18.

APPRODO DEL RE

La sala del concilio ristretto diveniva ancora più lugubre quando tutti i membri erano in attesa del Re. In genere non era mai puntuale, per ovvie ragioni fisiche, e ciò portava persino Brienne di Tarth, solitamente pacata, ad accusare un che di nervosismo, soprattutto perchè non si era mai certi circa le novità che avrebbe portato. 

Il nano era solito sollazzarsi con battute sconvenienti insieme a Bronn nell'attesa, gli altri cercavano di sopportare la situazione leggendo appunti, riordinando pergamene, qualsiasi cosa pur di non restare senza nulla fare.

Le porte infine si aprirono e finalmente in re fece il suo ingresso scortato da Ser Podrick.

'Vostra... vstr ...grazia ..zia... ' 

era il vociare scomposto che seguiva al suo arrivo mentre, alzandosi in piedi, tutti chinavano leggermente il capo.

In genere il re era sempre diretto, molto freddo e annunciava le nuove, buone o cattive che fossero, senza alcun preambolo.

Anche in quella seduta pareva avere qualcosa da dire.

'Miei Lord, giungono nuove da Essos. Daenerys Targaryen  è... ' si fermò di colpo. Sapeva esattamente quello che voleva dire, lo aveva visto. La regina era era di nuovo in possesso di tre  draghi anche se due non del tutto adulti, ma qualcosa sembrò far mutare i suoi pensieri, come se ci fosse stato altro che avesse maggiormente attirato la sua attenzione o qualche sensazione lo avesse portato a bloccarsi.

'No, non ha molta importanza...'   infine proseguì con la sua classica seraficità ed indifferenza, lasciando tutti spiazzati.

Si informò invece circa la costruzioni delle navi presso i cantieri di Lannisport  da Ser Davos e naturalmente chiese al Primo cavaliere quali fossero i resoconti provenienti dai vari Regni.

'Attendo notizie da Dorne e dalle Isole di Ferro...' fu la secca risposta del Lannister.

'Ma Certo mio Lord' fu la replica, che chiaramente lasciava intendere come fosse già 'informato' per altre vie della cosa.

A volte Tyrion pensava fosse davvero frustante prodigarsi tanto quando lui aveva già trovato il 'suo modo' per apprendere ciò di cui aveva bisogno. In ogni caso, visto che continuava a fissare concili e a richiedere ogni dettaglio possibile da parte di ogni membro, lui continuava a rispondere e svolgere il suo lavoro.

Fu il turno di Ser Brienne.

'Vostra Grazia, ho mandato corvi presso tutto il reame. Alcuni hanno risposto alla chiamata, altri non ancora, ma siamo già giunti ad un buon numero di soldati oltre le guardie reali. Non occorre dirvi che il nord è comunque con voi, per quello che sarà possibile, visto il gran numero di uomini persi nella grande guerra'.

'Bronn, cercate di ottenere quanto più oro possibile dalla banca di ferro... ' fu quanto invece richiesto al maestro del conio.

'Certo maestà, la banca di ferro non aspettava altro!...' aggiunse Bronn, quasi irritato dal dover compiere il suo lavoro, che avrebbe comportato uno scomodo viaggio fino a Bravoos.

'Tyrion ho bisogno di parlarvi di qualcosa'...' aggiunse subito dopo.

Gli altri membri del Concilio lasciarono dunque la sala per permettere ai due di poter parlare indisturbati.

Tyrion si riempì un bicchiere di buon Arbor e si accomodò alla destra del Re.

 'Cosa c'è vostra grazia' ...chiese mentre continuava a fissare la coppa..

'Quello che sto per dirti è molto importante, devo poter contare su di te',

'Ma certo, ditemi'...'. L'espressione di Tyrion pareva immutata, ma presagiva sventure.

'Mio lord, la mia salute sta peggiorando'... , dichiarò quasi come se non gli importasse, '...ma non è questo il problema che vi deve angustiare di più. Chiudete la porta non voglio che ci sentano...'.

Tyrion si alzò e chiuse le porte della sala.

'Dite pure vostra grazia...'

                                                                *********************

Quando le porte si riaprirono in nano più famoso di Westeros aveva il viso sconvolto e  riusciva solo e solamente  a pensare che , se anche una sola cosa fosse andata storta, sarebbe stata la fine.

Sam Tarly era poco distante quando vide il Lannister e lo incalzò.

'Non ora Sam' il nano era particolarmente irritato e conosceva già l'argomento di cui Sam voleva essere messo al corrente.

'Volevo solo sapere se avete notizie di Jon. Sono molto preoccupato...'

'Notizie di Jon ...',  il folletto cominciò a ridere di gusto mentre continuava a bere il suo buon Arbor di annata. 

'Credimi... forse siamo più fottuti noi che Jon tra le grinfie di Daenerys Targaryen e dei suoi  draghi. Se qui le cose...'sospirò a lungo, parve riflettere molto, poi si bloccò e assunse un'espressione  bonaria; era difficile riuscire a restare irritati dinanzi al faccione del granmaestro e ai suoi tarli circa la sorte del suo caro amico.

'No... Sam, non  ho sue notizie'....

Continuò a caracollare lentamente verso la sua camera, una sorsata di vino ad ogni passo ad accompagnare la sua processione sino ai suoi appartamenti. Appena giunto si levò la spilla da primo cavaliere e la scaraventò  bruscamente sul tavolo, si riempì un altro bicchiere di vino e andò a sdraiarsi sul suo letto,  cercando di assimilare e prendere coscienza di quello che sarebbe accaduto.

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