...Capodanno (Parte I)
Un vago bagliore penetrò attraverso le finestre di casa Smith e prese in pieno viso uno dei padroni di casa: Andrew.
Sveglio da poco prima dell'alba, osservava il sole spuntare all'orizzonte mentre si fumava una Magh.
Il castello degli Schmidt si ergeva su una nota altura berlinese, il Greerkle. Faceva parte di una provincia totalmente magica, dove non vi era alcuna traccia babbana, probabilmente a causa dell'incantesimo che quella particolare zona emanava ogni anno, autonomamente, proteggendola da occhi indiscreti.
Era una nota località turistica, dove molti trascorrevano le vacanze invernali, soprattutto per il fenomeno atmosferico che dominava il cielo il trentuno di Dicembre, quando l'anno ultimava.
Gli Schmidt avevano regnato in quelle terre per decenni, il loro castello doveva avere almeno cinque secoli.
Sospirò pesantemente il ragazzo e sentì una portafinestra aprirsi, così si volse, vedendo il padre uscire in veranda con la vestaglia da casa e osservarlo –Buongiorno, Andrew-
Il moro tirò dalla Magh, con i gomiti appoggiati alla ringhiera e scandì –Buongiorno, padre-
Lo sentì accendersi uno dei suoi soliti sigari e muoversi verso di lui. Condividevano la balconata, avendo le camere l'una affianco all'altra.
-Quest'oggi verranno di tuoi colleghi di corso...- asserì l'uomo, guardando il giovane che continuava a fissare l'orizzonte –Sì-
-Ho notato che sono aumentati però, prima erano solo in quattro...-
Andrew storse la bocca, infastidito e scandì –Per non indispettire la figlia di Harry Potter ho dovuto invitare anche la sua amica mezzosangue. Non ho avuto scelta.-
L'uomo assunse un'aria pensosa e gli domandò –Come mai non volevi invitarla?-
E lì, il figlio, si volse lentamente verso il padre, osservandolo duramente –Mi sembra di averlo appena palesato...-
E quello assunse un'aria divertita –Per il sangue? Ormai anche la famiglia Malfoy è stata sporcata, non c'è più nessun interesse a mantenere il sangue puro e poi...- e guardò divertito il ragazzo -...Essere gentile ed educato con lei non significa che debba diventare la futura signora di questo posto e che sporcherà il sangue dei miei nipoti.- e lì, vide il ragazzo staccarsi dalla ringhiera e gettare la Magh verde scuro –Questa conversazione non è più interessante-
E gli diede le spalle, facendo per andarsene ma quello proseguì –E lei lo è? Non credevo che avrei vissuto abbastanza per vederti interessato seriamente a qualcuna- fece sorpreso, l'uomo.
Andrew però non si fermò un istante e sparì, chiudendosi l'anta alle spalle. Il padre comprese che non avrebbe ricevuto ulteriori delucidazioni prima di conoscere quella famigerata mezzosangue.
L'ora di pranzo, gli invitati la trascorsero in un ristorante tedesco, consigliato loro da Tom. Il ragazzo parlava alla perfezione la lingua del posto cosa che aveva permesso ai ragazzi di muoversi liberamente in città.
-Certo che siamo stati davvero fortunati...- fece Evil, guardando verso primogenito dei Malfoy –Pensa se finivamo in Russia, chi ci avrebbe fatto da traduttore simultaneo?- domandò la mezzodemone ai compagni, divertita, sentendo però Tom replicare, sorridendole bonario –Sempre io, tesoro- e Tanya intervenne –...O avremmo fatto amicizia con qualcuno del posto molto facilmente.- disse con noia la ragazza, non notando l'occhiata fredda del Malfoy.
Evil, appoggiata alla spalla di Diego, guardò Riven che stava usando il cellulare –Allora? Giuliet è ripartita??-
Il biondino parve storcere la bocca scontento –Mh...-
E Tom intervenne –Alla fine sei riuscito a convincerla a dormire in camera con te?-
E Riven sbuffò –Ma perché non parliamo della vostra di vita sessuale? Sembrate tutti bagnati al solo pensiero che io e la Delacour andiamo oltre alla semplice masturbazione!- si lamentò sonoramente, approfittando del fatto che nessuno li avrebbe capiti ma Tom gli si avvicinò, sorridendogli appena –Ti avviso, masturbazione in tedesco si dice "masturbation" quindi io non lo urlerei ai quattro venti come sei abituato a fare...- e tornò indietro, dopo aver fatto ridere i compagni, meno di Riven e Tanya che roteò gli occhi.
Il platinato sbuffò e replicò –Chi se ne importa...- e lo indicò severo –Comunque, avevo capito che avresti passato le vacanze con noi e invece il 26 sei sparito!- e Tom alzò le spalle, innocente –Sono uno che ha bisogno di tenere la mente in costante attività e a casa, insomma, oltre a cercare di capire quello che dici, non è che svolgo poi chissà quale attività mentale...- si lamentò, vedendo Diego ridere perfidamente e stavolta, lo interpellò –E tu? Alla festa di Potty ti ho visto impegnato con Mary, ci sa fare eh?- gli domandò, sentendo Tanya intervenire –È adorabile, è un peccato che non abbiano scelto anche lei per il corso...-
Diego assunse un'aria perplessa –Non c'era il primo giorno di scuola, vero?-
E Tanya scosse il capo –No, no... alla fine non l'abbiamo trovata, si è saltata lo smistamento...- e ridacchiò, guardando Evil –Ti ricordi l'anno in cui si è addormentata sulla panca??- e scoppiò a ridere insieme all'amica –È vero!- ed Evil tornò su Diego, indicandolo –Ehi! Non glissare bel moretto! Ci sei andato o no?!-
E lui alzò le spalle annuendo –Eh, abbiamo trascorso un po' di tempo insieme- e le sorrise ammiccante, facendo ridere la compagna –Che carini, siete una bella coppia...- e gli strizzò l'occhio verde, vedendolo ridacchiare –Stai cercando di accoppiarci? Non mi vuoi più??- le domandò, quindi offeso, vedendola assumere un'aria innocente –Ma certo che ti voglio! Chiamala come torniamo da scuola, trascorriamo un po' di tempo insieme- e poi scoppiò a ridere, trascinando anche i compagni nella risata contagiosa.
Tom vide il cameriere arrivare e ordinò quello che i compagni, poco prima, avevano scelto di mangiare e anche del vino.
Riven notò il cameriere andare via e guardò storto il fratello –Hai ordinato solo per te?!-
E il maggiore lo guardò altezzoso –Non mi chiamo Riven. Ho ordinato quello che avete detto che volevate...-
Ed Evil alzò ambedue le sopracciglia –Come fai a ricordartelo se io me lo sono già dimenticata?- e tornò al menù dubbiosa mentre il ragazzo sospirava e assaggiava il vino rosso portato dal cameriere, annuì e poi lo versò prima alle ragazze, quindi ai compagni e infine a se stesso –Sembra che stanotte assisteremo a uno dei fenomeni atmosferici più strani che si svolgano in tutta la Germania, comunque.- e poggiò sul tavolo la bottiglia, prendendo il bicchiere come i compagni e alzandolo appena, per poi portarlo alle labbra.
-Davvero? E cosa sarebbe?- domandò curioso Diego, vedendo il compagno poggiare il bicchiere e sedersi meglio sulla sedia, pensoso –Dal castello degli Schmidt si nota molto bene e...-
-Schmidt?- domandò perplessa Tanya e il biondo annuì in sua direzione –La famiglia di Andrew presenta le sue origini proprio qui, in Germania, è naturale che il suo cognome sia stato convertito nel corso dei decenni in uno più inglese, a causa dell'influenza che la nostra etnia ha avuto sulla sua famiglia, credo che sia da ormai due secoli che i Conti che si sono susseguiti, si siano sempre legati a donne inglesi e... sempre e solo Purosangue-
-Ovviamente- scandì gelida Evil, vedendo Tom fare spallucce –Si tratta di tradizioni. Personalmente le trovo ridicole ma c'è chi ancora, nel additarsi a Purosangue, si ritiene superiore agli altri e questo, temo permarrà fin quando anche l'ultimo Purosangue non sparirà-
Sostenne, venendo presto serviti al tavolo.
-Quindi qual è il fenomeno strano di cui parlavi?- domandò Riven che, sebbene avesse passato numerosi Capodanno con Andrew non era mai stato invitato al castello.
Tom guardò il fratello, pensoso e prese a tagliare la propria bistecca –Ho letto che allo scoccar della mezzanotte, i boschi sembrano prendere fuoco e rilasciare come brandelli di luce verde che poi risalgono al cielo...-
I ragazzi iniziarono a parlare della cosa, iniziando a formulare le loro teorie mentre Tanya aveva smesso di ascoltarli, con aria assorta mentre si tagliava la bistecca, le capitava nei momenti di distrazione.
Rivide l'attacco della donna solo un istante nella sua mente e il pensiero la fece rabbrividire. Portò alle labbra il boccone al sangue, pensando che dalla notte di Natale non aveva fatto nemmeno un sogno, né aveva avuto allucinazioni... stranamente poi, aveva preso sonno immediatamente, cosa che, il mattino seguente, le aveva infuso quasi una nuova forza. Pensava che il pensiero di quella donna l'avrebbe perseguitata e invece...
Non poté che alzare lo sguardo su Tom che parlava con Diego, spiegandogli che non c'era alcuna giustificazione a quello strano fenomeno.
"Vuole aiutarmi solo per essere ancora più ossessionante. Sta prendendo quella donna un po' come... Diamond"
Suppose, sospirando sonoramente e storcendo la bocca, con stanchezza.
Passarono il resto del primo pomeriggio in viaggio, su una carrozza trainata da due ippogrifi, dei gemelli siamesi, uniti insieme solo per l'ala.
-...Regor e Roger non potrebbero mai più volare se li separassimo e un ippogrifo, quando non è più in grado di volare, si lascia morire per la depressione, per questo li abbiamo tenuti insieme. Tuttavia, questa loro situazione li ha portati a non poter possedere un branco, visto che gli individui della loro specie li trovano bizzarri e pericolosi. Il fatto di poter volare insieme però li rallegra e anche le coccole dei turisti!- fece allegramente il trainante, sentendo Tom commentare divertito –Quando il male peggiore diventa l'unica cosa che ti tiene in vita...-
Tanya osservò le due bestie con tristezza, mentre Riven sbadigliò sonoramente, rivelando il suo incredibile interesse per la questione –Cazzo, ci sarebbe voluto proprio un letto...- e Tanya, seduta al suo fianco lo guardò storto mentre quello assunse un'aria triste –Che c'è? Ho sonno!- si lamentò e lei sbuffò scocciata, tornando a guardare le bestie mentre Evil replicava –E non hanno nessuna vita sessuale? Poverini...- commentò intristita verso l'uomo, che dirigeva le bestie messo ora rapidamente in imbarazzo, mentre Diego e Tom si lasciarono sfuggire una risata divertita.
-Beh, in realtà sono stati cresciuti insieme a una dei nostri Ippogrifi, Calì che, purtroppo, ha uno zoccolo mal messo e non può fare grandi sforzi ed ecco, loro... sì, insomma...-
-Se la intendono- tagliò corto la ragazza, annuendo comprensiva, guardando i compagni e poi sgranando gli occhi sorpresa –Ah, ma aspetti, se la intendono tutti e tre, giusto?-
L'uomo parve diventare un pomodorino davanti a quelle domande incalzanti che riuscirono a far ridere Tanya, cosa che fece piacere all'amica che la fronteggiava, aveva notato che la storia delle due bestie l'aveva un po' sensibilizzata.
-Beh, sì...- borbottò l'uomo, non vedendo Evil annuire contenta –Beh allora, buon per lei!- e scoppiò a ridere, guardando gli amici che scossero il capo divertiti.
Tom le portò un braccio sulle spalle e l'attirò al suo petto, scombussolandole la testa con la mano –Non badi a lei, è il nostro ippogrifo mentalmente inappropriato-
E la mora gli pizzicò il ventre –Come ti permetti, Malfoy??- e presero a giocare sul carro mentre Tanya, poco più divertita, guardava le due bestie agitare le ali nel cielo, in sincrono. Erano in perfetta armonia eppure nemmeno si guardavano.
"Stando sempre insieme hanno imparato ad agire per la coppia, non per se stessi..."
Pensò, ritenendo che, nei rapporti d'amore succedeva bene o male la stessa cosa, quando due volevano stare insieme.
Lei si riteneva una persona abbastanza egoista, sarebbe riuscita a muovere le sue ali in base alle necessità di un'eventuale coppia e non delle sue?
Quando planarono davanti alla muraglia degli Schmidt, dopo aver sorvolato il bosco, il traghettatore si fermò davanti all'enorme cancello, oltre il quale si delineava il maestoso castello, che i ragazzi ammirarono sorpresi. Riven era già al telefono –Oh, sì, siamo qui fuori...-
I cancelli si spalancarono poco dopo e l'uomo che trainava le bestie fece –Volete che vi porti all'entrata?-
Domandò e Riven scese dal carro, aiutando Tanya a fare lo stesso –No, no grazie del passaggio-
Tom vide Diego portare giù anche Evil e si preoccupò di dare una mancia all'uomo che, precedentemente pagato dagli Smith, accettò il denaro volentieri e poi se ne andò, dopo che Tanya ebbe accarezzato entrambi gli animali.
Tom la raggiunse e la vide guardare le bestie in cielo per poi voltarsi e vedere gli amici incamminarsi davanti a loro.
Così, l'uno affianco all'altra, percorsero il selciato in pietra.
-Te lo chiederò adesso visto che, dopo oggi, è molto probabile che non ci rivedremo prima del ritorno a scuola...-
-Non ho fatto altri sogni, né ho avuto allucinazioni.- lo anticipò lei freddamente –Se avrò bisogno di qualcosa, ti farò sapere.-
Ultimò poi, eloquente, facendogli capire che non doveva starle addosso e lui assottigliò lo sguardo –Bene, allora non ti chiederò più nulla.-
E la superò, non vedendo l'espressione un po' perplessa di lei.
"Si è offeso? Ma che vuole?!"
Sbuffò infastidita e lo raggiunse, superandolo a sua volta [Fattela passare.]
[Tranquilla, io non ti metterò il muso, come già detto agirò di conseguenza.]
E non impiegarono troppo ad arrivare davanti all'ampio portone nero del castello.
Il giardino era molto anonimo in realtà, ampio, dotato di un prato verde scuro dove, a distanza di due metri quadri l'uno dall'altro, dei cipressi alti e affusolati si stagliavano eleganti. Agli angoli della cinta, invece, dominavano delle gigantesche querce, sicuramente in piedi dalla costruzione dello stesso castello.
Fuori dal portone, seduto sulle scale e fumante, c'era Andrew, in jeans.
Anche i compagni erano vestiti casual ma si erano portati ovviamente il cambio.
-Ciao, bello!!- fece Riven allegro, raggiungendolo e avvinghiandosi a lui con fare appiccicoso, cosa che infastidì come al solito il compagno, che se lo staccò di torno –Dov'è la Delacour? Non dirmi che se n'è tornata in Francia.- e sorrise maligno verso il Malfoy che, invece, non gli sorrise affatto –Ti porti dietro sempre una vampata d'allegria tu, eh?-
Andrew ghignò e andò ad abbracciare Tanya, baciandole la testa e salutando Tom e Diego mentre Evil guardava interessata l'incisione sulla porta. Rappresentava un'enorme volpe dalla coda che poi si assottigliava e si allungava, formando quindi la testa di un serpente, si vedeva che quest'ultima era un'incisione più recente della prima. Gli Shmidt a suo tempo, quando ancora erano una famiglia tedesca, mandavano i loro figli al Durmstrang e, come da tradizione, venivano smistati fra le Fuchschwarz, ovvero le Volpi Nere.
Andrew la notò sfiorare le orecchie della volpe e fece per parlare ma, ben presto, uscì fuori un uomo che fece saltare sull'attenti tutti i ragazzi.
-Buonasera, Conte. La ringraziamo dell'invito.- fece immediato Tom, con aria seria e rispettosa.
L'uomo annuì appena e guardò tutti uno a uno, contandoli con lo sguardo, poi si accorse di una presenza, praticamente alle sue spalle, visto che aveva superato la metà aperta del portone. Si volse dunque, notando Evil.
In quel momento una folata di vento attraversò i giardini, cosa che sorprese Andrew "Non c'è mai vento qui..."
I lunghissimi capelli neri di Evil vennero mossi nell'aria, trascinandosi dietro il suo profumo, in direzione del rigido Conte a cui bastò solo un'occhiata per capire –Il mio nome è Adolf Reus Smith. Il suo, signorina?- e Tanya le fece segno di cedergli la mano, cosa che la ragazza fece, forse timidamente. Quell'uomo oltre ad essere estremamente affascinante, non solo per lo sguardo, emanava una notevole dose di autorità e di eleganza che mostrò soprattutto quando si inchinò a baciarle la mano, cosa che inorridì visibilmente il figlio.
-Evil Stehodensky- disse la ragazza, vedendo l'uomo alzare immediato lo sguardo –Stehodensky? Siete... una creatura demoniaca?- domandò sorpreso l'uomo e la mora spostò lo sguardo, riprendendosi la mano, storcendo la bocca –Sì, per metà- sottolineò ma lui non parve farci troppo caso –Allora probabilmente conoscerete Gabriel Stehodensky-
La mora lì si volse di scatto, perplessa e replicò –È mio padre- scandì e quello parve sgranare gli occhi, sorpreso –Non sapevo... fossi tu. Avevo capito che non vivevi del nostro mondo...- disse l'uomo ed Evil alzò le spalle, non facendo caso al fatto che avesse alleggerito l'appellativo –Mio padre non parla volentieri di me- disse, con poca vergogna e Adolf la osservò attento, sorridendo appena –Non vorrà che gli portino via la sua bambina- e la mora alzò poco convinta le sopracciglia –Ne dubito, ma è bello raccontarci questa storia- stabilì fredda, suscitando di nuovo il sorriso di lui che sentì di nuovo il vento trascinarsi nelle loro vicinanze, sembrava accarezzare e giocare con capelli della ragazza.
L'uomo alzò lo sguardo verso il cielo d'un tratto e poi sorrise appena –Entriamo... presto inizierà a far freddo.- e abbassò lo sguardo sui ragazzi, soffermandosi sul figlio "Ora, è tutto molto più chiaro..."
Spazio Autore
Eccomi quiiii!!! Oggi voglio festeggiare perché abbiamo raggiunto le 50K visualizzazioni, cosa che non avrei MAI pensato di poter ottenere e se è successo è, ovviamente, solo grazie a voi. So che ve lo dico spesso mie trottoline, ma grazie di cuore, siete fantastiche, ognuna di voi e sono davvero felice che ancora la storia non vi abbia annoiate o deluse (a voi che siete rimaste, perlomeno! AHAHAH). Quindi passo a ringraziare tutte e tutti, in particolare però: anirbasoup00, EssePi29, Ecila2000, twofing, lusbel5, lullubook, Angel_delle_tenebre, martina234567, GiuliaBernasca, iridella14, taniaconlai, Anais173, GaiaBaioniButtafarro, cat-happy, MRT_01, faty_potter02, MRT_01, marziacaci, mar-22, Rebbi01, _pandina23_, Mezzosangue17, Sky_2001, McSnugglefacesxx, Siriusparrow, Rene_217, Carietta91, hippyli, beautiful_nothing28, LalyZeta, Slytherin_03, MarziaPedace, GrattastinchiBurfoot.
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