XVI

"Sophie andiamo?" mi chiese Jake.
Avevamo appena arrestato l'assassino ed io avevo i piedi che chiedevano aiuto.

"In realtà Sophie viene con me" Lucifer mise una mano sulla mia schiena e mi vennero i brividi.

"D'accordo, ci vediamo domani Sophie?" sorrise lievemente.

"Certo Jake a domani" mi abbracciò velocemente e salì in auto.

"Andiamo al Lux a bere qualcosa?" disse Lucifer al mio fianco guardando la macchina di Jake allontanarsi.

"Direi proprio di sì" sorrisi e Lucifer mi aprì lo sportello dell'auto.

"Ho un certo déjà vu" sussurrai.

"Hai detto qualcosa Sophie?" chiese Lucifer confuso.

"Nono niente" annuì e mise in moto partendo verso il Lux.

Appena arrivati al Lux, scesi dall'auto ed entrai.

"Siediti pure" mi sedetti nelle scale sotto i divanetti.

"Cosa vuoi da bere?" lanciò la giacca sul divanetto.

"Un sex on the beach andrebbe più che bene"

Sentii Lucifer preparare il mio cocktail.

"Ecco a te" si sedette di lato a me e mi porse il bicchiere.

"Grazie" dissi e lui sorrise allentandosi il papillon.

Iniziai a sorseggiare la mia bevanda e Lucifer la sua.

"È stata una serata leggermente movimentata" spezzai il silenzio giocando con la cannuccia.

"Si in effetti" rise leggermente e sorrisi posando il cocktail di lato a me.

Lo guardai attentamente mentre cercava di togliere il papillon, mi avvicinai e gli bloccai le mani.

"Lascia faccio io" sciolsi completamente il papillon e Lucifer sorrise.

"Tu e le tue maniere da mogliettina sposata"

"Sta zitto!" risi spingendolo con un fianco.

Mi guardò sorridendo leggermente e lo guardai negli occhi.

"Ti sei divertita dai tuoi?"

Annuì sorridendo e ricambiò.

"Sono felice per te"

"Tu cos'hai fatto in questi giorni!?" fece un sorrisetto.

"Ti ho aspettata" spalancai gli occhi non aspettandomi una risposta del genere e sorrisi.

"Volevo parlarti Lucifer" mi incitò con la testa a continuare.

"Io sono pronta ad accettare il tuo lato oscuro, senza pregiudizi né ripensamenti. Sono pronta ad accettare l'altro tuo lato Lucifer" sorrise ma un attimo dopo il suo sorriso si spense e si alzò.

"Lus, che hai?" mi alzai anche io e lo raggiunsi.

"Scapperesti sicuramente"

"Hai paura di un rifiuto?"
Si girò a guardarmi.

"Lucifer io so che Chloe non ti ha accettato per quello che sei, ma io non sono lei" mi avvicinai a lui e gli presi la mano.

"Tu non mi conosci Sophie, tu non conosci chi sono davvero"

"Mostramelo Lucifer"

"Sei sicura Sophie? Non si può più tornare indietro" sorrisi e annuii.

"Molto bene, me l'hai chiesto tu Sophie" chiuse gli occhi e d'un tratto la sua faccia non c'era più, era stata sostituita da quella del diavolo. Spalancai gli occhi per la sorpresa e rimasi ferma.

"Te l'avevo detto" disse guardando verso il basso, come se si vergognasse.

Scossi la testa e mi avvicinai a lui prendendogli la testa tra le mani.

"Guardami Lucifer" mi guardò e sorrisi.

"Ciò che penso di te non cambierà, perché sono totalmente presa da te" mi guardò e mi avvicinai lentamente baciandolo.

Lucifer mise le mani sui miei fianchi e io le intrecciai dietro il suo collo.
Ci staccammo per mancanza d'aria e lo guardai, era tornato normale.

"Forse è uno dei baci più appassionati che abbia mai dato" dissi ridendo.

Rise e si avvicinò baciandomi un'altra volta.

"Lucifer" mugugnai tra i baci.

"Si detective?"

"Mi farai impazzire" sorrisi sulle sue labbra e tornò a baciarmi.
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"Buongiorno dormigliona" sentii dire da Lucifer appena aprii gli occhi.

"Buongiorno" mi avvicinai a lui e mi appoggiai al suo petto.

"Non hai intenzione di alzarti per andare al lavoro?"

"10 minuti ti prego"

"Niente da fare dormigliona, alzati o faremo tardi"

Sbuffai e mi misi seduta sul letto.

"Ed io come vado a casa adesso?"

"Con la macchina forse?"

"No idiota, dov'è il mio vestito?"

"Sulla sedia" indicò la sedia davanti al letto.

"Sei proprio una sbadata"

"Una sbadata bellissima" continuai e mi girai gattonando verso di lui.

"Baciami" mi avvicinai al suo viso e mi misi a cavalcioni su di lui.

"Sophie" chiuse gli occhi e gli baciai il petto.

"Ora credi che saremo in ritardo?"

"Fottiti Sophie"

"Fallo tu" risi alla sua espressione e mi alzai dandogli un bacio a stampo.

"Andiamo?" incrociai le braccia sotto il petto e Lucifer si alzò dal letto.

"Non sfidarmi" si avvicinò.

"Mhmh" mi avvicinai alle sue labbra senza baciarlo.

"Mi lasci vestire?" continuai.

"Si" non si spostò nemmeno di un centimetro.

Mi avvicinai e lo baciai.

"Ora vestiti angelo" corrugai le sopracciglia e lo guardai.

"Quale angelo?"

"Tu, tu sei il mio angelo" sussurrò.

Sorrisi e mi guardò.

"Stai diventando dolce"

"Ti prego tesoro, sono il diavolo!" si girò e iniziò a salire le scale per andare in bagno.

"Eri un angelo prima mio caro!" urlai visto che ormai era entrato in bagno.

Mi sembrava strana tutta quella situazione, non credevo potessi prenderla così bene. Insomma vedere la vera faccia di Lucifer non era stato così scioccante come credevo, forse perché in cuor mio sapevo che tutto ciò che Lucifer diceva era vero, o forse perché non mi importava cosa fosse Lucifer perché ero totalmente presa da lui che non mi importava davvero l'altro suo lato. Ci avevo pensato molto durante la vacanza dai miei, non ero pentita perché volevo davvero stare con Lucifer nonostante tutto.

Mi accorsi di essermi incantata e mi vestii velocemente, andai in salotto e presi la borsa.

"Lus, sei pronto?" gridai visto che ancora non era uscito dal bagno.

"Arrivo detective" scese le scale sistemandosi la giacca.

"Sei peggio delle donne" dissi entrando in ascensore.

"Se hai fascino bisogna evidenziarlo" rispose entrando in ascensore anche lui.

"Nell'essere il diavolo rientra anche il fatto di essere così tanto egocentrico?"

"Ovviamente"

Risi ed uscii dall'ascensore.
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"Buongiorno a tutti!" entrai alla centrale con Lucifer al mio fianco.

"Buongiorno a te Sophie!" Ella si avvicinò e mi abbracciò.

"Mi sei davvero mancata" continuò.

"Anche tu Ells"

"Ells?"

"Ells, ti piace?"

Sorrise mostrando tutti i denti.

"Tantissimo"

"Ciao anche a te Lucifer"

"Signorina Lopez è un piacere rivederla"

"Come mai in questi giorni non sei più venuto ad aiutarci?"

"Perché avevo altre cose da fare" Ella rimase male a quella risposta.

Diedi una gomitata a Lucifer e lo guardai male.

"Idiota!" sussurrai.

"Vado in laboratorio ragazzi, il lavoro mi chiama" sbuffò e tornò in laboratorio.

"Dovresti chiederle scusa"

"Io non chiedo mai scusa"

"Portale un caffè macchiato come segno di scuse"

"Ma-"

"Niente ma Lucifer" alzò gli occhi al cielo e andò verso il distributore.

Sorrisi vittoriosa e mi sedetti sulla mia scrivania.

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