Yuuri Katsuki

Correva sulla spiaggia in compagnia della musica che le sue amate cuffiette bianche gli stavano trasmettendo alle orecchie e annaspò in cerca di aria, poi si fermò piegandosi e mise le mani sulle ginocchia. Ma ancora non era finita lí, quella corsa doveva ancora proseguire, anche se la stanchezza e l'intorpidimento alle gambe avevano presero a farsi sentire.

Doveva assolutamente battere il famoso Victor Nikiforov, lo doveva per ciò in che credeva.

Riprese a correre e il vento riprese a schiaffeggiarlo sugli abiti sudati, e suoi capelli corvini ormai del tutto scompigliati.

Prese dalla tasca l'mp3 e con il dito mise stop alla playlist, poi dopo aver aggrovigliato le cuffiette intorno lo rimise accuratamente nella tasca della giacchetta.

« Yuri! »
Esclamò uno dei ragazzi del gruppetto che poco più in là rispetto a lui si era fermato.

Yuri si avvicinò e si fermò, poi con uno sguardo veloce oltre a tutti i componenti i suoi occhi si soffermarono su quel Yuri Plisetsky.

I loro sguardi di sfida si incrociarono e nemmeno pochi secondi dopo si ritrovarono a fare finta di niente. Come se fossero solo stati due persone che per la prima si vedevano. Anche se si sapeva che i due non potevano sopportare la sola presenza dell'uno e dell'altro.

« Ciao ragazzi ».
Li salutò velocemente.

« Perché non ti unisci con noi per andare a mangiare ? » gli proposero, ma nell'istante in cui lo fecero - ignari del fatto - lo sguardo inceneritore di Yuri Plisetsky li fulminò. Cosa che però non passò inosservato a Katsuki.

« Verrá anche Victor? »
Chiese retorico, prendendo a guardare il mare che aveva preso a battere sulla spiaggia con violenza.

« No. Victor non verrà. Perché questa domanda, ti dà per caso fastidio ? »
Ripose Plisetsky con lo sguardo aggrottato.

« No. Non mi dà fastidio. Chiedevo solo. Scusate ragazzi ma tra poco devo ritornare ad aiutare mio padre al ristorante. Magari facciamo per la prossima » gli sorrise cordialmente.

« Per me va più che bene » .
Ribatté il biondo soddisfatto, mettendo le braccia incrociate.

Cosa che Yuri lasciò scorrere come acqua. Davvero non aveva alcun voglia di litigare. Non quel giorno. Aveva tutt'altro a cui pensare.

« Va bene. Vai tranquillo Yuri. Allora ci vediamo » lo salutò lo spagnolo, prendendo poi a camminare insieme al resto del gruppo.

E a quel punto salutandogli, Yuri riprese la sua corsa mattutina. Pronto per raggiungere la sua destinazione.

Non voleva fare aspettare troppo suo padre e non voleva nemmeno lasciarlo solo con il troppo lavoro che c'era, così si apprestò a raggiungere velocemente il posto di lavoro. Pronto per iniziare una nuova e lunghissima giornata.

Nota Autrice : dopo questo capitolo gli altri saranno più lunghi.

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