Capitolo 13

Capitolo 13

Nel mese seguente, a Draco cominciava ad andare meglio. Si scoprì molte volte a pensare a Hermione, infatti i suoi compagni di Serpeverde lo beccarono parecchie volte con un espressione imbambolata sul volto.
Per quanto riguardava l'Armadio, aveva quasi terminato di aggiustarlo. Ormai mancava poco. Ma più ci riusciva, più sentiva crescere dentro di sé la terribile sensazione di dover uccidere qualcuno.
Pensò a Silente, e si disse che non poteva farlo. Dio...
Non poteva, no... ma non aveva scelta...
<< No... non posso farlo... >>
Disse, piangendo nel solito lavandino, nel solito bagno con Mirtilla Malcontenta.
<< No- gemette lei- no... dimmi che cosa c'è che non va... io posso aiutarti... >>
Sarebbe stato bello. Ma non era possibile.
<< Nessuno può aiutarmi- rispose Draco, tremante- non posso farlo... non posso... non funzionerà... e se non lo faccio presto... dice che mi ucciderà... >>
Poi singhiozzò e deglutì.
Guardò lo specchio. Il cuore gli batté in un sussulto.
Potter.
Si voltò di scatto ed estrasse la bacchetta. Un'ira crescente si sprigionò dentro di lui, soffocandolo di frustrazione repressa...
<< Crucio! >> urlò, mancandolo.
Bloccò la fattura di Potter e continuarono a scagliarsene di tutti i colori, finché...
<< Cru... >>
<< Sectumsempra! >> urlò Potter.
Draco si accorse di essere stato colpito in pieno.
Cadde a terra, e sentì il sangue scorrergli via dal corpo... poi il buio.
Dopo quelli che parvero secoli si alzò e vide Piton accanto a sé, che lo sorreggeva.
Stava camminando con lui per i corridoi, e gli stava dicendo delle cose, ma non riusciva a capire... a sentire...
Poco dopo si ritrovò su un lettino dell'infermeria, e vide Madama Chips che gli metteva del dittamo su alcune ferite del torace e del volto, e Draco, al momento, non si ricordò come se le fosse fatte.
<< Ora aspetta che faccia effetto, signor Malfoy, tra una decina di minuti ritornerò >>la sentì dire.
Draco rimase da solo, intontito.
Poi la porta dell'infermeria si aprì di nuovo, ed entrò il suo angelo. Ma collegò anche un'altra cosa.
<< Potter! >> ringhiò, ricordandosene all'istante.
Provò ad alzarsi, ma Hermione lo tenne inchiodato, un po' imbarazzata nel trovarlo mezzo nudo.
<< Cosa ti è successo? Che cosa c'entra Harry? >>
<< C'entra che Potter mi ha davvero rotto i coglioni, stavolta!- urlò Draco, furibondo- ero nel bagno a parlare ad un fantasma della mia missione, e Potter stava ascoltando da dietro la porta! >>
Si alzò incazzato nero, ma Hermione gli accarezzò una guancia, facendolo voltare verso di lei. Inutile dirlo, Draco restò imbambolato su di lei e si scordò quasi del tutto di Potter.
<< Avete combattuto? >> chiese la Grifondoro, preoccupata.
<< Sì- rispose Draco- ma lo mancavo. E poi Potter mi ha colpito con un incantesimo che non ho mai sentito prima! >>
<< Okay, adesso calmati. Parlerò io con Harry >>.
Lui esitò, guardandola nei suoi occhi d'ambra.
<< Bè, convincilo lasciarmi stare! Sei sicura che non si sia innamorato di me? >>
Hermione rise.
<< Vado da Harry! Tu rimettiti presto >>.
Ma si sentì afferrare il braccio, poi trascinare e finire contro il petto nudo e forte di Draco. Lui fece un mezzo sorriso e si chiese cosa gli stesse succedendo. Gli piaceva abbracciarla, era così piccola, sottile... e poi non opponeva resistenza, anzi, ricambiava l'abbraccio.
Si sentiva amato, in un certo senso.
La vide alzare la testa verso di lui. Lo stava guardando.
Si sentì eccitato, all'improvviso. Sapeva cosa voleva.
Si avvicinarono lentamente, persi ognuno negli occhi dell'altro, entrambi pensando che non avrebbero dovuto farlo, che si sarebbero dovuti trattenere...
Ma in un momento cambiò tutto.
Le loro labbra si toccarono appena, desiderose e appassionate, ma non ebbero il tempo di approfondire quel bacio.
Madama Chips era rientrata all'improvviso.
Draco la lasciò, sentendosela sfuggire dalle braccia. La vide rivolgergli un'occhiata dispiaciuta e uscire dall'infermeria, con i capelli che ondeggiavano al ritmo dei suoi passi.
Draco si ributtò sul letto, mentre quella maledetta infermiera usciva di nuovo dopo aver preso una medicina dall'armadietto. Si sentì avvilito.
Se solo non fosse entrata... niente avrebbe più potuto fermarlo. Avrebbe dato sfogo di tutto l'affetto che provava per Hermione, lì, su quel letto, fregandosene delle conseguenze. L'avrebbe fatto.
Ma non era stato possibile. Perché si trovava sempre ostacolato, qualunque cosa facesse?
Vide la porta riaprirsi di nuovo, e un istante sperò che Hermione fosse tornata... ma poi gemette sconsolato nel vedere Pansy.
<< Draco! >> esclamò disperata, buttandosi al collo di Draco. Lui non riuscì a ricambiare, e rimase rigido e immobile alla sua stretta stritola-ossa.
<< Quel Potter!- disse, agitata- vedrai che punizione gli aspetta! Oh, Draco, ero così in pensiero per te! >>
Poi tacque e lo fissò. Draco sapeva cosa stava per fare. Ma quando lo fece si ritrovò impreparato, con la lingua di Pansy in bocca.
La staccò violentemente.
<< Pansy- mormorò, sospirando-Non possiamo >>.
<< Perché?- domandò lei, sull'orlo di una crisi di nervi- mi stai respingendo dall'inizio dell'anno, io non so più cosa fare con te! Se non ti piaccio dimmelo adesso, non farmi illudere! >>
<< Non voglio una storia con te >> disse freddamente.
Pansy lo guardò sdegnosa, andandosene, ferita.

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