31. Please, forgive me!
Ho fatto tutto di fretta, doccia, trucco, ho trovato una stampella con un outfit e l'ho indossato, è un abito leggerissimo di seta color cipria, con la gonna plissettata, molto leggera che ondeggia ad ogni mio movimento, adoro, il corpetto è smanicato con un profondo scollo sul davanti, completano il tutto una giacca di pelle nere, degli stivaletti con tacco comodo e una borsa, che mi sarà d'intralcio, visto che mi porto sempre dietro il portatile e un mare di fogli, comunque il tutto è moto carino, chi sa chi lo ha scelto! Raccatto tutto il necessario assieme ai fogli con le traduzioni delle domande concordate e mi fiondo nel salone dove i ragazzi stanno finendo di prepararsi. <Ieri mi sono dimenticata di darvi le traduzioni, spero che facciate in tempo a memorizzarle, comunque sono semplici, sempre le solite interviste.> faccio un piccolo inchino per scusarmi ma non sento neanche una parola, una reazione, avranno perso la voce, così, di botta, tutti assieme? Li guardo ad occhi sgranati tutti lì che mi osservano. <WOW!> J-Hope rompe l'assurda atmosfera stagnante che si è creata <Cosa?> gli dico guardandolo, fa una risata e indica Jimin con la testa <Noona, tu...Sei...WOW!> lo guardo ancora <Come se non mi aveste mai vista...> interviene JK <Una cosa è vederti tutti i giorni, con i tuoi soliti vestiti, soliti capelli e trucco quasi inesistente! Questo - indica tutta me - questo, è WOW!> scuoto la testa con un sorriso imbarazzato <Ma finitela!> sento andarmi in fiamme le guance, tutti compreso SUGA iniziano a farmi complimenti <Chi...Chi ha scelto questo outfit!> la voce esce quasi strozzata dalla gola di Jimin <Questo? è uno delle mie scelte... - dice Taehyung tutto orgoglioso - ti piace?> Jimin spalanca gli occhi <Eh certo! Non è mica la tua ragazza, mica può andare vestita così in radio!> il ricciolo lo guarda alzando un sopracciglio <In verità, non è neanche la tua, di ragazza! Può vestirsi come vuole ed libera di accettare tutti gli inviti che riceve!> il biondo boccheggia <Non oseresti!> gli sibila assottigliando gli occhi <Mettimi alla prova!> gli risponde il ricciolo con sguardo ammaliante. Per un po'resto a guardare questo battibecco, sembrano due bambini che si contendono un giocattolo, la cosa sarebbe anche divertente se il giocattolo in questione non fossi io <LA FINITE! PARLATE COME SE NON FOSSI QUI!!> urlo interrompendo la discussione <Noona, è vero che non sei fidanzata?> continua V stuzzicando un sempre un più nervoso Jimin, a questa domanda i miei occhi iniziano a vagare, il leader non è più divertito da questa situazione e quando incrocio il suo sguardo, mentre si massaggia il ponte del naso, mi mima "è ora di darci un taglio!", io vorrei ma non so come. Desidererei che qualcuno mi salvasse da questa situazione imbarazzante, quando <Certo che lo è... - la voce di SUGA interrompe la tensione creatasi - è fidanzata con il suo lavoro - la sua voce si fa più intensa - come tutti noi, del resto! Ora imparate le risposte e andiamo!> mi prende per il polso e ci avviamo alle auto che attendono di sotto <Yeogja, tu nella prima con RM e Jin!> annuisco e quando siamo sotto mi affida allo Hyung.
<Si può sapere che combini?> Jin esordisce così una volta arrivati in auto <Chi? Io? Niente, assolutamente niente!> poi ci raggiunge il leader dopo aver controllato l'ordine delle auto <Yeogja! Spiegami una cosa - attendo con ansia le sue parole - a che gioco stai giocando?> non mi aspettavo una domanda simile <Che intendi? Io non gioco proprio a niente! Fino a prova contraria, qui siete voi che giocate a dove posiziono la "bambola"! E per bambola, intendo ME, se non si è capito!> a questa mia risposta non riesce a trattenere una leggera risatina che mostra le sue adorabili fossette, poi mi guarda masticandosi l'interno della guancia <Con Jimin, intendo...> anche il maggiore annuisce <Con Jimin? Non sono nella testa ossigenata del mochi, quindi non ho idea delle sue intenzioni...> cerco di cambiare il soggetto della discussione ma Nam è furbo <Non è quello che ti ho chiesto... - punta i suoi occhi nei miei, mi innervosisce questa specie di terzo grado, è una cosa che non mi piace - cosa vuoi fare con Jimin?> sgrano gli occhi <Non penso che ci sia molto su cui discutere caro il mio leader, visto che presto tutta la combriccola partirà per la leva!> ecco, l'ho detto, mi è uscito ed ora mi sento più libera, i miei due compagni di viaggio sbiancano e si ammutoliscono <Siamo arrivati!> la voce dell'autista smorza la tensione <Ne parliamo dopo!> mi dice lo spilungone prima di uscire.
Come all'aeroporto a Seoul scendono prima i 7 dell'Oca Selvaggia per prendersi il bagno di folla e fotografi a bizzeffe, questa volta però a tendermi la mano non è Namjoon ma...Bong? Bong è una delle guardie del corpo sempre presente negli spostamenti all'estero, lo guardo indecisa sul da farsi, fa spallucce e mi invita a scendere dall'auto. I sette sono già nell'edificio ed io vengo anonimamente scortata all'interno. Tiro un sospiro di sollievo, è stato facile <Yeogja-nim. Non era stata avvertita che sarebbe entrata con me?> scuoto la testa <Meglio con te, almeno non è stato traumatico come a Seoul!> Bong mi fa un sorriso compiaciuto e mi accompagna fino alla stanza dove i ragazzi si stanno preparando per l'intervista. Busso, dopo qualche istante sono dentro, il bodyguard mi saluta e si ecclissa, vengo come sempre accolta <Noonaaa!> da Jungkook che mi abbraccia come se non mi vedesse da un mese e da un imbronciato Jimin. <Hya! Mollala coniglio palestrato! La stropicci tutta!> Jin ci tiene che sia in ordine per la radio. Appena mi libero dalla calorosa morsa mi avvicino al mio musetto di mochi <Perdonami!> lo guardo sgranando gli occhi <Non hai nulla da farti perdonare, perché fai così?> punta gli occhi azzurri, ha le lenti colorate, ha uno sguardo svampito con le lenti azzurre ma è sempre meraviglioso <In verità devi perdonarmi più di una cosa, però... - fa una piccola pausa guardando Namjoon - ne parliamo quando siamo in albergo, vuoi? - annuisco, anche se non ho capito un granché - Grazie Yeon-in (tesoro mio)> mi sorride lasciandomi un leggero bacio sulle labbra.
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