ventisette
Nejire osservò trionfante le unghie di Mirio, che aveva pitturato con uno smalto rosa attentamente.
"Ti dona moltissimo!" esclamò entusiasta la ragazza, per poi voltare lo sguardo verso il suo prossimo obiettivo. O meglio, voltando lo sguardo verso dove sarebbe dovuto trovarsi il suo prossimo obiettivo.
"Dov'è Tamaki-kun?" chiese Nejire, guardandosi intorno, sicura che poco prima il corvino fosse seduto al fianco di (T/n) "Non era vicino a te?" domandò poi rivolgendosi all'amica.
"Penso sia andato in bagno, prova ad andare a chiamarlo."
Nejire si precipitò immediatamente fuori dalla camera, alla ricerca del ragazzo in fuga, urlando quello che la (c/c) interpretò come un "Non pensare di potermi sfuggire!".
"Quindi lui verrà a Tokyo?" fu Mirio a interrompere il silenzio. (T/n) constatò il disagio con il biondo pose la domanda, benché cercasse di nasconderlo, tenendo il proprio sguardo puntato sulle unghie smaltate e coperte di glitter.
"Immagino di sì." rispose (T/n), altrettanto incerta "C'è qualche problema?"
Mirio scosse la testa. Non stava dicendo tutto. Chiunque se ne sarebbe accorto.
"A cosa stai pensando?"
"Ho un brutto presentimento." il biondo sembrò riflettere qualche secondo, prima di riprendere a parlare "Non lo dico perché sono geloso di lui... lo specifico perché potrei dare questa impressione, ma c'è qualcosa che non convince."
"Mi sembri l'unico normale qui!" esclamò inaspettatamente allegra (T/n), spingendo il biondo a sobbalzare verso la spalliera del letto.
"Come?"
"Sono tutti così esagitati dal fatto che io stia sentendo Hawks, ma nessuno si pone delle domande! Perché Hawks dovrebbe essere interessato a me? Cosa sta cercando di ottenere lui, uno degli eroi più influenti del nostro paese?" (T/n) riprese fiato, per poi concludere il suo monologo "In questi giorni non ho fatto altro che pensare a questo, mi sembra di star impazzendo... poi vedo voi, così entusiasti all'idea che possa nascere qualcosa tra me e lui, e mi convinco che si tratti solo di una mia paranoia."
"Sono sicuro che anche Nejire-chan e Tamaki la pensino come me."
"Vero."
(T/n) e Mirio si scambiarono un'occhiata, confusi. In quella stanza c'erano solo loro due, eppure non era stato nessuno di loro a rispondere.
"Non ho parlato io, ma non sei stato nemmeno tu."
Non avevano prestato attenzione alla voce, recependo solo quella parola sussurrata.
"Proveniva da sotto il letto?" chiese Mirio, la confusione nei suoi occhi tradiva il suo sorriso spensierato.
"Controlla tu, Lemillion."
"Dovresti far valere il nome della tua famiglia, (T/n)-chan."
"Se controllassimo assieme?" propose poi la (c/c), a cui il biondo acconsentì.
I due adolescenti si sporsero oltre uno dei lati del letto, facendo attenzione a non cadere per terra. (T/n) afferrò uno dei lembi della coperta, per poi tirarlo verso l'alto con uno strattone, così da avere una chiara visuale di quanto ci fosse sotto al letto.
Una figura raggomitolata per terra, li osservava dall'ocurità.
"Ciao ragazzi."
"Ciao Tamaki." rispose (T/n), seguita dal biondo.
"Tamaki?" ripeté confusa la (c/c), per poi voltarsi in direzione di Mirio che, con un tonfo, si era lasciato cadere in avanti.
"Il pavimento non è comodo, perché sei là sotto?" domandò scherzoso il biondo.
"Sto cercando di non farmi trovare da Nejire." spiegò a bassa voce il corvino.
"Capisco, le dirò che non sappiamo dove sei." rispose comprensiva la (c/c), per poi lasciare la coperta, cosicché coprisse il nascondiglio di Tamaki.
"(T/n)-san."
La ragazza aspettò che Tamaki continuasse a parlare, benché credette che fosse impossibile. Quel giorno era stato più loquace del solito, quindi trovava difficile che avesse ancora abbastanza forze per trattenere una conversione senza essere obbligato a parlare.
"Ti ascolto." disse (T/n), cercando di apparire il più cordiale possibile. Tamaki era forse l'unica persona con cui si sforzasse di comportarsi in maniera più gentile. Forse era dovuto dall'evidente timidezza dimostrata dal ragazzo, in ogni caso, avrebbe fatto del suo meglio pur di non metterlo in difficoltà.
"Io sono d'accordo con ciò che ha detto Mirio." Tamaki tacque di nuovo.
"Non c'è bisogno che continui, se non vuoi. Ho capito cosa intendi." rispose la (c/c), comprensiva.
"Continuo a non trovarlo! Sei sicura sia andato in bagno?!" chiese Nejire, sbattendo la porta della camera alle sue spalle "Perché Mirio è per terra?"
"Ha scoperto che il pavimento è più comodo di quanto si aspettasse." spiegò (T/n), evitando però la prima domanda, a cui Nejire sembrava già non aver prestato più attenzione.
"Voglio farlo anch'io!" esclamò allora la ragazza dai capelli turchini, per poi imitare Mirio, ancora sdraiato a terra.
(T/n) non avrebbe saputo spiegare il perché si fosse ritrovata a dormire sul pavimento con i suoi amici quella notte. Forse, però, tutto ciò che le sarebbe servito per dissipare quelle preoccupazioni insistenti sarebbe stato proprio compiere quell'azione così priva di senso.
Nejire aveva raccontato delle storie per bambini, giocando contemporaneamente con una torcia, puntandola sul soffitto e negli occhi dei suoi amici. Mirio aveva ascoltato affascinato quelle storie che non si ricordava. Anche Tamaki aveva suggerito alcuni racconti, pur non abbandonando il suo rifugio.
(T/n) non fece nulla, se non pensare a quanto fosse fortunata ad avere degli amici come loro con cui condividere quei momenti così spensierati.
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