14
LIBERO
Era nella sala delle mappe ormai da tempo. Affacciata alla finestra a tutto sesto, il sole era ormai alto, ma un piacevole venticello le scompigliava leggermente i capelli.
C'erano molte altre piramidi più piccola a Meereen, variamente colorate, nessuna però arrivava neppure alla metà delle dimensioni della grande piramide.
Da dove si trovava, Daenerys poteva vedere l'intera città: stretti vicoli contorti e ampie strade di mattoni, templi e granai, baracche e palazzi, bordelli e terme, i grandi ovali rossi delle fosse da combattimento. Oltre le mure della città, si stendeva il mare colr indaco, lo snodarsi scuro del fiume Shahazadhan, aride colline brulle, i frutteti bruciati, i campi anneirti.
In contemplazione di tale bellezze continuava tuttavia a pensare a quello che le aveva detto Jon Snow.
L' aveva scossa aver saputo che, anche lui, era stato riportato in vita da un'altra sacerdotessa: Melisandre. La ricordava ancora a Grande Inverno e, ancor prima, quando le propose di incontrare il Re del Nord. Di lei non erano più giunte notizie dopo la Lunga Notte, alcuni dicevano fosse partita, altri che fosse morte.
Tuttavia c'era qualcosa che arrovellava Daenerys Targaryen più di tutto.
Non riuscirò a mandarlo via, lo so. Non ho mai conosciuto un uomo così testardo, forse se parlassi ad un mulo sarebbe più ragionevole!!!
Non sapeva cosa fare, quale era la giusta scelta da fare. Aveva sbagliato troppo e non poteva più permetterselo. Non era solita accettare che qualcuno contraddicesse i suoi ordini ma lui... lui era così ostinato... almeno quanto lo era lei!
Dovrei lasciarlo marcire in quella camera, vedremo se poi vorrà restare!
Sorrise, lo conosceva assai bene in fondo; se quello che aveva detto fosse stato vero, nulla e nessuno sarebbe stato capace di fargli cambiare idea.
Non devo pensarsi, i motivi per cui è qui sono solo affari suoi, non mi devono interessare. Se decido di farlo rimanere devo prendere delle decisioni in merito.
C'era, dunque, solo una cosa che Daenerys Targaryen potesse fare.
Aveva convocato Verme Grigio. Lui non avevano ancora visto Jon Snow e sapeva benissimo come sarebbero finite le cose se, per qualche malaugurato motivo, si fossero incontrati.
Verme Grigio sopraggiunse veloce e silente. 'Mia regina'.
Daenerys lasciò la contemplazione del panorama che si apriva sulla finestra dove era poggiata e rivolse il suo sguardo al fedele immacolato. Si sedette lentamente allo scranno, sistemandosi le pieghe della veste, e cercò le parole più consone per sbrigliare quella tortuosa questione.
Le sue dita tamburellarono sulle pergamene che si dipanavano sul grande tavolo. Verme Grigio era lì che attendeva, senza muovere un solo muscolo.
Non posso procrastinare.
'Verme Grigio. C'è... una cosa di cui devo metterti al corrente, ma, quando te la dirò, tu manterrai la calma.'
'Certo' lo sguardo di Torgo Nudo era visibilmente interrogatorio.
'Jon Snow... è qui... mio prigioniero...' il respiro le si fermò per qualche attimo, in attesa della reazione di lui.
'Cosa????...' il viso del soldato divenne una maschera d'ira. 'Dove... dove è adesso' era chiaro il messaggio: quell'espressione e quel tono di voce volevano dire solo una cosa.
'Il motivo per cui te l'ho detto è ... è ... che ho deciso di graziarlo, di risparmiargli la vita e so cosa sarebbe successo nel momento in cui lo avessi incontrato ...' cercò di essere rigorosa e perentoria nella sua affermazione.
'Non capisco, io... io non capisco' Verme Grigio era incredulo, il viso arrossato dalla rabbia. L'uomo che aveva ucciso la sua amata regina era lì, a sua insaputa, e la stessa Daenerys non voleva che fosse giustiziato.
'Non c'è niente da comprendere Verme Grigio, e' un ordine della tua regina, una decisione che ho presso dopo attenta riflessione, ti basti questo'.
'Ma lui vi ha ucciso!' per un attimo il tono pacato dell'Immacolato fu solo un ricordo di fronte a quel parlare così veemente.
Ogni volta che Daenerys sentiva pronunciare quelle parole si chiedeva perché gli stesse risparmiando la vita. Ma lei non era più quella regina e spiegare tutto quello che lei stessa ci aveva messo tanto tempo ad elaborare era inconcepibile. Forse non l'avrebbero neppure compresa.
E' più facile dare un ordine che far capire quello che sento dopo ciò che ho fatto ad Approdo del Re, dopo essere stata riportata in vita per motivi che ancora non comprendo. Sarei dovuta restare morta per i miei peccati, ma... come posso spiegare tutto questo!
Nulla di tutto ciò disse, si attenne a quello che aveva deciso.
'Verme Grigio, mi hai detto che sono la tua regina, allora come anche ora. Dunque attieniti ai miei ordini, come hai sempre fatto' il suo tono si era fatto più lieve, quasi triste.
Il soldato chinò il capo, non potè che arrendersi al volere di Daenerys, soprattutto dopo il modo, così diverso dal solito, con cui aveva parlato per impartire i suoi ordini.
'Come voi comandate, mia regina, ma io lo terrò d'occhio, sempre!... Vi ha fatto del male e io non mi fiderò mai di lui!'.
'Verme Grigio, devi promettermi di eseguire i miei ordini. Te lo ripeto, sono i miei ordini! Riunisci tutti gli immacolati e fai sapere loro quello che ti ho detto. Qui nessuno sa quello che ha fatto Jon Snow e deve continuare ad essere così! ' dichiarò dura la regina.
'Come voi volete vostra grazia... ' infine Verme Grigio si rassegnò.
"E' l'unico modo, visto che quel dannato testardo non vuole andar via" pensò Daenerys tra l'irritato e un filo di qualcosa che non voleva ammettere nemmeno a se stessa: contentezza?
No!!! non doveva pensarci! Gli aveva risparmiato la vita, non condannandolo a morte nonostante il grave reato di cui si era macchiato. Era stata la regina che avrebbe sempre voluto essere, che avrebbe dovuto essere stata anche a Westeros, ma mai più gli avrebbe permesso di rientrare nel suo cuore.
Tuttavia, quella notte la regina fece visita a Jon. Mai si sarebbe aspettato che Daenerys sarebbe tornata a trovarlo di notte, dopo il disgraziato evento di essersi addormentata nella sua camera.
Jon sorrise quando la vide ma, lo sguardo di lei era di tutt'altra risma.
'Un'altra notte insonne dovuta a te Jon Snow, che mi sarei volentieri risparmiata. Ora potrei essere...'
'Mi dispiace aver interrotto il tuo idillio con...
Un sonoro manrovescio colpì il volto di Jon.
'Come ti permetti' lei sgranò gli occhi furibonda.
'Perdonami, non era mia intenzione!'.
Come ho potuto dirle una cosa del genere! Sono davvero impazzito!
'Non mi interessano le tue intenzioni, non osare mai più fare commenti sulla mia vita privata Quello che accede tra me e Daario non sono affari tuoi!' tuonò infuriata.
Idiota di un somaro del nord, l'unica cosa a cui pensavo era poter essere tranquilla nel mio letto a riposare!
Si portò una mano alla fronte, massaggiandola alla ricerca di requie.
Sospirò pesantemente cercando di calmarsi, mentre Jon abbozzava contrito, avente sempre meno dubbi circa la rinata passione tra Daenerys e Daario.
'Torniamo alle uniche ragioni per cui sono qui' lo guardò torvo e irritata. 'E tali ragioni riguardano te e la tua maledetta ostinazione a voler rimanere qui ad ogni costo.'
'io non ho...'
'Ho detto che devi tacere, non emettere un solo fiato, spero di essere stata più chiara questa volta.'
Jon assentì con il capo, senza pronunciare parola.
L'ho fatta grossa, non avrei mai dovuto dire una cosa del genere.
Ma quel sangue che per tanto tempo non aveva saputo di avere ormai ribolliva in lui. Aveva amato solo Ygritte prima di Dany e dopo la morta della rossa bruta aveva pensato che ormai il tempo dell'amore, per lui, fosse finito. Invece, nonostante un lieve dolore che ancora sentiva per quel primo amore nato senza volerlo, aveva amato Daenerys di un amore tale che mai avrebbe potuto pensare o anche solo immaginare e che lo stava letteralmente consumando.
Eppure l'ho uccisa!
'Come stavo dicendo prima della tua ennesima e si spera ultima interruzione, da quel che ricordo hai detto che sei qui per perpetrare il tuo giuramento'.
Jon alzò una mano per poter parlare. Dany ne fu infastidita ma infine assentì.
'Ti giurai fedeltà dal tempo di Cersei Lannister e non è cambiato nulla. Sei la mia regina, lo eri allora, anche se non fui abbastanza forte da esserne degno, e lo sei anche ora; e questa volta non avrò alcuna esitazione.'
'Bene dunque, ti sarà concesso di perpetrare quanto giurasti, potrai mettere la tua spada al mio servizio. Sei un grande combattente e ho bisogno di uomini validi. Sarai direttamente alle dipendenze del comandante Naharis e mie, farai parte della mia guardia personale'.
'Davvero!' Daenerys vide un sorriso stamparsi sul volto di Jon, un sorriso che non ricordava avesse mai mostrato.
L'aveva sempre visto corrucciato, malinconico, assorto in chissà quali pensieri. Erano davvero rari i sorrisi di Jon Snow, più simili a smorfie, e il più delle volte li aveva rivolti soltanto a lei, dovette amaramente ammettere.
Eppure, dai quei tempi che voleva cancellare dalla sua memoria, non l'aveva mai più visto così raggiante, al culmine della gioia.
' Ti giuro che non te ne pentirai'.
'Io continuo a non capire il perchè, ma se non riesco a mandarti via, e ciò mi irrita oltre ogni modo, che almeno tu mi serva a qualcosa!' sentenziò nel modo più freddo che poté .
'Ti ringrazio davvero tanto...' Jon cercò di avvicinarsi ma lei si allontanò prontamente, ponendo una mano tra loro due.
'Dammi solo un motivo per dubitare e l'ultima cosa che vedrai sarà mio figlio che ti da alle fiamme'
'Lo giuro sui vecchi e nuovi Dei, sono qui per proteggerti Daenerys e perchè...'
'E' sufficiente!' lo bloccò subito. 'Guardia, apri...' incalzò Dany. Sapeva cosa stava per aggiungere ma lo interruppe, non voleva assolutamente udirlo.
Non voglio sentire mai più quelle parole proferite da lui! Io... l'ho graziato, ma mai lo perdonerò per quello che mi ha fatto!.
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