendo entrare tutti i libri nel terzo cassetto del comodino.
Draco inspirò l'aria della sua stanza, cosa che gli provocò un immediato e inspiegato senso di relax e abbandono.
-Beh, ecco... iniziamo?- domandò la donna, andando presto a sedersi sulla scrivania, cercando di mantenere un'aria professionale.
Lui si volse, inquadrandola già con un libro in mano, così come l'aveva sempre visualizzata nella sua mente.
-Sì- proferì semplicemente, vedendola annuire di rimando e chiedergli –Preferisci leggere sul letto? Giusto?- e lui la guardò a sua volta –Come te-
Riuscì a farla arrossire visibilmente stavolta e fare spallucce, abbassando lo sguardo –Posso leggere dappertutto, non è un problema.-
Draco si levò la giacca e si buttò sul letto, sentendo la sensazione molto familiare e altrettanto piacevole –Come ti pare, non ti salterei addosso comunque-
La punse, solo per vedere la sua reazione e lo sorprese un po'. Forse inizialmente l'aveva ferita, ma si era ripresa molto in fretta, dicendogli con aria benevola –Quando tornerai a farlo, sarà perché sei tornato il mio Draco... quindi sarà di nuovo tutto come prima-
Lui la osservò ancora, davvero sorpreso dalla sua positività e si sentì di farglielo notare –Sei diventata una vera ottimista-
E lei gli sorrise, alzando le spalle rilassata –No, ho molta fiducia in una cosa che hai dimenticato, ma per cui combatterò fino all'ultimo, Draco. Te lo posso assicurare.- promise, sicura di sé e lui venne quasi coinvolto da quelle parole. I suoi occhi facevano trapelare ondate di emozioni e calore, a cui lui non era davvero avvezzo.
Da sdraiato le tese una mano quindi, silenzioso e lei sgranò gli occhi sorpresa, facendo un passo verso il letto, istintivamente –Cosa... c'è?- il cuore aveva iniziato a batterle con forza nel petto.
Lui strinse le labbra perfidamente e inclinò il capo –Dammi un libro...-
E la vide rimettersi improvvisamente dritta, mutando completamente espressione e tornando rigida come uno stoccafisso, cosa che lo divertì –Che avevi capito, Granger??-
Ma lei si volse e schioccò un dito, facendogli crollare addosso una marea di libri –Che sei rimasto la stessa serpe, Malfoy- scandì, sedendosi alla scrivania e nascondendo un sorrisino.
Ovunque fosse il suo Draco, l'avrebbe riportato fra le sue braccia... a qualunque costo.
In camera di Tom, i ragazzi stavano per andarsene, visto che stavano per riprendere le lezioni.
-Questo pomeriggio, mentre non ci sarò, voglio che restiate con lei... so che è il turno di Crista e James, ma non voglio rischiare che, in mia assenza, ne approfittino per far passare Diamond e Mara.- confessò il biondo, principalmente verso Evil che scandì, duramente –Finché ci sarò io, nessuno di loro due la sfiorerà. Puoi starne certo, Tom-
Il biondo annuì e Diego si sentì di intervenire –È sua sorella però, ha il diritto di vederla. Dopotutto, se non fosse stato per Kim...-
Tom alzò lo sguardo glaciale sull'amico e quello rabbrividì un istante, mantenendo però la sua aria ragionevole.
-No, non la vedranno senza che io sia presente.-
Fece impositorio e Diego replicò –Non hai permesso loro di passare per tutta la settimana, ed eri presente. Magari Tanya ha proprio bisogno di sentire le scuse di Mara per svegliarsi. Noi non le abbiamo fatto nulla...-
Il biondo scosse il capo, deciso della sua posizione –Mi sono già espresso. Quando riaprirà gli occhi e avrà capito cosa è successo, allora, e solo se lei per prima lo vorrà, potrà vederli... sotto la mia supervisione. Anche se Diamond non c'entra nulla.- ultimò, con irritazione, mentre davanti agli occhi gli passava davanti la volta che l'aveva trovato addosso alla fidanzata, mentre lei, inerme, non poteva fare nulla per ribellarsi.
"Sono stato fin troppo buono con lui..."
-E se Harry e Ginny non fossero d'accordo? Tanya non è una tua proprietà!- sottolineò l'amico, stavolta attirando gli sguardi sorpresi dei compagni, Tom più di tutti gli altri –Mi sono già accordato con Ginny ed Harry. Posso sapere perché la cosa ti interessa tanto?-
-Perché penso che tu stia sbagliando, Tom. È da una settimana così, ha bisogno probabilmente di una scossa emozionale per risvegliarsi definitivamente...-
Tom strinse un pugno e in quel momento la campanella suonò –Silente mi ha detto di lasciarla riposare, che non deve subire stress, altrimenti recupererà più lentamente. Avevo già giustificato le mie parole e spero, vivamente, che tu non abbia l'intenzione di far passare Mara qui dentro, perché sarebbe la volta buona che potrei seriamente incazzarmi, Diego- sottolineò, eloquente.
Il compagno scosse il capo, ancora convinto della sua idea e replicò –Non andrei mai contro le tue direttive, lo sai. Questo non significa che non pretenda da te obbiettività, Tom. Sei troppo protettivo verso di lei e non penso che sia questo, ciò di cui Tanya ha bisogno, ora. Poi fai quello che ti pare.-
Detto questo diede le spalle a tutti e uscì dalla camera.
Tom sospirò sonoramente e guardò gli altri.
Evil fece immediata –Io aspetterei ancora un po'. Del resto hanno detto che è normale che stia così. Quando e se dovesse passare troppo tempo, allora, forse, la terapia d'urto potrebbe funzionare.-
Tom annuì, d'accordo con l'amica e sostenne –L'importante è che io sia presente per monitorare la situazione. Se lunedì o martedì Mara vorrà passare, allora la lascerò fare.-
Evil annuì e, dopo aver salutato l'amica, si mise in piedi, prendendo per mano Andrew –Andrà bene, vedrai... ci penseremo noi stasera- garantì il moro e Riven, che era ancora sul letto affianco all'amica, sostenne –Spero che Diego non insista mentre non ci sei...-
Tom scattò con lo sguardo verso di lui e scandì –Non esitate a chiamarmi, se così fosse. Okay? Non lo perdonerò stavolta...- dichiarò, lasciando i compagni sorpresi.
-Ora non esagerare, però... ti ha solo espresso il suo parere- fece comprensiva Evil e Tom intuì che la critica del compagno era più reale di quanto sperasse –E io ho espresso il mio. Fine della storia. – ultimò categorico, facendo capire loro che era bene che andassero. Riven ed Andrew non riuscivano a deprecarlo totalmente. A nessuno di loro piaceva l'idea che Mara venisse a parlare con sua sorella, dopo ciò che era successo...
Quando uscirono dalla camera, Tom tornò sul letto, affiancandosi alla fidanzata e abbracciandola, sussurrandole all'orecchio –Non permetterò a niente e nessuno di farti del male, te lo prometto. Ho bisogno che tu ti riprenda e che sia forte per affrontarli. Sai che ho sempre voluto che ti confrontassi con Mara e forse, quel giorno, l'hai fatto anche perché sai quanto sarei stato orgoglioso di te...- le baciò la fronte, non potendo fare a meno di sentirsi in colpa –Mi dispiace che sia andata così, amore mio, mi dispiace da morire.-
In quel momento, la mano della ragazza si strinse alla sua maglia, cosa che gli diede un notevole sollievo –Sono qui bambina, stai tranquilla...- le sussurrò affettuoso, accarezzandole e baciandole il volto.
La sentì perdere la presa e tornare quindi a riposare.
-Mhh... mi sembra familiare anche questa...-
Fece ad un certo punto Draco, attirando l'occhiata attenta di Hermione. La donna si levò in piedi e si affiancò a lui, sul letto. Lui le mostrò l'ennesima candela e lei lesse gli effetti di quest'ultima, scuotendo il capo –Nemmeno questa sembra essere la responsabile, però possiamo essere abbastanza sicuri sul fatto che si tratti di una candela-
Il biondo annuì e corrucciò lo sguardo –C'era un libro a casa mia, che stranamente riguardava proprio le candele... a mia madre sono sempre piaciute molto-
Hermione assunse un'aria perplessa e lo osservò –Davvero? E ricordi di aver mai visto Pansy sfogliare questo libro? Magari anche a casa tua...-
Draco la guardò a sua volta, con attenzione, per poi spostare lo sguardo –Non è mai venuta per leggere libri-
La bionda roteò gli occhi, arrossendo appena e lui la beccò, trovando le sue occhiatacce divertenti. Un tempo sarebbero riuscite solo ad infastidirlo.
-Però magari, mentre mi facevo la doccia, si metteva a sfogliare dei libri... anche se non ce la vedo, sinceramente-
Hermione sospirò e scosse il capo mentre Draco continuò –Te l'ho detto perché magari in quel libro possiamo trovare la candela che ha usato lei, per... sì, insomma...-
-Farti perdere te stesso...- fece Hermione, pensierosa –È un'idea migliore che restare qui a sfogliare libri a caso. Hai detto che è a casa? Non l'ho mai visto...-
Domandò, lasciando l'uomo sorpreso –Casa?-
E la donna arrossì appena, indietreggiando con la schiena –Beh, sì! Abbiamo sempre vissuto lì.-
Il biondo sembrava davvero sorpreso –E... i miei genitori?-
Hermione fece spallucce –Hai preso loro una villa al mare sul Mediterraneo, quando, dopo la guerra, tutta l'eredità dei Malfoy è passata a te-
Draco era allibito –Ah e allora mia madre se lo sarà certamente ripreso...- mormorò, spostando lo sguardo.
La donna alzò le spalle –Non saprei, ma... se avesse preso qualcosa da casa, penso ce l'avrebbe detto. No?-
Il marito parve altrettanto dubbioso, anche se sentirla dire "casa" con con quel tono d'affetto verso Malfoy Manor gli stava offrendo delle strane sensazioni. Nemmeno lui era mai stato legato a quell'abitazione, era sempre stata molto fredda e ospite di vicissitudini che lo avevano provato intimamente
–Sì, forse... non lo so- e sospirò, dannandosi per aver perso tutti quegli anni di ricordi.
-Va beh, andiamo un attimo e controlliamo, nel peggiore dei casi le chiediamo di prestarcelo. Sai dove metteva solitamente questo libro? Nel salone che usiamo non c'è sicuramente...-
Draco si alzò in piedi e le domandò –Che significa? Ci sono salotti che usiamo e che non usiamo?-
La donna annuì –Certo, il maniero sarebbe stato troppo grande per noi cinque. Ne usiamo a mala pena la metà.-
Draco sgranò gli occhi argentei sorpreso e poi scosse il capo –Assurdo. Va beh, andiamo...- si alzarono entrambi in piedi, muovendosi verso il loro camino. Vi entrarono insieme dopo aver preso un po' di polvere volante ed Hermione gli disse -Al mio tre...-
Ma il biondo, che aveva capito le sue intenzioni di muoversi in maniera indipendente, roteò gli occhi e le afferrò il polso -Malfoy Manor!- e sparirono in una fiammata verdastra.
Riapparvero nell'enorme forno a legna che avevano in giardino e che aveva costruito un'estate insieme a Riven e Tom, quando erano ancora dei ragazzini. I flash di quei momenti lo fecero rabbrividire anche se gli infusero non poche scosse emozionali. Poi sparì di nuovo tutto nel dimenticatoio quando cercò di afferrare quei ricordi.
Ancora teneva il polso di Hermione che aveva preso ad osservarlo con attenzione, lo vedeva con lo sguardo che vagava con attenzione all'interno dell'enorme forno di mattoni e quando lo vide assumere un'aria delusa, decise di intervenire -Tutto okay? L'estate che l'avete costruito è sicuramente una di quelle a cui più sei affezionato. Quando i ragazzi mancano per un po', ogni tanto vieni qui con la scusa di fumarti una Magh e guardi cosa avete fatto tutti insieme.- e gli sorrise affettuosa, vedendolo stavolta arrossire appena per poi farle un breve cenno di assenso.
Uscirono dalla costruzione di mattoni e Draco poté notare le numerose rose rosse e bianche. Davvero bellissime.
Lui, che ancora le teneva il polso, era molto sorpreso di vedere il giardino che ricordava desolato e spento, così elegante e piacevole.
-Le hai volute tu, quindi non puoi criticare-
-Infatti è sempre stato così che l'avrei voluto- fece lui, immediato, lanciandole un'occhiata eloquente.
Lei strinse le labbra divertita e poi lo sentì lasciarle lentamente il polso, scendendo quindi alla mano –Andiamo-
Quella arrossì notando quel gesto così naturale e insieme si mossero al portone d'entrata. Lui fece per suonare ma la donna ridacchiò –Non ci sono elfi, signor Malfoy- e aprì la porta liberamente, essendo la padrona di casa.
Draco era allibito –Quindi è per questo che usiamo solo metà casa...!- e varcò la soglia, vedendo le candele dell'andito e del salone al piano terra, sulla sinistra, illuminarsi. A destra c'era un secondo saloncino, al buio.
All'entrata c'erano le scale per il piano di sopra e che davano sulle camere da letto e i due bagni. Nell'ampio salone di sinistra c'era una seconda porta che andava alla cucina, la quale si apriva al giardino interno.
-Tutto qui? Non utilizziamo altro?- chiese l'uomo, allibito ed Hermione domandò –Perché dovremmo? C'è abbastanza spazio per tutti, così. Tom spesso sfruttava l'altro saloncino, per studiare con Dorian. E gli indicò il salone alla destra dell'andito.
Draco era sconcertato, anche se non riusciva davvero ad arrabbiarsi. Più che altro non avrebbe mai detto che avrebbe cambiato così radicalmente le sue abitudini... non per Hermione Granger, sicuramente -Vado a vedere se trovo quel libro-
Hermione annuì solamente lo lasciò andare. Si mosse nell'ampio salone di sinistra e, con un gesto della bacchetta, accese il fuoco, per poi sedersi alla poltrona e approfittarne per accendersi una Magh. Non era solita farlo... in genere lo faceva solo quando era molto rilassata e con il suo Draco.
Accendersela le avrebbe fatto sentire suo marito più vicino.
Quando tirò però, non seppe perché, ma avvertì una forte voglia di piangere. Non sapeva se le era arrivata mentre guardava l'immenso quadro che dominava sul camino e che li rappresentava tutti insieme: abbracciati si mettevano in posa per la foto e Riven, come al solito, ne approfittava per stuzzicare la sorellina, mentre il padre rispondeva con una pedata sul suo fondoschiena e il maggiore con un gesto di protezione per Cherlyne.
Tornò a guardare il fuoco e tirò di nuovo, portandosi le mani sugli occhi e appoggiando i gomiti sulle ginocchia, mentre era rannicchiata su se stessa –Ho bisogno che torni Draco... non posso affrontare tutto da sola... non ce la faccio- mormorò, pensando principalmente al suo primogenito...
Spazio autore
Salve gente, ho corretto qualche cosettina sbagliata e ora passo ai salutii!! Spero che anche questo chappy vi sia piaciuto! Un bacione grande a: streamsurprising, ChiaraChironi, MRT_01, Rebbi01, thewritersoul, Tempesta14, GiuliaBernasca,cat-happy, book_lovers, Ecila2000, EleEle_04, cicapisciniente, Giuliettapersempre, FlaviaYes, francescafardin, iridella14, isanego26, Angel_delle_tenebre, potterhead-hunters, AlissaNyx, beyourselfree, Carietta91, McSnugglefacesxx
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top