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E VENNE IL GIORNO...  PARTE SECONDA

La rapidità con cui Jon percorse la galleria che portava dalle mura interne a quelle intermedie sino alla scala a chiocciola che conduceva alla Torre del Drago Marino, sede del laboratorio di maestro Saylas fu qualcosa che paventava quasi il prodigioso.

Spalancò la porta con un calcio, maestro Saylas che sobbalzava per il turbamento.

'La regina sta per partorire!!!' ... urlò senza ritegno...

'Cerco mio signore! poggiatela sul letto'... cercò subito rendersi utile il maestro, chiuse il tono che stava leggendo e si avventurò tra le diverse ampolle poste su di una alta mensola, ne prese alcune, una contenente un liquido bianco ed una con un liquido blu, mentre Jon stava delicatamente adagiando Dany sul letto e, senza proferire parola, andò via lasciando sua moglie a dir poco interdetta.

In men che non si dica buttò giù dal letto Kinvara, Hilena,  cameriere e  levatrici che erano state fatte giungere a Roccia del Drago in procinto dell'imminente evento e chiunque altro gli capitasse a tiro... non aveva più logica... tutti dovevano essere svegli...la verità era una solamente: aveva una paura fottuta e non voleva stare solo...

Tormund arrabattò veloce alcuni abiti e fu il primo a raggiungerlo nell'anticamera dove Jon aspettava, mentre le urla di sua moglie gli trapanavano i timpani...era terrorizzato, non faceva che pensare a sua madre e alla madre di Dany, morte entrambe per un parto e solo una pacca spacca ossa di 'veleno di giganti' riuscì ad allontanarlo da quelle angosciose rimembranze...

'Stai tranquillo, tua moglie è più tosta di te e me messi insieme'... cercò di rasserenarlo e ancora una ceffata e una scompigliata a quei riccioli che ormai parevano avere vita propria lo riportarono in sé.... lui abbozzò un mezzo sorrise e un po' si fece forza: Dany aveva già partorito, due bambini in una sola volta, e in quella occasione non aveva avuto il conforto di nessuno che le fosse amico o la conoscesse o amasse... è davvero una donna fuori dal comune, pensò... però per lui ... quella ...era la prima volta... non c'era stato per Rhaenys e Rhaegar e non sapeva cosa si provasse nello stare lì ad aspettare e sentire la donna che amava gridare quasi la stessero squarciando viva.

Oramai non sapeva più da quanto stesse andando avanti a tuonare urla, probabilmente il sole era già calato...

'Devo entrare' non posso stare qui!'.... scosse convulsamente il capo...poco dopo giunsero anche Verme grigio e Daario, altrettanto trepidanti e ovviamente preoccupati dal procrastinarsi dell'evento.

Tormund versò un lauto bicchiere di vino rosso e porse la decorata coppa di cristallo a Jon che ne butto giù il contenuto in una sola volta...

'Dammene ancora'... Tormund riempì ancora la coppa e giù di un fiato...

'Dammene ancora'... alché il rosso bruto lo fermò ... 'basta piccolo corvo, devi essere lucido per tua moglie... chiaro'.

Jon assentì con la testa, ma all'ennesimo straziante urlo di Daenerys eluse i presenti, spalancò la porta ed entrò. Le levatrici avevano gli abiti sporchi di sangue e per un momento gli occhi di Jon si appannarono, gli parve quasi di perdere i sensi ma doveva restare accanto a Dany assolutamente...

'Mio signore dovete uscire', ma Jon infischiandosene per una volta della galanteria scostò la levatrice e si fiocinò al letto di Dany...

'Joonnn'...

Era stremata, scompigliata, viscida di sangue e muchi, riuscì appena ad implorare la mano di lui. La stanza era torrida, pregna del lezzo di sangue sudore e medicine, il bambino si rivoltava nel ventre, scalciando tra i più atroci tormenti. Attorno al letto si avvicendavano donne munite di impacchi, bacinelle colme si acqua e sangue. Le ondate di dolore la sommergevano, daghe invisibili che parevano sventrarla e rivoli di sudore che le bagnavano la fronte e le strisciavano sul ventre.

Daenerys si sollevò appena contro la testiera del letto, piegò le ginocchia e strinse la mano di Jon, riuscì a fiatare appena prima che un altro atroce urlo le impedisse di dire altro... 

'Se qualcosa dovesse andare storto salva'...

Lui  bloccò quell'atroce finale con un bacio....

'Andrà tutto bene, hai la mia parola'... 

Lei per un attimo si calmò e cercò di abbozzare un sorriso ma qui non era la sua parola a contare.

kinvara, che era stata la prima ad essere chiamata, guardò Jon; gli fece notare che l'episodio del malore di Daenerys stava complicando il parto... espelleva più sangue di quello che avrebbe dovuto.

In quel momento si maledisse e pregò che se qualcuno dovesse morire quel qualcuno doveva essere lui per aver sbagliato tante volte con lei, ma ora era davvero cambiato, ora prima di tutto c'erano Dany e i bambini.

Continuò a stringergli la mano , le sue unghia si conficcarono nelle sue carmi, ma Jon non sentiva il dolore, sperava solo che quella sofferenza che lei stava provando finisse presto.

Maestro Salylas era lì che controllava e spingeva sul ventre di lei per permettere al bambino di posizionarsi nella giusta maniera, ma procurandole altresì dolori inenarrabili... 

'Vedo la testa!'... ad un certo punto dichiarò con sollievo...

'Un ultimo sforzo maestà...la incitò kinvara.

Dany guardò negli occhi profondi di Jon e spinse ancora mentre un urlo acuto risuonò nel cielo di Roccia del Drago lasciando venir fuori una dolcissima creatura... i draghi ruggirono quasi in coro, in quel momento, mentre Daenerys emetteva quell'ultimo straziante lamento.

Era ancora sporca di sangue quando Kinvara strattonò le levatrici comprendo velocemente in frugoletto insozzato di scorie e muchi, mentre si procedeva al taglio del cordone ombelicale. Solo dopo la sacerdotessa rossa lasciò il nascituro alle levatrice per poterlo lavare, mentre un pianto radioso apriva i polmoni del nuovo membro di casa Targaryen... 

Era una splendida bambina, gli occhi poco più chiari del colore della madre e i capelli un misto di oro e argento. Aveva le guance rosee e una bocca carnosa che già facevano presagire quanto bella sarebbe stata. La bimba fu lavata con profumati oli di lavanda e vaniglia e immediatamente avvolta da una bianca copertina che le lasciava scoperto il visino e posta, come fosse un fagottino, tra le braccia della mamma.

'E' bellissima' ... Jon era completamente ipnotizzato da quella creaturina, sino a quel momento non immaginava cosa significasse assistere alla nascita di un figlio.

Poi si rivolse subitamente al maestro ...' Daenerys sta bene' ...i suoi occhi supplicavano per una rassicurante responsiva...

'Ha perso più sangue di quanto doveva, ma è una donna molto forte', ammise con ammirazione il gran maestro...  'una sana convalescenza e assoluto riposo basteranno a rimetterla in piedi'

Ora Jon poteva davvero tirare un sospiro di sollievo: i tesori più importanti della sua vita stavano entrambi bene!

'Vuoi prenderla in braccio' ... gli sorrise ancora stremata la mamma più che felice...

Jon la guardò con occhi sgranati e alquanto terrorizzato...'sei sicura'...

'Jon, non è di cristallo!', lo scherni deliziosamente lei... ' è di carne, sangue del nostro sangue, e sangue del drago...

Lui lentamente si avvicinò e con la massima delicatezza la prese tra le braccia. Apriva e chiedeva gli occhietti, sembrava avesse un'aria serena e assonnata. Non poteva ancora crederci, lui, nato bastardo, con l'idea di non procreare per evitare ad un suo figlio quello che aveva dovuto tristemente vivere , ora aveva ben tre figli, tutti legittimi, aveva un nome Aegon VI della casa Targaryen, una madre Lyanna Stark , un padre Rhaegar Targaryen... e una moglie stupenda che aveva cambiato tutta la sua vita... non c'era nulla che avrebbe potuto desiderare di più.

'Jon, come chiamiamo questo splendido frugoletto'... Dany cercò di tirarsi un pò su, cercando di sistemare il nugolo di cuscini dietro di lei.

Mentre guardava estasiato quella celestiale creatura,  Jon pensò che sarebbe stato bello poter omaggiare le loro forti e coraggiose madri, che avevano dato la vita affinché loro due potessero essere lì in quel momento, e la mamma non potè che concordare...


'Cosa hai pensato' Dany si incuriosì mentre cercava di sistemarsi i capelli e di rinfrescarsi con una pezzuola fresca.

'Tua madre si chiamava Rhaella e la mia Lyanna... anche se non si tratta di un convenzionale nome Targaryen avevo pensato ad un' unione: Rhaeanne Targaryen... cosa ne pensi?'...

Rhaeanne Targaryen... a Dany piacque moltissimo, sarebbe stata la prima a portare quel nome ed era certa che le loro nonne le avrebbero dato tanta fortuna e l' avrebbero protetta... in quel momento la bimba sorrise, poteva essere stato solo un caso ma entrambi amarono pensare che anche lei gradisse quel nome...

'Benvenuta in questo mondo mia bellissima, dolcissima Rhaeanne' ... proferì orgoglioso il papà...

Era notte fonda, nel laboratorio di maestro Saylas Kinvara aveva tra le mani una piccolo fagotto bianco... fu posto su di un tavolo medico e quando quella stoffa fu aperta -.... vi era un bambino non sviluppato non più grande di una mano. Nella foga del momento, coperta dalle lenzuola imbrattate di sangue nessuno aveva fatto caso che, quando la piccola Rhaeanne era venuta fuori dal grembo della madre, un minuscolo esserino si tratteneva inerme al suo piedino e kinvara aveva provveduto subito a coprirla in modo che nessuno potesse vedere...

'Perchè sacerdotessa' domandò stranito maestro Saylas...

'Se le loro grazie pensassero anche lontanamente che questo sia stato il sacrificio loro richiesto, come vuole la profezia, sarebbe la fine, moriremmo tutti... non dovranno saperlo... almeno per ora'... kinvara chinò il capo costernata...

'Potrebbe essere stata la natura che ha fatto il suo naturale corso, non lo sappiamo, non sarebbe il primo caso...sentenziò indispettito il maestro che da uomo di scienza dubitava fortemente della magia, pur essendo vissuto a lungo nelle terre dell'oriente.

'Per l'appunto, non lo sappiamo e nel dubbio lasciamo che siano felici e si godano con gioia la loro bambina... al di là di tutto non mi sento di dar loro un simile dolore...ho visto un altro figlio ... così come le fiamme mi avevano mostrato che a tutti e tre sarebbe stato richiesto un nuovo sacrifico... il drago è tricefalo e quel bimbo non ha mai avuto nessuna possibilità, pensò invero... 'non angustiamoli con qualcosa che nessuno di noi sa da cosa sia effettivamente dipeso', ma in realtà quelle parole servivano solo a far si che il maestro tenesse la bocca cucita. Lei sapeva quale era la verità: lo aveva detto non c'è amore più grande di quello tra un uomo e una donna e per i propri figli  e un figlio purtroppo era stato il sacrificio e il pover gemello per Rhaeanne.

Il bimbo fu posto su una piccola pira e secondo le tradizioni le ceneri furono raccolte. Kinvara portò quell'urna nella sua camera dopo aver chiesto ad un servitore di fare chiamare la sua accolita Hilena.

Le sue vesti si allargarono quasi come un rosso ventaglio sulla sedia di fronte la sua scrivania... aveva due missive da scrivere, una per il maestro Samwell Tarly e l'altra... bhe! l'altra non sarebbe stata letta per lungo tempo.

Iniziò dal maestro...

Al Granmaestro Samwell Tarly di Approdo del Re.

Vi affido questo scrigno contenente una lettera e qualcosa d'altro di estrema importanza. Dovrà essere consegnato alla regina Daenerys Targaryen tra 10 anni in qualsiasi modo.

Confido nella vostra lealtà e buon senso, quando leggerete questa lettera io sarò già andata via, non appena Sua Grazia e Jon Snow lasceranno Roccia del Drago.

Kinvara devota sacerdotessa del dio R' hroll.


La seconda missiva sarebbe stata contenuta nella scatola per Jon e Daenerys:

Vostra Grazia, Jon, quando vedrete questa piccola urna di un figlio mai nato, mai vissuto, solo perchè la profezia si compisse , spero sarete attorniati da tanti altri figli e il regno di Westeros finalmente in pace. 

Sapevo che qualcosa sarebbe successo, che un nuovo sacrificio era richiesto, le fiamme mi avevano parlato, ma ne  andava della vita di troppi perchè voi rinunciaste. Così come comprendo anche che, pur a distanza di tanti anni, questa notizia vi porterà enorme disperazione e sconforto.

Spero possiate perdonarmi, probabilmente quando leggerete io non sarò più di questo mondo.

Ogni bene vi auguro.

Kinvara devota sacerdotessa del dio R' hroll.

Sentì bussare alla porta, Hilena si presentò come richiesto. Kinvara le affidò la missiva per Sam Tarly e lo scrigno pregandola di difenderlo ad ogni costo mentre si apprestava a raggiungere Approdo del Re. L'accolita raccolse dalle mani della somma sacerdotessa rossa il cofanetto e la lettera, chinò il capo e lasciò la camera. Quella stessa notte avrebbe abbandonato in tutta segretezza Roccia del Drago diretta alla Fortezza Rossa.

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