Miti e leggende ✔

Inutile dire che per tutta la cena non ho fatto altro che pensare a ciò che doveva dirmi Joel.

Quando chiude la porta di camera sua sono ormai ridotta ad un fascio di nervi.

-Cos'hai scoperto? E' molto importante? Sai cosa sono? - lo tartasso di domande senza riuscire a contenere la mia ansia.

Joel si porta una mano al petto -Calma sorellina, siediti e stai tranquilla - per incoraggiarmi si siede sul letto e indica il posto di fianco al suo.

Scuoto energicamente la testa -No, non riesco a stare seduta quando sono in questo stato -

Lui alza gli occhi al cielo e per fortuna inizia a parlare -Sono andato nella sezione miti e leggende dopo aver vagato per arti della magia, origine del dono, confronto natura -potere, conoscenza degli elementi, tutte le precauzioni prima di usare il marchio e molte altre cose- fa una pausa e congiunge le mani sul grembo -Ho letto molti miti che raccontavano di fate dell'acqua, serpenti di fuoco, ninfe della terra e aquile dell'aria ma nessuno parlava di nessun dono che non fosse tra quelli comuni. Quando pensavo di aver già letto tutto ho trovato un piccolo diario, parla di questa specie di esseri chiamati Ibkhros che non vengono da questo mondo. Però ci somigliano molto, sono come noi a parte qualche dettaglio - Joel tira fuori un piccolo diario di pelle nera, cerca una pagina e mi mostra un disegno -Guarda questo è il loro marchio -c'è un disegno fatto con inchiostro nero e rappresenta un cerchio perfetto.

Sento il cervello andare a mille -Un cerchio...come il mio marchio -

Joel annuisce -Esatto, ma tu hai anche un triangolo che è il nostro marchio. Più avanti parla anche dei Soulless e gli dichiara acerrimi nemici degli Ibkhros. Dice che moltissimi anni fa ci fu uno scontro o meglio una guerra, tra le due specie e ne uscirono entrambi distrutti. I Soulless si estinsero e così anche gli Ibkhros. Ma non è tutto, la madre degli Ibkhros prima di svanire disse che per loro ci sarebbe stata speranza, vita nuova. Il loro mondo ora è una landa desolata pronta a ricevere i loro padroni originari -

Sento il cuore battere più velocemente a causa di tutte queste informazioni nuove -Ma chi ha scritto il libro? Come fa a sapere tutto questo o meglio da dove è saltata fuori questa storia? -

Joel mi mostra la prima pagina, in piccolo c'è un'iniziale scritta con inchiostro D.

-D? Solo una lettera? Chi potrebbe mai essere? - la frustrazione trapela dal mio tono.

Joel fissa pensierosa la pagina del diario -Non lo so ma quando ho cercato il diario nella tabella della biblioteca riservata non c'era. E' inesistente, non compare in nessun archivio -

Questa volta mi siedo -Inesistente? La faccenda si fa ancora più strana... - faccio un lungo sospiro portandomi una mano sulla fronte -E ora cosa facciamo? Dici che dovrei dirlo a Steven? -

Joel aggrotta le sopracciglia -Il tuo istruttore? Non se ne parla -

Gli afferro una mano con insistenza -Possiamo fidarci di lui, lo so per certo -

Fa una risata priva di allegria -Perché ha promesso di aiutarti Alyssa? Lo so che non hai molta esperienza nel campo della vita reale ma le persone promettono molte cose e in pochissimi casi fanno ciò che dicono -

Lascio la sua mano di scatto e mi alzo in piedi -Mi stai dicendo che sono una stupida credulona? So di chi fidarmi Joel e in più lui sa già tutto del mio segreto -

Questa volta è Joel ad alzarsi di scatto -Hai rivelato ad uno sconosciuto il tuo segreto?! L'hai visto una sola volta Alyssa! Una! -

Sbatto una mano contro il muro -Devi smetterla di proteggermi! Non sono più la bambina di una volta che piangeva sulla tua spalla, non posso permettermi di essere debole! -

-Non puoi permetterti neanche di comportarti da stupida incosciente! - urla lui di rimando con il volto reso rosso dalla rabbia.

Sento le sue parole trafiggermi il cuore come piccoli aghi incandescenti, è la prima volta che litighiamo ed entrambi siamo accecati dalla frustrazione e dall'ansia della situazione -Non sono stupida e neanche incosciente, so bene a chi rivelare ciò che sono e a chi no - rispondo tra i denti chiudendo a pugno le mani.

-Guardati i tuoi occhi sono viola! Non puoi neanche gestire una discussione che rischi di uccidere qualcuno -

Quella frase mi pietrifica completamente. Tutto sembra andare a rallentatore. Lo ha ammesso, mio fratello, una delle poche persone a cui tengo ha ammesso che potrei arrivare ad uccidere anche lui. Come i mostri senz'anima. Come i Soulless.

Una lacrima mi scivola giù dalla guancia e prima che lui possa dire qualcosa esco di corsa dalla stanza. Corro più in fretta che posso ed essendo piccola e leggera ho la meglio su di lui. Sento il viso bagnato e gli occhi sono offuscati mentre corro senza meta.

Dopo qualche minuto qualcuno mi afferra per le spalle. Sto per rispondere di rimando ma quando vedo due occhi grigi mi blocco.

-Alyssa tutto bene? - mi domanda Skit confuso.

Mi asciugo una lacrima e scuoto la testa -No, non va tutto bene -

Lui si guarda in giro prima di posare nuovamente lo sguardo su di me -Vieni hai bisogno di una boccata d'aria fresca -

Ed era proprio quello di cui avevo bisogno -Ma non possiamo uscire di sera - mormoro con un filo di voce.

Lui fa un sorriso birichino scoprendo un'adorabile fossetta -Lo so ma loro non lo sapranno -

Mi strappa un sorriso -Non saprei... -

Lui mi afferra una mano e mi tira delicatamente -Non sono un demone che vuole divorare la tua povera anima! Puoi fidarti, davvero -

-Va bene, va bene -sorrido scuotendo la testa.

Percorriamo leggiadri le scale di pietra e i corridoi cosparsi di candele che non si consumano. Arrivati in cima al castello Skit apre una piccola botola di legno nascosta nel buio.

Mi aiuta a salire e consecutivamente mi raggiunge. Resto estasiata dalla vista che si staglia davanti ai miei occhi. Un calmo paesaggio notturno è illuminato da una luna simile ad un grosso pendolo d'argento. Un bosco dalle mille sfumature circonda per chilometri la scuola infierendole un'aura misteriosa. Le stelle coprono il cielo come un manto di puntini dorati mitigando quell'infinità oscurità.

-E' stupendo qui - i miei occhi saettando da una parte all'altra cercando di cogliere più dettagli possibili.

-Lo so, l'ho scoperto a inizio anno quando cercavo un posto più tranquillo - si siede sopra il cemento bianco e chiude gli occhi.

Faccio anche io come lui e respiro la pungente brezza fredda -Troppa pressione qui dentro? -

-Si, a volte si. Sono uno dei migliori del corso e gli insegnanti si aspettano molto da me -

Accenno un sorriso -Per fortuna sono la peggiore, da me nessuno si aspetta niente -

Skit mi guarda, i capelli corvini mossi dal vento -Mi dispiace per come ti tratta Sheila. Purtroppo è sempre stata così arrogante -

-Vi conoscevate anche prima?- mi tiro i capelli indietro per poterlo guardare meglio.

-Si, sin da quando eravamo bambini. Praticamente tutti quelli del corso frequentavano la Holsery School -

-Deve essere carino -

Ride di gusto portando indietro la testa -No direi di no, sai ti ritrovi con molte persone con cui non vuoi avere più niente a che fare ma sei costretto a vederli ogni singolo giorno -

Rabbrividisco -Mi hai fatto completamente cambiare idea, messa così è un incubo bello e buono -

-Per fortuna questa scuola riunisce molti studenti di Inagaust e devo dire che ho conosciuto molte persone nuove. Tu sei quella che mi incuriosisce di più-

Aggrotto le sopracciglia -Io? Ma se sono noiosa e scialba e priva di storie da raccontare -

Inclina la testa di lato accennando un sorriso -Questo è quello che vuoi far credere tu Alyssa Arenstorff -

-No purtroppo è quello che sono realmente. Sai certe volte mi piacerebbe essere Sheila e avere un sacco di storie interessanti e un passato altrettanto spigoloso ma no, non mi è possibile -

-Un giorno mi racconterai chi sei veramente - afferma sicuro di se.

Non posso fare a meno di sorridere -E cosa te lo fa pensare?-

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