Cap. 1 - L'Arrivo in Giappone
NOTA DELL'AUTRICE: Premetto che qui la storia si ambienterà "molto probabilmente" per tutto il globo (qualcosa simile alla terza stagione della prima serie) e che rispetto all'età originale dell'anime (12-13 anni) qui i personaggi avranno sui 15-16 anni e frequentano ovviamente le superiori.
Userò i nomi originali giapponesi (anche se non sono abituata xD) e se avrete difficoltà ditemelo che cambierò i nomi in quelli europei. Spero vi piacerà!
Ah dimenticavo, siccome sono cocciuta di mio (qualche volta), userò lo stesso personaggio della mia precedente FF "Come un fulmine a ciel sereno" (Vivian Ishtar) ma il nome sarà diverso.
Ok ora non vi rompo più xD Buona lettura!
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Aria. Finalmente Aria. Quel che mi ci voleva dopo 8 ore di aereo! Cominciavo a stancarmi dell'aria condizionata. Ma ciò che mi preme di più sono le condizioni di mia sorella minore, spero non si prenderà un brutto raffreddore. In braccio a me con il suo orsacchiotto di peluche in una mano e l'altra che si agrappava alla mia maglietta, sbadigliò pigramente.
"Siamo arrivati?..." mi chiese sussurrando. Poveretta, temendo che l'aereo precipitasse da un momento all'altro, non dormì nemmeno per un secondo fin quando non la presi io in braccio e la cullai tra le mie braccia. Ha molta paura degli aerei ma se qualcuno le fa fare l'aereoplano non si tira indietro!
"Si Kyla, siamo arrivati.." le dissi dolcemente.
Giappone. Sarò stata qui durante i miei primi mesi di vita insieme ai mei genitori, e credo che ripartì con loro appena ebbi compiuto 3 anni. Stranamente non mi ricordo nulla.
Da allora passai l'asilo, le elementari in Italia mentre le medie in Russia e ora il terzo superiore qui a Tokyo. Che stress.
Andai a prendere le valige sul nastro, usci dall'aeroporto e chiamai un taxi. Posai mia sorella dall'altra parte del sedile posteriore e mi sedetti accanto a lei, dopo di che diedi al tassista un foglietto che mi diede mio zio e partimmo subito per non so dove, credo a casa di mia cugina o qualche altro parente. Non passarono nemmeno 10 minuti che mi addormentai, esausta.
"Non avere paura della realtà, affrontala!" Una voce. Era femminile, dolce e...rilassante.
"Vedrai tesoro mio, troverai degli amici che ti vorranno bene!" Questa invece era maschile, da uomo. Sicura e decisa ma anche rassicurante.
Li riconobbi. Mamma e papà.
Mi mancano da morire, non so cosa darei per rivederli.
Una manina piccola mi svegliò interrompendo quel che doveva essere un sogno.
"Sveglia! Il signore dice che siamo quasi arrivati!" mi disse Kyla.
Aprì gli occhi, vidi Kyla che stava rimettendo a posto il suo nintendo ds.
D'un tratto la macchina si fermò di colpo.
"Perché ci siamo fermati?" chiesi e ci fu un'attimo di silenzio.
"Signorina, la prego, prenda sua sorella e le sue cose finché è in tempo!" era turbato se non intimorito "Raggiunga un edificio azzurro e sarà arrivata ma la prego, faccia in fretta!!" questo sembrava più un avvertimento. Non feci nemmeno in tempo a chiedere un rapido "perché" che qualcuno aprì la portiera del conducente.
"Ancora tu..." una voce. Poi vidi una mano allungarsi e afferrare il tassista per il colletto trascinandolo fuori dall'auto.
"-S-Sorellona!..." Kyla mi abbracciò cercando riparo e io l'abbracciai per proteggerla.
Si aprì anche la portiera alla mia sinistra e qualcuno si sporse per vedere all'interno. Strinsi di più mia sorella, chiunque siano non la devono nemmeno sfiorare!
"Ehi Infinity, qui dietro abbiamo compagnia!" Quando lo disse mi stava fissando in un modo che non sopportavo!
"Stacca quella portiera e portali qui!..." altra voce, dovevano essere in tre. Il tipo affacciato dalla nostra parte tiro un sorriso malizioso e senza staccare gli occhi da noi stacco la portiera come se fosse nulla!
"Kylara... resta qui, ora la sorellona ne dice quattro a questi cattivoni..." le sussurai allentando la presa dell'abbraccio e lei mi ubbidì anche se esitante.
Il tipo allungo la mano ma la respinsi con uno schiaffo. "Posso scendere benissimo da sola..." gli dissi e scesi dall'auto. Il tipo che avevo davanti era di colore, aveva dei capelli verdi più o meno a caschetto o qualcosa simile e una frangia piena all'insù che gli copre l'occhio sinistro di un nero profondo... farsi curare quelle occhiaie è chiedere troppo.
"Però, una compagnia molto gradita direi..." la terza voce... guardai dietro il verdino di fronte e vidi un'altro ragazzo, sempre della mia età.
Aveva dei lunghi capelli neri tendenti al blu notte con due file laterali bianche, legati in una coda che teneva sulla sua spalla destra e gli occhi erano di un blu simile al mare.
"Nome."
"Non sono affari tuoi." Gli risposi con un colpo secco, il solo guardarlo mi dava il volta stomaco eppure nemmeno lo conosco.
"Tu verrai con noi." Fece per prendermi il polso ma esattamente come con il verdino lo respinsi schiaffeggiandogli la mano.
"Primo, non mi toccarmi. Secondo, non vado da nessuna parte con voi tre."
Tre. A proposito... e il tassista?
Mi guardai intorno e non vidi ne il terzo ne l'uomo. Presa com'ero non mi accorsi di una mano bloccarmi entrambi i polsi.
"Porta rispetto davanti a un' Imperiale!" Il capellone bicolore non mi molla e appena cercò di trascinarmi senti un singhiozzo alle mie spalle.
Era la mia sorellina.
Incavolata più che mai diedi un calcio dove serviva al capellone e immediatamente questo lasciò la presa, permettendomi di sferrare un pugno al verdino. Presi mia sorella in braccio e due zaini al volo e fuggì verso l'edificio azzurro che mi indicò l'autista.
Dopo una mezz'oretta circa la trovai. Non era un vero e proprio edificio ma era una casa molto grande con due piani! La mia curiosità cadde sul citofono dove vidi scritto due cognomi e uno dei due lo conoscevo molto bene!
Eagle. L'altro invece era Daystar.
Senza nemmeno attendere un minuto di più suono il primo, dove ci risponde una voce mashile.
"Pronto chi è?"
Kyla non appena lo sentì saltello da tutte le parti e mi chiese di voler rispondere.
"Zio Eric, siamo noi!"
Dopo meno di 2 minuti si aprì la porta e ci ritrovammo davanti un uomo molto alto, dai capelli castani pettinati tutti da un lato, due grandi occhi neri e addosso una camicia bianca, un paio di jeans e scarpe nere.
Kyla gli andò incontro con le braccia spalancate e quest'altro la prese al volo sollevandola e facendole fare l'aereoplano. Vederla così felice mi metteva le lacrime agli occhi ma vedere anche quell'uomo che da anni non vedevo, mi faceva piangere come pochi.
"E tu? Non vieni a salutarmi?" Mi chiese. Gli andai incontro e lo abbracciai, felice di avere finalmente qualcuno familiare con cui potermi sfogare.
Lui prese ad accarezzarmi i capelli con fare paterno e io mi lasciai completamente andare, piangendo.
La sera arrivò piuttosto in fretta e la mia cara sorellina stava già dormendo sul letto nella sua stanza mentre io, stavo aiutando mio zio a lavare i piatti.
"Sei pronta per domani?" Mi chiese.
"Si, non vedo l'ora!" Gli risposi. Domani avrei cominciato il mio terzo anno alle superiori al nuovo Istituto aperto da poco, come l'hanno chiamata? Ah, Eleven High School.
"Mi raccomando sta attenta." Aveva un tono serio, quasi preoccupato.
Io lo guardai un po perplessa. "Lo sarò ma...perché?"
"Prima mi hai parlato di ciò che è successo a te e tua sorella... ecco, da tre anni il Giappone e sotto il controllo del Quinto Settore e le scuole sono le prime ad essere costantemente monitorate. Il loro intento principale è quello di controllare e regolamentare il calcio tramite alcuni ragazzi, gli Imperiali."
Imperiali.
Ora che ci penso, il ragazzo dai capelli blu...
"Porta rispetto davanti a un' Imperiale!"
Si era nominato Imperiale.
"In questi tre anni sono riusciti ad estendere il proprio dominio su tutto il Globo usando lo stesso calcio come strumento di guerra."
No. Non esiste. Pensai sconvolta.
Il calcio non deve essere usato come un'arma! E poi...il calcio è uno sport libero, non può essere tenuto sotto controllo come un leone in gabbia!
"Sfortunatamente, la scuola dove ti hanno iscritto è una delle più forti poiché quasi tutti i membri della squadra di calcio sono Imperiali. Sono loro a comandare e usano il proprio potere per fare ciò che vogliono, sia dentro che fuori dall'istituto. Mi raccomando però, sta attenta! Non cacciarti nei guai e non metterti mai contro di loro!"
Lavai l'ultima pentola. "Va bene zio."
Dopo aver finito, andai a mettermi il pigiama e mi infilai sotto le coperte. Pensai continuamente a ciò che mi aveva detto lo zio e agli Imperiali. Domani sarei entrata nel loro campo e io mi dovrò armare fino ai denti, non sono un soldatino e non mi faccio comandare! E soprattutto devo proteggere la mia sorellina, con quel che è accaduto oggi, potrebbero farci qualsiasi cosa.
Dopo un po' mi addormentai, attendendo con ansia l'arrivo del giorno seguente.
Angolo Dell'Autrice:
Questo era un colpo di fulmine xD
L'idea di scrivere questa FF mi è venuta grazie a
@inTaiyousarms! *-* Sta scrivendo una FF magnifica u.u
Comunque dovrei pubblicare il prossimo capitolo tra
un paio di giorni (urca se riesco...) :3
spero di avervi incuriosito xD
Attenderò con ansia le vostre recensioni ;3
Kiss by Kimy♥
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