venticinque
(T/n) sorrise di rimando. Le piaceva il sorriso del biondo. Aveva notato una differenza abissale nel solito sguardo di lui. Non ci aveva mai fatto caso, ma la solita espressione spensierata di Hawks le sembrava più forzata di quanto immaginasse. Non che pensasse davvero che una persona con un tale carico di responsabilità come doveva esserlo un eroe del calibro del N.3 potesse essere davvero così incurante come si sforzava di apparire il biondo.
Non fece alcun commento su quella che considerava una scoperta e un motivo di soddisfazione, era sicura che avrebbe rischiato di rovinare il momento, se gli avesse fatto notare quanto fosse diverso dal solito in quel momento.
"Sono felice ti faccia piacere!" esclamò (T/n) al ringraziamento del biondo; non pensava che un gesto così banale avrebbe potuto renderlo davvero felice. Era erratamente convinta che i pro heroes più celebri godessero automaticamente di qualsiasi vantaggio e che fossero incontentabili, dato il loro status così elevato. non avrebbe saputo spiegarsi il perché la pensasse così. La sua famiglia era già una prova più che sufficiente che nemmeno la vita di quei personaggi fosse rosa e fiori come immaginava.
Prima che potesse calare il silenzio, (T/n) ringraziò tra sé e sé l'improvvisa voce di Fuyumi, che la avvisava che fosse pronta la cena, mentre al contempo, Hawks l'aveva avvertita che qualcuno aveva suonato al citofono e che probabilmente si trattasse del fattorino del ristorante presso cui aveva ordinato la cena.
Quando (T/n) spalancò la porta, sobbalzò nel trovarsi di fronte Nejire, in procinto di bussare, con la mano stretta in un pugno a qualche centimetro da dove si trovava ora la (c/c). Alle spalle della ragazza dai capelli azzurri, Mirio reggeva un vassoio su cui era appoggiata la ciotola contenente la soba e Tamaki si passava nervosamente da una mano all'altra una bottiglietta d'acqua, che porse immediatamente alla ragazza, imitato dal biondo.
(T/n) osservò i suoi tre amici confusa, mentre Nejire si accingeva a spintonarla lievemente all'indietro, spronandola a tornare in fretta alla chiamata.
"Dopo raccontami tutto." lesse (T/n), notando l'amica pronunciare qualcosa di inudibile. Annuì, prima che Mirio chiudesse la porta, dopo averle fatto un cenno con la testa, che (T/n) decise di interpretare come un incoraggiamento.
Una volta chiusa la porta, (T/n) appoggiò un orecchio ad essa, in attesa di udire i passi dei suoi amici allontanarsi e scendere le scale, cosa che non accadde. A volte sapevano essere veramente indiscreti, ma non cercò di non pensarci. In un modo o nell'altro avrebbero trovato il modo di carpire qualsiasi informazione avrebbero voluto a riguardo della sua conversazione con Hawks.
"Sai, penso che qualcuno ci stia ascoltando..." commentò misteriosamente (T/n), cercando di fingersi preoccupata, bench faticasse a trattenere le risate, di fronte all'improvvisa sorpresa sul viso del biondo, che lui nascose immediatamente.
Il giovane aveva celato attentamente la sua preoccupazione all'affermazione della ragazza, non trovando però strano che qualcuno stesse tentando di ascoltare quanto si dicessero. Benché fosse sempre molto prudente nei confronti della sua vita privata, a volte sia gli ammiratori che i giornalisti erano in grado di essere estremamente invadenti, come aveva avuto modo di constatare più volte, leggendo le notizie riguardanti vicende di altri heroes suoi colleghi.
"Sicura?" domandò Hawks, chiedendosi come fosse possible che la (c/c) se ne fosse accorta prima che potesse farlo lui stesso.
"Sicurissima." (T/n) non nascose più un sorriso, cosa che rilassò il biondo, "Posso assicurarti che ci sono almeno tre persone in ascolto fuori dalla mia porta..." cercò di continuare a mantenere un'aria enigmatica nello spiegare a Hawks chi fossero i misteriosi ascoltatori, che (T/n) sapeva non essere poi così misteriosi. Ebbe i propri dubbi confermati nell'udire un tonfo provenire dal corridoio, dove, era sicura, i suoi amici l'avessero sentita, in quanto aveva deliberatamente alzato la voce.
Si immaginava chiaramente Nejire alzarsi di scatto ed inciampare sul povero Tamaki, seduto a gambe incrociate con la testa appoggiata alla parete accanto alla porta, senza ascoltare realmente la conversazione, per poi cadere, spingendo il corvino, addosso a Mirio.
Hawks sorrise, cercando di capire quale fosse la situazione a casa della (c/c), che tratteneva stentatamente le risa.
"Quindi, chi starebbe ascoltando la nostra chiamata?" domandò Hawks, per poi confermare che anche la soba non fosse male e che l'avrebbe mangiata più spesso, prima che la ragazza rispondesse alla sua domanda.
"Tre idioti, ecco chi." rispose lei, concordando poi con Hawks riguardo la sua impressione nei confronti della sob a.
"Se ti dicessi che tra un paio di settimane dovrei avere delle faccende da sbrigare a Tokyo..." iniziò Hawks e (T/n) sentì il proprio cuore alleggerirsi a ogni parola pronunciata dall'hero, "Ti andrebbe se ci vedessimo?"
Prima di rispondere, la (c/c) lo lasciò continuare a parlare, non volendo rischiare di trovare qualche secondo fine o fraintendimento, nel caso lo avesse interrotto.
"Ho un po' di impegni, sai, cose da eroi, eccetera, eccetera..." continuò il giovane, non trattenendosi dallo sbadigliare in merito a quelle questioni all'apparenza da lui ritenute noiose, per poi rianimarsi una volta ignorato l'argomento 'cose da eroi', "Però dovrei riuscire a liberarmi abbastanza in fretta... tu vivi a Shizuoka, giusto?"
(T/n) annuì, benché la domanda di Hawks sembrasse più una riflessione e che non necessitasse effettivamente di una risposta.
"Non è tanto distante da Tokyo... in macchina dovrei impiegare un paio d'ore, ma se venissi volando dovrei metterci molto meno... sì, dovrebbe andare!"
(T/n) riuscì a nascondere il proprio entusiasmo. Le risultava impossibile credere di avere stretto amicizia con una persona come lui. Lo considerava troppo diverso da sé, quasi irraggiungibile, eppure, tra tutte le persone che avrebbe potuto scegliere, Hawks aveva chiesto proprio a lei di vedersi.
"Non è che troveresti un ristorante dove-"
"Dove cucinano del pollo?"
"Era così prevedibile?" domandò lui, ridacchiando.
"Direi di sì, però penso di conoscere qualche posto carino qui in zona..." rispose rimanendo vaga la ragazza.
"Come mi conosci bene, (T/n)!" esclamò Hawks, senza utilizzare alcun suffisso. Era un ulteriore passo in avanti nel loro rapporto, constatò immediatamente lei.
Continuarono a parlare a lungo. Ormai (T/n) aveva lasciato da parte il vassoio su cui erano disordinatamente appoggiati la ciotola, vuota, e la bottiglietta, di cui alcune gocce d'acqua erano cadute sul copriletto, senza la (c/c) se ne accorgesse.
Si rese conto che quella era probabilmente la conversazione più lunga che loro due avessero mai avuto; non che si conoscessero da molto tempo, ma (T/n) aveva notato con piacere come riuscisse a parlare liberamente con Hawks, nonostante lui avesse qualche anno in più di lei e fosse già un pro hero.
Avevano discusso animatamente di qualunque argomento passasse per loro teste, dalla U.A., che (T/n) scoprì Hawks non avesse frequentato, alla velocità con cui lui avesse scalato ogni classifica, da Nejire e gli altri che erano ancora appostati fuori dalla camera alla riluttanza con cui Hawks aveva accettato di controllare degli adolescenti, dal pollo, il piatto preferito di Hawks e a cui (T/n) non riuscì a trattenersi dal porgli domande riguardo le sue ali e la vicinanza agli uccelli, che lui liquidò affermando che i falchi, da cui lui prendeva il nome, fossero dei rapaci, alle ricette di cucina di Fuyumi, che (T/n) gli promise avrebbe assaggiato una volta capitato nei paraggi.
Parlarono di Shouto, di cui (T/n) era preoccupata. Parlarono del futuro, di cui (T/n) era preoccupata. Parlarono di Endeavor, ma (T/n) cercò di allontanare la conversazione dall'unico argomento che l'avrebbe contrariata.
(T/n) sbadigliò. Non si era resa conto di quanto tempo fosse trascorso dall'inizio della sua chiamata con Hawks. Scorse per un attimo il numero che rappresentava la durata della loro conversazione sullo schermo, rendendosi conto di quanto si fosse fatto tardi.
Hawks rise, notando lo sguardo assonnato della sua interlocutrice, "Forse dovrei lasciarti adesso, voi bambini non dovreste rimanere alzati fino a tardi!" la prese in giro, ridendo.
"Come se tu fossi tanto più grande di me!" si lamentò (T/n), sbadigliando nuovamente.
"Va bene, come dici tu! Ora però inizia ad essere tardi ed immagino dovrai raccontare tutto ai tuoi amici, sbaglio?"
"Non sbagli..."
"Buonanotte, (T/n)!" Hawks sembrò incerto sull'aggiungere altro, "Ci sentiamo presto, ok?"
"Certo... buonanotte, Hawks."
Una volta terminata la chiamata, (T/n) rimase ad osservare con sguardo assorto il cielo scuro fuori dalla finestra. La luna risplendeva nel cielo. Si domandò se anche Hawks la stesse osservando. Scosse la testa. Stava pensando troppo a lui e Nejire se ne sarebbe accorta subito.
Come pensò alla sua amica, la porta si spalancò, andando a sbattere sulla parete e la figura della ragazza dai capelli celesti apparve, seguita dagli altri due suoi amici.
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