•°Paragrafo 4°•
Il mattino successivo mi svegliai da sola, senza le urla di mia zia o la sveglia che mi rompeva i timpani.
Ero in perfetto orario, anzi, ero in anticipo!
- Oddio che miracolo, dov'è Obama con le medaglie?
- Buongiorno! Sei sicura di non volere un nome?
- buongiorno anche a te! E comunque il nome ce l'ho già.
- ah, qual'è?
- tutti a suo tempo, tutto a suo tempo...
- bha...
Ritornando a prima...
Mi svegliai che mi sembrava di essere più leggera, più.... strana ma allo stesso tempo più in pace. Ero felice.
Così mi vestì in calma e andai di sotto a prepararmi la mia colazione.
Quando scesi l'ultimo gradino mia zia era lì, che mi fissava con occhi sgranati ed increduli e mi disse venendomi in contro e mettendo una sua mano sulla mia fronte: - Oddio, tesoro, stai bene... Cos'hai fatto?-
- Hey, hey, calma zia, non mi è successo niente, solo, oggi non ho fatto l'incubo e mi sento più felice.... più riposata!-
Lei ammorbidisce lo sguardo e mi fa un tenero sorriso.
- Buongiorno piccola -
- Giorno Stefy - e ci abbracciamo a lungo finché non vedo la mia cuginetta impacciata con le manine sugli occhi intenta in un grosso sbadiglio scendere le scale.
Io e la zia ci mettiamo a ridere e appena Bea si rende conto della situazione si unisce a noi.
Ci mettiamo in tavola a mangiare le fette biscottate con la nutella in tutta tranquillità chiacchierando e dopo un po arriva mio zio.
Lo salutiamo ed è arrivata l'ora di prendere l'autobus.
Mi incammino e una piccola parte di me spera di rincontrare quegli occhi azzurri...
- hey, hey, hey; frena i tuoi pensieri! Capisco che erano degli occhi meravigliosi, con quelle iridi di ghiaccio che parevano gelarti quando ti guardava, e quelle labbra carnose e...-
- e poi dici a me? C'è stai scherzando? Io sto cercando di torgliermi dalla testa quel tipo e tu mi rinfacci tutta la sua bellezza? -
- Che c'è, non è colpa mia se in lui c'era qualcosa che mi attraeva... Mi sembrava misterioso...e a noi piacciono molto i misteri no?
- Sfortunatamente è vero..., ma siamo troppo curiose, di solito ci cacciamo sempre nei guai -
- Cosa vuoi che sia...-
- Ma io non ho ancora capito se tu sei la mia coscienza che mi dice di fare prudenza e mi ferma dal fare certe cazzate, o una voce nella mia testa che pensa da per sé provando le mie emozioni. Veramente, non lo capisco.-
-Direi che si avvicina di più la seconda opzione...-
- Ma chi sei e...-
Vengo interrotta da un rumore che mi riporta alla realtà, è l'autobus.
Salgo senza fare aspettare altro tempo all'autista e mi rintano come sempre in fondo con le mia adorate cuffie.
Scendo dall'autobus e vado in contro ai miei due migliori amici che appena mi vedono mi saltano letteralmente addosso. Iniziamo a chiacchierare del più e del meno.
Suona la campanella e ci dirigiano agli armadietti.
Ad un certo punto sento come delle voci nella mia testa... Sembrano voci familiari, stridule e acute... Sono le oche. Mi concentro sul dolore acuto che sto provando e cerco di mandar via le voci, ma non posso fare a meno di sentire delle frasi:
- ho saputo che il nuovo arrivato ha perso la famiglia all'età di 9 anni e adesso vive col fratellino.
-Dicono che è un gran figo.... Capelli neri e occhi azzurro chiari.
- Wow, dev'essere davvero bellissimo!
- Ma hanno anche detto che sta sempre da solo e si comporta in modo freddo con chiunque, e che ha un comportamento strano e chiuso...
Poi le voci svaniscono e il mal di testa se ne va, alzo lo sguardo e cerco il gruppetto di zoccolette e noto che non sono vicino a me, anzi... Sono alla fine del corridoio.
Sgrano gli occhi: come è possibile che abbia sentito la loro conversazione?
Sono lontane da me...
Suona la seconda campanella che annuncia l'inizio delle lezioni e con la testa affollata da domande strane entro in classe nel banco in fondo vicino alla finestra. E mi mettoa guardare fuori. Sento come se tutto fosse più amplificato. È una sensazione piacevole ma ho paura...
Finiscono le lezioni e io torno a testa bassa senza salutare nemmeno.
Passo davanti al bosco e mi fermo un attimo, mi volto verso di esso e chiudo gli occhi e sospiro.
Sempre quella strana sensazione che mi perseguita da stamattina, un senso di pace e tutti i sensi più sviluppati.
- Che cosa mi sta succedendo... - sussurro abbassando la testa e stringendo a me i libri che ho in mano.
Arrivo a casa e con la scusa di avere mal di testa vado prima in camera per farmi un bel bagno caldo e prendo un pezzo di pane con del prosciutto che mangerò dopo.
Esco dal bagno rilassata e più tranquilla di prima, mi metto il pigiama e, non avendo la forza di non fare nient'altro, mi addormento.
Sogno
"sogno un ragazzo sfuocato ma posso distinguere abbastanza bene i suoi occhi di ghiacchio che risaltano sulla pelle chiara insieme ai suoi capelli neri.
Il ragazzo sta correndo su un prato pieno di fiori verso una figura, minuta posta vicino ad una grande cuercia, dai capelli marroni rossicci... Sono io! Sto vivendo un sogno in terza persona... Eppure, sembra così reale...
Il ragazzo dagli occhi di chiaccio si inginocchia davanti a me e mi prende la testa posandola sulle sue gambe, mi coccola...
E intanto parla, cose rassicuranti credo e vedo me stessa che apre gli occhi di scatto e sorride, un sorriso pieno di felicità. Si avvicina al ragazzo e lo abbraccia.
Il ragazzo inizialmente si irrigidisce, ma dopo un po ricambia teneramente l'abbraccio non aspettado altro, pure lui sorridente....
Si staccano e si trasformano in due animali uguali ma allo stesso tempo l'opposto e...."
Il sogno si blocca dato che mi sveglio tutta sudata e la prima cosa che penso è: ho bisogno d'acqua. Infatti ho la gola secchissima.
Mi alzo, prendo un bicchiere d'acqua e mi riaddormento.
Ma non sogno più niente. Un sonno vuoto. Nel buio.
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Vado a scuola. Le lezioni passano. I giorni passano. Vado a casa. Chiacchiero con i miei zii e con i miei migliori amici.
Faccio delle grandi passeggiate nel bosco e mi arrampico sul mio albero.
Dormo, l'incubo ritorna.
Va avanti così da martedì e oggi è sabato; e a parte qualche piccolo avvenimento strano non succede niente. Mi annoio. Non ho scuola, ma hanno deciso gli orari delle lezioni di strumento che si svolgeranno durante l'anno quindi mi tocca andare a scuola anche oggi. Che sfiga.
Arrivo in segreteria a scuola e mi danno gli orari di strumento...
Leggo e con mia sorpresa vedo che ho le lezioni di lunedì e mercoledì di canto mentre di giovedì di pianoforte.
Lunedì prima di me c'è un certo Sebastian... Ah, sì. Il nuovo ragazzo.
E dopo di me c'è Willy.
Mercoledì io contrario.
Mentre giovedì ho la lezione vicino a quella della Lilly, cosiandiamo a casa insieme qualche volta. Yuppy!
Leggete, è importante!
Allora, c'è stato un piccolo imprevisto con la storia, per questo ogni volta che aggiornerò un capitolo nuovo come questo, sarà sempre prima dell'avviso che ho messo un po' di giorni fa .
Praticamente io avevo scritto 16 capitoli, poi l'avviso e quindi adesso mi devono andare avanti tutti i 16 capitoli e l'avviso si fermerà li.
Non riesco a metterlo davanti, se avete dei consigli datemeli perché non so cosa fare e mi dispiace.
Non so cosa ci avrete capito ma non so spiegarlo.
Sta di fatto che l'ultimo capitolo che legge rete sarà sempre l'avviso e non il capitolo vero e proprio perché sarà prima.
Un bacio e scusatemi ancora.
Sophy🌹💙💜
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