•°Paragrafo 5°•
Arrivo a casa da scuola dopo aver preso gli orari. Sono circa le 7:30 di sera.
Mi squilla il telefono; chiamata:
Lilly❤
Heyyy sophyyyy, preparati che tra 10 minuti sono da te che ho una sorpresa e non accetto un 'no' come risposta. Quindi mangia in fretta, fatti una doccia veloce, profumati e renditi un minimo presentabile che poi arrivo io con l'abito.
Io:
Hey, hey, hey... Calmati Lilly, come mai, cosa mi devi fare e dove dobbiamo andare?
Lilly❤
C'è la festa d'inizio scuola, anche se parteciperanno anche altre scuole ma dettagli..., Comunque, ti stavo dicendo. Preparati che ho un vestito pronto e nuovo per te!
A me non mi sta più bene e sono sicura che a te stia d'incanto.
ARRIVOOO
Io":
Ma..-
Fine chiamata
Non faccio nemmeno in tempo a ribattere che non ne ho voglia di andare alla festa che mi attacca il telefono in faccia.
-Ma chi si crede di essere quella...-
-È la mia migliore amica, ricordati, quindi non insultarla.
-...
Mi preparo un hamburger in un panino e chiamo mia zia per dirglielo.
Inizio chiamata:
Zia*:
Pronto tesoro, c'è qualcosa che non va?
Io:
No zia, sto bene e non manca niente.
Volevo solo chiederti se posso andare alla festa di inizio scuola...
Me l'ha chiesto la Livia e sai com'è lei sul fatto delle feste. È impossibile dirle di no.
Zia*:
Già, l'ultima volte che ci ho provato abbiamo discusso per tre quarti d'ora e alla fine ha vinto lei.
È tenace.
Comunque va bene, dopo avviso io Peter.
Io:
Graaazie stefy, ti adoro e ...-
Zia*:
Risparmiami il tuo fare da lecca culo - mi dice ridendo - puoi andarci solo se mi giuri che non ti ubriachi troppo e stai attenta.
Io:
Certo, come sempre.
Sai che anche io non amo tantissimo le feste. Ma lo faccio per svagarmi leggermente.... - mi metto momentaneamente a ricordare il giorno della morte dei miei... Ero andata ad una festa, da lì non ho più un buon rapporto con esse.
Mia zia avendo intuito a cosa pensavo mi risponde dolcemente:
Zia*:
Ricorda sempre che non è stata colpa tua.
E comunque ti farà bene svagarti un po'.
Ora devo andare, il lavoro mi chiama!
Io:
Certo stefy, grazie mille ancora.
Buon lavoro!
Fine chiamata.
Dopo aver chiuso la chiamata faccio un sospiro malinconico. Svuotò leggermente la testa per mandare via tutti i pensieri cattivi che mi arriverebbero.
Finisco di mangiare il mio hamburger e vado in camera mia.
Mi tolgo i pantaloni e la maglietta rimanendo in intimo di sotto e canottiere ma mi blocco dato che ho la sensazione di essere osservata.
Giro la testa in direzione della finestra di casa che da sul bosco e scorgo due occhi rossi nel buoio inoltrato.
Chiudo e riapro gli occhi e, come l'altra volta gli occhi sono spariti.
Mi rigiro e lentamente mi dirigo in bagno.
Mi sciaquo la faccia con l'acqua fredda appoggiando le mani ai lati del lavandino e sospiro...
Perché vedi cose che non ci sono?
Bhoooo.
Mi finisco di svestire e mi metto in doccia. Dopo 8 minuti esco e mi allaccio un asciugamano sopra i petto.
Sul mio letto trovo la Lilly comodamente sdraiata e con i piedi sopra il letto e con metà corpo fuori alla fine, intenta a leggere qualcosa. Appena mi sente alza lo sguardo e per poco non cade e fa un gridolino.
Mi metto a ridere e lei mi guarda con uno sguardo da finta offesa per poi mettersi a ridere insieme a me.
Era in camera mia perché ha una copia delle mie chiavi di casa così da poter venire ogni volta che di sera mi capita di fare un incubo peggiore degli altri.
Appena la chiamo arriva. È un'amica veramente fantastica, mi ha aiutato un sacco quando non riuscivo più a dormire, si infilava con me sotto le coperte e mi abbracciava sussurrandomi parole confortanti. Anche William quando lo chiamo arriva, ma di solito chiamo la Lilly perché abita poco distante da me.
Li amo con tutto il cuore, non so cosa farei senza di loro.
Guardo dolcemente Livia e l'abbraccio di slancio. Lei sembra sorpresa, ma del resto lo sono anche io dato che di solito non abbraccio molto.
Mi stacco da lei e vedo che ha un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.
E mi dice: - Dai su, ti ho portato un vestito fantastico!-
Mi dice. Sprizza felicità da tutti i pori ed è contagiosa. Infatti mi si forma anche a me un sorriso vero, non tirato come i miei soliti.
Dalla sua borsa -che tra l'altro sembra quella di Mery Poppins da quate cose ci tira fuori certe volte - prende un vestito nero *foto d'inizio*. Ha la scollatura a cuore che però va ad attaccarsi con un velo all'attaccatura del collo. A vita alta mooolto stretto e con una gonna a più strati che si allunga in mezzo e accorcia un po ai lati.
È fantastico.
Do voce ai miei pensieri e salto al colla della Lilly.
- Lillyyyy, è fantastico, grazie! Non dovevi!-
- Ma figurati, te lo regalo, tanto io non lo indosserò più. - i suoi genitori sono molto ricchi anche se non se la tira più di tanto.
- Grazie!...- mi interrompe mettendomi una mano sulla bocca.
- Zitta e fila a provartelo nella tua cabina!- mi fa un occhiolino.
Si, bhe, ho una cabina armadio, ma non mi sembrava importante da dire.
Intanto tira fuori dalla sua borsa un altro vestito color rosa pelle, con la scollatura a cure e una cintura con dei ricami d'oro e rosa più scuro a vita alta, si apre con una gonna fatta con tanti strati di tulle e finisce, come il mio, a metà coscia.
Poi prende fuori due paia di scarpe col tacco, un paio non troppo alti, circa 7 cm, neri, con dei lacci che si allacciano in altezza (intuisco siano per me); e l'altro rosa fluo, con un tacco molto più alti dei miei circa 12 cm; non so come faccia a indossarli senza cadere che io faccio fatica anche con poco tacco.
Era da tanto che non mi mettevo un vestito.
Esco dalla cabina armadio e vado sulla sedia che mi ha messo davanti la Livia e inizia a truccarmi.
- Stai leggera Lilly, lo sai che non amo molto il trucco!-
- Certo certo, lo so, ti conosco. Tranquilla, sarò abbastanza leggera e ti arriccerò un po i capelli. -
- Va bene! Grazie!-
- Dovere di migliore amica! -
- Mi sembra giusto! -
E ci mettiamo a chiacchierare e a ridere.
Dopo circa 25 minuti mi porta davanti allo specchio sempre con gli occhi chiusi.
Quando li apro, faccio fatica a riconoscere la parte maschiaccia dentro di me.
- Wow Livia, sei una maestra della moda! Sei fantastica! - le dico eccitata.
- Qui, quella fantastica, sei tu! E per me è un piacere sperimentare le mie doti da stilista.- mi fa un tenero sorriso e va a truccarsi anche lei; naturalmente più abbondante di me.
Mi fisso un po allo specchio: gli occhi sono contornati da una riga di eye-liner (non so come si scriva e non uccidetemi!), che va afinire con una riga in alto. Mascara, il giusto. Gli occhi sfumati di rosso/bordò. La bocca carnosa colorata di un rosso acceso che si sfuma ai lati con il nero e le guance leggermente più rosse del solito.
La riga nera nei miei occhi risalta ancora di più e per un momento giuro di aver notato delle pagliuzze rosse vicino alla pupilla. Ma sono svanite subito.
Dopo una mezzoretta Livia ha finito.
Chiacchieriamo un po' e aspettiamo che William ( che ha preso la patente quasi un annetto fa) ci passi a prendere.
DRIIIN DRIIIIN
-ARRIVIAMO! - urliamo contemporaneamente io e la mia migliore amica.
Detto questo prendiamo una borsetta a testa, la sua fucsia e la mia rigorosamente nera con qualche ricamo a tracolla e usciamo.
- Devo ammettere che è proprio uno spreco! - sussurro alla livia dopo aver visto Willy in camicia bianca mezza aperta che fa intravedere i suoi muscoli scolpiti e i jeans neri attillati. Con i suoi ricci un po disordinati che gli danno l'aria da bad boy , anche se con quella facciotta pucciosa e con le fossette non lo sembra troppo.
- Già, proprio un gran spreco di ragazzo! - e sbuffa.
- Hey, ve' che vi sento! E se non fossi gay vi sarei già saltato addosso da quanto siete fighe! - ci dice lui con un gran sorriso.
- Tutto merito della pazzoide qui di fianco! - rido.
- Hey! - mi dice con il broncio anche se dopo scoppiamo tutti a ridere.
- Dai su! Salite dolcezze! -
- Certo taxista!- lo prendiamo in giro.
Dopo circa un quarto d'ora siamo fuori dall'edificio in cui si svolge la festa.
È enorme, con dei butta-fuori all'entrata. Anche loro sono enormi.
Entriamo e storgo subito il naso a causa del forte odore di fumo e alcol.
La maggior parte degli studenti è già ubriaca e la musica va a palla.
- Io vado a bere qualcosa! - urlo ai miei due amici.
William mi fa un cenno col capo mentre livia mi urla di ricambio: - vengo anche io, aspettami! -
E raggiungiamo il balcone. Prendiamo dei cocktail e ci mettiamo sedute su un divanetto. Un ragazzo si avvicina e inizia a parlare con al Livia, lei, che aveva finito il suo drink mi prende dalle mani il mio e se lo scola*che tra l'altro la guardo tipo "ma che cazzo stai facendo?" e con un sopracciglio alzato* e mi urla: - vado a ballare! Ci vediamoooo!- e sparisce tra la folla.
Io sorrido e mi alzo per andare prenderne un altro.
Dopo un estenuante fila riesco a ordinare.
Ma appena mi giro e faccio un passo vado a finire contro qualcuno facendomi rovecare il drink sopra le gambe e sulla camicia dello sconosciuto. ( per fortuna ho dei gran riflessi e non me ne è andato molto sul vestito!)
Alzo lo sguardo seccata e incazzata ma mai che non lo avessi fatto.
La schiena e pervasa da centinaia e centinaia di scosse elettriche che non accennano ad andarsene e rimango lì a fissare quegli occhi che tanto mi hanno stregato sin dal primo giorno...
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