I've loved you.
Giudicate dopo aver letto, forse la ship potrebbe anche iniziare a piacervi!
NB: in questa ff Bellatrix ha un anno in meno di Sirius.
Sirius' Pov
Quando mi arrivò la notizia che Harry si trovava nell'Ufficio Ministeri insieme a Lord Voldemort ed i suoi Mangianorte dire che andai in panico è dir poco, ero letteralmente terrorizzato.
Sapere come stesse Harry, se fosse vivo divenne la mia priorità.
Non potevo perderlo, non così presto, non dopo aver ritrovato l'esatta copia del mio caro vecchio James. Non avrei mai potuto sopportare così tanto dolore.
Ovviamente non ascoltai minimamente ciò che gli altri mi dissero e, a ripensarci, avrei dovuto farlo.
Ma ciò che è fatto è fatto, non ho una Giratempo e non posso tornare indietro.
Se potessi, se trovassi anche solo un modo per riuscirci, lo farei, tornerei certamente indietro ai miei quindici anni.
• Flashback •
«Sir,» mi chiamò mia cugina. «Cosa stai facendo?!»
Io mi voltai bruscamente verso la mora.
«Bella, tu non hai visto nulla,» cercai di persuaderla. «okay?»
Nell'esatto istante in cui dissi quella fatidica frase, si formò un cipiglio sul bel viso di Bellatrix.
«Sir, di cosa parli? Perché stai preparando le valige? La scuola rinizia tra più di un mese!»
Scrollai le spalle ed il mio viso si addolcì.
«Bella, tu non capisci. Io non sono fatto per stare qui, io non sono come loro. Devo andare via.»
Mia cugina impallidì improvvisamente. «V-via?» balbettò. «Cosa stai dicendo, Sir?» continuò poi, emettendo una leggera risata isterica.
«Non sto bene qui, non sono come loro.»
Bellatrix rise più forte e si mise una mano tra i capelli corvini. «Perché, pensi che io stia bene qui? Non abbandonarmi, Sir.»
Quanto bene le volevo, le volevo un bene dell'anima. Tutti, e ripeto: tutti, l'avevano sempre vista come una 'semplice' Black, Sperpeverde e cattiva ma no, Bella non era così, Bella era molto di più.
Nessuno cercava di capirla, Bella era una ragazzina complicata, piena zeppa di complessi, una ragazzina che era stata costretta a seguire la sua famiglia.
Ma lei non era come loro, nemmeno io lo ero.
La differenza tra di noi era che io ero riuscito a fronteggiare la mia famglia e andarle contro, mentre per Bellatrix era più difficile, diventava una persona diversa con gli altri, era costretta ad indossare una maschiera d'odio e rabbia.
La vera Bella si rivelava solo con me, uno come lei, uno diverso dalla propria famiglia.
«Resta qui! Non lasciarmi sola, Sir!» ripetè la riccia. «Mi avevi promesso che non mi avresti mai e poi mai abbandonata!»
«Bella..» incominciai, ma lei scoppiò a piangere e si sedette sul mio letto, con il viso tra le mani.
«Tu non capisci! Non capisci!» mi urlò con le lacrime che le solcavano le guance pallide. «Tu non capisci!»
Mi avvicinai a mia cugina e le alzai il mento, dolcemente.
I suoi occhioni si incastrarono nei miei e io feci un breve sorriso, che lei ricambiò lievemente.
«Bella, io devo andare, lontano da qui. Se rimango ancora, anche solo per un minuto, finirò per impazzire.»
Ci furono una manciata di secondi di silenzio, i miei occhi incastrati nei suoi, i suoi occhi incastrati nei miei.
«E io che farò? Non sono come loro, non voglio essere come loro.»
Rimasi in silenzio per un buon minuto e la presi per la vita, la abbracciai il più stretta possibile.
«Scappa. Scappa con me.»
Bellatrix rise lievemente e si staccò dall'abbraccio.
«Sono serio.» dissi poi, a pochi centimetri dal suo viso fine.
Com'era bella con quell'aria confusa sul volto, era bellissima.
«E dove vorresti andare, spiegami?»
«Non lo so.. Da James?»
«E poi?»
«E poi si vedrà.»
Bellatrix mi fissò per qualche secondo e poi buttò la testa leggermente all'indietro, ridendo.
Non era una vera risata, quel suono non aveva nemmeno l'ombra di una risata.
«Lo sai che non sarà così.»
Era questo il suo difetto, lei non capiva, non riusciva mai a capire che, se avesse voluto, sarebbe potuta scappare da quell'inferno.
«Io scappo, se vuoi puoi scappare con me, tua è la scelta.»
I suoi occhi si incupirono. «Sir, non servirà a nulla. Rimani.»
Non potevo rimanere, non ce l'avrei fatta fisicamente.
«Ti prego.» continuò. «Ti prego, Sir.»
«Non posso, Bella. Non posso.»
E tutto successe in un secondo.
Lei si sporse verso di me e poggiò le sue soffici labbra sulle mie.
Successe il finimondo nel mio stomaco, non potevo crederci, la ragazza incollata alle mie labbra non era una semplice ragazzina innamorata o in preda agli ormoni, quella era la mia amata cuginetta.
Non sapevo cosa provare, così la staccai dalle mie labbra un po' bruscamente.
«Bella, che fai?»
«I-io..» il suo sguardo si posò sul pavimento, come se fosse la cosa più interessante di questo mondo, le mani che le tremavano nonostante fossero chiuse in un pugno.
«Pensi che con un bacio io rimarrò?»
La testa di Bellatrix si alzò lentamente e mi guardò negli occhi in modo timido.
«Sì?» sussurrò in modo quasi inaudibile.
«No, Bella. Non funziona così.» le dissi, continuando a tenere le mie mani poggiate sulle sue spalle.
«Una cosa del genere, tra cugini, è sbagliata.» aggiunsi poi.
I suoi occhi si fecero improvvisamente lucidi ed il suo labbro inferiore prese a tremare.
«S-Sir..»
«Mi dispiace, io vado via. Ora.»
La riccia iniziò a scuotere violentemente la testa, facendo scompigliare i suoi lunghi capelli.
«No, no!»
«Bella, io devo. Non posso rimanere un secondo di più, capisci?»
«No, Sir. No! Sei tu che non capisci!» le lacrime iniziarono a essere sempre di più e a queste si aggiunsero anche dei forti singhiozzi. «Io ti amo, Sirius. TI AMO!»
Rimasi sconcertato, non seppi cosa dire.
Bella? Innamorata di me?
Pensavo che quel bacio fosse solo un gesto fatto per disperazione.
Senza dire una parola levai le mani dalle sue piccole spalle, presi la mia valigia e me la misi in spalla.
Bella era ancora nella stessa posizione, con il volto rivolto verso il pavimento, sentivo i suoi forti singhiozzi.
«Mi dispiace, Bella. Mi dispiace tanto.» dissi, appena arrivato sull'uscio.
E andai via da quella casa, senza voltarmi indietro.
Con quelle due parole pronunciate dalla dolce voce di mia cugina che mi rimbombavano in testa.
• Fine Flashback •
Appena arrivammo nell'Ufficio Ministeri tirai un sospiro di sollievo, per aver appurato che Harry era vivo e vegeto, e al contempo mi si accapponò la pelle alla vista di tutti quei Mangiamorte e di lei.
Bella.
Bella era lì, con Voldemort ed i suoi seguaci.
Lo sapevo che era diventata una Mangiamorte, la peggiore dei Mangiamorte, la più temuta, il braccio destro del Signore Oscuro, colei che aveva torturato i Paciock fino a farli impazzire ma vederla così mi fece male, mi fece malissimo.
In pochi minuti il sotterrano del Ministero della Magia divenne un campo di battaglia e Bellatrix era lì, nel mezzo.
Non so perché, ma il mio primo istinto fu quello di levarla di mezzo ed aiutarla.
La mia piccola, adorata cuginetta.
Non era più lei, era un'altra persona.
Non c'era più l'antica dolcezza che mi ricordavo nei suoi occhi, nei suoi occhi ora c'era solo follia, rabbia e un leggero barlume di qualcos'altro.
Mi avvicinai, con l'intenzione di calmarla e di farla ragionare ma, appena mi ritrovai davanti a lei, capii subito che non avrei potuto fare nulla per Bellatrix.
Quella donna non era più la mia Bella, era tutta un'altra persona, solo qualche tratto del viso mi ricordava la mia cuginetta di cui mi rimbombano ancora in testa le ultime parole che mi ha rivolto prima che scappassi di casa.
Appena mi vede i suoi occhi si incastrano nei miei e, nonostante tutto, scorsi i suoi occhi in lacrime come l'ultima volta e, scommetto che era un gioco del mio cervello, riuscii addirittura ad udire i suoi singhiozzi.
«Bellatrix.» non riuscii a dire altro, non avevo il coraggio di chiamarla come una volta, di chiamarla Bella.
«Cugino.» anche la sua voce era cambiata, non era più dolce come una volta, la sua voce era diventata acida e spigolosa.
Involontariamente i miei occhi si fecero lucidi ed io passai il dorso della mia mano su di essi velocemente, sperando di non far notare l'accaduto a mia cugina.
Improvvisamente Bellatrix mi lanciò uno schiantesimo ed io non riuscii nemmeno a provare dolore, tutto quel che provai fu sorpresa e delusione.
La mia Bella, dov'era finita la mia adorata cuginetta?
La riccia mi inseguì e ci ritrovammo in un'altra stanza, da soli.
Lei si avvicinò pericolosamente, con una strana scintilla malvagia negli occhi, allora io mi decisi a parlare, a farla aprire.
«Bellatrix, cosa stai facendo?»
Questa si mise a ridere in modo isterico.
«Sto cercando di ucciderti, Sirius, mi sembra più che ovvio.»
«Sei diventata un mostro.» fu l'unica cosa che mi venne in mente e che, senza pensare alle conseguenze, dissi.
Gli occhi di Bella si fecero più scuri e la sua voce divenne cupa e bassa, nel mentre in cui si avvicinava.
«Tu non capisci, non hai mai capito. Non hai pensato di chi possa essere la colpa?»
Non mi diede nemmeno il tempo di aprire bocca.
«È stata colpa tua, Sirius Black, solo colpa tua! Saresti dovuto restare, invece sei scappato! Io non volevo essere come loro ed invece, guarda come mi hai ridotta!»
Bellatrix avanzava sempre più verso di me, mentre io cercavo di non dire niente di pericoloso e camminavo lentamente all'indietro, terrorizzato dalla scintilla per niente familiare negli occhi della riccia. Di certo non le avrei lanciato un incantesimo, era pur sempre la mia cuginetta, nascosta, ma sempre lei.
«Bella,» tentai.
«Non chiamarmi in quel modo! CRUCIO!»
Un dolore forte come una scarica elettrica invase tutto il mio corpo, dai capelli alle dita dei piedi e urla, urlai con tutti i miei polmoni.
Non avevo mai provato un dolore così forte, era un dolore indescrivibile, sentivo male presino nelle ossa.
L'incantesimo finì ed io mi accasciai a terra, raggomitolandomi su me stesso.
«Pensavo che tu mi avresti salvata, sai?» rise lei. «Ed invece, guarda, mi hai deluso e mi hai fatta diventare quella che sono ora. Grazie. Sappiamo entrambi che io non ero nata per essere dolce e buona.»
«Bella, puoi tornare come prima. Questa non è la cosa giusta. Non sei come loro, non sei costretta ad esserlo.»
«Ti ho detto che non puoi chiamarmi in quel modo! CRUCIO!»
Il dolore straziante ricominciò ed io urlai, più di prima se possibile, con tutta l'aria che avevo all'interno dei miei polmoni.
Appena il dolore terminò, udii nuovamente la sua voce piena d'odio.
«Invece si che sono come loro, ero solo una stupida ragazzina e mi ero fatta persuadere dalle tue stupide idee da Grifondoro. Ma io sono come loro, io faccio parte di loro! Senti com'è buono il sapore della vendetta!»
«Ti prego, ragiona. Non fare così. Tu non sei così, io lo so. La mia Bella non era così.»
«Era, giusto. Era! La "tua Bella" sarebbe scappata con te se tu le avessi detto quelle sue semplici parole, ma tu l'hai uccisa dentro, quindi ora non dirmi di tornare come prima perché preferisco di gran lunga il sapore della vittoria invece di quello del dolore!»
Aveva sofferto veramente?
Era veramente tutta colpa mia?
Io ero la causa del suo atteggiamento?
«Tu mi hai rovinato la vita Sirius Black e ora ne pagherai le conseguenze, perché io ti amavo, io ti amo, e tu mi hai distrutta!»
Non riuscii nemmeno ad analizzare il fatto che lei mi avesse ridetto che mi ama, dopo tantissimi anni, che la sentii urlare, mentre mi puntò la bacchetta contro, con le lacrime che le solcavano le guancie.
«AVADA KEDAVRA!»
E basta. Tutto buio.
Ero appena morto.
Già, attualmente io sono defunto ed ho avuto molto tempo per riflettere su ciò che mia cugina mi ha detto.
Io l'ho distrutta e ne ho dovuto pagare le conseguenze.
La mia Bella non esiste più per colpa mia.
La cosa peggiore è che solo ora, dopo lunghe riflessioni, riesco a capire che pure io, sin dai quindici anni, ero follemente innamorato di mia cugina.
Che sono tuttora follemente innamorato di mia cugina.
Che sono follemente innamorato della persona che ho distrutto, di colei che mi ha tolto la vita per vendetta.
Perché, come disse una persona tanto tempo fa, amare significa distruggere ed essere amati significa essere distrutti.
Fine.
spero riusciate ad apprezzare la storia nonostante non sia la vostra ship favorita, perché ci ho messo tutta me stessa.
Arrivedorci,
Jo
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top