Prologo

Charlotte

Siamo partiti,mollando per un mese il lavoro.

Mio marito mi ha portata qua,non è molto ma è quello che possiamo fare dentro le mura.

Siamo io,lui e gente di questa città.

Ormai è sera e sono seduta sulla cima di un palazzetto,da sola con il vento che mi scompiglia i capelli.

Ogni tanto dice che mi ama.

Molto raramente,ma a me basta.

In fondo,so che mi ama.

Chiudo gli occhi,il vento sembra accarezzarmi dolcemente.

"Che ci fai qua tutta sola?"

Chiede il mio amato,facendo un salto per arrivare da me.

Sorrido,aprendo gli occhi e girandolo verso di lui.

"Stavo pensando."

"E lo fai qua da sola? Dai,vieni andiamo."

Allunga una mano per prendermi il polso,ma lo blocco.

"Rimaniamo ancora un po' qua."

Lui alza gli occhi al cielo.

"Tsk."

Sorrido.

Gli bacio la guancia furtivamente e lui si siede accanto a me.

Poggio la mia testa sulla sua spalla.

Non sarà la cosa più romantica del mondo,ma per me lo è.

"È incredibile quanto passa il tempo..."

"Già è quasi una settimana che siamo qua. Ho sbagliato,sei giorni."

"La smetti di essere così puntiglioso?"

"Se tu la smetti di essere così pazza."

"Richiesta impossibile..."

"Anche la tua,cara."

Alzo la testa dalla sua spalla ossuta.

"Cara? Mi fai sentire vecchia..."

"Lo sei. Non hai più diciotto anni."

"Ma non ne ho neanche il doppio!"

Mi lamento.

Lui ridacchia alzando gli occhi al cielo.

Sorrido anche io.

L'ho fatto ridacchiare.

"Dai,muovi il culo."

Si alza lasciando la mia povera testa senza poggio.

Gli faccio la linguaccia.

"Vecchiaccio."

Sbotto.

Mi allunga la mano.

Ha ancora la fede che ci siamo scambiati quel giorno.

"Cos'hai mocciosa?"

"Eh?"

"Ti brillano gli occhi. Che hai?"

"Sono felice."

"No,sei strana. Dai muoviti."

Gli prendo la mano e mi alzo.

Vorrei tanto camminare mano nella mano,approfittandomi del freddo per strigergli il braccio,ma ci limitiamo a camminare vicini.

Mannaggia a lui.

Queste passeggiate con lui sono bellissime.

Con il silenzio che si crea a volte,se gli sto tanto vicina gli sento il cuore battere.

"Guard-"

"Anche voi qui?"

Eh?

Perché lei?

"Ciao."

Saluta semplicemente mio marito.

"Beh,siamo in viaggio."

Rispondo alla sua domanda.

"Anche noi siamo qui."

Indica con la testa il ragazzo leggermente dietro di lei.

Il postino?

What?

"Come mai sei rossa in volto?"

"È il freddo. Da quando siamo usciti ha le guancie arrossate."

Spiega al posto mio il corvino.

Annuisco con la testa.

"Facciamo un giro tutti e quattro?"

"Tch."

"Lo prendo per un si. Charlotte,a te sta bene?"

"S-"

"Perfetto."

Ci trascina dietro di lei è iniziamo a camminare.

Mi sento irrequieta alla presenza della pel di carota,in fondo lei è meglio di me in moltissime cose.

Per di più ho un presentimento molto strano.

Mentre camminiamo sto a testa china,dietro al corvino.

Poco distante da lui c'è Petra e dietro di lei c'è il postino.

"Io sono Leonard,comunque."

Si presenta a noi.

"Deduco il mio nome tu lo sappia già."

Risponde il corvino,continuando a parlare con loro.

Leonard si avvicina a me.

"Ti sei...Carl-"

"Charlotte."

Dico semplicemente correggendolo.

Molti pensieri strano mi salgono in testa.

I miei pensieri sono così pesanti,quasi come se ci fosse una persona pronta a buttarmi giù da un momento all'altro.

Qualche pezzo di strada è ghiacciato.

Chissà se ci sarà mai un modo per sfruttare il ghiaccio.

Magari come svago...

"Mangiamo insieme?"

Il corvino annuisce e noi due dietro li seguiamo.

Sembrano due vecchi amanti.

Eppure il segreto di Petra lo so solo io...

Ma perché sono sempre in mezzo?

"Non ci hai mai raccontato...-"

Inizia Petra con tono curioso.

"-chi è la mamma di Alex?"

Il corvino che poco prima stava bevendo smette.

Posa il bicchiere delicatamente.

"La mamma di Alex era più giovane di me. Non ci siamo mai sposati. Ci siamo conosciuti per caso,quell'incontro non ci sarebbe mai dovuto essere se non fosse per la sua sbadataggine. Era una ragazza emotiva,dimostrava sempre quello che pensava. Non ci metteva due volte prima di insultare qualcuno. Con me si teneva."

Si ferma di scatto.

Petra lo guarda e io poggio la mia guancia su un palmo.

Non so più chi seguire:Levi o i miei pensieri?

"E?"

"Un giorno mi ha baciato. Da lì è nato il nostro strano 'rapporto'. Non ha mai fatto parte di alcuna legione,non ha mai fatto la soldata. Odiava il fatto che io passassi molto tempo a combattere e aveva paura di non ritrovarmi a casa la sera,odiava vivere così. Credevo che tra noi non ci fosse più niente ma è nata Alex. Lei non voleva che Alex facesse il soldato."

"Oh,beh non ha tutti i torti..."

Il corvino la guarda male e lei alza le mani.

"Scherzavo!"

"Erwin e Hanji la conoscono perché Alex voleva venire a lavoro con me. Io mi sono ammalato e loro mi hanno accompagnato da lei. In pochi sapevano che io e lei stavamo insieme. È morta lo stesso anno in cui tutta questa merda è cominciata,nel primo attacco del titano colossale. Alex era con lei mente io ero in missione."

Termina la spiegazione lui.

Dalla sua espressione non trasaliva alcuna emozione.

"Che brutta cosa. Almeno era carina come me...?"

Azzarda con un abbozzo di sorriso.

Guardo Leonard.

A lui sta bene?

Lui guarda la sua ragazza sorridendo come uno stupido.

Si,gli sta bene.

"Si,era molto carina la mamma di Alex. Ma no,se è per vantarti,non era carina come te."

Lo era di più?

Lo era di meno?

Che diavolo intende?

Ma si rende conto che io sono presente?

Sono proprio di fronte a lui,la locanda è piccola.

Non ci do peso,butto giù un altro bicchiere d'acqua.

La testa mi sta per esplodere.

Ho troppi pensieri confusi tutti insieme.

Torniamo in stanza.

"La smetti?"

Mi giro verso di lui attontita.

"Di fare cosa?"

"Ti ho vista. Pensavi tutta la serata. Sei così gelosa?"

Un'altra litigata?

Era da tempo che non litigavamo.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top