capitolo 2
You can't be too careful anymore, when all that is waiting for you won't come any closer, you've got to reach a little more
Eile
La mia camera è completamente bianca, ci sono due grandi finestre fatte con il vetro antiproiettile, un armadio pieno di camicie da notte da ospedale, un piccolo bagno,una scrivania e un letto.
Le uniche cose che posso fare qui sono suonare il violino, ascoltare la musica su un piccolo smartphone programmato solo per quello (non c'è neanche la sim) oppure scrivere come mi sento su un quadernino bianco. Inutile dire che non l'ho mai usato in tutti questi anni. Una volta l'ho bruciato con la lente degli occhiali da vista dell'ennesima infermiera di turno. Quando avevo 15 anni ho seguito un corso online per imparare a scassinare serrature, rubare oggetti senza che gli altri se ne rendano conto e mettere KO le persone in 10 discreti modi diversi. Grazie a quel corso sono riuscita a rubare gli occhiali da vista dell'infermiera.
Quando avevo 17 anni ed ero diventata abbastanza brava a mettere KO la gente, ho provato a farlo sul dottore che veniva a misurarmi la pressione ogni due mesi. Mentre stava uscendo dalla porta mi sono avvicinata di sottecchi e ho premuto con tutta la forza che avevo i nervi sul dietro della sua nuca. Inutile dire che è svenuto e che sono stata portata dal terapista per una sessione speciale incentrata sui buoni comportamenti da seguire.
-Non è morale e soprattutto non è etico far svenire i medici.
-Non ne dubito dottore.
Il violino lo suono da quando ho 4 anni, prima solo per suonare le ballate irlandesi di mia zia, ma crescendo ho imparato a suonare canzoni rock. La cosa che preferisco sono gli assoli di chitarra e la canzone che suono di più è Bohemian Rhapsody (anche se ho una certa passione per canzoni come Sympathy for the Devil e Stairway to Heaven). Spesso le infermiere mi invitano ad abbassare il volume (idiote è un violino) ma quando portano altri pazienti ad ascoltarmi, mi riscalda il cuore sentirli applaudire. Soprattutto Bethany, la donna che hanno ricoverato alla morte del figlio in un incidente in bicicletta, che dice di apprezzare molto la mia versione rivisitata di Come As You Are dei Nirvana.
I dottori mi sottovalutano, mi credono molto meno furba di quanto sia in realtà. Infatti la povera ragazzina disturbata ha hackerato lo smartphone per accedere al wifi del suo terapista senza essere rintracciata (si ok... non sono una gran hacker in realtà ma ci provo). Ho osservato il suo studio talmente tante volte, notato ogni singolo dettaglio e ho capito che la password del suo wifi personale era per forza "winstonchurchill" dopo aver dedotto che:
1) non ha la fede, e non ha il segno dell'anello come se se la togliesse per lavorare, quindi non è sposato.
2) non ha animali domestici visto che i suoi vestiti non sono ricoperti da nessun pelo animale
3) le sue librerie crollano sotto i libri sulla seconda guerra mondiale e su Churchill
Quindi in breve: single, depresso e fanatico di Churchill.
Ed è proprio li su internet che poco tempo fa, cercando indirizzi di investigatori privati o buoni avvocati,ho trovato il sito di un tale Dottor John Watson.
John Watson è l'assistente di un-come si definisce lui stesso- consulente detective,Sherlock Holmes. Ho anche visto il suo sito, la scienza della deduzione, e devo ammettere che è un dannatissimo genio: può riconoscere un pilota dal suo pollice sinistro. Se lui non può risolvere il mio caso, allora io sono la regina d'Inghilterra.
Questo pensiero di uscire di qui aiutata da qualcuno capace di capire la verità sulla mia infanzia è diventato un'ossessione. Qualcuno capace di capire che non sono pazza.
I dottori sono troppo scemi per capire come ho fatto a trovare su di lui. Pensano che lo abbia visto in tv quando mi portano a "socializzare" con altri pazienti nel salone comune.
Pfff, socializzare, che cosa inutile, meglio essere soli e asociali che male accompagnati.
Ho discusso molto spesso con il mio terapista delle mie paure, solitamente ne ricordo solo due: essere abbandonata e il fuoco.
I fuochi di artificio, i camini accesi, i fiammiferi, gli accendini, i fornelli e i becchi bunsen mi fanno salire un ansia fuori dal normale che si manifesta in battito cardiaco velocissimo, le mani che tremano e sudano e il cervello che si annebbia. Quando ho paura, sono angosciata o semplicemente molto preoccupata, lo stress prende possesso di me e fa di me quello che vuole: non riesco più a pensare in modo corretto e concentrarmi è più difficile che respirare. Spesso seguono crisi di pianto che non controllo, in cui le lacrime scendono senza smettere per ore a volte...
Ricordo una volta in cui dopo una di questi attacchi di ansia incominciai a tremare, e per un quarto d'ora non ho smisi, incapace di capire cosa stesse succedendo.
Invece non riesco a capire se essere abbandonata è davvero una fobia o solo un pensiero che infesta le mie notti. Sogno di essere in pericolo, abbandonata in un luogo che conosco ma non so come tornare a casa e nessuno può aiutarmi.
È strano ma credo che lasciarmi da sola in una stanza in fiamme sarebbe l'equivalente di uccidermi. Forse perché dodici anni fa sono rimasta davvero incosciente in una casa mentre le fiamme la divoravano...
E mentre rifletto coricata sul mio letto con le gambe contro il muro, improvvisamente un idea mi colpisce come un camion: se non vogliono contattare Holmes, lo farò io stessa.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top