VII
Mi svegliai sentendo il solito suono della sveglia, aprii prima un occhio e poi l'altro e mi guardai intorno.
Sentii odore di pancake e mi alzai sorridendo.
"Buongiorno sorell- Lucifer?" stava seriamente cucinando?
"Buongiorno splendore" disse sorridendo.
"Pensavo stesse cucinando mia sorella" dissi confusa.
"Ah no, è uscita mezz'ora fa. Ti saluta" disse mettendo i pancake in un piatto.
"Cioè lei è tornata a casa, si è lavata, vestita ed è andata al lavoro?" dissi iniziando a mangiare.
"Esattamente" disse sorridendo.
"Ah" dissi finendo l'ultimo pancake.
"Anche io sono tornato a casa a cambiarmi" disse ridendo sotto i baffi, mi alzai dalla sedia e presi un bicchiere d'acqua.
"Quindi l'unica dormigliona qua sei tu" continuò, lo guardai malissimo e gli feci il dito medio.
"Vado a preparami Lucifer, ci metto poco" dissi alzando gli occhi al cielo e iniziando a salire le scale, arrivai in bagno ed entrai.
Dopo aver fatto una doccia veloce ed aver lavato i denti, uscii dal bagno e mi avvicinai alla cabina armadio dove presi un paio di jeans e un top bianco e mi vestii mettendo la cintura con il distintivo, pistola e manette.
Mi truccai mettendo un po' di mascara, correttore e lucidalabbra, feci una coda alta e misi le scarpe.
Scesi di sotto e vidi Lucifer fuori nel balcone a fumare, mi avvicinai.
"Lus, tutto okay?" dissi mettendomi di lato a lui, aveva una faccia troppo seria per i miei gusti.
"Tutto okay, mi hai seriamente chiamato Lus per la seconda volta?" disse sorridendo lievemente.
"Si, continuerò a chiamarti così per sempre visto che tutti ti chiamano Lucifer o Luci. Ora mi dici cos'hai?" dissi guardandolo attentamente.
"Un bel soprannome, unico direi" disse sviando la domanda.
Lo guardai alzando un sopracciglio e buttò la sigaretta e girandosi completamente verso di me.
"Dimmi Sophie, cosa vedi in me?" disse diventando improvvisamente serio.
"Cosa vedo in te?" dissi guardandolo confusa.
"Cosa ci trovi in me?" disse riformulando la domanda.
"Molte cose ma Lucifer perché questa domanda?" dissi guardandolo seriamente.
"Perché se ti mostrassi cosa sono davvero anzi chi sono davvero, scapperesti molto lontano" disse guardandomi negli occhi.
"Non mi fai paura Lucifer" dissi incrociando le braccia al petto.
"Perché non hai visto il mio lato peggiore" disse tornando a guardare il panorama davanti a lui.
"Prima o poi dovrai mostrarmelo" dissi guardandolo. Era davvero bello, non l'avrei mai ammesso davanti a lui, avrei solo aumentato il suo ego, ma era davvero bello.
"Forse..." disse guardando il panorama sorridendo.
"Ti ho già detto cosa penso l'altro giorno in spiaggia, perché ti ostini a dirmi che non sei una brava persona quando io continuo solo a vedere un uomo che cerca di essere migliore?" sbottai spezzando il silenzio.
"Perché quando ti mostrerò il mio lato oscuro scapperai a gambe levate" disse guardandomi.
"Non scapperò Lucifer, non sono una codarda" dissi alzando un sopracciglio.
"Vedremo" disse sorridendomi malinconico.
Ci fu silenzio per un paio di secondi.
"Vieni con me al lavoro?" dissi appoggiandomi alla ringhiera vicino a lui e lo guardai dal basso.
"Si" disse voltandosi verso di me.
Era a un centimetro dalla mia faccia, merda. Si stava avvicinando lentamente, stessa cosa io, chiusi gli occhi.
"Ragazzi ho dimenticato il computer!" mi allontani di scatto e spalancai gli occhi, 2 secondi dopo spuntò mia sorella.
"Ho interrotto qualcosa?" disse sorridendo.
"No" dissi velocemente.
"Si" disse Lucifer insieme a me.
Mia sorella ci guardò interrogativa.
"No nel senso che stavamo solo parlando, si perché era una cosa importante. Vero Lucifer?" dissi girandomi verso di lui.
"Mh si" disse alzando gli occhi al cielo.
"D'accordo, ma non dovete andare al lavoro? Non è tardi?" guardai l'orologio, merda era tardissimo.
"Merda è tardissimo!" dissi iniziando a camminare velocemente.
"Ciao linda!" disse Lucifer.
Mandai un bacio volante a mia sorella, uscii di casa salendo in macchina seguita da Lucifer e partii verso la stazione di polizia.
"Cazzo come ho fatto a perdere la cognizione del tempo!" dissi guidando come se fosse formula 1.
"Sophie non vorrei che ti uccidessi, io non posso morire ma tu..." disse Lucifer di lato a me, gli feci il terzo dito continuando a guardare la strada.
In 10 minuti arrivai alla stazione di polizia, scesi dalla macchina ed entrai senza guardare se Lucifer fosse dietro di me o meno.
"Buongiorno, scusate il ritardo!" dissi andando verso Dan, Chloe e Ella.
"Buongiorno Sophie" disse Ella con gli occhiali da sole versandosi un caffè.
"Che ti è successo?" dissi ridendo.
"Troppa tequila, ho leggermente esagerato con i margarita ieri" disse stanca, iniziò a parlare con Chloe e mi girai verso Dan.
"Tranquilla splendore, nessun ritardo" disse Dan pizzicandomi una guancia.
Sentii tossire al mio fianco e mi girai vedendo Lucifer che guardò male Dan, lo guardai confusa.
"Buongiorno Lucifer!" disse Chloe sorridendo.
"Buongiorno detective!" disse Lucifer guardandomi e ricambiando.
Alzai gli occhi al cielo e andai verso la mia scrivania.
Mi misi comoda sulla sedia e iniziai a osservare alcuni fogli.
________________________________
Stavo davvero per baciare Lucifer? Merda, merda, merda.
Ora come dovrei comportarmi?
Lo evito? Si lo eviterò.
Ma è da bambini? Eh vabbè fino a quando non saprò cosa fare.
Mh si meglio.
"Sophie, tutto bene?" sobbalzai appena Ella mi toccò la spalla, fortunatamente aveva interrotto il mio monologo mentale.
"Si, ero solo immersa nei miei pensieri" dissi sorridendo.
"Ti ho portato il caffè, è da più di un'ora che guardi quei fogli" disse porgendomi una tazza.
"Ti ho mai detto di amarti?" dissi baciandole una guancia.
Sorrise ed entrò in laboratorio, io continuai a osservare i fogli.
"Sophie? Possiamo parlare?" disse Lucifer davanti a me.
Alzai lo sguardo dai fogli e lo guardai.
"Sto lavorando" dissi continuando a guardare i fogli. Merda.
Mi prese i fogli dalle mani e lo guardai male.
"Ci stavamo per baciare e tu stai facendo finta di niente e io non sono solito a pensarci molto su queste cose, ma stranamente con te è diverso e io sto impazzendo! Mi dici almeno come hai considerato quel quasi momento?" disse guardandomi negli occhi esasperato.
"Stava per accadere un errore" dissi guardando le mie mani.
"Un errore?" disse alzando le sopracciglia, merda l'avevo ferito.
"Guardami negli occhi" alzai lo sguardo e lo guardai.
"Hai ragione, un errore. Stavamo per sbagliare entrambi. Meglio no? Nessun bacio, nessuna delusione" disse sorridendo, o mi stavo sbagliando o era un sorriso davvero falso.
"Bene" dissi abbassando lo sguardo sui fogli, sorrise e si girò per andare in laboratorio. Tornai a respirare.
Se non mi importava, perché le sue parole mi avevano ferita?
Perché sei una totale idiota.
Alzai gli occhi al cielo e continuai a guardare i fogli
"Basta, smettetela di chiamarmi!" sentii gridare Dan.
"Dan, tutto okay?" dissi avvicinandomi.
"Accidenti!" disse avvicinandosi.
Gli squillò il telefono e presi il telefono rispondendo.
"Telefono di Dan" dissi.
"Grrrrrr" spalancai gli occhi e chiusi la chiamata.
"Che diavolo è?" dissi dandogli il telefono.
Staccò un volantino dalla parete e lo agitò.
"Concorso voce di Chewbecca.
Miglior ruggito vince premio in denaro"
"È il mio numero di telefono, Lucifer ne ha messi in tutta la centrale" lo guardai e cercai di non ridere.
"Non fa ridere Sophie" disse agitandosi.
"Sembra che esista solo per torturarmi" disse esasperato.
"Io non so cosa sia successo ma-" mi bloccò.
"Sono davvero stufo che tutti lo giustifichino, vorrei che tu vedessi solo un po' di quello che vedo io Sophie" lo guardai mortificata.
"È una brutta persona" disse al limite.
"È fatto a modo suo, cerca di esser-"
"Troppo tardi" mi sorpassò e se ne andò.
"Migliore" dissi finendo la frase.
Mi vennero in mente le parole di Lucifer di stamattina.
"Perché se ti mostrassi cosa sono davvero anzi chi sono davvero, scapperesti molto lontano"
Poi le parole di Dan.
"È una brutta persona"
Mi bloccai, e adesso?
________________________________
"A domani ragazzi" posai le cartelle e presi le chiavi della macchina.
"A domani Sophie" uscii dalla centrale e andai verso la macchina, vidi due figure parlare.
Lucifer e Chloe.
"Lei non sa la verità e non ti accetterà mai!" sentii dire a Chloe.
"Non lo so Chloe" disse Lucifer.
"Mi ami ancora?" spalancai gli occhi e mi avvicinai alla macchina che era vicino a loro, si girarono.
"A domani ragazzi" dissi sforzando un sorriso.
"A domani Sophie" disse Chloe guardandomi.
"Vai a casa?" disse Lucifer.
"Si" dissi aprendo lo sportello.
Lo guardai per un attimo e poi salii in auto partendo verso casa.
Arrivai dopo 15 minuti, scesi dall'auto ed entrai di fretta in casa.
La ama ancora?
Che ti importa?
Dannazione è vero, perché mi importa?
Ti piace?
Potrebbe anche essere ma-
Ma niente, vuoi andare a dirglielo oppure aspetti un segno divino?
Ma lo conosco da poco e-
Non te lo devi sposare dannazione, devi solo dirgli che ti interessa e che il quasi bacio di oggi ti ha destabilizzata e non sarebbe stato un errore.
Ma io-
"Sophie? Perché sei ferma sulla porta" disse Linda scendendo le scale.
"Ho fatto un casino" dissi mettendomi le mani nei capelli.
"Spiegami"disse mia sorella.
Mi buttai sul divano e iniziai a spiegare tutto dall'inizio.
"...e ora Lucifer pensa che per me il quasi bacio non conti niente e Chloe ha chiesto a Lucifer se la ama ancora. Io avrei voluto non dirgli quelle parole ma ho paura Linda, non voglio soffrire. Non per amore." dissi guardando il soffitto.
"Come sorella maggiore ti direi che dovresti andare da Lucifer e dirgli la verità, anche del fatto di aver sentito Chloe fargli quella domanda, devi raccontargli tutto" disse sorridendo.
"E come psicologa?" dissi sorridendo.
"Come psicologa credo che tu abbia un blocco, ossia c'è qualcosa che ti blocca a iniziare un percorso con lui e non è la paura di soffrire Sophie" disse guardandomi.
"Che cos'è Sophie?" la guardai e mi misi seduta.
"Lucifer mi ripete sempre che se vedessi cos'è realmente scapperei lontano. Stamattina prima di uscire da casa mi ha detto testuali parole -Perché se ti mostrassi cosa sono davvero anzi chi sono davvero, scapperesti molto lontano-. Poi Dan alla centrale mi ha detto che Lucifer è una brutta persona"
"Lucifer è fatto a modo suo e prima o poi ti mostrerà quel suo lato, ma Sophie non scappare via perché se tu vuoi iniziare qualcosa con lui, devi accettarlo in tutte le sue forme" disse seria.
"Forme?" dissi confusa.
"Sophie hai capito" disse sorridendo nervosa.
"Si" dissi confusa.
"Ora vai a farti una doccia così mangiamo e poi vai da Lucifer." disse alzandosi.
"Ma io non ho detto che sarei andata or-"
"Muoviti!" disse guardandomi male.
_______________________________
Finii di sparecchiare e guardai Linda sedersi sul divano.
"Vado allora" dissi indicando la porta.
"Vuoi un bigliettino con su scritto si o no?" disse alzando le sopracciglia.
Alzai gli occhi al cielo e mi guardò.
"Mh andrai con una tuta e un top?" disse guardandomi male.
Mi guardai, tuta grigia e top della Nike bianco con le Jordan Bianche.
"Mi deve accettare in tutte le mie forme" dissi citando le sue stesse parole.
"Gentilmente esci da questa casa" disse ridendo, le baciai una guancia e presi le chiavi.
"Grazie sorellona!" dissi uscendo di casa, salii in auto e partii verso il Lux.
10 minuti dopo arrivai e scesi dalla macchina entrando nel locale, c'era davvero tanta gente.
Mi avvicinai al bancone, c'era Amenadiel.
"Ciao Sophie!" disse sorridendo.
"Ciao Amenadiel, hai visto Lucifer?" dissi gridando per sovrastare la musica.
"È di sopra, non aveva una bella cera" annuii e sorrisi.
"Grazie, buona serata!" mi sorrise e camminai velocemente verso l'ascensore, entrai e schiacciai il pulsante per l'ultimo piano.
Si aprirono le porte ed entrai.
"Lucifer?" dissi scendendo i tre scalini.
Lo vidi affacciato al balcone, con un bicchiere di whisky in mano, uscii fuori anche io.
"Lucifer?" si girò di scatto verso di me e fece una faccia sorpresa.
"Sophie" disse guardandomi.
"Tutto okay?" dissi alzando un sopracciglio.
"Mhmh" disse guardando il bicchiere.
"Perché sei qui?" disse entrando dentro, lo seguii.
"Volevo parlarti" dissi mordendo il labbro inferiore per il nervosismo.
"Se sei venuta qui per dirmi di tenere Amenadiel lontano da tua sorel-" lo bloccai confusa.
"Amenadiel e mia sorella? No, comunque non sono qui per questo" dissi confusa per Amenadiel e mia sorella.
"Parla ti ascolto" disse appoggiandosi al piano forte.
"Mi dispiace per oggi, non volevo dirti quelle cose" dissi guardandolo negli occhi.
"Scuse accettate, c'è altro?" disse alzando le sopracciglia, stronzo.
"Potresti ascoltarmi invece di fare lo stronzo?" dissi incrociando le braccia.
"Non mi hai ascoltato oggi, perché dovrei farlo io ora?"
"Sono stata una scema a venire qui" dissi girandomi per andarmene.
"Si scappa, scappa come hai fatto oggi!" mi bloccai.
"Io non scappo da niente" dissi girandomi.
Si avvicinò, mi guardava dall'alto.
"E oggi che hai fatto? Sbaglio o mi hai detto testuali parole "sto lavorando" per poi rifilarmi la scusa dell'errore, che cazzata!" disse allargando le braccia.
Lo guardai con la bocca leggermente spalancata e iniziai a parlare.
"Sono venuta qui per dirti che a me interessi e che non mi importa del tuo lato peggiore, sono venuta per dirti anche che non è vero che il quasi bacio sarebbe stato un errore, ero bloccata solo dal fatto che tu mi ripetessi in continuazione che se dovessi vedere cosa sei realmente potrei scappare lontano... Ma se ti dicessi che a me non importa?" dissi velocemente senza prendere fiato.
Mi guardò senza dire una parola.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top