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E VENNE IL GIORNO... PARTE PRIMA
Erano oramai trascorsi 4 lunghi mesi dal felice giorno del matrimonio di Jon e Daenerys, ma il preterire di tutto quel tempo cominciò ineluttabilemente a sommuovere gli animi. Da Approdo del Re non giungevano notizie, nessuno era in grado di poter evincere cosa stesse succedendo: Bran era ancora vivo? e, soprattutto, era ancora in sé...
La mancanza di nuove dalla capitale fu fortunatamente sopperita dalla lieta novella giunta da Capo Tempesta. Grazie a Gendry Barathion le armate di Dorne avevano potuto assediare la capitale a sud- est, e lo stesso lord, al seguito di 4000 uomini, aveva deciso di schierarsi con Jon e la regina Daenerys. Ma la più fausta nuova giunta in quei giorni era virtù della principessa Arianne Martell. La donna si era dimostrata, oltre che fascinosa, dotata di gran caratura nelle questioni di ordine politico. Le maggiori famiglie dell'Altopiano , con cui Arianne aveva stretto rapporti quale ambasciatrice della casa Targaryen, erano state più che felici di sapere che qualcuno riconoscesse l'importanza del loro rango e volesse deporre quel lord improvvisato, tra l'altro al momento eclissatosi, dalle terre che furono della nobile famiglia Tyrell. Molte delle casate dell'Altopiano erano invero imparentate con i Tyrell e non vedevano l'ora di sbarazzarsi di quel Bronn da quatto monete.. per cui. ...anche le terre dell'Altopiano, pur se in ritardo rispetto agli altri, principiarono il raduno dei vessilli in favore della regina Targaryen.
Inutile dire delle iniziali perplessità, ognuno a suo modo aveva storto il naso di fronte al nome di quella che consideravano, per gli eventi di Approdo del Re, ancora la regina folle ma, l'abilità diplomatica di Arianne, condita con una buona dose di lusinghe prettamente femminili e l'assicurazione che si fosse trattato di qualcosa che mai si sarebbe più ripetuto, avevano sortito i suoi effetti. Tuttavia la vera differenza l' avevano fatta le terre dei Tyrell: quelle, naturalmente, erano un trofeo troppo ambito per le famiglie dell'Altopiano e quando si trattava di potere, dal giocare al gioco del trono, nessuno si tirava indietro.
I vessilli si mossero pronti ad assediare il confine sud-ovest delle Terre della Corona e parte dei confini della regione occidentale, avamposto dei Lannister che... nemmeno a dirsi .. non si erano ancora schierati.
Fu, questo, motivo di preoccupazione: Daenerys rivedeva ancora una volta quello che già in passato aveva orchestrato Tywin Lannister, padre di Tyrion: era restato neutrale fino a quando aveva compreso che Robert Barathion si apprestava a vincere la guerra... solo allora aveva espugnato la capitale e decretato per sempre la fine della dinastia Targaryen.
Daenerys temeva che una simile eventualità potesse ripetersi, non doveva più fidarsi del suo passato primo cavaliere capace di sobillare persino Jon contro di lei, per quanto a quel tempo pericolosa fosse divenuta; anche se in questo caso Bran stava morendo e presto sarebbe stato nemico comune a tutti... dunque... perchè quella neutralià? solo per rispetto al re? Era tutto da valutare poichè quando in palio vi era il trono di Westeros c'era sempre da aspettarsi il peggio...
E così fu...
Quella mattina il risveglio della regina fu martoriato dal frastuono di carrelli d'argento che insieme a un nugolo di servitori facevano il loro ingresso nelle camere reali uno dopo l'altro, sistemando ogni tipo di portata, dolce o salata, sul tavolo della solarium adiacente.
Daenerys, ottenebrata ancora dai fumi notturni, non comprendeva cosa stesse succedendo, poi una rapida scorta e individuò la figura di suo marito sulla soglia della porta.
Gli lanciò una solenne 'occhiataccia, poichè non ci mise molto a intendere che artefice di tutto quel bailamme fosse proprio lui... proprio lui che, così pudico, mai avrebbe permesso a un tale numero di persone di inoltrarsi nelle loro camera senza conoscere lo stato in cui sua moglie versasse, in ordine o ancora svestita dalla notte appena trascorsa... e questo per lei fu un campanello d'allarme: un comportamento di tale fattezza era del tutto ameno dal modo di agire di Jon... e se c'era qualcuno che lo conosceva intimamente costei era solo e solamente lei.
Rimase dunque rannicchiata sotto le coperte, poichè... ahilei !!!, era ancora ignuda. Attese impaziente che quell'esercito di servitori abbandonasse la sua stanza privata. poi presa da un moto di profonda irritazione abbandonò le coperte e si ritrovò, braccia incrociate sul ventre ancora svestita al cospetto di suo marito...
Dopo qualche attimo di disorientato dinanzi a tanta beltà, lui provò a riaversi e riprendere il filo dei suoi pensieri..
'Jon Snow!!! ti rendi conto che potevano trovarmi così come tu mi vedi ora... cosa ti è saltato in mente!!!' ... agguantò con fare nervoso una veste da camera e si coprì velocemente.
Jon era più taciturno del solito: secondo campanello d'allarme...
'Scusami, non ci ho pensato, volevo solo farti' .... andò con la mente alla ricerca di qualcosa di credile.... 'solo farti una sorpresa'...
Daenerys abbandonò il letto e si affrettò presso il tavolo dove ogni tipo di cibo era stato servito... addentò qualcuna delle tortine ai mirtilli che le piacevano tanto, sperando le infondessero un minimo di calma dopo il risveglio tutt'altro che sereno.
Poi scrutò Jon ancora inveperita, aveva poggiato un cofanetto in legno finemente intarsiato sul tavolo tra tutto quel cibo che avrebbe potuto sfamare una intera guarnigione...
'Cos'è?'... chiese curiosa, cercando di calmare il suo fumantino umore...
'Un regalo per te ' ... le sorrise nervosamente...
Dany avvicinò lo scrigno a sè e lo aprì: completamente rivestita di velluto grigio al suo interno vi era una meravigliosa collana con pendente a goccia, uno splendido rubino rosso come il fuoco, accompagnata da orecchini della stessa foggia e colore e da un anello anch'esso sormontato da una favolosa pietra sanguigna....
Illanguidita da tale fantasmagoria sorrise felice a Jon...'Sono stupendi amore mio, a cosa de.... poi si bloccò di colpo....i suoi occhi divennero due fessure...
'Aegon Targatyen, cosa sta succedendo!!! ... non me la bevo sai!!!
Jon poggiò i gomiti sul tavolo portandosi le mani a formare un pugno unico mentre cercava le parole giuste per quello che si accingeva a proferire...
'Allora?'....incalzò la regina...
Spiegò che era da poco giunto un corvo dalle squadre sentinella inviate per tenere sotto sorveglianza i regni che non erano loro alleati.
'Jon dillo dai, è inutile che ci giri intorno, tanto ho inteso che trattasi di brutte nuove, la sua mano si posò istintivamente a carezzare il grembo dei suoi nove mesi del tutto evidenti...'
Jon cercò di rimandarla alla tranquillità, facendo leva sul bene del bambino... provò ad elaborare le parole più consone per poterle comunicare che Sansa aveva radunato i vessilli del Nord, quelli della Valle di Arryn e delle Terre dei Fiumi, insieme ai vassalli dei defunti Frey per muoverle guerra: detto in poche sillabe, tutta la parte a nord delle terre della corona era contro lei... e non sapeva darle informazioni circa le loro intenzioni contro Bran.
Vi era solo una certezza: nell'ipotesi molto probabile di scontri tra gli eserciti un risorto Re della Notte ci avrebbe messo un nulla a ricreare un immane esercito in un solo battere di ciglia.
Daenerys sospirò pesantemente.... 'dannazione!!! ...se quella donna non avesse diviso con te metà della sua vita l'avrei uccisa con le mie stesse mani!' ...chiuse gli occhi cercando di calmarsi... poi si sistemò i capelli ancora arruffati dalla notte trascorsa.
'Avrei dovuto fare a modo mio, ora non sarebbe un problema'... si rammaricò Jon intenzionato ad ucciderla da quando aveva saputo che era stata proprio lei ad orchestrare il rapimento di Daenerys ...
'Jon!', lo interruppe la regina... 'per quanto posso sproloquiare come ho fatto ora, ti ho detto, e lo confermo, che ho smesso di essere giudice giuria e carnefice, non tornerò mai ad essere quella regina... se Sansa fosse morta solo sulla scorta di accuse mosse su qualcosa avvenuto a Meereen alla mia persona il Nord avrebbe imbracciato le armi contro di noi ancor prima di giungere a Roccia del Drago'...
Jon concordava senza alcun dubbio ed era immensamente lieto della sua capacità di mantenere la calma nonostante il male che la rossa Stark le aveva fatto, ma ora...vi erano due temibili pericoli ad incombere: Bran, che rappresentava un'incognita assoluta e Sansa, le cui intenzioni erano quasi del tutto ignote.
'Dany...io credo che voglia il trono '... socchiuse gli occhi portandosi una mano alla fronte.
Sansa non sapeva di Bran, di cosa sarebbe diventato, sicuramente pensava solo sarebbe presto morto e lei..lei era sua sorella maggiore e aveva eserciti che l'appoggiavano...
Il discorso di Jon turbò visibilmente la regina, che continuò imperterrita a massaggiarsi il ventre sempre più spesso, era evidente che stava pensando al da farsi, solo che lui non era in grado di divisare che il da farsi a cui sua moglie stava pensando era come comunicargli che le si erano appena rotte le acque.
'Allora Dany , hai già deciso come procedere, io vorrei esporti... lei si portò un indice sulla bocca... segno evidente per lui di zittirsi. Difficilmente era solita interromperlo in un modo così brusco, probabilmente aveva qualcosa di importante da dirgli, tant'è che lui gli lasciò la parola.
'Jon... l'unica cosa a cui stavo pensando era la maniera più pacata per non allarmarti oltre ogni misura, e dirti che '... si fermò qualche attimo, il biancastro liquido cominciava a scenderle dalle cosce lungo le gambe...
Lui la guardò aspettando il seguito, abbassando leggermente il mento come ad imboccargli il finale... 'che?' invero suggerì...
'Che mi sono rotte le acque, il bambino sta per nascere... proferì con una stizza di dolore...
Jon sbiancò all'istante, la bocca fuori dal suo controllo aveva iniziato a spalancarsi senza che lui ne avesse il minimo sentore...
'Jon... sono io che devo partorire, tesoro, cerca di stare calmo e chiama tutti quanti!' ...
Lui sembrò improvvisamente riaversi da una sorta di limbo... 'si .. . stai tranquilla... io..io...' blaterava parole al vento senza alcun senso logico...
Dany gli si avvicinò e prese il suo viso tra le mani... 'Jon, guardami, devi portarmi da maestro Saylas, non posso camminare, devi sollevarmi in braccio... pensi di potercela fare, riesci a comprendere quello che ti sto dicendo!' ...
'Io'... si!!!' ... la sua faccia era una maschera indecifrabile...'si ... ti porto dal maestro'...
E finalmente Jon snow riuscì ad elucubrare un lucido pensiero: sollevò Daenerys tra le sue braccia e di gran lena la condusse verso la Torre del Drago Marino, dove era situato il laboratorio di maestro Saylas.
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