Non mollare mai
Pov Yuri
Il rumore che i pattini facevano sul ghiaccio era da sempre stato qualcosa che mi era piaciuto, un po' come i grilli che in ogni notte estiva sentivo attraverso la finestra di casa mia. Le mie braccia come se fossero state ali d'angelo seguivono sinuosi i movimenti che il mio resto del corpo affluiva. Passo dopo passo, seguendo la mia concentrazione.
Nelle mie orecchie "make your story '. Per lo meno tentavo di concentrarmi sulla musica. Ma nella mia mente tutto ciò che risuonava non era altro che quel maledetto di Victor e i suoi occhi ghiaccio. Ma non pensavo a lui in senso positivo. Ma più a una fastidiosa distrazione alla mia salute mentale.
E ancora una volta per colpa di quel finto angelo acerbo, mentre tentavo un triplo salto, qualcosa decisamente va storto. Perché anziché atterrare come dovevo, il mio piede si torce di lato. Così cado.
Maledizione! Maledizione! E maledizione! Mi ritrovo ad esclamare battendo un pugno sul ghiaccio. Perché la mia frustazione sta grafiando la mia rabbia ? Perché anziché concentrarmi a dovere, mi sono ritrovato a pensare a quella maledetta merda ?
Mi rialzo. Perché non sarebbe da me mollare e andarmene. Stringo con forza le labbra sino a farle sanguinare. Il sapore metallico che mi invade. Il cuore scalpita. Mentre la musica finisce un rumore rimbomba.
Mi fermo, e abbasso le cuffie bluetooth. I miei occhi vagano alla ricerca di qualcosa. Victor ? Che ci fa Victor qui ?
La rabbia mi assale più forte. Ero venuto qui con l'intenzione di stare un po' solo e sconcentrarmi da tutto il resto. Ma cercando di scappare dal resto, ecco che quel resto sembrerebbe essere venuto da me.
Perché ? Che ho fatto di così male ? Ma poi con tutto il tempo che aveva per venire qui, ha scelto proprio il mio momento? Caso, possibile? O lo sapeva che, venendo qui mi avrebbe trovato ? Niente si può mai dare nulla per scontato .
Pov Victor
Sapevo che in questo momento lo avrei trovato qui. Ma non é che io sia venuto qui ben precisamente per lui. Avevo solamente voglia di pattinare un poco e mentre stavo venendo qui avevo come l'impressione che lo avrei incontrato e infatti poi... Eccolo lì, assolto totalmente dai suoi pensieri e la musica. Ma perché era così bello quando pattinava. Con la pelle imperlata di sudore e l'espressione corrucciata. Sembrava uno di quegli angeli scesi dal cielo. La luce che ne scaturiva era così forte e affascinante attirava come calamita lo sguardo.
Eppure per qualche strano motivo il solo pensiero degli sguardi altrui su di lui mi metteva assai fastidio. Egoisticamente volevo solo che fosse solo di mio lo sguardo che sentiva addosso . Non di altri. Solo il mio.
Ma ciò era umanamente impossibile. Chissà in quanti lo guardavano? E chissà come ? E lui... Lui ne aveva almeno notato uno ?
Senza dire niente allontando lo sguardo dal suo, coi pattini ai piedi scivolai sul ghiaccio. Incominciai a danzargli praticamente proprio sotto ai suoi occhi. Mentre giravo gli lanciai uno sguardo malinconico. Ma non ho capito se abbia compreso a pieno quel gesto o se lo avesse preso più come a una sfida. Nel caso contrario, be, lo avremmo lasciato nella sua convinzione.
Sapevo, avevo visto che oltre quelle cadute, lui nelle gare aveva sempre dato il massimo di sé. Lui cadeva, ma poi si rialzava sempre. E continuava a pattinare, come se niente fosse davvero accaduto. Yuri era questo. Era roccia inscalfibile. Era ghiaccio impenetrabile. Era solitudine ma anche una primavera che portava con sé solo sorprese. Ma forse lui nemmeno sapeva di essere tutto ciò. Ma lo era per me che ero il suo rivale e chi lo guardava attraverso gli occhi e sapeva vedere oltre.
Yuri era forte e non molava mai qualunque cosa accadesse.
Dopo l'ultima performance mi fermai ma la sua figura non c'era più. Yuri se ne era andato.
Davvero lo avevo solo infastidito ?
Pov Yuri
Quel presuntuoso. Davvero aveva appena tentato di demoralizzarmi con il suo stupido spettacolino ? Ma chi su credeva di essere quel pallone gonfiato? Per me era niente. Sicuro.
Ero così arrabbiato con lui che sabbattei fortemente l'anta dell'armadietto. Presi tutto ciò che mi occorreva per potermi cambiare e mi spogliai. Misi un asciugamano legato in vita e mi avviai alle docce. Ma almeno lì potevo starmene per i fatti miei o almeno così credevo.
Perché non appena uscii dalle docce davanti mi si paró un Victor quasi nudo. Non dissi nulla, non avevo nessun tipo di voglia di parlare con lui. Cercai di sorpassarlo, ma una sua mano agguantò il mio polso
« Qualunque cosa accada non mollare mai Yuri » fu tutto ciò che mi sussurrò prima di sorridermi e andare nelle docce. E quello sguardo poi?
Cosa aveva appena voluto dire con quello ? E perché il mio cuore stava battendo forte ? Rimasi incantato sul posto e con la bocca dischiusa. Non riuscivo a smettere di pensare a quei suoi occhi che mi avevano guardato quasi supplichevoli. Perché me lo hai detto Victor? Si vede che ancora non hai imparato a conoscermi.
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