Capitolo 1

Levi

Abbiamo iniziato a litigare,quel giorno.

Era solo gelosa,anche se lei dice di no.

Secondo me si è bevuta il cervello.

"Che ti prende?"

"Nulla,tranquilla."

Rispondo alla pel di carota al mio fianco.

Mi ha chiesto di accompagnarla a comprare qualcosa.

"Hai fame? Ti offro qualcosa."

"No. Andiamo a fare le ultime cose che poi dobbiamo tornare."

"Va bene mister precisione."

La accompagno per le ultime botteghe.

La cittadina qua non è male,sono molto socievoli.

Le botteghe di qua hanno molte cose che noi possiamo scordarci.

Manca solo un lago,come quello in cui Charlotte mi ha portato.

Quella ragazza mi distruggerà prima o poi,quasi tutti i ricordi belli li ho con lei.

Con lei ho anche il ricordo del matrimonio,l'unico che io abbia mai fatto.

Ultimamente è un po' turbata,ma non le chiedo mai che cos'abbia.

Non me ne importa tanto,se è qualcosa di importante me lo dirà lei.

"Devi tornare dalla tua lei?"

"Si."

"Scusami per averti fatto tardare con il coprifuoco."

Mi ghigna la pel di carota.

Sbuffo alzando gli occhi al cielo.

"Non ho un coprifuoco. Sono sposato."

Le ricordo.

"Lo so. Io sono ancora single. Sarà il karma."

"Credi in quelle cagare?"

"Allora poi vedremo quando il karma ti prenderà a schiaffi."

Ridacchia lei.

In poco tempo accelleriamo il passo.

"Rimarrai mio amico per sempre,Levi?"

La guardo seccato.

"Si,perché? Avevi dubbi?"

La pel di carota ridacchia.

"Si vede che non sei fatto per dire frasi dolci."

Sorride con gli occhi chiusi.

"Apri gli occhi,devi vedere dove andare."

Le dico brusco.

Lei sbuffa.

"Sei una palla."

Mi mette il braccio sulle spalle.

È più alta di me?

D quando?

Ah,si starà tenendo sulle punte.

Chissene frega,la sua altezza non serve a niente.

"E tu una seccatura."

"Touchè!"

Sorride senza togliere il braccio dalle mie spalle.

Odio il contatto fisico.

Perché mi sta toccando?

"Siamo arrivati."

"È questo il tuo albergo?"

"Già."

"Allora ti lascio. Ciao!"

Mi saluta sorridendo.

"Cia-"

Vengo interrotto da lei che mi dà un bacio.

Credo che volesse darmelo sulla guancia,ma è finito all'angolo della mia bocca.

Non ci do peso e la pel di carota cammina nella direzione opposta.

Le do le spalle,andandomene anche io.

"Ciao..."

Dice la rossa appena entro nella stanza.

E adesso cosa vuole?

Mi farà un interrogatorio,ne sono sicuro.

"Che vuoi?"

Chiedo brusco.

"Ti ho solo salutato..."

"Sai che odio gli interrogatori."

"Non ti ho chiesto nulla. Io mi fido di te..."

Io suo sguardo da basso si punta sui miei occhi.

Ora sono a disagio.

Sapere che si fida così tanto di me mi fa stare male. (E tra poco ancora di più,caro.)

"Hai ragione."

Dico soltando posando la giacca sulla sedia.

Lei mi guarda,prendendo un tè dal vassoio sulla piccola scrivania a disposizione.

"Tieni,te l'ho tenuto caldo."

Me lo porge.

"Ok."

Lo prendo e inizio a berlo.

È dolce.

"Che cosa-"

"Lo so che è dolce,ma prima lo era ancora di più. Ho provato a renderlo amaro ma il massimo che ho potuto fare è quello."

Indica la mia tazza.

"Tch."

Continuo a bere il tè,purtroppo dolce.

"Ti spiace se oggi mi faccio un giro? Magari puoi venire con-"

"Ho da fare."

"Ok,allora andrò da sola..."

China il capo ancora una volta.

Dopo un po' se ne va dalla stanza.

"Ciao amo- Levi."

Mi saluta chiudendo la porta.

Esco anche io.

Incontro Petra e andiamo nel suo albergo a parlare tranquillamente.

"Io vado a prendere un aperitivo al bar."

"Va bene,io mi riprendo un po'."

La lascio lì.

Ha detto che stava un po' male.

Vado al bar e mi siedo,ordinando.

Quando finisco vado dal ragazzo alla cassa per pagare.

"Quanto è?"

Chiedo al ragazzo,ma la voce di quel postino rompiscatole mi interrompe.

Mi giro verso il tavolino in cui è seduta mia moglie.

Il ragazzo le va vicino.

"Charlotte,facciamo un giro?"

La vedo annuire dolcemente.

Stupida.

"Mi scusi-"

"Ah si. Ecco,quanto fa?"

Ancora distratto vedo la rossa andare via con lui.

In fondo lei era qua da sola e io ero con Petra fino a poco tempo prima.

Ha lasciato i soldi sul tavolino.

Pago e il ragazzo mi da il resto.

"Arrivederci."

Non saluto neanche e seguo i due.

Cosa vorrà da lei di sera?

Mi danno fastidio.

"Beh-"

Una carrozza passa e io non riesco a sentire nulla di quello che dice Leonard.

Vedo solo l'espressione di Charlotte essere sorpresa per poi sorridere.

Che diavolo le sta dicendo?

Ridono e scherzano ma dalla mia angolazione non sento neanche una parola di quello che dicono 'sti due.

"-essere la mia ragazza!"

Sento dire al ragazzo cin un tono di voce molto alto.

La rossa rimane un po' perplessa ma poi sorride e fa qualche saltello sul posto.

Ma è scema?

Si è sposata con me,non con lui.

Pensavo che almeno in luna di miele poteva contenersi.

Lui la abbraccia e io mi giro subito indignata.

Sento qualcosa squillare.

"Che vuoi?"

"Sono venuta in città per venire a prendere qualcosa con te,ma mi sento male..."

"Arrivo subito. Dove sei?"

"Davanti al negozio in cui ci siamo-"

Sento tossire la pel di carota.

"Eh? Non capisco."

"Grazie,non ti ho detto il nome della locanda. Quella dove ci hai detto della mamma di Alex."

Fortunatamente non è lontana.

"Arrivo."

Rimetto la roba in tasca.

Inizio a camminare,sperando di non perdermi,verso la pel di carota.

Dopo un bel po' riesco a raggiungerla.

"Sei tutta rossa."

"Lo so,te l'ho detto. Nella zona in cui albergavamo stavo meglio."

Mi sorride.

È molto carina.

"Non ce n'era bisogno. Andiamo nella zona in cui io albergo,è meglio."

Mi giro dandole le spalle.

"Andiamo da te quindi? Ok,così vedrò la tua bella stanza ordinata."

Sorride ancora.

Ma da dove la prende sta voglia?

Mi salgono in mente i ricordi di quei due che ridono.

Arriviamo davanti all'albergo.

"È qui?"

"Si."

Io e la pel di carota entriamo nella stanza mia e della rossa.

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