*¤Paragrafo 58¤*

La luce interna proveniva da un freddo neon. Dei cavi scendevano dal soffitto della capsula filtrati da una fitta grata di ferro. Davanti a me vi era uno di quei pulsanti rossi in cui la scritta non premere faceva solo aumentare il vizio di provare.

Fortunatamente, nel mio caso, la scritta non era presente nonostante nella mia mente un allarme di avvertimento si fosse acceso.

Schiaccio riluttante il pulsante aspettando che qualcosa mi cada addosso, ma, a parte un leggero fischio modulato, non accadde niente e il silenzio mi avvolse.

Non feci neanche in tempo a voltarmi per uscire che l'aria smise di entrarmi nei polmoni e una sensazione di bagnaticcio per tutto il corpo e dolore in tre punti della mia testa, precisamente le tempie e all'altezza della fronte, che una voce riempì l'intero abitacolo e l'aria ricominciò a defluire nonostante la sostanza bagnata non mi permetta ancora di aprire gli occhi.

­­-Ora signorina devi immaginare e da quel che vedo nei meandri del tuo cervello ne sei più che capace. Tieni chiusi gli occhi, miraccomando-. Dice una voce metallica.

-Cosa?- chiedo ancora frastornata.

-Devi immaginare il tuo corpo rivestito da una tuta da combattimento. Se hai dei poteri potrai adattarla ad essi così che quello che indossi non si distrugga al primo combattimento. Con i materiali ti aiuterò io... hai delle preferenze sui colori?-

-Il nero e il bordeaux- dico continuando a capire poco e niente.

-Perfetto... dai su cara, fai muovere gli ingranaggi della tua bella testolina- mi dice ridendo meccanicamente.

-Va bene...allora...immaginare dire di potercela fare in effetti- stringo gli occhi mentre nella mia mente si sviluppa l'immagine di un corpetto con il collo alto. Bordeaux molto scuro, tendente quasi al marrone. Le spalle ricoperte da squame.

-Possono essere mobili? C'è, mi spiego. Vorrei che non mi impedissero i movimenti e che siano allo stesso tempo resistevi e protettive- spiego alla voce metallica.

-Certo, vuoi che si adattino al fuoco?-

-Si. Ah, se possibile tutto l'indumento in generale deve proteggere da un freddo piuttosto rigido...dove andremo ce ne sarà parecchio-. –Okay, vai avanti- mi risponde mentre u rumore di ingranaggi si accende per poi spegnersi qualche secondo dopo.

Dei pantaloni attillati neri con delle rifiniture in materiale più resistente per le parti più delicate, piccole sporgenze affilate si aggiungono ai lati esteriori delle cosce.

-Non credi siano un po' esagerate?- mi chiede il robot. –Nah, se mai falle più piccole...e più affilate, che si mimetizzino al completo-. Un piccolo sbuffo d'aria mi solletica il colletto facendomi ridacchiare.

-Mi servirebbe anche una cintura porta-oggetti. In qualche modo riesci a mettermi delle tasche larghe nei pantaloni? Poi, prima che mi dimentichi: le scarpe. Non credo di andare d'accordo con gli stivali ma, da quel che so, sono molto usati. Tu che mi consigli?- lo infesto di domande solo per farlo irritare, mi sta simpatico. –Qual è il tuo nome?- chiedo come ultimo.

-Una domanda alla volta ragazza. La cintura ci sta, le tasche sono più difficili da aggiungere ma ho un'idea. Per le scarpe non lo so, ti creo degli stivali fatti a posta. Sarà come portare delle scarpe da ginnastica, possiedono i lacci, si intrecciano sul davanti, hanno un leggero tacco e la punta è rinforzata n lamine di metallo ultraleggero. Comunque, il mio nome è K66-.

-Non è un nome K66- rispondo agitando le braccia.

-Perché mi sento tutta bagnaticcia, è orribile. E' come se fossi stata immersa in una bolla pieno di liquido-.

-Questo perché è esattamente successo così. Il liquido che ti circonda è stato creato dagli elfi e dalle fate. Possiedono la strabiliante capacità di formattarsi a piacimento del soggetto e adattarsi perfettamente al suo corpo. Per di più, durante la trasformazione in creatura magica alcune parti vengono assorbite, altre rimangono creando un ulteriore corazza- mi spiega.

-Oh, che figata. Comunque direi di aver finito nella creazione... posso vedere il risultato? Naturalmente se tu ritieni giusto aggiungere qualche dettaglio fai pure, mi fido kappa-. Se avessi avuto gli occhi aperti sicuramente mi sarebbe scappato un occhiolino.

-Ora , signorina, potresti sentire un leggero dolore, niente di che, tranquilla-.

Prima di poter ribattere, nuovamente la sensazione di stare senza aria e un pulsare continuo alla testa mi distrae dalla domanda che stavo per porre facendomi contrarre i muscoli delle braccia e chiudere a pugno le mani.

Tutto il corpo inizia a formicolare e un calore si irradia dall'esterno fino a penetrarmi in profondità delle ossa.

La sensazione di bagnato bagnato svanisce dando spazio al contatto con materiali nuovi e freschi che donano un leggero sollievo alla mia pelle rovente.

Un sospiro esce dalle mie labbra appena il silenzio infesta la cabina e tutti i dolori e stranezze svaniscono.

Un sussurro mi esce spontaneo: -Alla faccia del leggero dolore- esaudisco irritata.

La risata metallica di K66 arriva divertita alle mie orecchie.

-Scusa, ma non potevo dirti che avresti provato una sensazione orribile, se no la sofferenza sarebbe stata maggiore; i muscoli all'inizio devono essere molto rilassati, altrimenti il dolore triplica-.

-Se lo dici tu... posso aprire gli occhi ora?-

-Certo che si. Puoi andare. E' molto importante che tu scelga l'arma giusta per te oltre all'uniforme. Se vuoi un consiglio il reparto lame ti si addice nonostante non siano femminili. Ho conosciuto una ragazza, qualche anno fa, ti somigliava molto e la sua uniforme era simile alla tua e rideva sempre-.

-Strano. Va bhe, grazie per tutto e seguirò il tuo consiglio per l'arma. Spero di incontrarti di nuovo!- cosa che, purtroppo, credo sia impossibile da avverare.

-Sono un drone e non svolgo soltanto questa funzione. Magari mi potrai rivedere se mi ingaggiano- mi dice mentre il vetro oscurato della cabina si apre.

-La porta d'uscita è la stessa, spero che la tua nuova armatura ti sia di gradimento!-

-Sicuramente lo sarà! Grazie Kappa- lo saluto mentre esco.

Guardo in giro alla ricerca di uno specchio e non trovandolo imbocco dalla, non più misteriosa, porta venendo di conseguenza accecata dalle luci appese in diversi punti dell'armeria.

Tutti gli occhi sono puntati su di me, che disagio.

-Che avete da guardare?- chiedo incrociando le braccia sotto al seno.

Alcuni fanno un cenno negativo e voltano lo sguardo ovunque tranne che su di me, i miei amici ridacchiano. Noto che le ragazze sono già uscite, mancavo solo io del turno.

Sono stupende nelle loro divise.

Bianca è quella che sembra, in un certo senso, più leggera dell'aria... come avvolta da veli. Porta dei pantaloni larghi di colore verde scuro, il corpetto marrone mette in risalto ancora di più la sua magrezza, il collo è coperto solo da una retina di ferro, le braccia sono fasciate da un materiale che prende tutte le sfumature del verde più chiaro. Ai piedi porta dei sandali, i cui lacci sembrano piante rampicanti... assomiglia proprio ad una fata.

All'apparenza può sembrare innocuo come indumento. Ma osservandolo meglio si possono notare le piccole lame nascoste all'interno delle maniche e il liquido contenente nelle boccette poste nella cintura non sembra per niente inoffensivo.

Helen indossa dei pantaloni attillati abbinati a degli stivali alti fino al ginocchio. Porta una maglietta viola scuro di un materiale che sembra rigido, immagino che si apra sul davanti vista la scia di ganci che si fa strada fino all'altezza del seno.

Il collo e le spalle vengono coperte da un mantello nero rifinito di lamelle affilate sulle punte. Una cintura doppia si incrocia leggermente sotto alla pancia appesantita dalla lama argentata che vi risiede.

Poso lo sguardo su Livia e rimango stupita dal fatto dell'apparente semplicità della sua elegante uniforme. Indossa una camicetta larga bianca fermata sul busto da un'argentea armatura che la fascia fin sopra i fianchi.

Dei pantaloni blu con scaglie via via più chiare scendendo arrivano a degli stivali neri bassi con la punta argentata. Le spalle sono protette da una mini cotta di ferro; una mantella resistente parte de un'attaccatura sopra la spalla destra e un guanto blu da arciere contribuiscono all'effetto principesco di tutto l'insieme.

Aurora... bhe, aurora è una bomba, come il suo carattere. Il colore della sua uniforme varia dal rosso al giallo dorato.

Pantaloni rosso autunno a vita alta attillati con tre placche dorate ai lati esteriori dei polpacci. Scarpe col tacco rigorosamente nere e con borchie appuntite.

Corpetto ricoperte di lame d'oro che, da quel che ho capito dalla sua spiegazione, si sfilano a formare una specie di ventaglio super affilato in stile orientale.

Il suo seno è messo in evidenza da una scollatura piuttosto evidente ma che non la sminuisce ne rende una poco di buono, è una scollatura...a goccia? Non so come descriverla. Il tessuto che copre il collo si interrompe, lasciando le spalle protette solo da una retina d'oro, ma prosegue per tutte le braccia sfumandosi di arancione sulle mani. In questo momento porta un fermaglio tra i ricci capelli neri... è un prezioso elemento quasi indistruttibile e piuttosto affilato e preciso. Indossa una giacca nera di un materiale che si indurisce attutendo colpi, proiettili o piccole sfere di energia.

Sono così eccitata nel vedere uscire tutti i componenti del branco con queste nuove uniformi tutte diverse che m sono scordata completamente di vedere come era venta la mia divisa.

-Qualcuno sa dirmi dove posso trovare uno specchio?- chiedo praticamente urlando per sovrastare il vociare che si è creato.

Mi arrivano diverse indicazioni così mi incammino verso il lato opposto dei camerini alla ricerca di uno stupido pezzo di vetro che possa riflettere la mia immagine. Lo intravedo e m ci avvicino con passo silenzioso.

Una volta davanti rimango completamente a bocca aperta per il risultato.

Le spalle sono coperte da robuste scaglie di un bordeaux molto scuro, le braccia sono scoperte fin sotto il gomito, un guanto nero di pelle senza dita copre il restante. Le nocche sono rinforzate da analoghe scaglie bordeaux più piccole.

Un busto nero striato di argento mi fascia alla perfezione, una cintura larga è provvista da strani meccanismi. Clicco un pulsante a lato e un silenzioso fruscio mi fa sobbalzare. Ai lati dei pantaloni neri attillati sono spuntate delle piccole sporgenze affilate. Sorrido e ringrazio mentalmente K66 per aver assecondato questo mio desiderio. Ai piedi indosso effettivamente degli stivali davvero strani ma...comodi.

Sul lato interno sono chiusi, sono assemblati da diversi pezzi che si incastrano tra loro attraverso dei lacci di cuoio. Hanno un tacco basso e la punta è rinforzata in un materiale dalle sfumature blu scuro. Sembra la mia pietra preferita...il bismuto.

-Come è possibile...- esclamo più a me stesso dopo un impreco.

Solo dopo aver fatto un giro su me stessa noto il cappuccio largo attaccato ad una piccola mantellina scura.

Passo qualche altro minuto a rimirarmi, poi decido che è giunta l'ra di tornare nella sala principale. Noto Black uscire dalla porta dei camerini e cercare qualcuno con lo sguardo.

Appena incontra i miei occhi si immobilizza mentre un ghigno appare sul suo volto.

E'...tremendamente...inesorabilmente e malignamente sexy con la tenuta da combattimento.

-Ho sempre aspettato il momento di poterti vedere con addosso una di queste. Ormai io ho la mia divisa fissa a cui aggiungo delle modifiche e Kappa mi ha dato alcune dritte su quello che indossavi, così a sto giro ho aggiunto queste...- dice indicandosi le spalle ricoperte da scaglie-...e questo- finisce calandosi fin sulla fronte il cappuccio largo uguale al mio.

Su di lui ha molto più effetto e i suoi occhi ghiacciati risaltano del buio del cappuccio. In effetti abbiamo le uniformi molto simili, tendenti entrambi al bordeaux.

-Kappa è un mito. Comunque, ora devo scegliere un'arma. Sarà complicato credo-.

-Meno di quello che pensi- mi risponde lui con un sorrisetto.

-Sarà...-.





Helloooooo
Come vi butta?

Questo è il nuovo paragrafo, si basa sulla descrizione e non succede nulla, lo so. Ma vi assicuro che tra altri tre aggiornamenti massimo si partirà per il grande viaggio e allora si che ci sarà da stare col fiato sul collo.

Spero vivamente che comunque abbia attirato la vostra attenzione.
Un bacione.
Sophy😅

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