VI
Buttai la carta del gelato nella spazzatura e mi girai verso Lucifer.
"Adoro il gelato al pistacchio" dissi iniziando a camminare.
"Meglio cioccolato!" disse scendendo le scale per arrivare in spiaggia.
Feci una smorfia e sorrise iniziando a guardare il mare, lo fissai.
"Cosa c'è Lucifer?" dissi avvicinandomi, sembrava abbastanza turbato.
"Niente" disse continuando a guardare il mare.
"Sei turbato, è evidente" dissi alzando le sopracciglia.
"Sophie se tu vedessi come sono realmente e cosa sono in grado di fare scapperesti sicuramente"disse tenendo gli occhi puntati sul mare.
"Di cosa parli?" dissi mettendomi davanti a lui.
"Lo sai" disse osservandomi dall'alto, beh era 1,90.
"La questione del diavolo?" dissi confusa.
"Si" disse distogliendo lo sguardo.
"Tutti abbiamo fatto cose di cui non andiamo fieri ma le cose non si possono cambiare, si può solo migliorare e cercare di non ricadere sempre negli stessi sbagli" dissi sorridendo lievemente.
"Sei così umana Sophie" disse toccandomi la guancia con il dorso della mano.
"Lo sei anche tu Lucifer..." dissi mettendo la mia mano sulla sua.
"Ti sbagli" disse serio.
"No, cerchi solo di nascondere il vero te a tutti e io so che c'è del buono." dissi toccandogli il petto con un dito all'altezza del cuore.
"Poi se sei davvero il diavolo prima eri un angelo o sbaglio?" dissi ironica.
Sorrise e si avvicinò al mio viso.
*suoneria iPhone*
Alzai gli occhi al cielo e risposi allontanandomi da Lucifer.
"Sophie torni per cena?" sentii la voce di mia sorella dall'altra parte del telefono, cavolo erano già le 4 di pomeriggio.
"Si, stavo per tornare" dissi guardando la sabbia.
"D'accordo ma io non ci sono, ti lascio tutto in forno"
"Dove vai?" dissi confusa.
"Esco con delle mie amiche del liceo"
"Oh... D'accordo, divertiti Linds" dissi ridendo lievemente.
"Non combinare danni Sophie, ci vediamo più tardi" disse chiudendo la chiamata.
"Non ho potuto fare a meno di ascoltare, sei sola a casa?" disse Lucifer guardandomi con quel solito sorrisetto.
"Si, vuoi venire?" dissi sorridendo.
"Se non ti dispiace" disse ghignando.
Alzai gli occhi al cielo e iniziai a camminare verso la sua auto.
"Ti vuoi muovere vecchietto?" dissi salendo in auto.
"Arrivo!" salì in auto e mise in moto partendo verso il lux.
"Aspetta mi hai chiamato vecch-" alzai il volume della canzone che c'era in radio e scoppiò a ridere.
Arrivati al lux, scesi dalla macchina e aprii lo sportello della mia.
"Lus quindi vieni?" dissi guardandolo.
"Si veng-" gli suonò il telefono e cambiò improvvisamente umore.
"Detective, non posso venire. Ho dimenticato di avere un impegno stasera. A domani" iniziò a camminare e io feci una faccia confusa.
Bah, chi lo capisce. Salii in macchina e partii verso casa.
Appena arrivai, scesi dall'auto ed entrai in casa.
"Ovvio che era una scusa" dissi parlando sola.
"Mh devo scoprire il perché" continuai.
"Il perché di cosa?" spuntò Maze dalle scale e gettai un urlo.
"Maze! Che spavento!" dissi mettendo una mano sul petto.
"Scusa non volevo, ma Linda mi ha detto fossi sola e così ho pensato di venire a farti un po' di compagnia" disse sedendosi sul divano.
Sorrisi e andai verso il forno, tirando fuori un piatto con dentro il pollo.
"Quindi? Il perché di cosa?" disse Maze accedendo la tv.
Apparecchiai e iniziai a parlare.
"Lucifer doveva venire a mangiare qui con me, solo che all'improvviso gli è arrivato un messaggio ed ha cambiato subito umore e-"
"E non è venuto" continuò per me.
"Esatto" dissi iniziando a mangiare.
"Vuoi un po'?" dissi alzando la forchetta.
"Non mangio questo tipo di cose" disse disgustata.
Iniziai a ridere.
"Perché ridi?"
"Perché sei buffa" dissi sorridendo.
"Buffa? Io?" disse indicandosi.
"Mhmh, mi piace il tuo modo di fare. Sei strana e buffa allo stesso tempo, tendi anche ad avere l'atteggiamento da dura e questo ti rende interessante" dissi.
"Sei tosta e mi stai simpatica, quindi mi piace anche il tuo modo di fare" disse storcendo il naso.
Sorrisi e continuai a mangiare.
"Quindi c'è qualcosa di serio tra te e Lucifer?"chiese alzandosi dal divano e mettendosi davanti a me.
"Non saprei Maze, mi attrae ma lo conosco da poco tempo" dissi pulendomi con il tovagliolo.
Si appoggiò alla cucina e incrociò le braccia al petto.
"Non importa da quanto tempo lo conosci Sophie, non so che cosa stia succedendo tra voi due ma è diverso da quando sei arrivata ed è strano, molto strano" disse guardandomi con un sopracciglio alzato.
"Perché è strano?" dissi finendo di mangiare.
"Perché Lucifer è egoista, egocentrico, festaiolo ed è il diavolo" disse elencando con le dita tutti i suoi difetti.
"Okay okay, ho capito non è un santo" dissi ridendo.
"Esattamente, ma gli fai bene e si vede" disse con un sorrisetto.
"Maze..." dissi alzando gli occhi al cielo e mettendo il piatto nella lavastoviglie.
"Ti piace, è evidente" disse facendo spallucce.
"Probabile" dissi sorridendo lievemente.
"Molto probabile" disse facendo una faccia pervertita.
Scoppiai a ridere e mi seguì a ruota, le squillò il telefono e guardò lo schermo.
"Vado al lux hanno bisogno di me, mi dispiace lasciarti sola. Se hai bisogno di qualcosa chiamami detective" disse sorridendo.
"Tranquilla Maze, farò una doccia e andrò a dormire" mi avvicinai e la strinsi in un abbraccio.
"Grazie" sciolsi l'abbraccio e sorrise.
"Nessuno mi ha mai abbracciato passandola liscia" disse quasi seria.
"Io non sono nessuno" sorrise e prese il giubbotto di pelle uscendo di casa.
"Che caratterino" disse prima di chiudere la porta.
Risi e salii di sopra a fare una doccia.
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Dopo una buona mezz'ora sotto la doccia, uscii e controllai il telefono.
3 chiamate perse da Linda.
La richiamai.
"Pronto?
"Sophie è da due ore che cerco di chiamarti!" disse preoccupata.
"Scusa ero in doccia, è successo qualcosa?"
"No, volevo solo dirti che rimango qui da una mia amica a dormire. Ti dispiace? Se vuoi torno a casa se non riesci a stare sol-"
"Linds dormi pure lì, non è un problema" dissi ridendo.
"Sei sicura?"
"Si" dissi alzando gli occhi al cielo.
"D'accordo Sophie, stai attenta mi raccomando. A domani"
"Tranquilla Linds, a domani"
"Se succede qualcosa chiamami, se hai bisogno di qualcosa chiamami e se..."
"Non prendi sonno chiamami, si lo so mamma" dissi sorridendo.
"Notte Sophie" disse ridendo.
"Notte sorellona"
Chiusi la chiamata e controllai l'orario 23:30, un po' presto per andare a dormire.
Misi un paio di pantaloncini, una maglia e scesi di sotto con i capelli bagnati.
Mi buttai sul divano e accesi la tv ma piano piano sentii gli occhi farsi più pesanti fino a quando mi addormentai.
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Sentii bussare alla porta e mi svegliai con un leggero mal di testa. Controllai l'orario erano 1:00 del mattino, chi diavolo è che va a casa della gente a quest'ora? Forse è Linda, magari è tornata a casa.
Presi una padella ed andai ad aprire.
"Chi diavolo è che rompe le scatole alla gente all'una del mattino?" dissi aprendo la porta di scatto.
"Il diavolo" disse Lucifer davanti a me.
"Che vuoi Lucifer?" dissi incrociando le braccia sotto il seno.
"Posso entrare?" alzai gli occhi al cielo e mi spostai per farlo entrare.
Chiusi la porta ed andai a posare la padella.
"Sei seriamente venuta ad aprire con una padella all'una del mattino?" disse sedendosi sul divano.
"La pistola era di sopra" dissi guardandolo male.
"Mi dici che sei venuto a fare?" dissi alzando le sopracciglia.
Ero arrabbiata per il modo con cui mi aveva mollata oggi.
"Mi dispiace per oggi Sophie, ma all'ultimo minuto mi sono ricordato di avere un impegn-"
Alzai una mano per bloccarlo.
"Ti sei girato e sei andato via, tu non sai nemmeno dove sta di casa la coerenza" dissi sorridendo ironicamente.
"Mi dispiace ma se te lo raccontassi, non mi crederesti..." disse guardandomi serio e alzandosi dal divano.
"Non potevi dirmelo domani invece di venire all'una del mattino?" dissi alzando un sopracciglio.
"No. Era importante scusarmi con te, buonanotte" disse aprendo la porta.
Lo guardai e ripensai, era venuto all'una del mattino solo per dirmi "mi dispiace"?
"Aspetta Lucifer, fermati qui. È tardi" dissi sorridendo lievemente.
"No detective, vad-"
"Insisto, puoi dormire qui. Tanto Linda non c'è e puoi dormire nella mia stanza mentre io dormo nella sua" dissi guardandolo.
Chiuse la porta e si avvicinò.
"Sei arrabbiata ma ti preoccupi per me... Non dovresti starmi vicino" disse accarezzandomi la guancia.
Sorrisi lievemente e lo guardai negli occhi rimanendo in silenzio.
"Sarebbe meglio se ti mostrassi la strada vero la mia camera" dissi a bassa voce.
"Forse si" disse guardandomi ancora negli occhi.
Lo guardai un'ultima volta e mi girai salendo le scale e portandolo nella mia stanza.
"Il bagno è qui" dissi indicandogli una porta.
"Vedi di non confonderti con la cabina armadio" dissi aprendo la porta per uscire.
"Sophie..." disse fermandomi.
"Si?" dissi girandomi e trovandolo a pochi centimetri da me.
"Non cambiare mai" disse, mi baciò la fronte e si girò togliendosi la giacca.
"Buonanotte Lucifer" dissi uscendo sorridendo dalla stanza.
Entrai in quella di mia sorella e chiusi la porta, scivolai fino al pavimento e sorrisi, cosa diavolo mi stavi facendo Lucifer Morningstar?
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