80

LA  GIUSTIZIA DELLA REGINA 

Si diffuse rapida come la pioggia quando si scatena una tempesta; la notizia che l'esercito di Daenerys Targaryen aveva impedito che quello costituito da quasi tutto il nord Westeros, insieme ai mercenari di Bronn, dilagasse a devastare Approdo per Re per prendere il trono era ormai stata udita da quasi tutta la città. Era passata di bocca in bocca, da uomo a uomo, insieme alla precedente, che aveva visto i soldati di quella donna che i sopravvissuti ricordavano ancora come la regina folle, proteggerli dalle cappe dorate, poco tempo prima avventatisi sui cittadini inerti e senza alcun motivo. Nessuno ne conosceva la vera ragione: Bran, ormai Re della Notte, che aveva manipolato le loro menti; e gli Immacolati che avevano impedito un inerme sterminio.

C'era ancora molta incertezza e paura tra il popolino, eppure, sempre più spesso, gli abitanti della capitale vedevano il possente  drago nero aggirarsi ad ombreggiare la terra dal cielo. Le prime volte vi furono schiamazzi; uomini,  donne e bambini che correvano a chiudersi in casa terrorizzati, ma con il  passare dei giorni divenne qualcosa di sempre più familiare.

Infine, fu Tyrion Lannister, quale primo cavaliere ancora in carica, a far diffondere un proclama in cui fu annunciato che Re Bran lo Spezzato era venuto a mancare a causa di una lunga malattia e dunque, dopo questa ennesima faida intestina tra i regni di Westeros, il nuovo legittimo sovrano che aveva vinto la guerra e posto fine ad ulteriori spargimenti di sangue era la regina Daenerys Targaryen.

Al momento fu tutto quello che potè diffondere visto che Daenerys, dal giorno della scomparsa di Jon, si era chiusa nelle sue stanze nel fortino di Maegor. Dunque solo lei poteva decidere se e quando rivelare la verità su Jon, chi in realtà fosse.

Era di nuovo sola:  aveva vinto la guerra in modo onorevole, come avrebbe dovuto essere sin dalla prima volta; era finalmente, dopo una vita trascorsa ad errare per terre straniere, tra pericoli, angherie, soprusi e sofferenze, la legittima sovrana dei Sette Regni, eppure... era sola! Jon era andato via, fuori da ogni logica divina, e non poteva ancora permettere che i suoi figli fossero portati in questo nuovo mondo dove il loro padre non c'era. Gli mancavano terribilmente, aveva sperato che almeno con Rhaeanne sarebbe stato diverso, invero anche lei aveva dovuto lasciar sola!

Ormai tutti sapevano: Daenerys di casa Targaryen era la nuova regina di Westeros, il proclama c'era stato, solo non era in grado di sapere cosa la gente pensasse di lei; la consideravano ancora la regina folle, degna figlia di suo padre? Qualcosa era cambiato dopo che aveva impedito una nuova carneficina nella Capitale? Sapeva che sino a quando se ne fosse stata rinchiusa nelle sue camere non avrebbe potuto permettersi altro che supposizioni. Guadava fuori dalla finestra l'immane Fortezza Rossa che si stagliava sulla costa rocciosa: il garrire dei gabbiani e il riverbero delle onde che si infrangevano possenti sugli scogli erano la sua unica compagnia.

Erano trascorsi oltre dieci giorni dalla partenza di Jon e Daenerys decise cosa fare. Convocò Ser Brienne di Tarth e le chiese di radunare tutte le sarte più abili di Approdo del Re: aveva bisogno di nuovo vestiario. Il lord comandante restò sinceramente colpito da una tale inusuale richiesta ma, era pur sempre la regina dei sette regni, per cui fece quello che le era stato richiesto. In breve tempo un nugolo di sarte giunsero alla fortezza. Ognuna di loro prospettò alla regina una serie di modelli, alcuni persino di fattezza orientale, di propria creazione e, dopo averli esaminati tutti, Dany decise quali preferiva.  Tutte le sarte erano comunque tenute a dare aiuto affinchè il nuovo guardaroba fosse pronto al più presto.

Tyrion Lannister, Brienne di Tarth, Sam Tarly e Ser Davos, insieme a Verme Grigio, stavano tentando di tenere le redini del Continente Occidentale in assenza dei sovrani.

Erano intenti a discutere circa la smista dei prigionieri che avevano perso la guerra e su quale sorte sarebbe loro spettata, lord compresi, quando le porte si aprirono e la regina Daenerys fece il suo ingresso.

Aveva indossato uno dei nuovi modelli commissionati alle sarte: un abito a tutta losanga di organza sottile, con maniche che si aprivano sui polsi e un leggero mantello dello stesso tessuto che giungeva sino ai suoi piedi. Marrone e nero erano i colori predominanti, ma resi vividi insieme a bianchi pizzi di Myr, applicati sulla leggera seta a completarne la bellezza. La chioma era completamente priva delle abituali trecce sostituite, in questo caso, da un diadema di topazi marroni.

Il concilio si levò per salutare formalmente la sovrana e attendere disposizioni. La regina si informò circa i prigionieri  che, per il momento, sarebbero rimasti ospiti delle segrete dei vari castelli. Domandò anche delle condizioni di Sansa Stark, vogliosa di poterla finalmente incontrare nel giusto modo.

Le riferirono che il suo stato migliorava anche se... Daenerys sapeva di cosa stessero parlando e se ne compiacque. Appena fosse stata in grado di intendere le avrebbe fatto visita.

L'ultimo ordine che diede per quella giornata fu di inviare presso tutti i regni di Westeros una missiva in cui si proclamava che Jon Snow, considerato per anni il figlio bastardo di Eddard Stark di Grande Inverno, in realtà era il legittimo figlio di Rhaegar Targaryen che, dopo l'annullamento del matrimonio con Elia Martell di Dorne, aveva preso in moglie Lady Lyanna della casa Stark. Dunque il suo vero nome era Aegon VI di casa Targaryen, legittimo membro della dinastia Targaryen, nonchè legittimo marito della regina Daenerys e re di Westeros.

1 mese dopo la fine della guerra che sarebbe stata ricordata dai posteri come "la guerra tra Nord e Sud di Westeros"

Podrik Payne raggiunse il Fortino di Maegor portando una missiva giunta da Grande Inverno; proveniva da Arya Stark, la quale annunciava di essersi insediata nella ancestrale residenza di famiglia. Si rammaricava di non aver potuto interloquire con Jon sulla questione più importante di cui aveva messo a parte Daenerys e sperava sentitamente che i lord del Nord fossero graziati, il suo timore rivolto soprattutto per suo zio Lord Edmure Tully e suo cugino Lord Robyn Arryn, manovrati ad arte da Sansa. Nella lettera ringraziava sentitamente Daenerys per non aver messo a morte la sua degenere sorella, che si rendeva conto  meritasse sicuramente una solenne punizione.

3 mesi dopo la fine della guerra che sarebbe stata ricordata dai posteri come "la guerra tra Nord e Sud di Westeros"

Aveva indossato uno degli abiti più belli commissionati alle sarte: rosso del fuoco era il suo colore dominante, vezzosamente arricchito da pieghe cucite ad arte ed un corpino nero, screziato nei contorni di argento e finemente ricamato con pietre rosse e nere in un motivo che ricordava i draghi della sua dinastia. A coprirle le spalle un mantello di leggera organza, anch'esso dello stesso sanguigno colore, mentre una fibbia di oro le cingeva il collo e manteneva chiusa la parte di delicato velluto nero, ricamata nella medesima caratura del corpetto. I capelli era scioli, come era solita abitualmente portali ultimamente, solo due trecce per mantenere  un diadema di argento e diamanti.

Scortata da Ser Brienne di Tarth e Ser Podrick raggiunse il Cammino del Traditore, un tozzo camminamento a forma di mezza luna che costituiva l'entrata alle segrete. Il piano superiore era composto dalle celle riservate ai prigionieri che richiedevano delle comodità. L'entrata vera e propria alla prigione era al piano terra, dietro una porta di ferro battuto e una seconda di legno grigio scheggiato. Agli altri piani vi erano gli alloggi del capo carceriere, del lord confessore e del boia di corte.

Le prigioni della Fortezza Rossa avevano quattro livelli. Nel piano superiore vi erano le celle con alte e strette finestre in cui erano rinchiusi i prigionieri comuni.

Le celle del secondo piano, più piccole, senza finestre erano riservate ai prigionieri di alti natali; torce posizionate nei corridoi facevano luce attraverso le sbarre.

Al terzo livello vi erano le "celle nere", ancora più piccole ma con porte di legno che impedivano l'arrivo della luce. Queste erano riservate ai prigionieri più pericolosi. 

Il livello più basso era usato per le torture. Si racconta fosse più sicuro arrivare al quarto livello durante la notte, visto che di giorno c'erano cose che non si sarebbero volute vedere, anche se Daenerys sperava sentitamente che il regno suo e di Jon non dovesse indulgere il tali iniquità.

Sansa Stark, dopo la convalescenza dovuta alle ustioni provocate dal fuoco di Drogon era stata posizionata al secondo livello. Daenerys raggiuse la sua cella e ordinò ai due accompagnatori di allontanarsi.

Illuminata dalle torce dei corridoi, Sansa era riversa sul suo letto, mugugnante ancora per il dolore.

I passi della regina non le furono sconosciuti. Con grande fatica si rialzò da quell'ameno letto e, con tutta la superbia che le restava, si pose di fronte a lei.

'Sono lieta di trovarti in vita Sansa... 'alzò il mento verso l'alto, in segno di vittoria, la regina e un sorriso beffardo a schernirla . Forse solo per lei poteva tornare ad essere la donna spietata di pochi anni addietro!

'Hai avuto tutto quello che desideravi da quando eri una dolce fanciulla innocente, dico bene .... o forse mi sbaglio!... ' asserì con fare interrogatorio. 'Questo è il tuo castello...' e con una mano ondeggiò innanzi e indietro a farle rimirare la cella in cui alloggiava, maleodorante di piscio e vomito del pitale, incrostata di muffa sulle pareti, che non lasciavano penetrare un singolo spiraglio di luce. 'E fuori, nella cella di fronte, un grande specchio seguirà ogni tuo passo. Mi spiace che di principi, qui, dovrai farne a meno...' sollevò un sopracciglio portandosi una mano sulle labbra, accarezzandole leggermente, come a voler riflettere. 'E per la bellezza a cui tenevi tanto beh!!!...' Gli occhi di Daenerys divennero due fessure di fuoco, e un sorriso tagliente le si stampò in viso. Molto del suo corpo era ricoperto da cicatrici da ustione e aveva perso una vasta  parte della sua folta chioma rossa, sostituita dal cranio calvo e corroso di piaghe e pustole; così come metà del suo volto, che le fiamme del drago nero non avevano risparmiato:  cicatrici e  e rossa pelle squagliata ne costituivano la maggior parte e il suo occhio aveva assunto un insano aspetto, più piccolo rispetto all'altro, coperto dalla pelle rimarginata in una conformazione verso il basso.

'Ogni tuo passo, ogni tuo movimento e potrai guardare la tua dualità: la donna che pensava solo a essere bella per un futuro principe e un regno e il mostro che in realtà si celava dentro di lei!'.

Poi la sua voce divenne come ghiaccio 'Se romperai lo specchio verrà sostituito, se proverai a lasciarti morire di fame faremo in modo che tu sia comunque alimentata. Se sarai brava e infine ti pentirai per tutto quello che hai fatto, il male e il dolore che hai provocato, forse un giorno,molto ma molto  lontano, ti lascerò abbandonare queste segrete e ti permetterò di unirti alle Sorelle del Silenzio. Basterà solo... il taglio della lingua... e sarai libera! La morte...  quella mai!!!' Digrignò i denti come un vero drago!. 

'Sarebbe troppo rapida ed ora quasi gradita da te! Se giungerà, sarà tra le più atroci sofferenze: l'aria che ti verrà a mancare, i polmoni pieni di acqua e tu che annasperai alla ricerca di un alito di quell'aria che mai avrai! Subirai quello che hai fatto subire a tanti, le stesse sofferenze che hai provocato alla tua famiglia, alla gente che si è fidata di te, al popolo del Nord che tanto dicevi di amare e che hai imbrogliato per una corona!. Dovrai convivere con l'orrore che sei fuori e dentro in questo inferno di cella!!!!'.

Sansa non emise un fiato, l'unica cosa che riusciva a vedere era la sua orrida, immonda immagine che avrebbe fatto terrore al peggiore dei Demoni dei Sette Inferi.

'Dimenticavo! Jon è vivo! Io... l'ho riportato in vita...' proferì fieramente. 'R'hllor mi ha donato  questo immenso potere. La tua vendetta infine non si è compiuta... Sansa! Tu sarai incarcerata a vita, orrendamente sfigurata e odiata persino dal tuo stesso sangue ed io... io ho Jon, tre figli e il regno di Westeros. Addio Sansa...' la voce monotòna di chi, sicura, non avrebbe mai più visto quel volto.

Mentre si allontanava a passi lenti, accompagnata dal suadente frusciare della seta, udì un urlo disumano.

'Noooooooooooooooooooooooooooooooooo '

Sansa era contro le sbarre, il tremore del ferro, corrotto dalla ruggine,  tra le sue mani chiuse a pugno che imperava, facendo eco in quel  vuoto senza fine, non desistente tuttavia di niente; e il sorriso vittorioso di Daenerys che finalmente aveva ottenuto fuoco e sangue per l'assassinio di suo marito e il tentato omicidio di lei.

NOTA: Le missive fatte inviare da Daenerys perchè a tutti fosse nota la vera identità di Jon, riguardano solo questo. Tutta Westeros non poteva continuare a chiamare il suo re Jon Snow. Non riguarda la questione di chi è il vero erede al trono. In effetti nei libri è chiaro che l'erede sia Daenerys. Nella serie hanno fatto, come al solito, confusione. Dato che questa è fan fiction sequel della serie, il dubbio rimarrebbe ma, essendoci stata una guerra, la vittoria è di Daenerys e del suo esercito e dei sui draghi. Dunque, per diritto di conquista la vera sovrana è lei. In ogni caso loro hanno deciso o quantomeno decideranno per la parità dei sovrani, ma ci tenevo che questo concetto fosse chiaro. Con le modalità della serie è Daenerys, per diritto di conquista, la nuova sovrana. 

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top