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"Dobbiamo parlare" dissi a Linda una volta seduta sul divano.

"Che è successo Sophie?" mi feci seria e Lucifer mi guardò.

"Allora ti aspetto in macchina" disse Lucifer.

"No, puoi rimanere" annuii e mi imitò sedendosi sul divano.

"La mamma ci ha invitato da loro questo weekend" dissi guardandola negli occhi.

"Mi ha chiamata..." disse abbassando lo sguardo.

"Vuoi andarci?" disse abbassandosi davanti a me.

"Le ho detto di sì, ha detto che avremmo chiarito tutto" dissi sorridendo lievemente.

Linda si girò verso Lucifer che era alquanto confuso.

"Sophie e i nostri genitori non si parlano da quando Sophie decise di andare via di casa, secondo loro era troppo piccola. Così non la cercarono e non si rivolsero più la parola, se non occasionalmente per le feste" disse Linda con tono triste.

"Detective..." disse Lucifer.

"Piccole incomprensioni in famiglia" dissi sorridendo lievemente.

Mi guardò e sorrise avvicinandosi, mi avvicinai anche io.

"Fermi tutti! Da quanto tempo state insieme?!" disse Linda che ormai si era alzata.

"Noi non stiamo insieme-" iniziai.

"Ci stiamo frequentando" completò Lucifer.

"Mhmh sicuro, ci vediamo tra una settimana" disse mia sorella prendendo la borsa.

"Dirai a mamma e papà di mia nipote nel weekend?" dissi indicando la sua pancia.

"Si, glielo dirò nel weekend" disse annuendo.

"Ora devo andare a pranzo con una mia amica, sciò sciò" continuò spingendoci verso la porta.

"Linda dobbiamo parlare più tardi" disse Lucifer serio.

"Uhm ok" disse facendosi seria.

"Andiamo?" dissi a Lucifer guardandolo.

"Andiamo"

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Salii in macchina, allacciai la cintura e sentii la portiera chiudersi.

Lucifer rimase in silenzio per un paio di secondi, dopodiché aprì bocca.

"Sono contento che tu mi abbia fatto partecipe di una cosa molto importante della tua vita privata" disse sorridendo, sorrisi e gli presi la mano.

"So a cosa stai pensando Lucifer e ti rispondo subito: non devi sentirti in colpa perché io ti ho reso partecipe di una parte importante della mia vita e tu ancora no, non devi. Devi sentirti pronto a mostrarmi quel tuo lato, perché quando lo farai non torneremo più indietro" dissi girandomi verso di lui.

"Credo che tu mi capisca più di quanto abbiano cercato di capirmi altre persone in questi anni" disse mettendo una mano sulla mia guancia.

Sorrisi e mi avvicinai fino a far sfiorare i nostri nasi.

"Non so cosa tu mi stia facendo, ma mi piace" disse sussurrando.

"Lucifer mi hai migliorato la vita" dissi sussurrando a mia volta.

"Di solito distruggo tutto quello che tocco" disse ghignando.

"Non stavolta" dissi prendendolo per il colletto della camicia e baciandolo.

Lucifer mise le mani sui miei fianchi per quanto possibile (visto che eravamo in macchina) e io allacciai le braccia al suo collo.

"Dovremmo andare" dissi staccandomi sorridendo, ricambiò.

"Dovremmo" disse mettendo in moto.

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"Ragazzi eccovi qui! Vi stavo cercando" disse Ella.

"Scusa Ella, colpa mia" dissi alzando la mano.

"No, colpa di entrambi. Dovevamo parlare con Linda urgentemente" disse Lucifer sorridendo.

Rise e Chloe si avvicinò da noi.

"Lucifer possiamo parlare?" disse guardando Lucifer.

"Certo detective, dimmi pure" disse alzando le sopracciglia.

"Da soli" disse guardando me.

"Tranquilla, ho di meglio da fare" dissi sorridendo.

Alzai gli occhi al cielo ed entrai in laboratorio.

"Hai di meglio da fare?" disse Ella guardando le foto del cadavere.

"Ho di meglio da fare" dissi scoppiando a ridere.

"Credo che Lucifer sia cotto di te" disse posando le foto e guardandomi.

"Lo spero" dissi guardando le foto.

"Perché?" disse Ella come se sapesse già la risposta.

Alzai gli occhi dalle foto e sorrisi.

"Perché io sono stracotta di lui" dissi portando gli occhi sulle foto.

"Sapevo già la risposta, volevo solo che tu l'ammettessi a te stessa" disse facendo spallucce.

"Sei una piccola stronza!" dissi ridendo.

"Oh ti prego! Tra una settimana farete coppia fissa!" disse ridendo.

La guardai riducendo gli occhi a due fessure.

"Dici le stesse cose che dice mia sorella" dissi sorridendo.

Sorrise ma divenne seria all'improvviso e guardò dietro di me.

"Sophie dovresti girarti..." mi girai e vidi Chloe vicinissima alla faccia di Lucifer.

Spalancai gli occhi e mi girai verso Ella.

"Ella ti dispiacerebbe se io andassi a casa?" dissi sforzando un sorriso.

"Assolutamente no, vai pure. Tanto il tuo lavoro qui è finito, domani mattina vedremo meglio" capì e sorrise triste, mi abbracciò e la strinsi.

Mi staccai e sorrisi prendo la giacca e uscendo di fretta dalla centrale.

"Fanculo Lucifer e fanculo Chloe!" dissi camminando velocemente verso la macchina.

"Detective!" sentii dietro di me.

Continuai a camminare ed arrivai alla macchina. Aprii lo sportello e gettai dentro la giacca.

"Detective!" disse Lucifer arrivando con il fiatone e mettendosi davanti allo sportello per non farmi passare.

"Risparmiati il solito discorso che fate voi uomini quando fate qualcosa di sbagliato" dissi fredda incrociando le braccia.

"Non l'ho baciata" disse guardandomi negli occhi.

"Non mi interessa ciò che hai fatto, voglio solo andare a casa per riposarmi" dissi guardando dall'altro lato della strada e cercai di aggirarlo per andarmene.

"Perché non mi guardi negli occhi?" dissi sbarrandomi la strada.

"Perché faccio quello che mi pare" dissi alzando le sopracciglia.

"Non è una riposta" disse guardandomi.

"Sono semplicemente stanca delle tue cazzate" dissi guardando negli occhi.

"Soph-" lo bloccai con la mano.

"Niente Sophie, sono stanca Lucifer. Prima mi baci, dici che stai frequentando me, dici di non amare più Chloe e poi che fai? Dannazione Lucifer! Stavi per baciare la stessa persona che ieri sera hai detto di non amare più perché non ha accettato il tuo fottutissimo lato oscuro." dissi gesticolando.

"Fino a un'ora fa hai baciato me e inoltre non so nemmeno se l'hai baciata" continuai abbassando la voce.

"Non avrei mai fatto una cosa del genere" disse abbassando lo sguardo.

"Non lo so, io mi sono girata e ho visto i vostri visi vicinissimi ed ho pensato che tu l'avresti baciata sicuramente perch-"

Mi bloccò.
"Non ti fidi di me quindi?" disse sorridendo amareggiato.

Rimasi in silenzio e Lucifer sorrise.

"Chi tace acconsente" disse girandosi di spalle e iniziando a camminare verso la centrale.

"Non puoi andartene nel bel mezzo di una conversazione!" dissi gridandogli dietro.

"Lo sto facendo!" gridò anche lui.

"Sei uno stronzo Lucifer!" dissi continuando a gridare.

"Tu non sei da meno Sophie!" disse girandosi allargando le braccia.

"Io almeno non ho negato una cosa evidente!" continuai.

"Io mi fido di te!" disse guardandomi.

"Tu stavi per baciare Chloe!"urlai allargando le braccia.

"Come dici tu: chi tace acconsente" dissi stavolta abbassando la voce.

Gli feci il terzo dito e mi girai per andarmene.

"Ora sei tu che stai andando via!" non lo ascoltai e salii in macchina.

Misi in moto e guardai nello specchietto, c'era Lucifer con gli occhi spalancati, chiusi gli occhi e partii verso casa.

Appena arrivai a casa aprii la porta e la chiusi in modo violento.

"Sophie stavi per staccare la porta! Comunque c'è una pers-" disse Linda venendomi in contro.

La sorpassai e iniziai a salire scale.

"Brutto stronzo, egoista, egocentrico e manipolatore che non sei altro!" dissi togliendo le scarpe e sbattendo la giacca sul letto.

"Irritante, petulante e stronzo!"

"Lo hai già detto" disse qualcuno alle mie spalle.

Spalancai gli occhi e mi girai di scatto.

"Jake!?" dissi scioccata.

"Ciao Sophie" disse sorridendo, lo stesso sorriso di cui mi ero innamorata tempo fa.

"Tu cosa ci fai qui?" dissi con gli occhi sbarrati.

"Volevo dirtelo di persona piuttosto che al telefono... Mi hanno trasferito qui" disse sorridendo lievemente.

"T-ti hanno trasferito qui?"

"Si, volevo sapere se stessi bene e quindi sono venuto ma se per te è un problema me ne vado a casa m-"

"Mi fa piacere che tu sia qui Jake" dissi sorridendo lievemente.

"Ora mi vuoi dire chi è lo stronzo che hai insultato fino ad ora?" disse ridendo.

"Ti prego lasciamo perdere questo argomento, piuttosto come stai?" dissi battendo la mano sul letto per farlo sedere.

"Sto bene e tu?" disse guardandomi attentamente.

"Bene" dissi abbassando la testa.

"Hai tagliato i capelli?" disse ridendo.

"Ho dovuto, Linda mi ha costretta" dissi alzando gli occhi al cielo.

Sorrise e si girò a guardarmi.
"Mi dispiace Sophie, per ciò che è successo quando tra noi..." disse abbassando la testa.

"Ti ho odiato Jake, davvero tanto" dissi guardando un punto fisso davanti a me.

"Ma mi sono resa conto che non ti odio più, dal momento in cui hai varcato quella soglia" dissi indicando la porta della mia stanza.

"Ti ho perdonato" continuai alzando le spalle.

"Possiamo essere amici...?" disse guardandomi negli occhi.

Annuii e sorrisi.

"Certo Jay" dissi ridendo.

Mi guardò male per come l'avevo chiamato e scoppiò a ridere.

"Hai parlato con Lexa?"

"Parliamo quasi tutti i giorni" dissi sorridendo al ricordo della mia pazza migliore amica.

Rimase in silenzio e sorrise lievemente.

"Resti per cena?" dissi alzandomi.

"D'accordo" disse alzandosi.

"Scendiamo di sotto così lo dico a mia sorella" dissi iniziando a scendere le scale.

"Scusa Linds, non volevo trattarti mal-" mi bloccai.

C'erano Lucifer, Chloe e Amenadiel seduti sul divano.

"Sophie volevo dirti ci fosse Jack di sopra, ma non mi hai dato il tempo di parlare!" disse mia sorella alzandosi.

"Si scusami, ero un po' nervosa" dissi.

La fissai confusa e guardai gli altri seduti sul divano.

"Riunione di famiglia?" ironizzai alludendo a mia sorella e Amenadiel.

"Diciamo di sì, volevi dirmi qualcosa?" disse sorridendo.

"Jake si ferma a cena" dissi girandomi verso di lui, mi sorrise e ricambiai.

"Anche loro, c'è stata un'emergenza... Ho ordinato le pizze da Krusty's, se non c'è problema per te Jake" disse rimanendo vaga, alzai le sopracciglia e mi girai verso Jake.

"Nessun problema, adoro la pizza" disse sorridendo.
Alzai gli occhi al cielo e scoppiai a ridere.

"Sei il solito!" dissi guardandolo con le sopracciglia alzate.

Rise e si girò verso Linda.

"Chi è il tuo amichetto?"disse Maze con il suo solito sguardo.

"Lui è-"

"Io sono Jack, l'ex ragazzo di Sophie, piacere..." disse allungando la mano.

"Maze" disse completando la frase Maze, senza allungare la mano.

Lucifer mi guardò male e mi girai dall'altra parte.

"L'ex fidanzato?" disse Lucifer.

"L'ex fidanzato" confermò Jake con astio. Sicuramente aveva capito chi fosse lo stronzo che insultavo prima nella mia camera.

"E perché sei qui?" disse Lucifer alzandosi.

Spalancai gli occhi, stava seriamente facendo una scenata di gelosia?

"Mi hanno trasferito qui ed ho approfittato per venire a trovare Sophie" disse alzando le sopracciglia e si avvicinò a Lucifer.

"E non potevi vederla domani alla centrale?" disse avvicinandosi a sua volta.

"No, qualche problema?" disse tranquillo Jake.

Oh no, conoscevo quello sguardo.

"Ok ok tutti calmi, Jack prendi la giacca. Andremo noi a prendere le pizze" dissi mettendo la mano sul petto di Lucifer.

"Andate pure, noi continuiamo a parlare di alcune cose" disse mia sorella cercando di alleggerire la situazione.

"Non fare stronzate" disse Lucifer sussurrando.

"Non dirmi ciò che devo fare" dissi.

"Se esci da quella porta con lui non tornare da me" disse con quel solito sorrisetto.

Lo guardai negli occhi spalancando gli occhi.
Mi ricomposi e sorrisi girandomi verso Jake.
"Andiamo?" dissi sorridendo.

"Andiamo" diedi una spallata a Lucifer ed uscii da quella casa con Jake.

"Stai bene?" disse appena salii in macchina.

"Sto bene" dissi appoggiando la testa sul finestrino.

"Sophie non mentirmi..." disse prendendomi la mano.

"Io non lo so! Quello stronzo prepotente crede di poter controllare la mia vita! Non solo stava per baciare la sua ex, ora pretende pure che gli dia ascolto? Oppure che torni da lui con la coda tra le gambe!?" dissi iniziando a gesticolare e a piangere per il nervosismo.

"Non so nemmeno se si possa definire relazione, o almeno in questo momento" dissi sussurrando.

"Sophie non so cosa dirti però ti prometto che da amico ti farò divertire come non mai, sei una delle persone più forti che conosco, non ti farai abbattere così?" disse guardandomi con le sopracciglia alzate.

"Hai ragione Jake, non mi farò abbattere così" dissi sorridendo ed asciugando le lacrime.

Angolo autrice

Christian Wood= Jake Evans.

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