Prima della svolta ✔


La settimana passò inesorabilmente veloce. Mia madre si affaccendava per tutta la casa per riempire le nostre borse con l'essenziale. Joel dall'altro canto era tranquillissimo, gironzolava per casa e ogni tanto mi faceva inciampare con le radici del giardino. Ora che sapeva e poteva usare il suo dono non faceva altro che indispettirmi aumentando il mio nervosismo. Io raggruppai le cose che per me erano vitali: Il mio diario, la mia penna e il sacchettino con la polvere per il marchio. La scuola ci forniva tutto ciò di cui avevamo bisogno, dalle divise alla comune spazzola per i capelli. Per fortuna molti anni fa il governo aveva indetto che la scuola era gratuita perché una persona che non sapeva usare adeguatamente il proprio dono era una persona pericolosa. Così da circa due decenni la scuola di istruzione alla magia era obbligatoria.

-Va bene tesoro è arrivato il momento di provare a realizzare il marchio- mio padre mi riscuote dai miei pensieri.

-Si, certo- prendo il sacchettino e lo adagio cautamente sul tavolo come se fosse un preziosissimo antico manufatto.

-Sai come fare papà?- gli domanda mio fratello mentre si siede nella sedia accanto alla mia.

Lui annuisce sicuro -Non è difficile- alza lo sguardo e mi guarda -Abbiamo deciso di farti il marchio dei dominatori dell'acqua-

-Per me va bene- scrollo le spalle e mi faccio coraggio -Dai voglio finire questa cosa il prima possibile-

Lui mi prende la mano e la gira fino a scoprirne il dorso. Con due dita prende un po' di polvere blu e senza indugio la lascia cadere sul mio dorso. All'inizio non succede niente ma poi sento un terribile bruciore che mi costringe a serrare le labbra per non urlare. Quando abbasso gli occhi lucidi vedo con mia grande sorpresa il triangolo perfetto di colore blu. E' esattamente uguale al marchio vero.

-Sembra davvero autentico- afferma Joel con un sorriso incredulo.

Mio padre invece mi guarda serio -Ricordati che l'effetto della polverina dura un mese- sposta il sacchetto e lo mette davanti al mio volto -Questa basta solo per altre tre volte, è semplice da usare hai visto?-

-Sì ma cosa farò quando non avrò più il marchio?- domando scettica.

Mio padre fa un lungo sospiro -A quel punto spero che ti avranno già rimandata a casa-

Lo spero anche io. Succede a volte, alcuni studenti hanno un così basso grado di magia che il Consiglio decide che non sono all'altezza della scuola e che comunque non saranno un pericolo per gli altri. Vengono chiamati Scarti. Mi aspetta un anno di continue vergogne e sconfitte ma per salvare me stessa devo patire tutto questo.

-Bene, ho finito- mia madre entra in cucina con le mani sui fianchi -Siete riuscit...- si china in avanti e osserva il mio nuovo marchio. Resta un attimo interdetta poi spalanca gli occhi -Per l'amor del cielo sembra vero!-

Faccio un mezzo sorriso -Lo so, ha funzionato- affermo soddisfatta mentre mi abbasso la manica.

-Ascolta- mio padre mi prende le mani e si mette al fianco di mio fratello e di mia madre -Sappiamo tutto ciò che dovrai passare e questo non ci piace affatto. Nessuno vorrebbe vedere la propria figlia patire tutto questo, anzi nessuno dovrebbe passare quello che stai passando tu. Purtroppo però alcuni di noi devono farlo per sperare in una vita diversa- mi alza il mento e mi guarda con così tanto affetto da farmi venire le lacrime agli occhi -Tu non devi sentirti sbagliata Alyssa, tu sei unica e un giorno magari saprai il significato di quel marchio. Sappi però che tuo fratello, tua madre ed io siamo orgogliosi di averti come figlia. Non fare caso a ciò che ti diranno gli altri, loro non ti conoscono e non sanno quanto sia grande il tuo cuore-

Mia madre cerca di asciugarsi le lacrime ribelli mentre mio fratello non toglie le scintillanti lacrime che scorrono sulle sue guance arrossate. Anche io come lui lascio che mi scorrano sul volto.

Mio padre prende qualcosa dalla tasca dei pantaloni e me lo porge -Il regalo del tuo compleanno, anche se leggermente in ritardo-

Mi porto una mano alle labbra -Non dovevi...sai che non ho proble...-

-Guarda cos'è prima, Scintilla- scherza mio padre mentre mi da un buffetto sulla guancia. Scintilla è il nomignolo che usa per me sin da piccola, alludendo ai miei capelli e agli occhi.

Il regalo è una collana d'argento con un ciondolo, quando osservo meglio il ciondolo il mio cuore inizia a battere più velocemente. Un triangolo ed un cerchio che lo avvolge di colore viola.

-Per non dimenticare mai chi sei veramente, Alyssa-

Mi alzo in piedi e lo abbraccio affondando il volto nell'incavo del suo collo -Grazie papà, è bellissimo- poi mi volto e abbraccio mia madre e consecutivamente mio fratello.

-Bene! E' ora di andare a dormire domani sarà un grande giorno!- mia madre batte le mani e scompiglia i capelli di Joel -Vi dovete alzare molto presto, è ora di andare a riposare-

Faccio un lungo respiro e annuisco con l'ansia sempre più soffocante. Dopo aver salutato tutti mi dirigo in camera. Mi siedo sulla piccola seggiola di legno e mi spazzolo i lunghi capelli davanti allo specchio. Dopo aver fatto una treccia mi lavo la faccia e i denti e infine dopo essermi messa la camicia da notte mi infilo sotto le coperte. Oggi naturalmente non andrò a caccia. Ieri ho salutato la mia casetta e il mio arco come se fossero vecchi amici che stanno per andarsene. Ma loro resteranno lì, fermi e immutati. Sono io che me ne vado con un presente traballante e un futuro ancora più incerto. Con me porto solo il mio cuore e l'affetto dei miei cari e spero con tutta me stessa che questo basti a non crollare.

Chiudo gli occhi e mi affido ai sogni, dove spero di trovare solo sollievo. 

Spero che la storia vi piaccia,

Commentate e votate!

Grazie,

Agus<3

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